Quant'è dura la vita della mercenaria assicurativa spaziale salva gatti? Dopo aver portato a termine - e non senza fatica - Skin Deep, verrebbe da dire: durissima. Tanto per cominciare, il corpo non si abitua mai al criosonno e alla sveglia improvvisa quando i banditi spaziali attaccano la nave su cui si viaggia. E poi bisogna ogni volta inventarsene una per sbarazzarsi dei criminali, dal momento che si parte totalmente disarmati. E scalzi, per di più. Ma questa è la vita di Nina Pasadena, la più tosta mercenaria intergalattica. La MIAOCorp, l'agenzia assicurativa gestita da gatti per cui lavora, la porta in palmo di mano. Quando c'è da impedire un sabotaggio spaziale è lei che chiamano.
Nina Pasadena è la straordinaria protagonista di Skin Deep, il nuovo videogioco di Blendo Games, azienda californiana ben conosciuta per i suoi precedenti fuori di testa come Gravity Bone e Thirty Flights of Loving. Questi titoli surreali, dal taglio narrativo e intrisi di un umorismo irresistibile, hanno contribuito a creare una nutrita schiera di fan. Skin Deep è però un'opera decisamente più ambiziosa, perché pur senza abbandonare l'umorismo nonsense, si getta a capofitto nel genere degli immersive sim.
L'ultima avventura spaziale di Blendo Games è proprio un parco giochi sci-fi, uno spazio dove utilizzare la propria creatività per tendere trappole mortali, ficcare il naso negli affari dei predoni intergalattici e spiarli da lontano, in silenzio. A caccia, come un gatto col topo.
Zero Zero Gatto
La routine di Nina Pasadena è ormai consolidata: la MIAOCorp, un'agenzia assicurativa interstellare, le assegna un incarico, la fa salire in incognito a bordo di una nave spaziale insieme agli altri passeggeri e poi l'addormenta con il criosonno. I mezzi su cui sale Nina sono tutti possibili bersagli di predoni: enormi navi cargo che trasportano carichi preziosi, uffici postali fluttuanti, caveau pieni di ricchezze. Se i manigoldi abboccano e attraccano per sequestrare la nave, Nina viene svegliata dal sistema di sorveglianza con due obiettivi ben chiari: eliminare la minaccia e liberare l'equipaggio della nave, solitamente composto da un certo numero di gatti. Sì, gatti. Ma nel mondo di Skin Deep i felini non sono semplici animali domestici: parlano, gestiscono aziende, ti mandano e-mail.
Nina è così brava nel suo lavoro che ormai fa fuori pirati spaziali col pilota automatico, ma in una delle missioni succede qualcosa di imprevisto. Il bersaglio dei banditi non è più la nave, ma Nina stessa. C'è infatti un nuovo capo dei briganti che ha sguinzagliato i pirati con un'unica missione: vuole Nina Pasadena morta.
Questo è l'incipit di una storia di spionaggio sci-fi che affonda le radici nell'iconografia dell'agente segreto per antonomasia, ovvero 007. Nonostante l'ambientazione spaziale, infatti, Blendo Games ricicla l'estetica tipica delle produzioni cinematografiche di James Bond già nei fantastici titoli di testa, che sembrano usciti da una pellicola dedicata al più famoso agente segreto inglese al mondo. Anche Nina, come Bond, ha una rete di contatti che l'aiutano: dalla sua stanza può accedere al terminale dove scambia informazioni, suggerimenti, soffiate con una nutrita schiera di gatti che fanno parte della MIAOCorp o che sono al soldo di Leoncino, un felino gangster che è amico di lunga data di Nina. Tra l'altro, protagonista di alcune delle parentesi più divertenti (e prive di senso) del videogioco.
È dalla sua base operativa totalmente spartana - un letto, un computer, una parete dove sistema foto e indizi sull'identità del nuovo capo dei banditi - che Nina organizza le missioni di spionaggio. A volte le tocca raccogliere fondi per comprare notizie dagli informatori, a volte riceve corsi di aggiornamento obbligatori dalla MIAOCorp per cercare di anticipare le nuove diavolerie messe in campo dai criminali. E poi, chiaramente, è da lì che viaggia per andare in missione.
Nelle giuste mani, ogni oggetto è un'arma
Ogni volta che Nina si risveglia dal criosonno, in ciascuna delle missioni che compongono Skin Deep, non ha nulla con sé. È sola e disarmata, contro almeno una mezza dozzina di tizi armati fino ai denti: mitragliatrici, mine antiuomo, walkie talkie per comunicare costantemente tra loro e persino un sistema di sicurezza chiamato "salvacranio" che permette loro di rigenerarsi. La sua sarebbe una missione impossibile per chiunque, tranne ovviamente che per lei.
La prima parte dell'incarico è sempre dedicato allo studio dell'ambiente: bisogna imparare a conoscere le ronde dei nemici, guardare attentamente quali oggetti custodiscono, capire cosa poter utilizzare per avere la meglio su di loro. Qui entra in campo la creatività del videogiocare, dal momento che Nina può trasformare qualsiasi oggetto in un'arma letale. Per esempio è possibile prendere una saponetta e rendere scivoloso il pavimento dove sappiamo che passerà una delle guardie. O magari impossessarsi di una bella confezione di pepe nero e lanciarglielo contro gli occhi non appena ci passa davanti. Quando i pirati saranno scossi dagli starnuti, sarà facile catapultarli contro la parete e far perdere loro i sensi. E perché non sabotare il portellone spaziale per fare in modo che risucchi un bandito non appena questo ci passa davanti?
