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The Witcher: Monster Slayer, la recensione del nuovo gioco in realtà aumentata dedicato allo strigo

Voglia di immergervi nell'universo creato da Sapkowki, ma avete già finito libri, videogiochi e spin-off? Ecco a voi la recensione di The Witcher Monster Slayer

RECENSIONE di Francesco Serino   —   21/07/2021

Inutile girarci attorno: The Witcher: Monster Slayer è la risposta al Pokémon GO di Niantic che ha fatto impazzire il mondo. Il gioco mobile in realtà aumentata è un vero e proprio fenomeno, anche dopo tutti questi anni, ma per quanto originale e unico nel suo genere, ci troviamo davanti a un prodotto che da solo ha saturato totalmente il settore che ha contribuito a inventare. Al punto che la stessa Niantic non ha saputo bissare il successo dell'originale nemmeno con una proprietà intellettuale importante come l'universo Wizarding World di J.K.Rowling, con il gioco Harry Potter Wizards Unite.

Andiamo a scoprire nella recensione di The Witcher: Monster Slayer quali obiettivi si è posta la sempre ambiziosa CD Projekt RED.

Realtà Aumentata

The Witcher Monster Slayer: uno dei primi mostri incontrati e i materiali che abbiamo raccolto una volta sconfitto.
The Witcher Monster Slayer: uno dei primi mostri incontrati e i materiali che abbiamo raccolto una volta sconfitto.

Al contrario di Warner Bros, CD Projekt non si è affidata alla leader del settore, bensì a un piccolo studio polacco specializzato in prodotti AR chiamato Spokko. Il risultato finale, come già detto, è un titolo davvero molto simile a Pokémon GO, ma con una manciata di caratteristiche in grado di fare la differenza.

La prima è nell'ambientazione: se Pokémon e Harry Potter per certi versi hanno un pubblico sovrapponibile, The Witcher può attingere a un'utenza più adulta, e di conseguenza offrire emozioni più forti. Se da una parte questo declina il gameplay già conosciuto su tonalità inedite, rimane il dubbio che questo possa essere abbastanza per convincere gli amanti dello Strigo ad andarsene in giro col cellulare in mano per ore ed ore.

La seconda differenza è nelle meccaniche vere e proprie che nel caso di The Witcher: Monster Slayer hanno caratteristiche più simili a quelle di un vero e proprio GDR, ma naturalmente giocato dal vivo.

Infine, e questo è senza dubbio l'aspetto più interessante, Monster Slayer ha trama, missioni secondarie ed NPC da incontrare e con i quali interagire.

The Witcher GO

The Witcher Monster Slayer: Il grifone, primo mostro della storia, vicino al suo nido e poi ritratto nella sequenza successiva alla sua sconfitta.
The Witcher Monster Slayer: Il grifone, primo mostro della storia, vicino al suo nido e poi ritratto nella sequenza successiva alla sua sconfitta.

È una domenica mattina di mezza estate quando decidiamo per la prima volta di provare The Witcher: Monster Slayer. Siamo prevenuti, lo ammettiamo, perché non ci aspettiamo niente di più di quel che abbiamo già provato in passato, ed effettivamente Monster Slayer sembra contraccambiare la nostra bassa attenzione. È il giorno dopo che l'esperienza cambia totalmente.

Questa volta iniziamo a giocare nel bel mezzo di un parco regionale, che con le sue macchie alberate riesce a tratti ad assomigliare proprio al Velen, il grande nord di Temeria; c'è persino un fiume, l'Aniene, a fare da sfondo al nostro viaggio, e nessuno in giro. Improvvisamente, mentre scolliniamo in mezzo a degli alberi che il vento caldo obbliga a un'ipnotica danza, grazie soprattutto alla colonna sonora che le cuffie sparano nelle nostre orecchie, ci accorgiamo di non stare più giocando a un videogame, ma di sentirci davvero dei Witcher. Dopo aver creato il personaggio, dato un'occhiata veloce ai menù e dilaniato alcune bestie immonde il giorno precedente, siamo finalmente abbastanza ispirati per goderci fino in fondo quanto di buono nasconde Monster Slayer.

