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The legend of Heroes: Trails of cold steel 4, la recensione: un JRPG da non perdere

Il viaggio della classe VII continua nel mondo oppresso dalla guerra. Scopriamo insieme ai tantissimi personaggi del gioco cosa vuol dire diventare grandi nella recensione di The Legend of Heroes: Trails of cold steel 4.

RECENSIONE di Gianluca Scattarella   —   23/10/2020

La saga di The Legend of Heroes ha radici profondissime, tanto da risultare di difficile comprensione per chiunque ci si avvicini ora. Questo quarto capitolo della serie Trails of Cold Steel è la conclusione di un lavoro partito molti anni fa e sul quale Nihom Falcom punta tutto quel che ha. Una storia scritta veramente bene ed un sistema di combattimento e progressione che, come vedremo, è complesso e articolato quanto basta, sono le colonne portanti della produzione. Con le premesse degli ottimi capitoli precedenti e le aspettative alle stelle ci siamo avvicinati a questo titolo con le speranze di un bimbo che va a vedere per la prima volta la sua squadra del cuore allo stadio. Ci avrà soddisfatto? Scopritelo nella recensione di The legend of Heroes: Trails of cold steel 4.

La Storia

Giliath Osborne subito dopo la battaglia finale del terzo capitolo, ha improvvisamente rapito Rean, suo figlio nonché uno degli istruttori della nuova classe VII. Questa scioccante rivelazione è l'incipit della roboante storia che accompagna Juna, Kurt, Altina e tutti i membri della vecchia e nuova famigerata classe scolastica verso la chiusura del cerchio. Esattamente dopo 2 settimane dallo scontro con Osborne, al termine di un sogno nel quale vivono una realtà alternativi, i nostri 3 eroi si ritrovano catapultati nel mondo all'alba del "Great Twilight", una calamità che è destinata a distruggere il mondo così come lo conoscono. Tutte le regioni hanno adibito delle postazioni di reclutamento per l'imminente ed inevitabile grande guerra e sembra che una sorta di "vento oscuro" stia convincendo tutti ad arruolarsi, anche chi fino a quel momento non ne aveva minimamente intenzione.

L'intero primo capitolo, che dura più o meno un intero quarto del gioco, ci porterà a cercare e purificare alcune singolarità create da dei fiori maledetti in giro per il mondo, così da annullare questo strano vento e rintracciare la posizione di Rean, impazzito dopo l'attivazione della maledizione su di lui, e salvarlo. Da qui in poi si dipana una trama che, senza spoiler, ci accompagnerà alla scoperta di nuove città e vecchie conoscenze, nuovi amici e dei poteri nascosti con i quali sconfiggere le tonnellate di creature disseminate nell'immensa mappa di gioco. Per chi già conosce la serie, si potranno visitare le nazioni di Crossbell ed Erebonia, anche se ancora, inconcepibilmente come nel secondo capitolo, non sarà possibile visitare la capitale dell'impero, Heimdall. Ci sono due finali da poter vedere, uno dei quali, naturalmente, raggiungibile tramite il conseguimento di determinati obbiettivi in game. Il "True Ending" è quello che tutti i fan della serie sognano di vedere da quasi 2 decenni, dato che la storia di questo Trails of Cold Steel IV è la conclusione di una trama che va crescendo e continuando dai capitoli Zero no Kiseki ed Ao no Kiseki, usciti originariamente per PSP e trasportati poi su Vita.

Gameplay

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Il quarto capitolo non si distacca poi così tanto dal già ottimo sistema di progressione, esplorazione e combattimento del precedente gioco. Partiamo dall'esplorazione. Sin dalla fine del primo capitolo avrete a disposizione un'aeronave per viaggiare liberamente tra le regioni esplorate per cercare di potenziare i vostri personaggi e cercare equipaggiamenti ed abilità peculiari. Già dal primo capitolo però, semplicemente dalla mappa di gioco, potremo spostarci liberamente anche con una sorta di teletrasporto, permettendoci così di poter approfondire determinate aree e parlare magari con quel NPC con il quale avevamo dimenticato di interagire precedentemente.

Ci si sposta con l'analogico sinistro, mentre con il destro possiamo muovere la visuale liberamente sia durante l'esplorazione, sia durante i combattimenti. Sul terreno ogni tanto, a parte i normali scrigni contenenti oggetti ed abilità, potremo trovare, novità per la serie, degli scrigni a "prove". Questi speciali scrigni saranno abitati da alcuni nemici, normalmente di livello leggermente superiore al nostro che, una volta sconfitti, ci permetteranno di potenziare i famigerati Ordini da impartire alla nostra squadra e dei quali parleremo più avanti. E' possibile anche pescare se si è in possesso di canne da pesca ed esche, con i vari pesci ottenuti scambiabili per oggetti ed equipaggiamento attraverso dei negozi.

