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Nel cuore della gara

Abbiamo provato il nuovo, promettente racing game di Gameloft

PROVATO di Alessandro Arndt Mucchi   —   27/09/2013

I giochi di guida hanno una posizione particolare nel nostro settore: un po' forma d'intrattenimento, e un po' vetrina per le capacità tecniche della piattaforma su cui girano. Questo vale anche per il mondo mobile, mondo sempre più vicino a quello del videogioco tradizionale, che non manca di farsi notare per produzioni ormai capaci di rivaleggiare, almeno, con quelle per console portatili. Siamo stati invitati negli uffici milanesi di Gameloft, ormai storico produttore francese, per una prova di GT Racing 2: The Real Car Experience, titolo in arrivo entro l'anno per Android e iOS, che sembra volere segnare un altro punto a favore del videogiocare su smartphone e tablet.

Nel cuore della gara

Scuderie ufficiali

Gt Racing 2: The Real Car Experience è prodotto in collaborazione con Mercedes Benz, ma questo non vuol dire che solo le vetture della casa teutonica facciano la loro apparizione nel titolo Gameloft. La presenza di più di trenta costruttori (tra i quali Ferrari, Dodge, Audi, BMW, Fiat, Alfa Romeo, eccetera) fa si che le 67 automobili presenti rispecchino l'eterogeneità dell'industria automobilistica, spaziando dalle più modeste auto compatte per arrivare alle "supercar" dei sogni, attraverso le varie categorie previste dagli sviluppatori.

Nel cuore della gara

Non mancano, incluse in una categoria speciale e sbloccabili solo vincendo determinati eventi dalla durata limitata nel tempo, auto storiche o vetture d'epoca che faranno la gioia degli appassionati, grazie anche alla grande cura posta nella realizzazione tecnica dei modelli. Le vetture, soprattutto, sono infatti create con un soddisfacente numero di poligoni ed impreziosite da superfici capaci di riflettere le varie fonti luminose. Di giorno vedremo i raggi del sole rimbalzare sulle carrozzerie lucide, mentre durante le gare in notturna saranno i grattacieli illuminati di Tokyo per esempio, o i fari delle altre auto nelle gare fuori città, a restituire effetti che fanno dimenticare di avere per le mani un tablet. Ovviamente, a seconda del dispositivo mobile sul quale sarà installato il gioco, il software scalerà il suo comparto tecnico in maniera da risultare fluido e godibile, la nostra prova con un iPad 3 ci ha lasciati particolarmente soddisfatti, ma rimandiamo il giudizio sulle prestazioni al momento del test su più dispositivi. Per quanto riguarda i tracciati su cui correre se ne contano tredici, tutti di fantasia, tranne l'iconico circuito di Laguna Seca unico del quale è presente la licenza, ognuno suddiviso in varie sfide per un totale che si aggira attorno alle 1400. Sebbene i percorsi siano ovviamente meno definiti dei modelli delle vetture, il giudizio non può che essere positivo anche su questo fronte, grazie ad un design dei tracciati intrigante e curato e a texture che, almeno da lontano, fanno la loro bella figura.

Gameloft rilancia la sfida per primeggiare nell'arena dei racing game su mobile

Tablet alla mano

La nostra prova, dicevamo, si è svolta con un iPad 3, dispositivo che tra i pro sicuramente annovera un'interessante capacità tecnica, ma sul fronte dei contro deve far registrare peso e comodità. E' così che, dopo averlo provato ed aver capito che funziona correttamente, abbiamo lasciato da parte il sistema di controllo via accelerometro ed abbiamo ripiegato sul volante virtuale a schermo, affiancato dal tasto del freno. L'accelerazione, come succede abitualmente per questo tipo di titoli, è infatti completamente gestita dal software, così come il freno assistito e qualche aiutino nell'impostazione della traiettoria. Va detto, però, che chi cercasse un'esperienza più impegnativa potrebbe disattivare gli aiuti, godendo del sensibile inasprirsi del sistema di guida e delle relative maggiori soddisfazioni una volta padroneggiato lo stesso. Dobbiamo poi segnalare che le varie vetture offrono una manovrabilità appropriata alla loro categoria, e che saltando da una 500 a una Ferrari la differenza si sente eccome, sottolineando la necessità di seguire il percorso proposto dagli sviluppatori partendo da una vettura compatta fino ad arrivare a quelle più performanti. A proposito di contenuti, poi, dobbiamo affrontare il tema del modello di business utilizzato da GT Racing 2: The Real Car Experience, sistema che si basa sul free to play con micro transazioni.

Nel cuore della gara

Il titolo, infatti, è completamente gratuito e potenzialmente giocabile in ogni sua parte senza spendere un centesimo. Come da copione, però, ci si può semplificare la vita riducendo i tempi necessari al raggiungimento dei risultati, ed anche comprando dei power up così da rendere più semplici le corse. Non parliamo soltanto del sistema di tuning (che permette il miglioramento di parametri quali accelerazione, velocità e maneggevolezza fino ad un certo tetto fissato dalla categoria della vettura), ma a dei potenziamenti una tantum validi solo per la gara del momento, che speriamo vengano disattivati nel multiplayer visto che andrebbero a sbilanciare non poco i rapporti di forze tra gli utenti paganti e gli altri. Tra le possibilità di personalizzazione annoveriamo anche il cambio di colore dei veicoli, ma non sono presenti adesivi o immagini per questioni legate alle licenze, nonostante siano invece presenti i danni durante le gare, danni che arrivano ad alterare non poco la struttura delle vetture. La nostra prova di GT Racing 2: The Real Car Experience ci ha presentato un prodotto convincente sotto molti aspetti. Da un lato abbiamo un livello tecnico più che soddisfacente e dall'altro la grande quantità di contenuti, sia sul fronte delle vetture che su quello delle gare. Dobbiamo dire, però, che il successo di questi prodotti si misura anche valutando il bilanciamento degli elementi gratis con quelli a pagamento, bilanciamento che sarà possibile valutare solo con una prova completa del titolo.

CERTEZZE

  • Tecnicamente molto convincente
  • Numero soddisfacente di vetture ed eventi
  • Modello di guida curato

DUBBI

  • I power-up a pagamento potrebbero sbilanciare il multiplayer
  • Ancora non sappiamo i costi delle microtransazioni