Per scrivere la recensione di Space Force, non possiamo non citare la barzelletta raccontata da Rorschach in Watchmen, venuta in mente ad Alan Moore leggendo la poesia di Juan de Dios Peza "Ridere Piangendo".
Un uomo va dal dottore. Gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. Gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso.
Il dottore dice: "La cura è semplice. Il grande clown Pagliacci è in città. Lo vada a vedere. La dovrebbe tirar su."
L'uomo scoppia in lacrime.
"Ma dottore," dice, "Pagliacci sono io."
È così che devono sentirsi i comici in questi ultimi anni: come si può fare satira, se chi ci governa è andato talmente oltre da diventare la parodia di un politico prima ancora che ci si possa scherzare su? L'idea di avere un pagliaccio, che non sta seguendo un copione, alla guida di un paese è terrificante: ogni umorismo si spegne, ogni entusiasmo è smorzato. È forse per questo che Greg Daniels e Steve Carell, la magica coppia di The Office, per il loro nuovo progetto insieme hanno puntato su una comicità raggelata, che, più che far ridere sguaiatamente, cerca di riprendersi dallo shock di essere stata spodestata da chi, in teoria, dovrebbe fare un altro mestiere.
Su Netflix dal 29 maggio, con dieci episodi da circa trenta minuti l'uno, Space Force racconta le vicissitudini lavorative e familiari del generale Mark R. Naird (Steve Carell), chiamato a guidare la neonata branca delle United States Armed Forces (le forze armate degli Stati Uniti d'America), la United States Space Force (Forza Spaziale degli Stati Uniti). Realmente attiva dal 20 dicembre 2019, la USSF è responsabile di tutte le operazioni spaziali e nel cyberspazio, dei sistemi di lancio e dei satelliti, nonché l'unica forza armata americana che può gestire l'astronautica militare. Il suo quartier generale è in Colorado, presso la Peterson Air Force Base. Ed è proprio qui che Daniel e Carell ci fanno entrare, mettendo su un vero e proprio teatro dell'assurdo.
Steve Carell e John Malkovich sono una coppia strepitosa
Primo Chief of Space Operations, Naird è come un pesce fuor d'acqua: non ha idea di cosa stia facendo, non capisce nemmeno bene tutti i termini che gli scienziati gli ripetono a valanga, ma è certo di questo: in quanto primo responsabile della Space Force non può fallire. Deve fare bella figura. Anche se è così difficile perché, parole sue, "lo spazio è una cosa complicata". Non sono solo i paroloni tecnici a confonderlo però: costretto a trasferirsi in Colorado da Washington, anche la sua famiglia gli dà da pensare. La figlia, Erin (Diana Silvers), ce l'ha con lui perché ha dovuto lasciarsi alle spalle tutti i suoi amici, e la moglie, Maggie (Lisa Kudrow), riserva diverse sorprese.
Sopraffatto dalle sue donne, Mark si confronta tutto il tempo con il dottor Adrian Mallory (John Malkovich), flemmatico, razionale e molto sicuro di sé. Al punto da scegliere di indossare capi di flanella, cosa di cui Naird non si capacita. Insieme formano la classica "strana coppia". Una strana coppia che però ha la responsabilità di mandare astronauti nello spazio e decidere come comportarsi quando una nazione potente come la Cina fa la voce grossa arrogandosi il diritto di occupare un cratere lunare.
È quasi scontato dirlo, ma John Malkovich è strepitoso: dopo il papa dandy e vanitoso di The New Pope, qui è un uomo di scienza che si stupisce costantemente della stupidità altrui e che però non può sfuggire al cliché del bullo, che deve avere sempre l'ultima parola e alzare la voce se qualcuno prova a sfidarlo. Insieme al generale pieno di ansie e insicurezze interpretato da Carell forma una coppia comica fantastica, il più grande punto di forza di Space Force.
Scimmie nello spazio, ma la comicità non spicca il volo
L'intuizione di fare satira su qualcosa che si sta letteralmente avverando davanti ai nostri occhi è geniale, ma complessa da seguire. Daniels e Carell ne hanno per tutti: ovviamente il Presidente Donald Trump, mai nominato, ma che capiamo perfettamente essere lui dai messaggi che manda (grazie a frasi come "il sesso è per i vincenti") e dal clima di continua ansia da prestazione che crea all'interno della Space Force.
Si perché l'obbiettivo di questa forza armata sembra non tanto conseguire risultati importanti per l'umanità e per la scienza, quando far vedere al resto del mondo che "l'America ce l'ha più grosso". In tutti i sensi. Lo dimostra anche l'odioso personaggio di Tony Scarapiducci (Ben Schwartz), social media manager che svuota ogni parola del suo significato, dando un'immagine infantile della base e del paese, guadagnandosi per questo il soprannome di "Fuck Tony". Unendo i migliori comici del Saturday Night Live (ci sono camei meravigliosi di Fred Willard, alla sua ultima apparizione, Jane Lynch e Patrick Warburton) alle atmosfere del capolavoro di Stanley Kubrick Il dottor Stranamore (le scene del consiglio vengono dirette da lì) Space Force punta su una comicità sottile, da decodificare, senza rinunciare all'elemento surreale.
Satira, corsa allo spazio, scimmie alle prese con la tecnologia (forse il momento migliore di tutta la serie), citazioni alte e un cast strepitoso: sulla carta Space Force avrebbe potuto essere un prodotto eccellente. Eppure, proprio come un lancio andato male, qualcosa non funziona come dovrebbe: dopo i primi episodi più pieni di energia, la serie implode, arenandosi dietro a trame di minor interesse (come quella della figlia del protagonista) e perdendo diverse occasioni per essere davvero pungente, invece che semplicemente buffa. I dieci episodi scorrono veloci e Space Force si lascia guardare volentieri, ma ha perso l'occasione di essere davvero grande. Speriamo che, in caso venisse rinnovata con una seconda stagione, si decida di essere molto più taglienti in fase di scrittura, anche perché degli interpreti monumentali come Steve Carell e John Malkovich si meritano un copione alla loro altezza.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
Come scritto nella recensione di Space Force, la serie Netflix segna il ritorno sullo stesso set di Steve Carrell e Greg Daniels dopo la fortunata esperienza di The Office. Questa volta Carell è il generale Mark R. Naird, primo capo della neonata United States Space Force, che si prefigge come obbiettivo quello di tornare sulla Luna e dimostrare al mondo che l'America è ancora la più grande superpotenza in circolazione, anche se Russia e Cina non sono d'accordo. Satira, corsa allo spazio, interpreti di lusso, su tutti Carell e John Malkovich, che interpreta lo scienziato Adrian Mallory, scimmie astronauta e citazioni a Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick: sulla carta Space Force è un prodotto eccellente, ma, dopo i primi episodi pieni di energia, implode su se stessa, diventando semplicemente una buona serie che si lascia guardare.
PRO
- Steve Carell e John Malkovich sono una coppia straordinaria.
- L'idea di fare satira su Donald Trump senza che venga mai nominato.
- Le citazioni a Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick unite ai migliori comici del Saturday Night Live.
CONTRO
- Dopo i primi episodi pieni di energia, la serie perde forza.
- La scrittura non è brillante quanto i suoi interpreti.