La recensione di Vampyr per Nintendo Switch ci ha dato modo di immergerci nuovamente nelle straordinarie atmosfere dell'action RPG targato Dontnod Entertainment, che arriva sulla console ibrida giapponese a quasi un anno e mezzo di distanza dall'uscita su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
La storia ovviamente non è cambiata e ci mette nei panni di Jonathan Reid, un medico che si ritrova suo malgrado trasformato in un vampiro e nella sua nuova condizione, in preda a una fame inarrestabile, compie un atto che lo perseguiterà per sempre
L'uomo non ha però neanche il tempo di versare qualche lacrima per l'accaduto che alcuni cacciatori gli sono già addosso, braccandolo per le strade della Londra oscura e inquietante del 1918. Una città in ginocchio da quando si è diffusa la terribile epidemia di influenza spagnola, che ha prodotto tantissime vittime ed è stata accompagnata da un'improvvisa invasione di creature demoniache che sembrano sguazzare in questo clima di dolore e morte.
Gameplay e struttura
Determinato a trovare chi lo ha trasformato in un vampiro, il protagonista di Vampyr impara rapidamente a controllare le sue nuove abilità, che includono una forza sovrumana, la capacità di trasformarsi in nebbia per coprire determinate distanze in un attimo, un fascino sovrannaturale che può esercitare sulle persone prima di affondare i denti nel loro collo e una grande resistenza fisica.
Un repertorio che si arricchirà di nuove manovre e poteri procedendo nella campagna, guadagnando esperienza e sbloccando un'ampia gamma di upgrade, che includono anche devastanti mosse speciali.
L'impostazione che il team francese ha conferito al proprio progetto è quella di un action RPG dal grado di sfida abbastanza consistente, sebbene all'inizio dell'avventura sia possibile scegliere fra tre diversi livelli di difficoltà per godere di un'esperienza più o meno impegnativa.
Esplorare la mappa di Londra, divisa in quartieri indipendenti sotto il profilo del delicato equilibrio sociale, implica affrontare combattimenti sempre più intensi contro cacciatori di mostri ma anche patetici Skal, vampiri e creature della notte, oltre a potenti e pericolosi boss. Per sconfiggerli dovremo dosare i movimenti tenendo sempre un occhio sull'indicatore della stamina per non rimanere indifesi, utilizzare lo scarto per evitare i colpi e approfittare di eventuali stordimenti dell'avversario per morderlo e ricaricare in questo modo la barra del sangue, che regola l'esecuzione delle abilità speciali.
C'è però molto di più oltre alla solidità dei combattimenti, nella fattispecie un substrato ruolistico fatto di dialoghi e interazioni con ognuno degli svariati personaggi che troveremo sulla nostra strada, con la possibilità di scoprire indizi che aprono le porte a quest secondarie e compiere scelte che andranno a influenzare l'andamento della storia, rendendo eventualmente instabili determinati quartieri (cosa che aumenterà in maniera sostanziale la presenza di nemici per le strade) e conducendoci verso uno dei quattro finali possibili per il gioco.
Questo sistema utilizza spesso espedienti narrativi che lasciano un po' interdetti, impedendoci di fatto di prendere una decisione basata su tutti gli elementi e ponendoci di fronte a un esito infelice anche se le nostre intenzioni erano altre, ma contribuisce in ogni caso a valorizzare la rigiocabilità qualora si decida di provare un percorso alternativo.
Il fatto stesso di bilanciare la sfida sulla base delle persone che decideremo di mordere, rendendoci le cose più facili se accetteremo di seguire i nostri più bassi istinti e diventare dunque l'ennesima minaccia per la città anziché un possibile salvatore, mescola le carte di un'esperienza che mantiene sempre vivo l'interesse, coinvolgendoci nelle peripezie del protagonista e nella sua ricerca della verità.