Altra attività secondaria è quella del Blade, un gioco di carte collezionabili al quale potremo sfidare vari personaggi durante le nostre scorribande. Sarà possibile poi anche cucinare le ricette memorizzate negli shop con gli ingredienti recuperabili nel gioco. Credete che i minigiochi siano abbastanza? Beh sappiate che vi sbagliate perché avremo anche la possibilità di scattare foto tramite il nostro cellulare a panorami particolari per inviarle al nostro fotografo di fiducia così da ottenere ricompense, così come l'invio dei dati di battaglia e dei luoghi visitati per averne di altre. Ultimo ma non per importanza il Black Jack dei vari casinò cittadini, gioco questo che ha bisogno di poche spiegazioni. Insomma, di cose da fare ce ne sono davvero di tutti i tipi e per tutti i gusti.

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Parlando delle battaglie arriviamo al nocciolo del discorso. Per attivarne una basta scontrarsi con i nemici presenti a schermo e la battaglia inizierà automaticamente, trasportandoci sul campo dello scontro. L'iniziativa dipende da diversi fattori e può essere diversa a seconda di come ci approcciamo al nemico in questione. Con il tasto azione infatti potremo attaccare le bestie prima di ingaggiare il combattimento per stordirli e ricevere un turno di vantaggio. Se oltre a stordirli li attacchiamo anche da dietro invece, ne otterremo 3. Se invece verremo notati noi per primi, subiremo un attacco preventivo dal nemico.

Il combattimento è rimasto pressochè invariato rispetto al terzo capitolo. Si tratta di combattimenti a turni bloccati, ovvero con una sequenza di azioni da impartire ai personaggi uno alla volta, ognuna con un delay diverso, a seconda del tipo di azione scelta. Ad esempio se decidessimo semplicemente di attaccare, avremo un ritardo minore per l'azione successiva dello stesso personaggio rispetto ad un'azione di potenza maggiore, come ad esempio un S-Craft, che è la mossa più potente a disposizione.. Avremo quindi la possibilità di attaccare, spostarci, utilizzare oggetti, arts, craft, fuggire o impartire ordini. L'attacco è semplicemente un azione effettuata con l'arma equipaggiata e dipende naturalmente dalla statistica attacco fisico o magico, a seconda dell'equipaggiamento. Spostarci all'interno dell'area di combattimento invece è fondamentale per avere "a tiro" i nemici. Si, perché ogni azione, anche il semplice attacco o l'utilizzo di oggetti, ha un range. Si tratta fondamentalmente di un cerchio all'interno del quale quell'azione ha effetto e se un determinato personaggio e/o nemico sono al di fuori di quel range non saranno affetti dalle conseguenze dell'utilizzo dell'azione. Utilizzare un oggetto invece è l'azione che meno ritardo fa soffrire al personaggio che lo usa e potremo scegliere tra molti oggetti con le più svariate conseguenze.

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Le Arts e i Craft invece sono le abilità che potremo utilizzare. Le prime sono legate all'equipaggiamento di orbs, delle sfere colorate inserite all'interno dei vari cellulari di ogni singolo personaggio. Il loro colore indica anche la loro tipologia, come ad esempio quelle rosse di elemento fuoco oppure quelle blu con effetti positivi come Thelos che resuscita un compagno. Queste sfere possono anche essere potenziate per amplificare la potenza dell'abilità, ma devono andare di pari passo con gli slot nei quali sono equipaggiate, anch'essi potenziabili, i quali devono avere lo stesso grado ed affinità elementale dell'abilità inserita.

Le Arts per essere utilizzate consumano dei punti speciali chiamati EP che possono essere recuperati tramite l'utilizzo di oggetti o abilità specifiche. Sparse per il gioco poi, protette da missioni specifiche, troveremo alcune abilità speciali, una sorta di "Limit Break", le Lost Arts. Queste potentissime abilità possono cambiare il corso delle battaglie e si possono utilizzare solo una volta per combattimento, sprecando tutti i punti EP.

I Craft invece sono delle abilità personali appartenenti ad ogni singolo personaggio, attivabili anch'esse con l'utilizzo di punti speciali, in questo caso i Combat point o CP. Sono delle azioni non replicabili da nessun altro e si dividono in normal Craft e S-Craft. Quest'ultima è la mossa che risulta la più potente tra i craft e consuma tutti i CP.

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I CP però possono essere consumati anche per effettuare una sorta di evocazione, richiamando in battaglia per un singolo e potentissimo attacco, i Divine knight o i panzer Soldat, ovvero i modelli disponibili di mech guidati dai nostri eroi. Proprio questi "robottoni" saranno protagonisti ogni tanto durante l'avventura di combattimenti a loro dedicati, normalmente in punti nevralgici della storia, con meccaniche di battaglia ad hoc pensate per diversificare l'esperienza ancor di più. Potremo infatti curarci o difenderci, nonché utilizzare le abilità dei vari piloti per evitare di soccombere.

