Tetris Beat, la recensione del classico con del ritmo in più

Finalmente anche Apple Arcade ha la sua versione del celebre puzzle game di Aleksej Pažitnov, ma come vediamo in questa recensione di Tetris Beat, non poteva mancare un quid aggiuntivo per quanto riguarda l'approdo sul servizio in abbonamento di Apple: nella fattispecie, parliamo del ritmo.

Tra le tante variazioni applicate alla formula immortale di Tetris, questa di N3twork risulta particolarmente interessante, perché estende l'esperienza di gioco in termini sensoriali, creando quella sinestesia tra musica, controlli e coordinazione che abbiamo visto in passato nelle produzioni di Tetsuya Mizuguchi e pochi altri. La meccanica del gioco ovviamente non viene sconvolta più di tanto, ma le sensazioni che si provano incastrando fra loro i tetramini vengono amplificate da questa digressione musicale del Tetris, che richiede un minimo periodo di adattamento per uscire dalla logica riflessiva classica e abbracciare il movimento a tempo.

Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a un'ampia serie di tentativi di modifica del Tetris attraverso numerose digressioni in vari ambiti, sempre con aggiunte marginali e non sempre proprio funzionali, ma spesso significative. Nella maggior parte dei casi, l'opzione migliore è rimasta comunque quella classica, presente anche in questo caso con la modalità Marathon, ma se non altro Tetris Beat rappresenta un'alternativa piuttosto valida alla solita caduta dei tetramini a incastro.

Non siamo ai livelli della completezza e della cura vista in Tetris Effect, né dello slancio multiplayer dato da Tetris 99, ma Beat è indubbiamente una delle sperimentazioni più interessanti che abbiamo visto in questi anni sulla medesima base creata da Pažitnov quasi 40 anni fa. Come accade nei rhtyhm game veri e propri, la musica non è solo un semplice accompagnamento, ma entra a far parte integrante del gameplay, costringendo a seguire il ritmo e agire di conseguenza, con un effetto che, sebbene sia piuttosto spiazzante all'inizio, entra progressivamente dentro in maniera istintiva, proprio come succede con la musica.

Gameplay tra puzzle e rhythm game

Il gameplay è sempre quello: si tratta di incastrare le figure geometriche che scendono dall'alto in modo da riempire le righe e farle scomparire, evitando così che lo schermo si riempia fino in cima. Praticamente inutile stare a discutere sul funzionamento di questo meccanismo e sulla sua capacità di assuefazione, visto che i quasi quarant'anni di storia di Tetris parlano tranquillamente da soli, ma è interessante rilevare alcune variazioni presenti all'interno di Tetris Beat. Prima di tutto, sono presenti tre modalità di gioco, tra le quali Marathon rappresenta semplicemente il gameplay classico con la sfida infinita a raggiungere il punteggio più alto. Il gameplay più originale emerge dunque dalle altre due modalità: Drop e Tap, entrambe incentrate su partite brevi legate alla durata dei brani musicali scelti come accompagnamento.

Drop riprende lo stile classico del gioco, ma con l'aggiunta fondamentale del ritmo: ogni singolo movimento effettuato, sia per quanto riguarda la rotazione dei tetramini, il loro spostamento sull'asse orizzontale, la caduta immediata o anche l'opzione per "rimandare" una figura in modo da farla cadere successivamente deve essere effettuata a ritmo di musica per poter ottenere dei bonus. Inanellando movimenti a ritmo con ottimo tempismo, si dà il via a un moltiplicatore che concatena i bonus incrementando il punteggio attraverso l'azione ritmica. Abituati ad entrare nella dinamica classica di Tetris, questa nuova impostazione può facilmente disorientare sulle prime, ma se ci si fa prendere dalla musica è facile entrare presto nel flusso di movimenti.

Ancora più "estrema" è la modalità Tap, che presenta al giocatore di volta in volta due posizioni preimpostate tra cui scegliere con il semplice tocco sullo schermo per il medesimo tetramino, rimuovendo la libertà di spostamento e rotazione e imponendo, in questo modo, di farsi prendere dal ritmo cercando di velocizzare l'azione ed effettuare la scelta migliore nel minor tempo possibile. In entrambi i casi, le nuove modalità presentano la nuova dinamica Fever, che si attiva quando il moltiplicatore raggiunge livelli più alti e consente di accumulare ancora più punti.

Grafica, ma soprattutto musica

Con un'impostazione di questo genere è ovvio che la colonna sonora occupi un posto importante nell'economia del gioco e le scelte sono decisamente funzionali al contesto: in generale si tratta di pezzi synth pop che si associano bene all'azione, ma la lineup è alquanto eclettica e comprende 18 brani tratti da vari artisti come Alison Wonderland, GARZA, Hannah Diamond, Octo Octa, Dauwd, CINTHIE e altri. Ci sono alti e bassi e il tipo di musica può non incontrare proprio i gusti di tutti, ma in generale si registra una buona varietà e soprattutto le scelte risultano ben centrate sul ritmo di gioco, in certi casi davvero molto efficaci.

Allo stesso modo, anche lo stile grafico adottato rientra nella caratterizzazione pulita e lineare che permea un po' tutta la produzione, tra laser, luci al neon, figure geometriche e astrattismi vari, in questo senso avvicinandosi abbastanza all'ottimo precedente costituito da Tetris Effect. Nella modalità "landscape", che al momento è visibile solo giocando da Mac, la finestra di gioco risulta fin troppo piccola, ma è un problema che non tocca ovviamente la fruizione su iPhone e iPad, dove lo schermo è disposto in verticale.