Disney ha finalmente lanciato il suo servizio digitale solo negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi con circa 500 film e 7.500 episodi televisivi: tra le nuove produzioni che hanno accompagnato il lancio, spicca naturalmente l'attesissimo The Mandalorian, una miniserie in otto episodi ambientata nell'universo di Star Wars. Creato da Jon Favreau, già regista dei remake in computer grafica de Il Re Leone e Il Libro della Giungla, The Mandalorian arriverà in Italia soltanto il prossimo marzo, quando il servizio Disney+ sarà disponibile anche nel nostro paese. Si tratta di un'opera ambiziosissima che vede coinvolti non solo Favreau, ma anche Dave Filoni, la mente dietro alle serie televisive di Star Wars che ne hanno espanso il mythos negli ultimi anni, e altri registi e screenwriter piuttosto famosi che negli ultimi tempi hanno collaborato con Disney, per esempio il Taika Waititi di Thor: Ragnarok.
Fin dal suo annuncio, The Mandalorian ha attirato l'attenzione dei fan di Star Wars per la cura meticolosa nella realizzazione, il budget straordinario che supera i centoventi milioni di dollari, la passione dei suoi autori e un'estetica che ricorda tantissimo il Guerre Stellari di molti anni fa, fatto di poca computer grafica e tanti costumi di scena. E poi c'è il protagonista, il misterioso Mandaloriano che ricorda il mitico Boba Fett, un personaggio difficile da inquadrare che si muove nel sottobosco di Star Wars, un ambiente che abbiamo visto soltanto a tratti nei film, ma che gli appassionati della saga conoscono molto meglio grazie ai romanzi e ai fumetti dell'Universo Espanso vecchio e nuovo. Insomma, c'erano aspettative enormi intorno a questo The Mandalorian: nella nostra recensione della puntata pilota vogliamo dirvi, senza troppe anticipazioni, se Disney ha fatto centro.
La prima puntata
The Mandalorian comincia come il più classico dei western, in uno degli scenari più iconici dell'universo di Star Wars: in una "cantina" una banda di loschi figuri accerchia un goffo alieno, ma quando i bulli stanno per fargli la pelle, entra in scena il Mandaloriano. Quest'ultimo si sbarazza dei ceffi in un attimo, come da copione, ma in realtà il suo bersaglio è proprio l'alieno, una taglia che il nostro protagonista può riscattare viva o morta. La prima puntata della serie ci introduce in una galassia lontana lontana che non conosciamo poi così bene: la storia si svolge alcuni anni dopo Il ritorno dello Jedi, con un Impero in disfatta che tenta debolmente di sopravvivere e un sottobosco criminale allo sbaraglio dopo la caduta di Jabba the Hutt e la rinascita della Repubblica.
Pochi media televisivi o cinematografici hanno esplorato questo ambiente e The Mandalorian non ce lo ha mostrato ancora nel dettaglio, suggerendo lo status quo attraverso inquadrature e dettagli che potrebbero sfuggire ai meno attenti o agli spettatori meno appassionati di Star Wars. Diciamo che questo prologo serve più che altro a mostrarci le routine del Mandaloriano, uno dei migliori cacciatori di taglie nella galassia che si ritrova ad accettare uno strano incarico commissionato da un individuo decisamente viscido in combutta con quel che resta dell'Impero, a giudicare dagli assaltatori imperiali che lo proteggono. L'obiettivo del Mandaloriano è un individuo che si nasconde in un pianeta arido, ma oltre alla sua età non ci sono altre informazioni: tra bizzarre cavalcature aliene e droidi belligeranti che fanno il suo stesso mestiere, il protagonista si ritroverà faccia a faccia con una sorpresa che potrebbe mettere in discussione la sua fama di cacciatore di taglie senza pietà.
Un inizio sfolgorante
La prima cosa che salta all'occhio, guardando The Mandalorian, è proprio la passione con cui Favreau e Filoni, quest'ultimo dietro la macchina da presa della puntata pilota, hanno portato a casa ogni singola scena in quaranta minuti circa di televisione. Complice anche il budget sopra le righe, The Mandalorian sembra letteralmente una pellicola cinematografica nella scelta dell'illuminazione, nel taglio della regia e persino negli stacchi in dissolvenza un po' démodé che ricordano i film di Star Wars, in particolare quelli di George Lucas. Quando possibile, Filoni riduce al minimo l'impiego della computer grafica; gli alieni sono soprattutto maschere e fantocci che contribuiscono a rendere vivida e concreta ogni scena. Questo significa che The Mandalorian ricorre alla computer grafica solo in momenti significativi che guadagnano sensibilmente in termini di qualità: è il caso del mostruoso alieno che attacca la navicella del cacciatore di taglio all'inizio della puntata. Bisogna dire che questo episodio pilota non ha necessitato di un grande sforzo, in tal senso, visto che la maggior parte delle interazioni sono tra umani.
