Si fa per scherzare, ovviamente, e, lo sapete, si scherza solo con chi si ammira e si rispetta. Però è vero che, mentre da certi punti di vista la Grande Enne ha rispolverato la sua tradizione di pioniera di soluzioni innovative e vincenti, da altri, e parliamo in questo caso specifico dell'interazione online, percorre strade che la concorrenza ha già battuto anni fa. Ma lo fa, ed è questa la croce e la delizia di tutti i fan della casa di Kyoto, a modo suo, proponendo sempre quella variante strana, quella modifica a prima vista inutile e "bizantina", un po' perché gli obiettivi che persegue sono effettivamente diversi da quelli di Sony e Microsoft, un po'
perché, o almeno così ci pare d'intuire dopo tanti anni in cui seguiamo Nintendo, c'è un pizzico di malcelato orgoglio nel voler essere sempre così, a tutti i costi, diversi.
Le Alternative
Non esistono al momento alternative, né sono previste o perlomeno annunciate. Visto lo strettissimo controllo che Nintendo esercita su tutti gli aspetti online dei propri prodotti non ci aspettiamo nulla nel breve termine, o almeno ci aspettiamo una vita molto più difficile per tutte le terze parti che vogliano in qualche modo far concorrenza a Wii Speak: non è un grosso problema, l'accessorio funziona bene ed in bundle con Animal Crossing risulta anche conveniente, ma non sarebbe male, magari da parte di Nintendo stessa, produrre un prodotto simile ma che non si ponga in diretta concorrenza, vale a dire la classica cuffia-microfono di cui sono dotate PS3 e Xbox 360. Ciò favorirebbe l'adozione della chat online anche da parte di quei publisher che stanno portando su Wii generi più tradizionali.
Noi parliamo, e voi?
La gaming chat vocale via Internet è una realtà ormai quasi antidiluviana su PC, forse un po' meno su console dove comunque comincia ad avere i suoi begli anni sulle spalle, semplicemente perché è stato naturale, una volta inventato il multiplayer online, pensare ad una soluzione del genere che aggiunge grande valore all'esperienza. Nintendo però ci arriva in potenza solo nel 2004 col microfono e le funzionalità WiFi del DS, lasciando poi passare ancora un po' di tempo prima di sfruttarne le potenzialità con Metroid Prime Hunters: ed ovviamente neanche il Wii, all'uscita, era dotato di una periferica in grado di rendere realtà la chat vocale. In realtà la situazione non era gravissima, visto che di giochi online per il Wii ce n'erano pochini all'inizio, e il problema stava semmai in questo più che nella mancanza dell'hardware. Così, all'annuncio che la versione Wii di Animal Crossing avrebbe supportato la chat vocale, tutti si aspettavano un normalissimo microfono/cuffia, e invece no: Wii Speak, questo il nome della periferica, è sì un microfono, ma di cuffie neanche a parlarne, perché la chat, così come l'esperienza di gioco stessa, va condivisa tra tutta la famiglia possibilmente in contemporanea, in linea con la politica ludico/economica che ha portato il Wii allo straordinario successo di cui gode.
Wii Speak è in buona sostanza un aggeggio di forma non ben definibile, diciamo che è una sezione di cilindro, da porre, nella migliore delle situazioni, sopra la Sensor Bar tramite piedini adesivi: colori e design richiamano giustamente quelli della barra, anche se l'accessorio è più largo e sporge un po', ma la cosa potrebbe essere grave solo per gli estremi cultori dell'estetica. Davanti, ricoperti da spugna isolante, ci sono il microfono vero e proprio e il led, dello stesso blu alogeno molto carino che caratterizza lo slot disco della console, che segnala quando la periferica è pronta per accogliere le vostre performance vocali; da dietro poi parte il cavo di collegamento, che incontra prima una scatolina dove risiede presumibilmente il resto dell'hardware, e infine la presa USB che va inserita in una delle due porte sul retro della macchina. L'installazione di una periferica tanto piccola e discreta non presenta problemi di sorta, stando però attenti a due requisiti:
il primo è che il davanti deve essere rivolto verso il giocatore, il secondo è che, per via della scelta "comunitaria" di Nintendo, l'intera periferica deve trovarsi ad una certa distanza dagli altoparlanti che usate per giocare, che potrebbero interferire con l'esperienza. Potreste quindi trovarvi a non poter piazzare Wii Speak sopra la Sensor Bar con conseguente, insignificante almeno a parere di chi scrive, perdita "estetica". Più grave è la necessità di dover disattivare l'eventuale impianto Dolby per usare correttamente il microfono: il manuale suggerisce di rinunciare addirittura al sonoro stereo in favore di quello mono ma, fortunatamente, in realtà non abbiamo registrato problemi con l'audio stereofonico.
Le domande frequenti
D: Wii Speak è disponibile solo con Animal Crossing?
R: No, si può acquistare anche separatamente, ma il bundle permette un bel risparmio!
D: Quali sono i giochi compatibili?