Altra caratteristica peculiare del sistema di combattimento è la possibilità di infliggere una sorta di stun al nostro nemico. Attaccando i nemici, oltre che diminuire la loro energia vitale, andremo ad intaccare anche la barra Break che, portata a zero, ci permetterà di attivare delle meccaniche ad hoc. Attaccando un nemico in questa fase avremo la possibilità di utilizzare altre 3 azioni: collegare un secondo attacco con il personaggio linkato a quello che stiamo controllando, effettuare un Rush, ossia una combo con lo stesso personaggio in link, oppure ancora un attacco combinato con tutto il party, chiamato Burst. Tale dinamica va a collegarsi direttamente ad altri punti speciali, i Battle Point, accumulabili proprio con l'attacco combinato durante il break. Questi punti possono essere utilizzati per sferrare un rush o un burst o per impartire Ordini speciali alla squadra. Questa azione in particolare risulta estremamente tattica con i combattimenti più impegnativi, dato che offre dei buff temporanei decisamente potenti a tutta la squadra. Ogni personaggio ha il suo ordine personale quindi anche questo elemento può essere discriminante per la scelta del party.
Per ultimi, dato che li abbiamo solo accennati, ci sono i link. Si tratta di un sistema di aiuto automatico in soldoni, una dinamica che permette di unire, linkare appunto, 2 personaggi tra di loro, permettendogli così di aiutarsi a vicenda in determinati momenti. Anche questa abilità ha i suoi punti e i suoi livelli, con abilità di link sempre più forti sbloccabili man mano salendo di livello

Forse la nota negativa di tutto questo sistema è proprio la sua curva di apprendimento abbastanza ripida, non aiutata dal fatto di non essere localizzato in italiano. Se non siete dei veterani della serie, riuscire ad entrare nell'ottica del complesso albero di personalizzazione e potenziamento, con tutti i punti da amministrare e la miriade di abilità linkabili, potrebbe essere spiazzante e complicato in un primo momento. Per andare ad arricchire ancor di più l'offerta c'è un sistema di avanzamento del ranking generale, una sorta di grado avventuriere, che aumenta a seconda delle attività effettuate all'interno di un singolo capitolo. Aumentare questo grado permetterà di potenziare diverse abilità ed ottenere alcuni perk caratteristici.

Tecnica

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Dal punto di vista del comparto grafico, Trials of Cold Steel IV non si distoglie troppo dal suo predecessore mantenendo praticamente inalterate animazioni, conta poligonale e texture, non raggiungendo quindi eccellenze qualitative ma nel complesso restituendo un colpo d'occhio piacevole e pulito. Lo stile squisitamente nipponico e la caratterizzazione maniacale di ogni singolo personaggio sono sicuramente il fiore all'occhiello della produzione. Le illustrazioni e i (pochi in effetti) filmati in animazione tradizionale, sono di pregevole fattura, così come il comparto audio. Ci sono alcune tracce veramente potenti e richiami a dei temi dei capitoli precedenti che faranno la gioia dei fan di lunga data. Gli effetti di tutte le animazioni e dei colpi infine sono resi veramente bene, con particellari e giochi di luce gestiti furbamente rispetto alla qualità complessiva.

Da notare però qualche calo di frame rate durante i combattimenti in modalità automatica e con l'high speed attivo che ci hanno costretto più di qualche volta a dover passare alla modalità manuale anche nelle battaglie più semplici. A proposito di battaglie semplici: se per caso durante l'esplorazione il nemico colpito dall'attacco di iniziativa è molto inferiore a voi come livello, invece di combatterlo lo ucciderete direttamente, soluzione utile a non spezzare il ritmo e cercare di completare i dungeon più velocemente, soprattutto nella parte immediatamente precedente l'end game. Finale del gioco che arriva dopo almeno 55-60 ore buone, ovviamente leggendo tutto e non saltando alcun dialogo.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Nintendo eShop
Prezzo 59,90 €
Multiplayer.it
8.7
Lettori (16)
8.1
Il tuo voto

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel 4 pone la parola fine alla storia della classe VII con un gioco enorme e ricco di contenuti per tutti i gusti. Un cast gigantesco, una storia piena di colpi di scena e nuove meccaniche di gioco fanno di questo titolo un must per ogni appassionato della serie, ma anche di tutti quelli che mangiano pane e JRPG per colazione. Peccato solo per un comparto tecnico da aggiornare e qualche rallentamento nei combattimenti che minano un prodotto altrimenti eccellente.

PRO

  • Storia da capolavoro hollywoodiano
  • Cast gargantuesco
  • Tantissime abilità da sviluppare
  • Combattimenti con i mech
  • Attività secondarie per tutti i gusti

CONTRO

  • Qualche problema per chi non mastica l'inglese
  • Grafica ed animazioni decisamente da svecchiare
  • Sporadici rallentamenti durante i combattimenti