Paradox Interactive è diventata ormai da tempo portabandiera di una filosofia che nel variegato universo dei videogame antepone la complessità e la profondità del gameplay all'azione frenetica e immediata, preferendo perfino limitare la porzione di pubblico a cui si rivolge pur di mantenere intatti quelli che sono i cardini che ne hanno consacrato il successo. Ne abbiamo avuto un'ennesima conferma con Stellaris, che a inizio anno ha ottenuto consensi anche su console, grazie a una bella conversione che ha saputo confermare proprio lo spirito delle produzioni del team di sviluppo scandinavo. Ed è proprio per rendere ancora più completa l'offerta in questi termini all'utenza console che quest'ultimo ha rilasciato in questi giorni Utopia, adattamento dell'omonima espansione per l'edizione PC del gioco, che aggiunge moltissimi nuovi contenuti e va a rivoluzionarne diversi aspetti, migliorando le fasi avanzate di gioco e dando nuovi obiettivi da raggiungere ai più esigenti.
L’arte della diplomazia
Utopia conferma ovviamente la struttura elaborata e le meccaniche di gioco stratificate del gioco base, che richiedono quindi una bella manciata di ore prima di essere padroneggiate al meglio e di regalare soddisfazioni: per i dettagli vi rimandiamo alla recensione. Ma al contempo ne migliora e rifinisce svariati elementi, come accennato nell'introduzione. In primis il sistema di governo, che diventa più complesso e ricco di sfaccettature al punto da assumere un ruolo ancora più centrale nell'economia del gioco. Di fatto adesso la gestione interna dell'impero risulta molto più interessante e centrale nel gameplay rispetto a quanto fosse nel gioco base. Se prima c'erano dei tipi di governo selezionabili, ora si parte da quattro sistemi generali, ovverosia democrazia, oligarchia, dittatura e Impero ereditario, ai quali possono essere associati dei civic (due di base, tre se si sviluppa una certa tecnologia sociale) che permettono di plasmare un governo più vicino a quella che è la visione del giocatore.
Tutto ciò va poi a influire sul processo di crescita e sviluppo della società che a seconda della politica adottata dallo Stato può dar vita a sua volta a delle fazioni in grado di influenzare la vita e le funzioni del governo. Questi gruppi sociali uniti da una causa comune perseguono infatti ciascuna un obiettivo e possiedono una propria agenda politica che può risultare in contrasto con lo stile di gioco dell'utente, portando quest'ultimo a prendere delle decisioni con conseguenze determinanti per lo svolgimento di una partita. Per esempio, se il videogiocatore è a capo di una nazione fortemente militarista in un contesto sociale che ne condivide gli ideali, allora nessun problema. Ma se viceversa la popolazione (o una parte di essa) manifesta idee più pacifiste, ecco che le reazioni alle ideologie guerrafondaie del governo potrebbero portare alla nascita di una fazione antimilitarista per contrastarlo, e così via.
Genetica e robot
Utopia introduce nel gioco altre significative novità, soprattutto in ambito evolutivo. In tal senso l'espansione introduce una nuova risorsa, chiamata Unità, che tramite l'utilizzo di appositi punti permette di sbloccare nuove funzioni all'interno di alberi di abilità chiamati Tradizioni: attraverso dei percorsi specifici si abilitano quindi delle caratteristiche chiamate Vantaggi dell'Ascensione, utili magari a operare delle modifiche genetiche alla popolazione ( Maestria Biologica), a usare la Trascendenza per liberare il potenziale psionico della propria specie o addirittura a trasformarla in robot tramite l'Evoluzione Sintetica. È possibile influenzare le civiltà primitive inducendole ad adottare la propria etica attraverso l'uso di stazioni di osservazione, moltiplicare la fertilità delle donne o costruire delle enormi strutture utili per portare grandi vantaggi alla propria razza, come per esempio dei mondi ad anello.
E ancora, sempre in tema di creazioni, edificare delle Sfere di Dyson intorno a un sole per succhiargli tutta l'energia e spegnerlo, eliminando così tutte le specie viventi di un intero sistema, o degli Habitat, delle stazioni orbitanti in grado di ospitare una popolazione più numerosa, fino a ricoprire il ruolo di piccoli pianeti in un sistema piccolo e limitato. Le possibilità offerte da Unità sono davvero moltissime e, aprendosi verso la seconda metà del gioco, vanno a rendere più interessanti proprio le fasi più criticate in passato di Stellaris. Peccato solo che per sbloccare tutte le abilità bisogna eseguire talvolta delle azioni specifiche in antitesi con alcuni aspetti della politica adottata dal governo del giocatore: nulla che però pregiudichi la bontà del DLC. Ad ogni modo, Utopia migliora comunque decisamente l'esperienza di gioco di Stellaris: Console Edition, come accennato nell'introduzione, rendendo la giocabilità più stratificata e profonda. Per il resto il processo di conversione operato da Paradox Development Studio si è rivelato positivo anche per quanto concerne il comparto grafico e sonoro, oltre che per i controlli, i quali mantengono ovviamente quelli di base ben ottimizzati della conversione originale.
Conclusioni
Utopia rivede Stellaris: Console Edition quasi in ogni aspetto e ne migliora ulteriormente i contenuti base, introducendone di nuovi e interessanti. Questa espansione dona di fatto al gioco meccaniche più raffinate e complete, che vanno ad aggiungersi a una giocabilità profonda e ben stratificata, ricca di variabili e contenuti in grado di garantire una bella esperienza ai giocatori console nonostante qualche rinuncia.
PRO
- Rifiniti parecchi aspetti del gioco di base
- Migliorato il sistema di governo che ora offre più varietà alla scena politica
- Le novità donano più profondità al gameplay e aggiungono cose da fare
CONTRO
- Il sistema di sblocco di alcune delle nuove abilità andrebbe sensibilmente rivisto
- Per alcuni utenti il prezzo del DLC potrebbe risultare alto