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The Texas Chainsaw Massacre, la recensione del gioco che rende giustizia al film di Tobe Hooper

La recensione di The Texas Chainsaw Massacre, un gioco che riesce a rendere finalmente giustizia al classico del cinema horror del 1974, pur essendo online.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   18/08/2023
The Texas Chainsaw Massacre, la recensione del gioco che rende giustizia al film di Tobe Hooper
The Texas Chain Saw Massacre
The Texas Chain Saw Massacre
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The Texas Chainsaw Massacre, "Non aprite quella porta" in Italia, è un film del 1974 che ha fatto scuola nel genere horror. Diretto da un quasi esordiente Tobe Hooper, che fino ad allora aveva realizzato soltanto un altro film a bassissimo costo, Eggshells, racconta la storia di una famiglia di serial killer cannibali, i Sawyer, che uccidono un gruppo di ragazzi sprovveduti, con uno stile quasi documentaristico, nella sua oggettivazione filmica dell'orrore e nella sua brutalità visionaria. Nemmeno a dirlo, riscosse un enorme successo, pur suscitando moltissime polemiche che portarono a diversi bandi, naturalmente per via dei suoi contenuti ritenuti troppo violenti.

Nonostante tutto, divenne un film di culto e fece scuola, dando vita a una serie cinematografica, attiva ancora oggi, e rendendo iconico il personaggio di Faccia di Cuoio, meglio conosciuto come Leatherface, che come il nome fa intuire indossava sempre una maschera di pelle e amava sezionare le sue vittime usando una sega elettrica. Non è un caso che Dead by Daylight, il più celebre videogioco horror asimmetrico presente sul mercato, citi in diversi modi The Texas Chainsaw Massacre, tra ganci a cui appendere i sopravvissuti e un cacciatore, chiamato il Cannibale che, indovinate un po', ha il volto coperto da una maschera di pelle e uccide usando una sega elettrica (è soprannominato non a caso Leatherface... chissà perché). Proprio il successo del titolo di Behaviour Interactive deve aver spinto l'editore Gun Interactive e lo studio di sviluppo Sumo Digital a lavorare a un gioco ufficiale del film di Hooper, che concettualmente si adatta perfettamente al genere degli horror asimmetrici. Quindi, con la recensione di The Texas Chainsaw Massacre vogliamo scoprire se Faccia di Cuoio abbia qualche possibilità contro il Cannibale.

Da paura

Le atmosfere sono quelle giuste
Le atmosfere sono quelle giuste

Nonostante sia un gioco online, The Texas Chainsaw Massacre fa paura. Considerando il genere, non è un'affermazione banale come sembra. Da tempo, infatti, Dead by Daylight ha rinunciato a curare questo aspetto, con la rimodulazione delle meccaniche, avvenuta patch dopo patch, che ha abbassato notevolmente la tensione, in favore di quello che possiamo definire folclore horror. Qui i designer di Sumo Digital sembrano invece aver lavorato con grande attenzione a come suscitare tensione nei cinque giocatori che vestono i panni delle vittime, quelle che devono provare a scappare dalla casa dei Saywer dove sono andati a cercare una ragazza. Quindi, quando ci si ritrova da soli nella casa a caccia di grimaldelli e si cerca di non farsi individuare dai tre killer della famiglia, la tensione è davvero palpabile, anche perché in molti casi gli basta un colpo per ucciderci e fuggire a gambe levate non è una soluzione praticabile, considerando lo squilibrio delle forze in campo. Insomma, ritrovarsi Faccia di Cuoio alle spalle mentre si tenta disperatamente di raggiungere l'uscita, per poi essere segati in due, è quanto di più cinematografico il genere abbia proposto finora e, in qualche modo, riesce a essere un'esperienza davvero disturbante, proprio per gli accorgimenti adottati per renderla tale. Quindi l'enfasi è stata messa sugli elementi furtivi, con i sopravvissuti che devono cercare di non fare il minimo rumore e rimanere nell'ombra, evitando a tutti i costi i confronti aperti, che conducono a un solo finale.

Ne esiste già uno!

Il titolo di Sumo Digital non è la prima trasposizione videoludica di The Texas Chainsaw Massacre. Nel 1983 Wizard video pubblico un videogioco omonimo per Atari 2600 con licenza ufficiale del film, in cui il giocatore assumeva il ruolo di Faccia di cuoio e doveva uccidere delle vittime evitando al contempo alcuni ostacoli. Come potete immaginare era graficamente davvero semplice, aveva un gameplay blandissimo e a dirla tutta le uccisioni e la scenetta finale facevano anche un po' ridere (arrivava una ragazza, immaginiamo la Sally del film, a dare un calcio nel sedere al serial killer, eliminandolo), ma fu comunque boicottato da molti negozi che si rifiutarono di metterlo in vendita, decretandone l'insuccesso commerciale.

