Quando si parla di Hideo Kojma lo si addita spesso di aver avuto a che fare sempre e solo con la sua gallina dalle uova d'oro. La realtà è però diversa e, nel corso della sua carriera, tra i vari titoli a cui ha preso parte, esiste una serie che ha lasciato il segno nel cuore di parecchi appassionati: Zone of The Enders. Basata sul più classico degli stereotipi giapponesi, quello dei mecha, ZOE metteva i giocatori nella condizione di prendere parte ad una grande epopea futuristica a bordo di enormi robot, gli Orbital Frame. Dopo un primo capitolo interessante ma piagato da una ripetitività disarmante e una profondità di gameplay non esattamente da Oscar, nel 2003 arriva sul mercato il sequel, The 2nd Runner. Riconosciuto all'unanimità come il più riuscito della serie e in grado di sopperire a tutte le mancanze dell'originale, ZOE 2 è ancora oggi considerato uno dei migliori titoli a tema robot che il medium abbia avuto il piacere e l'onore di ospitare. A quindici anni dalla sua uscita e dopo una collection arrivata su PlayStation 3, è il momento di lanciarci nuovamente a bordo del Jeuthy e vedere se il viaggio vale ancora la pena.
Il mio nome è ADA
La storia di ZOE 2 prende avvio un paio d'anni dopo il primo capitolo. Dingo Egrett è un ricercatore di Metatron (risorsa fondamentale per le scorte energetiche del futuro) impegnato durante uno scavo su Callisto. Mentre compie il suo lavoro si imbatte in un giacimento che nasconde un Orbital Frame, il Jeuthy comandato dal giovane Leo nel primo capitolo, e si trova costretto a prenderne il comando per salvarsi la pelle. Nel giro di una manciata di minuti, che fanno da prologo all'avventura, Dingo è chiamato a scontrarsi contro centinaia di droni della forza militare BAHARM, fino all'incontro con un ufficiale di nome Ken Marinaris, una donna al comando di un altro OF: Ardjet. Scampato al pericolo è però costretto a capitolare poco dopo sotto i colpi di Anubis, OF gemello di Jeuthy, pilotato dal comandante di BARHAM: Nohman, vecchia conoscenza del protagonista. Da qui si dipanano una serie di vicende che elevano la narrazione di parecchi gradini rispetto all'originale, riuscendo a mantenere alta l'attenzione per tutta la decina (piuttosto scarsa a dire il vero) di ore della campagna. Tra missioni di salvataggio e di scorta e combattimenti con una moltitudine di boss, Dingo dovrà fare i conti con il proprio passato e tornare a vestire i panni del soldato, dopo aver giurato a sé stesso di non voler più avere nulla a che fare con i combattimenti.
Trofei PlayStation 4
I venticinque trofei di ZOE 2 vi richiederanno di completare la campagna, di trovare tutte le venti missioni secondarie e anche di compiere una serie di azioni a tempo nel corso dell'avventura, con la conseguente possibilità di perderli ed essere obbligati a ripetere la sezione per portarseli a casa. Cacciatore avvisato, mezzo salvato. Non manca ovviamente l'agognato platino, per la gioia di chi non sa vivere senza trofei!
La remastered della remastered
Questa nuova versione di ZOE 2 si basa in parte sul lavoro già effettuato qualche anno fa per la collection uscita su PlayStation 3. Sarebbe lecito chiedersi per quale motivo Konami abbia deciso di limitarsi al secondo capitolo, ma basta uno sguardo approfondito al lavoro effettuato per capirne facilmente le motivazioni. Ciò che rende unica questa versione del gioco è la doppia natura di remastered tecnica, che regala la gioia incredibile dei 60fps e del 4k, e la possibilità di vivere l'intera campagna tramite realtà virtuale. Nonostante ZOE sia un action in terza persona, proprio questa nuova implementazione permette di entrare all'interno dell'abitacolo del Jeuthy e controllarlo con l'ausilio del caschetto. Inutile dire che sarete chiamati a scendere a compromessi dal punto di vista del dettaglio tecnico, ma non si può nascondere il fascino generato dal sentirci finalmente a bordo di un mech, tramutando in realtà il sogno di milioni di bambini cresciuti a pane e cartoni animati giapponesi. Questo purtroppo al netto di una serie di problemi generati dalla quantità di nemici a schermo e dalla frenesia del gameplay, che vede negli scatti e nei cambi di direzione il suo punto di maggior profondità. Per questo vi ritroverete prestissimo ad utilizzare il sistema di lock automatico, che vi permetterà di tenere sempre sott'occhio i nemici più vicini alla vostra posizione. Un'esperienza particolare e interessante ma certamente non per tutti.
Chi già soffre dell'utilizzo della realtà virtuale difficilmente riuscirà a digerire la velocità dell'azione di ZOE e, anche per i veterani, sarà opportuno prendersi una bella pausa per ogni sessione di gioco. Discorso diverso per quanto riguarda la versione classica del titolo (quella che anche noi abbiamo testato a fondo). Ciò che realmente sconcerta di questa remastered, che non aggiunge nulla in termini di contenuti, è una notevolissima revisione estetica. Stiamo pur sempre parlando di texture e modelli di quindici anni fa, ma la fluidità e l'ammordernamento all'alta definzione rendono ZOE 2 uno spettacolo per gli occhi ancora oggi, complici dei modelli poligonali strabilianti e delle animazioni talmente curate da non sfigurare al cospetto di tanti titoli di produzione recente. Ad impreziosire il tutto ci pensano una serie di cutscene realizzate con lo stile classico dell'anime, che si rivelano perfette quando si tratta di superare il passare del tempo, risultando ancora oggi visivamente accattivanti e realizzate con la massima cura. Il gameplay resta poi quello classico della serie, frenetico ed esplosivo al punto giusto, nonostante il gravoso problema di una telecamera che faceva danni a suo tempo e che ancora oggi fatica a tenere il passo di un'azione spesso al limite del comprensibile, soprattutto durante le fasi avanzate. Anche il comparto sonoro è stato curato in maniera certosina con un lavoro di rimasterizzazione che sembra voler donare ancor più colore all'insieme, aiutato da una colonna sonora ancora oggi azzeccata ed esaltante.
Conclusioni
Questa nuova remastered di Zone of The Enders 2 regala a tutti i possessori di PlayStation 4 e PC la possibilità di tornare a vestire i panni di Dingo e di pilotare l'amatissimo Jeuthy. Mantiene inalterata la sua innata capacità di sorprendere con un gameplay divertente e discretamente vario, seppur sempre legato a poche azioni concatenabili. È altrettanto vero che si porta in dote anche gli stessi difetti dell'originale, tra i quali spiccano una telecamera discretamente pigra e una longevità molto risicata. Se siete tra coloro i quali non hanno avuto il piacere di toccare con mano il gioco tre lustri fa, oppure avete voglia di testare le possibilità generate dal supporto alla realtà virtuale, questa riedizione è proprio ciò che fa per voi. Buon viaggio, piloti di Orbital Frame.
PRO
- ZOE mantiene ancora oggi tutto il suo innato stile
- La remastered è ben curata e non sfigura di fronte a tante produzioni odierne
- La fluidità assicura un'esperienza incredibile
- L'aggiunta del supporto VR va comunque premiata...
CONTRO
- ...al netto di alcuni problemi generati dalla frenesia e dalla visuale interna
- Nessun nuovo contenuto e una longevità sempre molto scarsa