Narrazione a sorpresa

The Witcher Monster Slayer: non è come giocare in mezzo alla natura, ma vedere dei personaggi fantasy tra un Audio e una Seat faceva almeno molto ridere. Nella seconda foto, un cucciolo in cerca d'affetto.
The Witcher Monster Slayer: non è come giocare in mezzo alla natura, ma vedere dei personaggi fantasy tra un Audio e una Seat faceva almeno molto ridere. Nella seconda foto, un cucciolo in cerca d'affetto.

Il salto di qualità di The Witcher: Monster Slayer, quel che non ci saremmo mai aspettati, avviene dopo un paio di combattimenti con alcune creature incontrate casualmente sulla nostra strada, ed ha la voce e le fattezze di Thorstein, un mercante al quale una bestia alata ha catturato il cavallo e tutta la sua merce. Nei guai fino al collo, Thorstein ci assume con la promessa di pagarci una volta che avremo ritrovato i suoi averi e noi, naturalmente, accettiamo.

Nella mappa compare un'area rossa distante circa mezzo chilometro da dove ci troviamo in quel momento: ci mettiamo subito in moto. Lungo la via incontriamo mostri un po' troppo forti per il nostro livello attuale, altri che affrontiamo volentieri per i punti esperienza e l'immancabile loot; il viaggio si rivela utile anche per i tanti arbusti che ci permettono di raccogliere altri fondamentali ingredienti che potremo utilizzare per creare pozioni alchemiche, unguenti e bombe.

Arrivati sul luogo prestabilito, ecco quel che resta del cavallo del nostro cliente, perfettamente sovrapposto grazie alla realtà aumentata al sentiero che taglia la pianura bruciata dal sole nella quale ci ritroviamo. Ci chiniamo per vederne meglio i dettagli, per "cliccare" sui punti che ci permetteranno di analizzare meglio i resti equini, praticamente soltanto una testa, salvo poi essere presi alla sprovvista dal grosso grifone autore dell'efferato delitto.

Per noi non finisce bene, non poteva andare altrimenti; dopo esserci rimessi in sesto ci aspetta una chiacchierata con Thorstein all'ombra dell'unico albero nei dintorni. Fa caldo, troppo caldo per il sangue di uno Witcher, e ogni zona d'ombra è un tesoro da sfruttare al meglio. Decidiamo di inseguire il grifone che incontreremo poi più avanti, e che batteremo dopo due diversi tentativi.

Acciaio e Argento

The Witcher Monster Slayer: come vedete, la maggior parte del tempo il gioco non si presenta in modo così tanto diverso dal classico Pokémon Go. A destra invece uno dei pochissimi contenuti per i livelli più alti.
The Witcher Monster Slayer: come vedete, la maggior parte del tempo il gioco non si presenta in modo così tanto diverso dal classico Pokémon Go. A destra invece uno dei pochissimi contenuti per i livelli più alti.

Il sistema di combattimento ricorda da vicino quando ideato da Epic con il suo Infinity Blade, dove l'utente è chiamato a tracciare con il dito sullo schermo la direzione dei fendenti. Nel caso di The Witcher: Monster Slayer, la differenza la faranno soprattutto le pause tra un fendente e l'altro: se queste saranno lunghe il giusto caricheremo dei colpi potenti, se invece saranno ridotte al minimo i colpi verranno trasformati in veloci; lasciando il dito sullo schermo invece entreremo nella parata che però non cancellerà totalmente i danni, questi però saranno ridotti al minimo quando ne eseguiremo una perfetta, quindi attivandola poco prima il colpo avversario.