Le vittime

La migliore trasposizione del film Non aprite quella porta
La migliore trasposizione del film Non aprite quella porta

Come accennato, The Texas Chainsaw Massacre lavora moltissimo per modificare la formula di Dead by Daylight e proporsi come un titolo con una propria personalità. Intanto i killer in campo sono tre e non uno solo (scelti da una rosa di cinque: Faccia di Cuoio, il Cuoco, l'Autostoppista, Johnny e Sissy, questi ultimi dell new entry della famiglia), per un totale di otto giocatori in partita. C'è in realtà anche un quarto killer, il nonno, che però veste una funzione particolare. Sostanzialmente è immobile e vuole il sangue delle vittime. Quando è sazio produce un forte suono che svela la posizione dei sopravvissuti ai killer, costringendo i primi a rimanere perfettamente immobili per non essere individuati. Certo, rimanere fermi troppo a lungo può rivelarsi altrettanto letale, considerando il pericolo incombente. Bisogna adattarsi alla situazione e scegliere per il male minore; in questo modo si tiene la tensione sempre alle stelle e si impediscono tattiche troppo statiche. Bisogna essere silenziosi, ma bisogna anche mantenersi mobili. L'obiettivo principale delle vittime, che per inciso sono Ana Flores, Connie Taylor, Julie Crawford, Leland McKinney e Sonny Williams, è ovviamente la fuga. Per farcela però, devono aprirsi la strada verso la salvezza, trovando ad esempio un fusibile di ricambio per una porta elettrica, dei grimaldelli per aprire un cancello chiuso a chiave o compiere altre azioni simili.

Le vie di fuga sono molte ed esplorare offre anche delle possibilità in più di sopravvivere visto che, ad esempio, si possono trovare delle pale con cui atterrare momentaneamente i killer o si possono scoprire dei passaggi nascosti che consentono di allontanarsi senza essere visti.

In generale, quando si interpretano le vittime, The Texas Chainsaw Massacre favorisce l'azione individuale alla collaborazione tra i giocatori. Anzi, forse la forma migliore di collaborazione è di non collaborare affatto. Come detto, i giocatori non possono fermare i killer, ma solo rallentarli. Raggrupparsi vuol dire diventare dei bersagli facili, vuoi perché in gruppo è più difficile nascondersi e vuoi perché i killer tendono a convergere verso chi viene scoperto. Mantenere le distanze dagli altri significa quindi anche sparpagliare i killer, così da avere più spazi di manovra, nel caso non si venga subito scoperti. Il giocatore può quindi concentrarsi sulle sue strategie, senza starsi troppo a preoccupare di seguire tattiche di squadra o gli ordini di qualche giocatore che si sente particolarmente in vena di darne.

I killer

In The Texas Chainsaw Massacre bisogna riuscire a essere silenziosi, se si vuolo sfuggire ai killer
In The Texas Chainsaw Massacre bisogna riuscire a essere silenziosi, se si vuolo sfuggire ai killer

Come già detto, i killer giocabili sono cinque. All'inizio pensavamo che fossero tutti identici tra di loro, con solo qualche differenza minima per giustificarne l'esistenza. Giocando però, abbiamo scoperto che non è così. Sumo Digital ha messo una cura enorme nel creare un team di killer ben caratterizzato, non solo in cui ciascun membro ha delle abilità uniche, ma in cui le stesse invitano alla collaborazione (a differenza di quanto avviene per i sopravvissuti). Per dire, Sissy ha una corporatura minuta che le consente di inseguire i giocatori nei passaggi di fortuna, mentre continua ad agitare il suo letale coltello. Può anche usare il suo veleno direttamente sui giocatori o sulle fiale curative, così da rendere particolarmente insidioso berle. L'Autostoppista, invece, può piazzare trappole per rendere difficile raggiungere alcuni luoghi chiave. Disarmare trappole, aprire serrature e compiere altre azioni simili richiede tempo ai sopravvissuti, con i killer che possono coordinarsi per creare dei percorsi insidiosi per le loro vittime. In questo senso Faccia di Cuoio è il più diretto del gruppo, visto che si limita a essere il classico bruto corpulento e un po' lento, pur essendo il più letale in assoluto. Spesso uccide più grazie all'aiuto degli altri killer che per le sue abilità.

