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La guerra continua

Guerrilla Games è pronta a tornare con il quarto capitolo ufficiale della saga che l'ha resa famosa su PlayStation 3

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   08/05/2013
Killzone: Shadow Fall
Killzone: Shadow Fall
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Killzone e Sony costituiscono da sempre un binomio vincente e indissolubile. La serie di sparatutto in prima persona targata Guerrilla Games è infatti ormai diventata una sorta di simbolo per tutte le console targate Sony, a esclusione della prima PlayStation. I più attenti tra i nostri lettori ricorderanno per esempio quello che significò Killzone 2 nel lontano 2005, durante quell'E3 che vide protagonista l'incredibile annuncio di PlayStation 3. L'hype che ne scaturì intorno, nonché la serie di ripercussioni che ebbe quando il videogioco uscì concretamente sul mercato quattro anni più tardi, con il pubblico a dividersi tra due fazioni: chi lo amava visceralmente e chi non riuscì a passare sopra a un level design piuttosto piatto e ripetitivo e alla mancanza di una trama degna di nota.

La guerra continua

Che Killzone rappresenti quindi un brand importante per Sony è insomma una cosa scontata e assodata, e ulteriore conferma ne è stata lo spazio dedicato durante il PlayStation Meeting 2013 al quarto capitolo ufficiale della serie, presentato per la prima volta lì al pubblico, tra l'altro in forma giocabile, per mostrare ancora una volta le potenzialità di una nuova piattaforma Sony, questa volta PlayStation 4. Killzone: Shadow Fall sarà infatti uno dei titoli di lancio della prossima console dell'azienda giapponese, e dovrà segnare, almeno secondo quelle che sono le intenzioni degli sviluppatori, quasi un nuovo inizio per il franchise sotto diversi punti di vista. Un progetto ambizioso, ma come vedremo tra qualche riga anche ben avviato sulla strada giusta, almeno sulla carta. Diverse le novità che verranno introdotte nel gioco, alcune poco evidenti, altre più appariscenti. Fra questi ci sarà per esempio il particolare utilizzo del LED posteriore del DualShock 4, che sarà parte integrante dell'interfaccia di gioco, nella fattispecie verrà usato come indicatore del livello di salute del personaggio gestito dai giocatori. In pratica quando questi sarà colpito dai nemici, il colore della luce del controller cambierà passando dal verde al rosso, o viceversa quando verrà ripristinata la salute. Una cosa che in effetti è sfuggita ai più e che si poteva già notare dai video in cui il nuovo episodio della serie veniva giocato dal vivo. Per la cronaca l'idea di usare il LED in questo modo è di Richard Marks, che fa parte del team che ha contribuito allo sviluppo di PlayStation Move.

Al di là del muro

Per quanto concerne invece la trama, questa si svolgerà trent'anni dopo gli eventi accaduti in Killzone 3. Con un pianeta Helghan ridotto ormai ad un cumulo di rovine dopo la terza guerra tra le due fazioni, agli Helghast superstiti viene concessa la possibilità di rifugiarsi in alcuni piccoli insediamenti sul pianeta Vekta, nel sistema Alpha Centauri. In particolare gran parte della gente dell'Impero viene a trovare rifugio nella capitale di questo mondo, in un'area apposita divisa dal resto della città da un enorme muro. Questo almeno fino a quando, un giorno, una bomba colpisce Vekta City e la barriera, provocando numerosi morti, soprattutto fra gli Helghast, che infuriati decidono di vendicare la loro razza scatenando una nuova guerra.