Skin Deep è pieno zeppo di possibilità letali. Bisogna tenere gli occhi aperti, leggere le etichette delle istruzioni di ogni oggetto, perché a volte anche il più imprevedibile degli strumenti può rivelarsi utile. Il sapone per le mani che viene utilizzato su queste navi spaziali è altamente infiammabile. E di accendini in giro ce ne sono parecchi. Non stiamo qui a dirvi tutte le meccaniche nascoste del videogioco, ma è importante conoscere anche le caratteristiche più laterali di ogni elemento. Essere a conoscenza delle proprietà delle piantine grasse che l'equipaggio tiene negli alloggi, per esempio, potrebbe salvarvi la vita.
Bisogna fare attenzione anche al sistema "salvacranio" di cui abbiamo accennato in precedenza. Una volta neutralizzati i nemici, la loro testa si staccherà cominciando a fluttuare nell'aria per tornare alla base di ricarica. Se le teste riusciranno a raggiungere queste zone, il loro corpo si rigenererà e bisognerà affrontare i banditi nuovamente. Diventa quindi fondamentale raccogliere la testa dei pirati e cercare di sbarazzarsene in fretta per due ragioni importanti: la prima è che quei capoccioni non staranno in silenzio ad aspettare che freghiate i loro compari, e a volte attireranno la loro attenzione; la seconda è che Nina ha spazio solo per cinque oggetti da portare con sé, e spesso capita di avere l'inventario pieno senza avere più possibilità di trasportare altro. Come sbarazzarsene? Anche in questo caso il videogioco lascia spazio alla creatività del giocatore. Si possono lanciare semplicemente nello spazio, per esempio. Oppure adottare soluzioni più creative. Sta a voi.
Parola d'ordine?
Far fuori i nemici è solo uno degli obiettivi della missione. È importante mettersi in condizione di poter esplorare la nave come si deve per liberare gli ostaggi. Molte delle porte sono chiuse da serrature magnetiche, le cui chiavi sono in possesso dei pirati, o da codici di accesso. Ogni mappa è infatti zeppa di post-it, tablet, diari e bigliettini da leggere, che contengono indizi sulle password che tengono chiusi i condotti di aerazione, le finestre e i portelloni che danno sull'esterno. Conoscere queste parole d'ordine è fondamentale, non solo per muoversi di nascosto dai pirati e magari sorprenderli con attacchi improvvisi, ma anche perché, una volta liberati gli ostaggi, bisognerà uscire dalla nave e attendere la navicella di soccorso. E c'è un'altra notizia: le password cambiano a ogni partita. Quindi, se vi capiterà di dover ripetere una missione, state pur certi che i banditi avranno inserito nuovi codici su ogni serratura.
Questo è solo uno dei modi che Blendo Games ha pensato per rendere ogni partita divertente. Uno dei pericoli di un videogioco di questo tipo, infatti, era che una volta scoperto un modo efficace per far fuori i criminali, si finisse per utilizzare sempre quello. Succede, e in effetti abbiamo perso il conto dei vasi che abbiamo spaccato sulla testa dei pirati spaziali, ma per rendere più frizzante la partita, ogni nave del gioco ha delle caratteristiche peculiari. Per esempio, c'è una biblioteca spaziale dov'è stato brevettato un metodo ben poco ortodosso per impedire che qualcuno porti via dei libri senza permesso: le porte ti fulminano se cerchi di uscire dalla stanza con un libro in tasca. E se un tomo finisse inavvertitamente nelle tasche di uno dei banditi? Il gioco è pieno di trovate di questo tipo: navi ristoranti che ti premiano se consegni le pietanze giuste al terminale, banche spaziali con cassette di sicurezza che contengono armi potentissime. Sono molte le navi che propongono dinamiche uniche e divertenti.
D'altronde il divertimento e lo humor sono il sale di questa produzione che non si prende mai sul serio. Molti dei dialoghi a schermo sono scambi di email con gatti che cercano di venderti cianfrusaglie, dispensano consigli per la cura del corpo, o cercano di psicanalizzarti per via telematica. Ogni elemento è pensato per far sorridere: dalle etichette sugli oggetti che ne suggeriscono le declinazioni pericolose, fino ai dialoghi tra le teste dei nemici e Nina Pasadena.
Conclusioni
Skin Deep vi mette nei panni di Nina Pasadena, la mercenaria assicurativa spaziale capace di sbarazzarsi di un energumeno armata solo di una piantina grassa. Il nuovo titolo di Blendo Games è un immersive sim che sfida il videogiocatore nel riuscire a tirarsi fuori da situazioni impossibili sfruttando in maniera creativa gli oggetti dell'ambiente. È un videogioco esilarante, con tante trovate divertenti e un umorismo tutto suo che saprà conquistarvi. Un titolo fuori di testa, nel quale ci si può liberare degli avversari lanciandoli attraverso lo scarico di un water spaziale. E questo dice già tutto.
PRO
- Tanti modi di affrontare ogni situazione di gioco
- Umorismo irresistibile
- Nina Pasadena è una forza della natura
CONTRO
- Alla lunga la struttura tende a ripetersi
- Senza un po' di creatività, c'è il rischio di monotonia