Tecnica al servizio del gameplay

In alcuni momenti la tensione sale alle stelle
In alcuni momenti la tensione sale alle stelle

The Texas Chainsaw Massacre è molto interessante anche dal punto di vista tecnico. Non è una questione di qualità grafica, che è tutto sommato buona. A coinvolgere è più che altro la colonna sonora e come l'azione sia piena di suggerimenti visivi e sfrutti i diversi elementi in modo intelligente. Parlando del sonoro, il cosiddetto "Apprehension Engine" svolge un ottimo lavoro nell'adattare la musica a ogni situazione, facendo crescere la tensione fino a farla esplodere quando si è gli ultimi sopravvissuti della mappa. Inoltre ogni suono assolve una sua funzione, compresi i rumori unici emessi dai killer che ne segnalano la presenza alle vittime nascoste. Ci sono anche dei suoni ambientali che servono a creare confusione nei killer, così da rendergli più complicato trovare le loro prede. Anche sotto al profilo grafico è stato fatto molto per favorire la tensione. Ad esempio il gioco manda un feedback visivo alle vittime quando si trovano vicine a un killer. Si tratta sia di una forma di aiuto, sia di un modo per far schizzare la tensione alle stelle, perché a volte si riceve il feedback senza aver individuato il nemico e si rimane impauriti dalla prospettiva di fare qualsiasi cosa. Va sottolineato anche come alcuni elementi grafici funzionino davvero bene come meccaniche di gioco. Ad esempio l'ombra in alcuni punti è così spessa che nasconde davvero i giocatori, così come l'erba all'esterno riesce a renderli praticamente invisibili. Si tratta di piccoli accorgimenti che aumentano la profondità dell'esperienza, di cui la capacità di coinvolgere vive anche di questi dettagli.

Qualche problema

Qualche mappa in più non gli avrebbe fatto male
Qualche mappa in più non gli avrebbe fatto male

Complessivamente abbiamo preferito The Texas Chainsaw Massacre a Dead by Daylight con cui il confronto è inevitabile, pur non essendo il titolo di Sumo Digital privo di difetti. Ad esempio le mappe sono soltanto tre, con relative varianti notturne. Sono ben progettate e interessanti da esplorare, visto che offrono diversi appigli per sviluppare strategie uniche, partita dopo partita, ma sono nel complesso poche, considerando anche che a livello stilistico sono decisamente uniformi. Un po' di varietà in più non avrebbe guastato, da questo punto di vista. Un altro problema è l'ingresso in gioco, a partire dal terribile tutorial, fatto di lunghi video che ripetono più volte le stesse informazioni, aggiungendone sempre di nuove. Badate bene che non stiamo parlando di un gioco complessissimo, ma ci sono comunque alcune meccaniche che devono essere spiegate, altrimenti si passano le prime partite a commettere errori, anche molto banali, e la frustrazione può raggiungere le stelle, senza oltretutto alcun altro motivo che la mancanza di un buon tutorial. Molti potrebbero essere portati ad abbandonare il gioco per dei semplici fraintendimenti, il che sarebbe un vero peccato, considerando quanto il titolo di Sumo Digital ha da offrire. Un altro difetto è il seminterrato: si tratta dell'area iniziale dove appare un unico killer, Faccia di Cuoio. È molto intricata, ma nondimeno piccola e può capitare che il killer trovi un giocatore molto velocemente, soprattutto se conosce bene l'area. Ecco, finire una partita in pochi secondi non è proprio piacevolissimo. Va detto che abbiamo provato il gioco con una base utenti molto ridotta, ossia con tutte le difficoltà che ciò comporta per trovare una partita. Quindi potete immaginare come ci siamo sentiti quando, dopo aver passato diversi minuti ad aspettare di giocare, siamo stati uccisi nel giro di pochi secondi. Probabilmente, con il gioco disponibile e i server popolati, il problema si affievolirà moltissimo.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Epic Games Store, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 38,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (28)
7.5
Il tuo voto

The Texas Chainsaw Massacre è quanto di meglio il genere degli horror asimmetrici abbia da offrire, pur non avendo la stessa quantità di contenuti di un Dead by Daylight qualsiasi: i killer sono pochi, ma realizzati con grande intelligenza e soddisfacenti da usare, le vittime vivono davvero la tensione di una situazione così estrema e ogni meccanica è pensata per suscitare quella paura che da altre parti pare essere stata derubricata come inutile. Peccato non abbia più contenuti e non sia stato curato meglio nella fase di ingresso in gioco, ma anche così è comunque un ottimo titolo, da giocare rigorosamente a luce spenta.

PRO

  • Tensione alle stelle
  • Killer e vittime ben caratterizzati
  • Dinamiche di gioco coinvolgenti

CONTRO

  • Quel tutorial...
  • Un paio di mappe in più non gli avrebbero fatto male
  • Morire dopo pochi secondi non è proprio il massimo