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In questo contesto, che gli sviluppatori hanno voluto paragonare a una sorta di versione fantascientifica della Guerra Fredda, si muoverà il protagonista, Lucas Kellan, uno Shadow Marshal un po' soldato e un po' spia, che sarà chiamato a combattere in una battaglia tremenda e senza quartiere. Se la storia alla base del gioco non sembra essere particolarmente originale, ben diverso pare sarà tutto il resto. L'offerta che i Guerrilla Games hanno in mente di offrire al loro pubblico sembrerebbe in tal senso piuttosto interessante. Innanzitutto il gameplay: pur mantenendo una struttura di base simile a quella del precedente episodio, in Killzone: Shadow Fall il team di sviluppo si sarebbe prefissato l'obiettivo di far rivivere al videogiocatore tutte le sensazioni e i momenti più tragici della guerra, calandolo in una realtà fittizia in cui però tutto sembrerà vero. Secondo quanto emerso fino a ora il titolo dovrebbe presentare ambienti con i quali interagire totalmente, situazioni credibili come in una città reale e viva, in cui la gente fuggirà terrorizzata sotto la minaccia delle bombe, e spesso cadrà vittima del fuoco incrociato dei contendenti mentre cercherà riparo dai proiettili. E poi nemici che agiranno e si muoveranno con routine comportamentali più logiche, costringendo il personaggio controllato dall'utente a degli scontri a fuoco ad alto tasso adrenalinico ma tenendo sempre in considerazione le forze in campo e le coperture. Il tutto verrà poi condito da quegli effetti spettacolari, quei colpi di scena e quelle inquadrature cinematografiche a cui la serie ci ha abituati negli anni passati.

Una città in guerra

In tutto ciò un ruolo di grande importanza lo avrà ovviamente Vekta City. Essa non solo sarà lo scenario principe dove si svolgerà praticamente l'intera avventura, ma offrirà per la sua particolare conformazione di metropoli futuristica degli scenari di combattimento tipicamente da guerra urbana in grande scala. Inoltre consentirà al team di dare sfogo alla propria creatività, ideando un level design estremamente più curato e dettagliato, ma allo stesso tempo meno frammentario e decisamente più in linea con i canoni odierni per quanto concerne la loro struttura. Killzone: Shadow Fall non sarà open-world, tuttavia presenterà delle aree molto più grandi rispetto a quelle viste in passato, e durante l'avventura il videogiocatore pare potrà godere, seguendo la linea narrativa, di una certa libertà nel muoversi al loro interno.

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Oltre alla possibilità ancora però non confermata ufficialmente, di rivisitare con più calma alcuni quartieri in un secondo tempo (non è chiaro se per eventuali missioni principali o per altre ragioni). Allo stesso modo i grafici potranno sbizzarrirsi nell'elaborare strutture complesse ed esteticamente spettacolari, in cui l'illuminazione e la riflessione degli elementi dello scenario circostante la faranno da padrona per restituire al pubblico un colpo d'occhio senza precedenti. Guerrilla Games ha in questo senso rivelato che il gioco utilizzerà la tecnologia ray tracing per la riproduzione di riflessi e altri effetti visivi in tempo reale. Rimanendo sempre in tema, la componente artistica del videogioco sarà impreziosita da una grafica pensata appositamente per esaltare (ed esaltarsi con) le specifiche tecniche di PlayStation 4. Secondo alcune analisi tecniche del gioco compiute nelle scorse settimane sulla demo, Killzone: Shadow Fall potrà davvero contare su di una risoluzione nativa di 1920x1080 pixel (contro l'attuale limite di 1280x720) e su un frame rate che si attesterà più o meno stabilmente a 30 fps senza alcun calo visibile o screen tearing di sorta. Nel gioco pare verrà ugualmente applicato un sistema di anti-aliasing per ammorbidire le linee, smussandone i bordi e migliorare l'immagine generale, grazie a quell'MLAA (Morphological Anti-Aliasing) visto all'opera su buona parte dei titoli di PlayStation 3. Inoltre grande cura è stato promesso verrà rivolta alle animazioni dei personaggi e alla emulazione della fisica. Ovviamente c'è anche da sottolineare come al momento il titolo sia in fase di lavorazione, per cui siamo certi che esso sarà soggetto a chissà quali cambiamenti ancora, e già in tal senso nei prossimi incontri ne vedremo delle belle. Nell'attesa, e per chiudere il nostro articolo, abbiamo però la sensazione positiva che la strada intrapresa dal team di sviluppo sia ancora una volta quella giusta, e che Killzone: Shadow Fall possa essere non solo quel perfetto titolo di lancio che Sony si aspetta, ma anche uno dei motivi per acquistare la neonata PlayStation 4.

CERTEZZE

  • Comandi rapidi e precisi
  • Grafica curata in ogni minimo dettaglio
  • Maggiore attenzione per la componente narrativa e per la sua progressione

DUBBI

  • Trama poco coinvolgente
  • Troppo simile e uniformato agli altri titoli commerciali di genere