Un po' ovunque nel mondo dell'intrattenimento è un periodo in cui, tranne qualche rara eccezione, a sceneggiatori e autori sembrano mancare le idee. E anche quando ci sono, spesso non sembrano attirare l'attenzione di possibili finanziatori, quasi che un progetto inedito, seppur con un potenziale sulla carta, non bastasse a ricevere la fiducia dei produttori. Così molte aziende, timorose, decidono di puntare sul sicuro, e di investire sul rifacimento o sull'adattamento di vecchie produzioni di successo per il pubblico di oggi.
Se al cinema assistiamo a continui remake più o meno riusciti e più o meno fedeli all'originale, anche nel mondo dei videogame abbondano i rifacimenti o le remaster di giochi di successo degli anni '80/90. Star Ocean: First Departure R in tal senso appartiene a quest'ultima categoria, essendo uno di quei titoli che vengono riproposti in alta definizione con qualche contenuto inedito. Basato sul remake per PSP del primo Star Ocean realizzato nel 1996 su Super Nintendo, il titolo è infatti da considerare una sorta di versione "plus" dell'edizione per il portatile di Sony, portato su Nintendo Switch e PlayStation 4, versione che tra l'altro recensiamo in questo articolo.
Curiosità
Star Ocean è una saga di J-Rpg di stampo prevalentemente fantascientifico. I suoi autori, come si evince dalle tematiche trattate poi nei vari capitoli che la compongono, sono in gran parte grandi appassionati di viaggi spaziali e science fiction (Star Trek pare sia una delle serie tv più amate da loro e che più li ha influenzati). Anche se con questo primo episodio gli elementi fantasy erano più presenti di quelli fantascientifici per la necessità degli sviluppatori di attirare il maggior numero possibile di giocatori e accontentare un pubblico di appassionati più orientato a titoli incentrati su elementi tradizionali del genere, quali per esempio i classici guerrieri, eroi, magie, etc.
Viaggiatori spazio-temporali
Sviluppata dallo storico team tri-Ace, la serie Star Ocean si è sempre distinta da gran parte delle produzioni rivali (eccetto forse per alcuni aspetti da Tales of Phantasia, visto che i tre fondatori del gruppo, Joe Asanuma, Yoshiharu Gotanda e Masaki Norimoto, facevano parte di quel Wolf Team ideatore del primo capitolo della serie Bandai Namco) per le sue ambientazioni tipicamente sci-fi, un battle-system più incentrato sull'azione che sui classici canoni a turni del periodo e un sistema di sviluppo di skill solitamente piuttosto profondo. E fu proprio questo primo episodio a tracciare gli stilemi stilistici dei futuri episodi. Star Ocean: First Departure R racconta la storia del giovane Roddick, membro della Forza di Difesa che vive nella tranquilla cittadina di Kratus insieme agli amici Millie e Dorne. Un giorno una misteriosa epidemia che trasforma le persone in pietra scoppia in un villaggio vicino al suo, e da quel momento in poi, complice l'incontro con Ronyx J. Kenny e Ilia Silvestri, le cose per lui e i suoi compagni cambieranno per sempre.
Una storia molto interessante che va seguita con attenzione attraverso soprattutto i tanti dialoghi che intercorrono nel corso dell'avventura tra i vari personaggi e che, come da tradizione per il genere, si svolgono principalmente attraverso delle schermate scritte, con un ritratto raffigurante chi sta "parlando" in quel momento. Purtroppo per coloro che preferiscono giocare con produzioni localizzate nella nostra lingua c'è da sottolineare come i testi siano rimasti completamente in inglese. Ad ogni modo, oltre alle conversazioni principali ci sono anche quelle opzionali chiamate "Azioni private", che consentono di godere di sequenze completamente opzionali che in alcuni casi aiutano ad approfondire la conoscenza dei vari elementi del cast e in altri possono influenzare il divenire di alcuni eventi, alterandoli in parte.