Il sistema di progressione, in particolare, consente di potenziare il personaggio in vari modi e di entrare in possesso di strumenti che vanno ad affiancarsi alle abilità vampiresche, che si tratti di armi da taglio o da fuoco, tutte migliorabili grazie a un semplice sistema di crafting basato sui materiali raccolti in giro.
La versione Nintendo Switch
Abbiamo visto diverse conversioni clamorose su Nintendo Switch, accomunate però da un'inevitabile costante: per portare un gioco disegnato per PC, PS4 e Xbox One sulla console ibrida giapponese bisogna accettare una serie di compromessi più o meno rilevanti. Gli aspetti che solitamente finiscono per essere penalizzati sono la risoluzione e il frame rate, seguiti a ruota dalla qualità delle texture e dell'effettistica. In questo caso gli sviluppatori di Saber Interactive, incaricati di effettuare il porting, sono riusciti a limitare i danni?
Diciamo che la campagna di Vampyr parte bene e non c'è dubbio che anche su Switch le eccellenti atmosfere del gioco siano state preservate, grazie soprattutto a una colonna sonora particolarmente ispirata e a dialoghi in inglese (sottotitolati in italiano) molto ben interpretati.
I problemi nascono non appena la complessa struttura di gioco mostra le proprie peculiarità, individuando in ogni PNG un possibile bersaglio e fornendoci informazioni precise anche sui nemici grazie alla visione "sanguigna" che il protagonista può attivare. Muovendo la visuale in presenza appunto di punti di interesse ci si rende conto della fatica che il motore grafico fa per mantenere stabile il frame rate, spesso senza riuscirci. Episodi del tutto simili si verificano durante i combattimenti, con dei chiari sussulti della fluidità che fortunatamente non compromettono la godibilità degli scontri.
I problemi grossi stanno nell'eccessiva incidenza della risoluzione dinamica sulla qualità degli asset, con volti che diventano quasi irriconoscibili rispetto alle altre versioni del gioco e problemi evidenti nello streaming delle texture, a cui si è cercato di porre rimedio abbassando in maniera sostanziale la qualità degli oggetti e delle animazioni che si trovano a una certa distanza dal personaggio; ma soprattutto nei caricamenti improvvisi che bloccano il gioco per alcuni secondi senza curarsi di cosa stia accadendo in quel momento, magari perché ci si sta spostando da una zona all'altra della mappa nel mezzo di un combattimento.
Sorprendentemente, in versione portatile la situazione migliora in maniera netta: le ridotte dimensioni dello schermo mascherano eventuali esagerazioni dello scaler, ma è più che altro la maggiore stabilità del frame rate a colpire, consegnandoci un'esperienza globalmente migliore sebbene caratterizzata anche in questo caso dalla piaga dei caricamenti inaspettati.
Conclusioni
Vampyr è un action RPG di grande valore, capace di raccontare una storia coinvolgente e di immergerci in un'atmosfera inquietante, quella di una Londra del 1918 piagata dalle epidemie e minacciata ogni notte da orde di creature demoniache. La storia di Jonathan Reid e dei personaggi che incontreremo lungo il cammino è piena di colpi di scena e possibili bivi, nell'ottica di un sistema di scelte e conseguenze che può influenzare in maniera drammatica la progressione e portarci ad assistere a finali differenti. La versione Nintendo Switch scende a inevitabili compromessi sul piano tecnico, diminuendo in maniera vistosa la risoluzione e la qualità degli asset al fine di mantenere stabile un frame rate che però spesso e volentieri mostra chiare incertezze. Se tuttavia avete voglia di provare questa esperienza in portabilità, siete fortunati: in tale frangente il gioco si comporta meglio e tanti dei suoi difetti vengono mascherati.
PRO
- Grande atmosfera, lore ricco e sfaccettato
- Combattimenti impegnativi, belle abilità
- In modalità portatile regge bene...
CONTRO
- ...ma i compromessi tecnici sono parecchi
- Caricamenti improvvisi e fastidiosi
- Alcuni elementi non convincono appieno