Non contenta di averci donato un controverso sesto capitolo, Capcom è pronta per un'altra dose di Resident Evil, attingendo direttamente dal mondo delle console portatili, nella fattispecie il Nintendo 3DS. D'altronde se è vero che nella botte piccola c'è il vino buono, Resident Evil: Revelations sarebbe davvero un'ottima annata, ma dobbiamo anche considerare il fatto che una conversione verso una piattaforma casalinga, processo davvero inusuale, può andare incontro a difficoltà considerevoli. Abbiamo avuto l'occasione di provare un preview code contenente i primi capitoli della campagna, riuscendo a farci un'idea molto precisa della qualità del porting, seguiteci per saperne di più.
Mal di mare
Il titolo non è ovviamente una novità per chi l'ha già giocato sul Nintendo 3DS, essendo sostanzialmente lo stesso prodotto, mentre per tutti gli altri potrebbe trattarsi di una sorpresa davvero inaspettata. La vicenda si svolge in un'ambientazione non proprio originalissima, ma insolita per la serie, la nave da crociera Queen Zenobia, e vede tornare a tutto campo la mai dimenticata protagonista Jill Valentine.
Tornata castana per la gioia degli estimatori della vecchia guardia, la ragazza risulta sempre carica di una conturbante sensualità, riuscendo a rubare quasi tutte le scene che la vedono protagonista. La scelta sembra tutt'altro che casuale, dal momento che anche questa incarnazione ribadisce il voler tornare ai toni horror che hanno reso famosa la saga, quasi fosse un mea culpa da parte di Capcom per la deriva eccessivamente action intrapresa dalle ultime iterazioni. Tuttavia siamo di fronte a un'avventura corale che vede in campo diversi personaggi, non solo Jill, ma il suo nuovo partner Parker Luciani, una sorta di Barry ringiovanito, insieme a Chris Redfield e la nuova entrata Jessica Sherawat, che però saranno protagonisti di una vicenda parallela iniziata lontano dalla Zenobia. La scusa sembra più o meno analoga a quella di Resident Evil 6, ovvero un pretesto per allestire sequenze maggiormente improntate sulle sparatore, come quella che vede la coppia affrontare un branco di cani mutanti in un'ambientazione palesemente ispirata ai film di John Carpenter.
Il fulcro del gioco rimane legato alle indagini di Jill e Parker sulla nave maledetta. Sono proprio queste le parti che riescono a colpire maggiormente, grazie ai forti elementi esplorativi sottolineati dalla presenza del backtracking, oggetti da trovare e porte non immediatamente accessibili. C'è poco da girarci intorno, i nostalgici vivranno un autentico tuffo al cuore di fronte a riferimenti più o meno velati ai Resident Evil dei tempi d'oro. Come già detto si guarda al primo, immortale capitolo, ma anche al Code Veronica, con una ricostruzione degli alloggi che ricorda la storica villa Spencer. C'è spazio anche per le novità con l'inclusione di una pistola scanner, utile per per esaminare i cadaveri nemici e trovare preziose erbette curative (potevano mancare?). Curiosamente è rimasta inalterata la struttura a episodi sullo stile narrativo reso celebre dalla serie televisiva Lost o, rimanendo in ambito videoludico, Alan Wake.
Da grande
Gli sviluppatori hanno promesso grandi cose per questo porting per il mercato home, la nostra versione era afflitta da lunghi caricamenti, che ci hanno assicurato verranno accorciati in quella definitiva, tolto questo possiamo già dire che il lavoro svolto è considerevole, ma testimonia al contempo un budget di produzione non particolarmente elevato. Il motore grafico MT Framework aveva già fatto miracoli sulla piccola console Nintendo, e nel passaggio all'alta definizione riesce anche a guadagnare qualcosa, come dei protagonisti più dettagliati e una maggiore pulizia garantita dall'aumento di risoluzione. Questo fattore purtroppo espone un carico poligonale tutt'altro che aggressivo negli elementi di contorno e gli scenari, e una qualità delle texture appena accettabile.
Tutto sommato è difficile lamentarsi considerato le origini di questo prodotto, ma è evidente che gli sviluppatori non hanno ritenuto idoneo, per motivi supponiamo economici, riscrivere completamente il motore grafico. Essendo il nostro un codice non ancora definitivo confidiamo in qualche limatura estetica nelle fasi finali della produzione. Anche sul fattore giocabilità il passaggio non ci è sembrato del tutto indolore, come dimostra una certa semplicità delle meccaniche shooter e le esagerate proporzioni dei nemici che, se possono avere senso logico in un piccolo schermo, risultano alquanto grottesche su un televisore. Chiudiamo questo provato spendendo qualche parola sulla modalità bonus denominata Raid, concepita esclusivamente per questa versione, che mette in pista scenari dalla difficoltà crescente da afrontare sia da soli che in co-op. Interessanti le sfumature da gioco di ruolo inserite, i personaggi infatti salgono di livello in base ai punti esperienza acquisiti, con la possibilità di potenziare le armi prima dell'inizio di ogni missione, oltre a poterne comprare di nuove. Le locazioni proposte riprendono quelle della campagna principale, tuttavia la dislocazione dei nemici è differente in modo da garantire una sfida del tutto nuova. Tutt'altro che un mero palliativo per allungare il brodo, Raid sembra avere tutte le caratteristiche per intrattenere a lungo, senza contare che questo sarà il teatro principale delle partite online. Capcom ha promesso altre sorprese per la versione definitiva di Resident Evil: Revelations, vi diamo appuntamento alla nostra recensione per scoprirle tutte!
CERTEZZE
- Amiamo Jill!
- Gradito ritorno alle atmosfere survival horror
- Promettente modalità Raid
DUBBI
- Porting grafico non indolore
- Fasi shooter meno convincenti
- Caricamenti lunghi