Riot Forge ha perfezionato una formula insolita per i suoi videogiochi: creare titoli il cui pubblico principale non è rappresentato dai fan di un genere o di un personaggio bensì dagli amanti del MOBA della casa madre, League of Legends. Il nuovo Song of Nunu: A League of Legends Story, però, fa un passo indietro rispetto alle altre uscite del catalogo di questa etichetta perché, preso come videogioco in sé, senza i riferimenti a LoL, non è un granché.
The Mageseeker, Ruined King e CONV/RGENCE, oltre a essere dei videogiochi pieni di riferimenti e cenni narrativi per gli amanti di League of Legends, erano anche dei buoni rappresentanti del loro genere di appartenenza. Song of Nunu, invece, ha una storia piacevole e in alcuni punti molto toccante, ma svalorizzata da un gameplay non sempre memorabile.
Quando la nostalgia diventa arretratezza
Song of Nunu è un gioco d'avventura non molto lungo, e in sei o sette ore potrete completarlo senza fatica, prendendovi anche il tempo di andare a caccia dei pochi collezionabili sparsi per i livelli. Oltre ai protagonisti, Nunu e Willump, incontrerete il coraggioso Braum e la malvagia Lissandra insieme a un altro paio di famosi campioni della regione del Freljord che non vi anticipiamo. La resa di questi personaggi è buona e la localizzazione, con tanto di doppiaggio integrale in italiano, rende giustizia al regno di League of Legends a tema nordico.
Come tutte le produzioni di Riot Forge, il tentativo è quello di usare i personaggi e l'universo di LoL per esplorare nuovi generi, talvolta molto distanti da quelli del MOBA. In questo caso gli sviluppatori di Tequila Works hanno deciso di puntare tanto sulla nostalgia in fatto di modi e meccaniche di gioco, a volte persino troppo. L'esplorazione dei livelli non ha picchi di creatività, il platforming è talvolta ripetitivo, i combattimenti non rappresentano mai un vero ostacolo e gli enigmi in certi casi sono frustranti. È un vero peccato visto che la storia, che assume più i connotati di una fiaba vista la giovanissima età del protagonista, regala bei momenti di tenerezza e intensità emotiva.
Quella di Nunu e Willump, infatti, è una storia molto toccante perché il primo è rimasto orfano e il secondo è l'ultimo yeti nel mondo di Runeterra. Due spiriti solitari che si trovano e combattono contro le avversità sono degli ottimi protagonisti di una storia di formazione, che avrebbe potuto essere accompagnata da un gameplay altrettanto entusiasmante.
Un flauto per salvarli tutti
Dove Song of Nunu recupera terreno è negli enigmi e nelle sezioni in cui il protagonista deve suonare Svellsongur, il flauto magico dotato del potere del Vero Ghiaccio. Nell'universo di League of Legends esistono tre tipi di ghiaccio, quello normale come lo conosciamo tutti, il Vero Ghiaccio che può essere prodotto solo dalla magia degli yeti, ed è un minerale super resistente e magico, e il Ghiaccio Oscuro, una forza malvagia di cui Lissandra è la maestra. Il minerale nel flauto conferisce a Nunu delle abilità sovrannaturali, se viene suonata la giusta melodia. Questo aspetto è stato tradotto in gameplay trasformando i due grilletti e i due dorsali del controller nei tasti dello strumento.
A ogni pulsante corrisponde una nota, così come ad ogni coppia per un totale di dieci combinazioni possibili. Ogni suono ha una rappresentazione visiva in stile runico, e ogni cosa ha la sua canzone: dall'aprire le porte all'azionare gli ascensori, passando per il controllo mentale delle creature della foresta e la manipolazione dei poteri del ghiaccio. Questa meccanica è molto divertente e fortemente legata alla narrativa del gioco, visto che la tribù dei Notaj (da cui viene Nunu) ha una forte tradizione musicale.
Uno dei collezionabili sparsi per il mondo di gioco, poi, è una sorta di carillon del vento che intona una strofa di una canzone in lingua notaj che potrete sbloccare nella sua interezza entro la fine dell'avventura. Come le altre buone idee di Song of Nunu, però, anche il flauto serve a completare gli stessi ripetitivi e già visti incarichi all'interno degli enigmi ambientali. Inoltre, verso la fine dell'avventura, le canzoni si faranno più complicate, trasformandosi in una piacevole sfida di memoria e ritmo per ricreare una dolce melodia nordica.
Salvare il salvabile
Se siete fan dell'universo narrativo di League of Legends, Song of Nunu ha qualcosa da dire, nonostante non brilli sotto il profilo del gameplay. Nunu e Willump raccontano tanti aspetti della loro storia, così come fanno Braum (con i suoi maestosi baffi) e Lissandra, che fa da cattiva al gioco. Scoprirete i miti e le leggende del Freljord, il pericolo apocalittico che si nasconde sotto il ghiaccio e le grandi divinità che abitano questa terra. Le battute fanno sorridere e l'immancabile lieto fine vi lascerà con un piccolo e intenso senso di speranza per il futuro, perché se anche due anime abbandonate dal mondo come quelle di Nunu e Willump possono trovare l'amicizia, vuol dire che allora tutti hanno una possibilità.
Se, invece, non avete mai sentito parlare di Runeterra, potreste non innamorarvi di un gioco basato su sezioni a piattaforme un po' ripetitive, degli enigmi poco originali e delle sezioni di stealth non particolarmente complesse, nel nome di una storia carina, ma con cui è difficile relazionarsi se non avete mai incontrato questi personaggi.
Conclusioni
Song of Nunu: A League of Legends Story è un passo indietro rispetto altri prodotti di Riot Forge. Ha una bella storia con protagonisti i campioni dell'iconico MOBA, ma a livello di gameplay non è particolarmente originale, fatta eccezione per il flauto del protagonista e il modo di suonarlo. Nunu e Willump sono due personaggi solidi e protagonisti di un bel racconto, ma i momenti narrativi sono inframezzati da una serie di enigmi sottotono che non aggiungono nulla all'esperienza. Chi è follemente appassionato del reame del Freljord non dovrebbe però perdersi l'esperienza, perché molto viene raccontato su questa regione, i suoi miti e le sue leggende.
PRO
- Storia toccante
- È sempre bello suonare il flauto
- Tanti retroscena sul reame del Freljord
CONTRO
- Enigmi banali
- Esplorazione ripetitiva
- Fasi stealth monotone