101

Steelrising, la recensione del souls-like secondo Spiders

Il prolifico e talentuoso team francese Spiders torna sulla scena con Steelrising: un souls-like nudo e crudo. Scopriamo come è andata nella nostra recensione.

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   08/09/2022

Quando si parla di Spiders e della storia del team di sviluppo francese è semplice rischiare di cadere nel banale, discutendo di quanto limitati siano stati i titoli sviluppati nel corso di quasi quindici anni. La realtà è che, al netto di evidenti carenze sul fronte del gameplay, le avventure immaginate e realizzare dal team hanno generato diversi prodotti più che interessanti. Lo stesso GreedFall, un gioco di ruolo action classico, ma ben scritto e discretamente messo in scena, ha portato tanti di noi a sperare in un passo in avanti sostanziale, quasi quello della consacrazione.

Steelrising: l'ultima fatica del team, vive di luci e di grandi ombre. Lanciarsi nella mischia nei souls-like non è mai semplice per nessuno, ancor di più se i problemi strutturali del team riguardano proprio quegli aspetti che cambiano totalmente la percezione della bontà del genere nel giocatore.

Scopriamo quali nella recensione di Steelrising.

La rivoluzione che non è

Parigi, 1789. La Presa della Bastiglia non è mai avvenuta e Re Luigi può ora contare su un esercito di automi che stanno mettendo alle strette la città. Il popolo non si riversa per le strade. Il fuoco dello sdegno non divampa e la Rivoluzione Francese, la più importante della storia occidentale, sta sfumando sotto gli occhi attenti della regina Maria Antonietta. In questo particolare clima disteso noi saremo chiamati a impersonare Aegis, un automa dalle fattezze femminili, impiegato come guardia personale della regina e inviata da lei stessa per stanare e fermare il marito ormai totalmente fuori di testa.

Queste sono le premesse di Steelrising, che si apre davanti al giocatore con un immaginario che mischia sapientemente diversi stili e che mette in risalto, ancora una volta, le migliori peculiarità di Spiders. È proprio sulla parte narrativa e di world building che Steelrising dà il meglio di sé.

Non fraintendeteci: non stiamo certamente parlando di un titolo dal taglio cinematografico straordinario o pregno di dialoghi che rimarranno nell'immaginario comune. Ciò non toglie che la qualità generale della scrittura e gli elementi cardine di un buon racconto siano tutti lì, a volte annacquati, altre un tantino telefonati, ma mai davvero incapaci di colpire nel segno.

Vivere la storia di Aegis, della sua stessa consapevolezza come essere e della ricerca del proprio posto nel mondo, ne fanno una splendida metafora di quel che ha significato quello snodo fondamentale della nostra storia. Sullo sfondo di una splendida Parigi di fine settecento, la storia di Steelrising ci ha convinti per buona parte della ventina di ore necessarie a concludere la campagna, compresi anche una buona quantità di compiti secondari.

A caccia di automi

Steelrising: l'amore per la storia è palpabile
Steelrising: l'amore per la storia è palpabile

All'ottima componente narrativa è impossibile non affiancare una disamina del gameplay. Steelrising è un souls-like in tutto e per tutto. Di conseguenza le solite caratteristiche del genere sono lì pronte a tormentare, ma anche a stimolare, il giocatore come accade da più di una decade. La raccolta di esperienza che è possibile perdere a ogni morte, la ricerca di nuovi spot di riposo per ricaricare le proprie risorse, ma anche i nemici della zona, la crescita basata su punti da spendere su una delle sei caratteristiche messe a disposizione del giocatore e via dicendo, seguendo lo stereotipo classico del genere. Parliamo di un'impostazione così reiterata nel recente passato che diventa quasi difficile analizzarla senza percepire una costante sensazione di dejavù.

Sfortunatamente i fantasmi di Spiders tornano subito a fare capolino, disegnando un gioco dai fortissimi problemi pad alla mano. All'inizio dell'avventura sarà possibile scegliere tra quattro differenti classi, ognuna con un focus iniziale su due dei sei punti caratteristica presenti e che coinvolge una specifica tipologia di arma già in dotazione. È su questi aspetti che l'intero combat system inizia a scricchiolare, dando spazio ai fantasmi di un team talentuoso, ma approssimativo su troppi fronti.

Steelrising: incontrerete diverse figure storiche importanti
Steelrising: incontrerete diverse figure storiche importanti

Le animazioni di Aegis sono poco chiare e difficili da interpretare, spesso troppo lunghe e figlie di un lavoro di pulizia di hitbox non svolto a dovere. Certamente questo muta e si amplifica o si smorza in base alla tipologia di arma scelta, passando da quelle più leggere capaci comunque di avere un discreto feedback, ma cadendo poi inesorabilmente su armi pesanti che non hanno alcun senso di esistere. Scordatevi la possibilità di mettere in scena una vera classe tank. Il rapporto tra i danni generati e il rischio di quelli che si possono subire rende il tutto dannatamente ingiusto.

Come se non bastasse la gestione della stamina è inizialmente davvero punitiva. Una volta esaurita la barra, infatti, Aegis andrà in surriscaldamento, con il risultato di poter solo camminare per diversi istanti prima di riuscire a effettuare qualsiasi altra azione, lasciandola alla mercé degli avversari. È vero che è possibile recuperarne una porzione immediata andando a premere uno dei tasti frontali - sulla falsariga di quel che accade con il Ritmo Ki di NiOh - ma il sistema risulta poco bilanciato, anche in relazione ai danni che si subiscono. Al contrario quando si inizia ad avere a che fare con le armi da fuoco - ancor di più se elementali, ma ci arriveremo a breve - la storia muta totalmente mettendoci di fronte a situazioni fin troppo agevolate, che spesso semplificano oltremodo l'avanzamento. Con un po' di dimestichezza, sfruttando l'agilità di Aegis e gli strumenti che il gioco mette a disposizione, quasi nessuna situazione risulta davvero difficile, eccezion fatta per una manciata di boss principali che tendono a sfruttare qualche resistenza di troppo per aumentare in maniera artificiosa la difficoltà.