Di tanto in tanto, quando avremo portato a segno un numero sufficiente di colpi, comparirà un cerchio e un simbolo che velocemente ci passerà attraverso: se lo toccheremo quando i due si sovrapporranno, potremo eseguire la mossa più potente del gioco. Ci sono poi i segni, che vanno utilizzati prima premendo l'icona apposita e poi successivamente disegnando con il dito la runa corretta. Quando incontreremo una creatura, prima dello scontro ci verranno rivelati i suoi punti deboli, permettendoci di scegliere con cura l'equipaggiamento da usare durante lo scontro, se per esempio usare la spada d'acciaio o d'argento, e se ne avremo a disposizione se usare o meno bombe ed unguenti. Se verremo sconfitti, l'unico malus sarà perdere tutti gli oggetti utili che avremo deciso di portare in battaglia, anche se non li avremo effettivamente utilizzati.

È un problema perché questi oggetti finiscono, e senza le cose tendono a farsi piuttosto difficili, se vorremo combattere creature più potenti delle più comuni e meno remunerative in circolazione. Come anticipato, potremo costruire bombe, unguenti e pozioni strada facendo, utilizzando gli ingredienti che collezioneremo uccidendo creature e raccogliendo piante; se la pazienza è poca e l'oro è tanto, potremo acquistarli direttamente dal negozio esattamente come nel gioco di ruolo CD Projekt RED. Se siete proprio degli scansafatiche, potrete anche sgranare e con circa cinque Euro acquistare il kit dell'avventuriero che conterrà un po' tutto quel che serve per garantirvi uno o più giorni di combattimenti senza pensieri.

Un chilometro al giorno

The Witcher Monster Slayer: amico mio, abbiamo appena fatto 2 km sotto al sole, se vuoi parlare vieni qui all'ombra che così metto a fare pure una manciata di pozioni...
The Witcher Monster Slayer: amico mio, abbiamo appena fatto 2 km sotto al sole, se vuoi parlare vieni qui all'ombra che così metto a fare pure una manciata di pozioni...

Cosa accade dopo nell'avventura non ve lo diremo, vale la pena che lo scopriate da voi perché in mezzo ci sono anche diversi enigmi, ma sappiate che il viaggio successivo ci porterà a quasi a un chilometro di distanza. Un percorso notevole, e non meno emozionante del precedente.

Con l'oro raccolto nelle battaglie vinte, decidiamo di comprare una nuova armatura, la nostra prima spada d'argento e un alambicco che ci consente di creare tutto il necessario per combattere i mostri con più efficacia, anche se per ogni lavoro è necessario attendere diversi minuti, circa 15, in tempo reale. Alla fine di questa lunga giornata con The Witcher: Monster Slayer, l'evento più importante si rivelerà essere il combattimento con un enorme golem di pietra che richiederà tra battaglie e sconfitte quasi un'ora per vederci finalmente vincitori. È stato un viaggio lungo e faticoso, ma la soddisfazione inaspettata e straripante. Torniamo a casa sudati, pronti per un doccia, il fisico non è quello di Geralt, ma la soddisfazione è simile a quella che abbiamo visto sul suo viso in mille avventure.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (1)
10
Il tuo voto

Il meglio di The Witcher Monster Slayer, l'elemento che ci ha fatto continuare a giocare nonostante le palesi somiglianze con titoli passati, è proprio la componente narrativa, davvero ben fatta e decisamente inaspettata. La trama sarà composta da diverse stagioni, e immaginiamo che se tutto andrà come previsto arriveranno con cadenza semestrale, in modo da spingere i giocatori a riprendere il loro ruolo da witcher sia d'estate che d'inverno. Ci sono anche altre sorprese nel gioco, ma in quanto ad attività secondarie c'è ancora molto da aggiungere, inoltre l'app crasha spesso. Ciò nonostante, la longevità della trama, il fascino di andare in giro con la soundtrack di The Witcher nelle cuffie mentre si cercano mostri e indizi, è sufficiente per giustificare il download gratuito.

PRO

  • Ottima la componente narrativa
  • Tecnologia AR ben implementata

CONTRO

  • Qualche crash di troppo
  • Oltre le missioni, di interessante c'è poco altro, almeno per il momento