Quando Torchlight si è affacciato sul mercato nel 2009 ancora vivevamo il ricordo di Diablo II come il grande fenomeno degli ARPG. Il titolo sviluppato da Runic Games ha poi ricevuto un sequel diretto che, dopo sette anni, arriva finalmente su console. La nostra recensione di Torchlight 2 parte proprio da qui, ovvero dalla consapevolezza del tempo passato. Lo abbiamo giocato nuovamente, saggiando gioie e dolori di una conversione che basa il lavoro di mappatura dei comandi su quanto di buono già fatto proprio con altri esponenti del genere. In attesa di poter mettere le mani sul prossimo episodio della serie, Frontiers, quale modo migliore se non quello di tornare a passare centinaia di ore in solitaria o in compagnia.
Una storia inutile
Il pretesto narrativo di Torchlight 2 è assolutamente dimenticabile. C'è da dire che tutto il comparto relativo alla trama e alla sua messa in scena non rappresenti minimamente il target dell'utenza del gioco in questione. Per dovere di cronaca, sappiate che Torchlight 2 riparte più o meno dove si era concluso il primo, con la missione del nuovo protagonista che si rivelerà quella di cacciare e sconfiggere un eroe precedente ormai corrotto dall'Ember: un minerale in grado di donare grandi poteri magici. Nulla di trascendentale, ma d'altronde da un titolo come questo non ci si aspetta una grande profondità narrativa. Nel corso dei quattro atti necessari a chiudere la campagna, avremo modo di conoscere e portare a termine missioni per una miriade di NPC che riempiono il mondo di gioco, il tutto mentre ci addentriamo nei meandri di mappe all'aperto e dungeon dalla struttura classica ma ben riuscita. Il fatto che narrativamente il gioco non si innalzi nell'iperspazio dell'autorialità, non esclude comunque un approfondimento della lore del gioco non indifferente. Ascoltare, leggere ed osservare sono tre elementi importanti per qualsiasi RPG che si rispetti e Torchlight 2 non è da meno.
Un gameplay ancora fresco
Come tutti i buoni esponenti del genere degli hack 'n' slash, iniziare una nuova partita significa anche scegliere una tra le quattro classi disponibili. Che propendiate più per il guerriero o per il mago, la scelta effettuata all'inizio è meno probante di quanto non si voglia far credere. Quando si è finito di creare anche esteticamente il proprio personaggio, è il momento di scendere sul campo di battaglia e Torchlight 2 si prende giusto qualche secondo prima di lanciarvi nella mischia. I primi compiti da svolgere, come spesso accade, sono di natura semplice e di facile completamento, utili a prendere dimestichezza con le basi del gameplay e a portarvi alla prima vera città disponibile. Da qui in poi si dipana la tipica progressione che si divide tra uccisione di centinaia di nemici, esplorazione delle mappe generate dal gioco e raccolta del loot.
Mentre si compiono queste azioni si recupera la classica esperienza che porta a salire di livello e, proprio la gestione della crescita, regala al gioco una particolarità diversa dalla maggior parte dei suoi illustri colleghi. Gli alberi delle abilità sono tre ed ognuno di questi permette di acquisire abilità attive e passive. Spendere cinque punti nella stessa skill comporta un aumento di rango e di qualità dell'abilità stessa, fino ad un massimo di quindici upgrade l'una. Non è necessario scegliere un percorso specifico ma sarete liberi di decidere in quale delle abilità sbloccate spendere i vostri punti, permettendo così di creare combinazioni nelle build estremamente variegate. Questa libertà nel plasmare il proprio personaggio si è rivista in qualche modo anche nel successivo Path of Exile (per tanti il miglior ARPG sul mercato, nonché free to play) seppure declinata in maniera diversa, tramite una crescita simile a quella della sferografia di Final Fantasy X.
Tornando a Torchlight 2 e alle attività presenti in gioco, è impossibile racchiudere in un pezzo solo la miriade di contenuti che presenta il gioco della ormai defunta Runic Games. Oltre alla campagna, ai varchi dimensionali che è possibile trovare mentre si esplorano le mappe, all'aumento di difficoltà fino al limite invalicabile del permadeath e all'opportunità di portare ogni personaggio fino al livello 100, si unisce anche l'ottima componente multi giocatore di Torchlight 2, tramite la quale sei amici possono collaborare insieme, senza per questo pregiudicare il proprio bottino. Il gioco infatti rimodula difficoltà e la risposta dei nemici in base al numero di utenti connessi simultaneamente, evitando però di dividere le ricompense, spingendo ancor di più sulla cooperazione.
Il porting su console
Noi abbiamo avuto modo di testare il gioco su PayStation 4 Pro, elemento che ne potrebbe modificare in qualche modo la resa tecnica sulle altre piattaforme, ma stiamo pur sempre parlando di un titolo che, già alla sua uscita originale, risultava poco esoso dal punto di vista delle prestazioni. Se infatti l'aspetto artistico può attirare o meno, è impossibile negarne le qualità, nonché la varietà di modelli per i nemici e per i trilioni di elementi cosmetici e d'equipaggiamento, ciò non toglie che Torchlight 2 giri benissimo in questa nuova veste su console. Il framerate è granitico, elemento importante per regalare fluidità ad un gioco che ne richiede per sua stessa definizione.
Differente la questione della mappatura dei comandi, uguale ovviamente per ogni nuova piattaforma e che ha visto il team impegnarsi per ripensare l'interfaccia già presente su PC. Dove prima era presente una classica barra inferiore, la quale mostrava punti vita e magici accompagnati da tutte le abilità attive, ora questi elementi sono stati spostati nell'angolo inferiore sinistro dello schermo e ricollocati all'interno di una ghiera circolare. Ogni slot di uso rapido (ovviamente personalizzabile nell'inventario) è associato ad un pulsante del pad, sia questo frontale o dorsale. Questa scelta risulta ottimale, nonostante richieda qualche decina di minuti per essere digerita a pieno da chi è abituato a questo genere di giochi su PC. Difficile infatti pensare di poter fare meglio da questo punto di vista, nonostante a volte capiti di non avere una giusta risposta dal proprio alter ego quando si decide di attaccare stando fermi sul posto o viceversa.
Conclusioni
Torchlight 2 arriva su console con colpevole ritardo. La triste chiusura del team dietro alla creazione del gioco non ha però portato la serie a morire del tutto. In attesa infatti che arrivi nei prossimi mesi Torchlight: Frontiers, tra l'altro anch'esso free to play come il concorrente Path of Exile, ci sentiamo di consigliare ai giocatori console quest'ottima variante sul tema Diablo, caratterizzato anche da un prezzo di vendita sufficientemente onesto.
PRO
- Torchlight è ancora oggi uno dei migliori ARPG
- La versione PlayStation 4 gira molto bene
- Una miriade di contenuti in questa versione definitiva
- I comandi sono stati adattati con coscienza
CONTRO
- Arriva forse con un "filino" di ritardo
- Qualche leggerissimo intoppo nella risposta agli input