Abbiamo accennato agli elementi, fondamento cardine di un sistema che permette di sfruttare gelo, fuoco ed elettro per generare reazioni che bloccano gli avversari o continuano a procurare danno nel tempo. Tutte le armi sono potenziabili, così come anche gli oggetti di recupero simili alle estus di Dark Souls, permettendo una progressione della protagonista che aiuta ad affrontare con sempre più agilità il susseguirsi delle macro zone di cui è costituita la Parigi immaginata da Spiders.

Level design e gadget

Steelrising: Aegis, la protagonista
Steelrising: Aegis, la protagonista

È proprio il level design a diventare emblema della schizofrenia di un gameplay che muta nel giro di pochi secondi, lasciando il giocatore a navigare in un limbo di divertimento e frustrazione che ci ha lasciati perplessi, ma ciclicamente anche appagati. Aegis può spostarsi tra i distretti di Parigi utilizzando la carrozza meccanica lasciata in dotazione dal suo stesso creatore.

A dispetto di quel che solitamente accade nei souls-like derivativi come Steelrising, Aegis può contare su una serie tre gadget, tra cui un ormai sempre più classico rampino, utili sia nell'avanzamento che in combattimento e che aprono a nuove strade e a un backtracking che ricorda così da vicino la struttura di una classico metroidvania. Purtroppo il level design non aiuta a distinguere bene le zone, così come le tante scorciatoie inserite dal team per agevolare gli spostamenti non sempre sono funzionali, mettendo il giocatore nella condizione di dover sfruttare la bussola in gioco per ritrovare facilmente la strada da seguire.

I poteri elementali di Steelrising
I poteri elementali di Steelrising

Lo stesso vale per le Vestali - l'equivalente dei falò di "darksoulsiana memoria" - che vivono di alti e bassi nel loro posizionamento in gioco. Si passa da checkpoint distanti poche centinaia di metri ad altri che richiedono diverse decine di minuti per essere raggiunti e sbloccati, con il rischio evidentemente di dover tornare troppo spesso sui propri passi. A rendere meno frustrante la ripetitività forzata, ci pensa proprio la gestione degli elementi. Ogni zona tende infatti a essere più o meno dipendente da uno specifico di essi, elargendo ai giocatori strumenti di difesa adatti e permettendo di velocizzare l'avanzamento sfruttando le debolezze dei nemici.

Abbiamo apprezzato che in questo senso sia impossibile abusare di proiettili elementali, proprio perché recuperabili sul campo o spendendo le stesse anime rilasciate dai nemici, così da non permettere al giocatore di esagerare nel loro utilizzo. D'altro canto però l'utilizzo delle armi da fuoco è indipendente dall'esaurimento della stamina, mettendo nella condizione di sparare a raffica fino a generare quella reazione cercata e voluta dal giocatore.

Alti e bassi tecnici

Steelrising: Parigi è splendida in queste cornice
Steelrising: Parigi è splendida in queste cornice

Steelrising è un titolo che gode di un art design e un worldbuilding che, ci teniamo a ripeterlo, mette in risalto le doti di Spiders. La Parigi simil steampunk del gioco risulta viva, vibrante, anche e soprattutto quando si avanza per le zone più rurali che regalano scorci interessanti e ben congegnati. Sfortunatamente il tutto fa il paio con un livello tecnico generale molto vicino a quello dell'inizio della scorsa generazione, fatto salvo per un sistema d'illuminazione che rappresenta il vero fiore all'occhiello del gioco.

L'intelligenza artificiale degli avversari non spicca mai nel computo generale, ma è pur vero che la struttura stessa di un souls-like richiede una serie di paletti nelle routine e nell'aggro dei nemici che difficilmente è possibile ovviare. Ci sarebbe piaciuto forse notare un posizionamento degli avversari più interessante, che invece sembra fin troppo pensato per sorprendere il giocatore all'ultimo istante o al contrario permettergli di superare tutte le zone senza affrontare praticamente nessuno scontro.]

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Multiplayer.it
6.8
Lettori (30)
7.3
Il tuo voto

Steelrising poteva e doveva essere la consacrazione di Spiders. Purtroppo la scelta, forse scellerata, di realizzare un souls-like a questo punto della storia del genere non ha aiutato a raggiungere l'obiettivo, portando il team ad un sostanziale punto di stallo. La storia di Aegis funziona, il worldbuilding è interessante e sfaccettato e i colpi di scena, seppur spesso telefonati con un pizzico di anticipo, rendono la progressione nella trama davvero interessante, ma parlando di un genere così dipendente dai tecnicismi del gameplay, un po' tutto crolla sotto il peso dell'esperienza pad alla mano. Confidiamo che il team francese possa aver colmato la propria voglia di action puro e scelga di tornare a quel che sa realizzare meglio: ottime esperienze RPG come lo è stata Greedfall giusto una manciata di anni fa.

PRO

  • L'immaginario è straordinario
  • La mobilità di Aegis e i gadget che permettono un interessante backtracking
  • I Titani

CONTRO

  • Level design con troppi bassi e qualche alto
  • La legnosità del combat system è davvero frustrante
  • Poca differenza nell'uso delle diverse classi di armi