Per il resto, Star Ocean: First Departure R è il tipico gioco di ruolo alla giapponese dell'era a 16Bit, con una deliziosa grafica pixellosa, un mondo discretamente vasto da esplorare (con tanto di opzione per muoversi velocemente), con dungeon, foreste, città, negozi e locande, centinaia di oggetti, armi, tecniche e incantesimi da recuperare e migliorare attraverso un ottimo sistema di crafting, e i classici incontri casuali (anche se talvolta, in determinate aree, è possibile vedere i nemici sullo schermo) che portano poi a battagliare con tantissimi avversari.
Cambiamenti rispetto a PSP
Il sistema di combattimento, ispirato a quello di Star Ocean: The Second Story, è orientato verso l'azione e consente di gestire un personaggio in tempo reale, ma in qualsiasi momento ci si può fermare per cambiarlo o per usare oggetti, incantesimi e via discorrendo. Si può anche decidere di impartire dei semplici ordini ai membri del party, da fargli eseguire in automatico, come ad esempio limitarsi nel proprio turno a parare i colpi oppure preoccuparsi di curare i compagni feriti; oppure lasciare che la CPU agisca totalmente da sola. Ma in questo caso bisogna tener conto di una intelligenza artificiale che talvolta lascia a desiderare, facendo si che i personaggi si comportino in maniera poco razionale, magari pensando a difendersi piuttosto che a lanciare un incantesimo risolutivo per eliminare un nemico moribondo. Questo aspetto, unito alla frenesia di alcune battaglie, porta occasionalmente a scontri un tantino confusionari, dove non è facile organizzare mosse e contromosse.
Il livello di difficoltà delle battaglie è stato comunque rivisto, e adesso risulta meglio bilanciato rispetto all'edizione PlayStation Portable con un tasso di sfida sensibilmente rivolto verso l'alto e in maniera "crescente". Dal punto di vista tecnico, come accennato prima, Star Ocean: First Departure R mantiene inalterata la grafica originale del remake, che mischia elementi bidimensionali con aree 3D e sfondi pre-renderizzati, alzando però la risoluzione per adattarla all'alta definizione, "ammorbidendola" e arricchendola di elementi non statici. A parte una migliore definizione dei personaggi, animati con più movimenti, l'unica vera modifica consiste nel rifacimento dei ritratti dei personaggi, quelli come scritto all'inizio visibili nelle conversazioni o nelle schermate di stato, con nuovi disegni affidati a Katsumi Enami, responsabile delle illustrazioni di Star Ocean 4.
Interessante in tal senso l'opzione che consente ai videogiocatori che non dovessero apprezzarli di sostituirli in qualsiasi momento con quelli del remake di PlayStation Portable. Lo stesso può essere fatto col doppiaggio, visto che i tre disponibili, ovverosia quello in inglese e giapponese del remake per il portatile Sony, più un terzo realizzato per l'occasione, si possono alternare senza problemi durante il gioco. Di pregevole fattura la colonna sonora, caratterizzata da melodie davvero memorabili e mai fastidiose. Buoni, infine, anche gli intermezzi video, con quest'ultimi che arricchiscono i contenuti della trama permettendo di conoscere meglio situazioni ed eroi man mano che si procede nel gioco, ma che hanno due pecche, ovverosia quella che i personaggi dei filmati non corrispondono molto, visivamente, a quelli dei nuovi ritratti, e che le immagini non sono state rielaborate bene per il formato HD.
Conclusioni
Star Ocean: First Departure R è un classico JRPG della vecchia scuola che conferma tutto il fascino dell'originale su Super Nintendo e del suo remake su PSP, ma mostra ovviamente anche tutti i suoi anni, specie a livello di struttura e giocabilità. Il titolo targato Square-Enix non è quindi un prodotto adatto a tutti, in quanto per la sua natura può risultare apprezzabilissimo agli appassionati della saga e a coloro che del genere non disprezzano prodotti vecchio stampo, molto meno agli altri.
PRO
- Uno dei migliori JRPG del passato
- Un gioco pieno di cose da fare, con un buon sistema di crafting
- Storia, personaggi e colonna sonora mantengono ancora il loro fascino
CONTRO
- In generale mostra tutti i suoi anni
- Sistema di combattimento buono ma a volte confusionario
- Manca la localizzazione in italiano, il che potrebbe tenere lontano una fetta di utenza