In effetti, stonano un po' le animazioni di IG-11, il droide che il Mandaloriano incontra durante la sua missione e che si muove eccessivamente a scatti, sebbene sembri essere proprio una caratteristica distintiva del personaggio - cui presta la voce Taika Waititi - o del suo modello, peraltro molto simile al ben più noto IG-88. Filoni ha scelto peraltro una prospettiva saggiamente "gritty", sudicia per così dire, che si nota soprattutto nei dettagli delle armature sporche, logore e graffiate. Quelle degli assaltatori imperiali che collaborano col cliente interpretato da Werner Herzog, in particolare, trasmettono la condizione totalmente allo sbando dell'Impero, a differenza dei danni sull'armatura del Mandaloriano, contrapposti alla lucida integrità dello spallaccio in acciaio Beskar che il nostro si fa fabbricare durante l'episodio, in una scena che ci dice quasi tutto quello che dobbiamo sapere sul personaggio: il suo rispetto nei confronti del retaggio di Mandalore, il suo difficile passato, suggerito attraverso caotici e dolorosi flashback.
L'ottimo Pedro Pascal, che abbiamo già visto interpretare Oberyn Martell ne Il Trono di Spade e Javier Peña in Narcos, indossa i panni del Mandaloriano e dobbiamo dire che riesce a trasmettere il carisma del cacciatore di taglie solo attraverso l'inflessione della voce nelle sue poche battute. Non lo vediamo in faccia perché non toglie mai il casco, eppure questo cacciatore di taglie così flemmatico e metodico sembra decisamente umano e non vediamo l'ora di scoprire qualcosa di più su di lui. Favreau, che ha scritto sei puntate delle otto previste, dovrà stare molto attento, perché dirci troppo sul Mandaloriano significherebbe compromettere l'alone di mistero che lo circonda, lo stesso alone di mistero che ha reso Boba Fett un personaggio iconico, finché non abbiamo conosciuto meglio l'uomo sotto la maschera ne L'attacco dei cloni. Non c'è molto altro da dire sul cast di comprimari, visto che per il momento abbiamo conosciuto soltanto Greef Carga, il capogilda interpretato da Carl Weathers che recita davvero poche battute.
Nonostante sembri tutto bellissimo, The Mandalorian ha anche qualche punto debole che vale la pena menzionare. Le scene d'azione non ci hanno fatto proprio un'ottima impressione: la prima, nella cantina, è molto buona più che altro perché dimostra l'abilità del Mandaloriano e suggerisce sapientemente una discreta dose di violenza senza mostrarla davvero. La seconda scena d'azione, quasi in chiusura dell'episodio, ci è sembrata invece molto più goffa, specialmente perché Filoni non ha saputo dosare nel modo giusto lo humour e i suoi tempi. The Mandalorian è una serie TV per grandi e piccini, sebbene si rivolga soprattutto ai primi, ma il sommesso umorismo in alcuni frangenti ci è sembrato un po' forzato. Ottima la colonna sonora di Ludwig Göransson, che riprende i temi e le sinfonie di Star Wars senza esagerare negli ammiccamenti. Purtroppo, però, ci è parsa abbastanza invadente: non c'è praticamente una scena senza accompagnamento musicale, anche quando sarebbe stato molto meglio il semplice silenzio. Ma queste sono minuzie, sia ben chiaro.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.8
The Mandalorian è esattamente lo Star Wars per il piccolo schermo che speravamo ci avrebbe accompagnato nei mesi o negli anni a venire: un omaggio fedele e appassionato a Guerre Stellari, lavorato con grande cura da alcuni tra i migliori nerd del settore. Sebbene ci sia ancora qualche spigolosità da limare, la puntata pilota di The Mandalorian è stata una grandissima ora di televisione che ci ha ricordato l'amore per l'avventura e per lo space fantasy che è Star Wars nei suoi momenti migliori, grazie anche e soprattutto a una prospettiva diversa da quella cui ci ha abituato la saga degli Skywalker.
PRO
- Il Mandaloriano di Pedro Pascal è un personaggio affascinante
- Qualità produttiva a livelli altissimi
- Ottimi gli effetti speciali e il trucco
CONTRO
- Umorismo da dosare meglio
- La colonna sonora è un po' invadente