R: Per il momento il solo AC, e tra quelli futuri solo The Conduit lo sarà sicuramente. Si parla, ma è ancora da confermare ufficialmente, insistentemente del prossimo Call of Duty.
Il Canale Wii Speak
E' lampante che la necessità di piazzare Wii Speak lontano dagli altoparlanti derivi dall'impostazione stessa della periferica, che più che i giocatori singoli si propone di mettere in contatto le stanze dove presumibilmente si trovano più persone: in una stanza però non ci sono solo le voci, ma anche rumori e interferenze varie a cominciare dalla stessa combo musica più effetti sonori del determinato gioco. Ecco il perché di tutta una serie di regolazioni software che vanno fatte prima di usare l'accessorio, regolazioni da effettuare tramite il Canale Wii Speak, scaricabile gratuitamente dallo shop. Non tutti però possono usufruire del Canale: nella confezione di Wii Speak trovate infatti il codice che dà accesso al download, mossa fatta con ogni probabilità per scoraggiare la vendita dell'usato, sebbene alle prime proteste degli utenti Nintendo abbia affermato che basta rivolgersi al Customer Care per ottenere un nuovo codice. Il Canale Wii Speak è anche la prima occasione per testare effettivamente la periferica al lavoro: consente infatti sia di partecipare ad una chat con al massimo altre nove persone, sia di registrare brevi messaggi vocali da mandare agli amici. Nel primo caso il procedimento è un po' più complicato di quello che dovrebbe essere: dovete infatti scorrere la rubrica nome per nome per verificare quali dei vostri amici abbia il Canale, e quindi la periferica, e non sapete se il tale amico è online in quel momento finché non l'avete aggiunto alla conversazione; un maggiore automatismo sarebbe stato gradito.
Per quanto riguarda i messaggi invece la procedura non è diversa a quella dei messaggi testuali, quindi semplice ed intuitiva: potete anche allegare del testo, un Mii, una foto e addirittura scegliere tra la vostra voce normale ed una simpaticamente distorta! Mentre nel secondo caso non si verificano problemi di sorta a livello di qualità del suono e di velocità di trasmissione (il messaggio arriva dopo pochi secondi al destinatario), nella prima si avverte un certo, lievissimo ritardo dovuto con ogni probabilità alla parte dell'hardware che si occupa di pulire il suono. Parliamo ovviamente di una situazione ideale, nella quale la stanza è adeguatamente silenziosa e la connessione broadband fa il suo dovere: nel caso in cui ci fossero problemi con la connessione, la chat vocale Nintendo ha gli stessi problemi della concorrenza, forse addirittura alleviati dall'importanza necessariamente data a tutti i meccanismi di pulizia del suono; il vero tallone d'Achille di Wii Speak resta il caso in cui ci siano dei rumori, magari improvvisi, nella stanza dove giocate, e la confusione generale che si potrebbe instaurare in un gioco dal sonoro particolarmente corposo.
Non è il caso di Animal Crossing, primo gioco a sfruttare la periferica, che presenta una chat vocale praticamente identica a quella che abbiamo visto parlando del Canale Wii Speak e che non è un ambiente esattamente confusionario (si potrebbe dire anzi che la chat vocale sia il maggior pregio di Let's Go to the City, per il resto troppo uguale ai predecessori), ma francamente la soluzione lascia dei dubbi per il futuro: un esempio per tutti può essere il genere degli FPS, dove non è difficile aspettarsi, magari anche solo nelle situazioni più frenetiche, fastidiosi echi e riverberi. Vedremo: The Conduit, che tra i milioni di feature che promette contempla anche la chat, è dietro l'angolo e non sapremmo indicare titolo migliore per mettere Wii Speak veramente alle strette!
Conclusioni
Wii Speak è una periferica costruita con tutti i crismi di una casa come Nintendo: solida, pratica, facile da usare, esteticamente carina e così via. E' costruita per fare il suo dovere e nelle prime, poche applicazioni per ora disponibili è esattamente ciò che fa: non ci sarebbe quindi molto di più da dire, non fosse che per la peculiare impostazione scelta da Nintendo, figlia della filosofia che la Grande Enne adotta da un po' di tempo e specie col Wii. Wii Speak collega non i giocatori, ma stanze piene di giocatori, e questo porta ad una serie di complicazioni e di rinunce (vedasi la questione del Dolby) che attendiamo al varco con i giochi futuri per poter dare un giudizio definitivo non tanto sull'accessorio in sé, che è da promuovere, quanto sulla scelta stessa di Nintendo. Certo, per il momento è l'unica soluzione per una chat vocale su Wii, ma forse l'idea di una cuffia/microfono tradizionale da affiancare a Wii Speak non è da abbandonare ancora...
PRO
- Piccolo e di facile installazione
- Ottimi sistemi di pulizia del sonoro
- Più persone possono usufruirne contemporaneamente
CONTRO
- Necessita di qualche compromesso
- Non è ancora possibile metterlo veramente alle strette!