Valve dev'essere bravissima a spiegare agli sviluppatori le sue ragioni e convincerli a seguirla nelle numerose iniziative che lancia con regolarità. Paradox Interactive, publisher di titoli hardcore indirizzati ad una precisa utenza PC, sembra ad esempio aver accolto con entusiasmo l'idea delle Steam Machine, convertendo i suoi strategici per Linux ma anche abbracciando, e questo è forse un passaggio ancora più radicale, la filosofia del gioco in salotto seduti davanti alla TV. L'interesse è tale che alla recente Paradox Convention di Miami ci è stato messo a disposizione per qualche minuto il kit che Valve ha dato agli sviluppatori, quello composto dal controller e dal PC assemblato direttamente dall'azienda di Seattle che non verrà distribuito nei negozi, con il quale abbiamo potuto testare con mano il fiore all'occhiello della produzione strategica scandinava, Europa Universalis IV, ma che ci ha concesso anche qualche excursus al di fuori del catalogo Paradox.
La nostra prova su strada delle ultime produzioni Paradox Interactive con il nuovo hardware di Valve
La scatola dei sogni
Come detto quella in possesso di Paradox Interactive è una Steam Machine "ufficiale", una di quelle assemblate da Valve per sviluppatori e tester. Sotto il cofano, un coperchio in metallo satinato davvero bello che contribuiva però a portare il peso complessivo della macchina oltre i sette chili, erano in realtà presenti componenti assolutamente comuni e associabili a quelli normalmente utilizzati per costruire un PC da gioco di fascia alta: processore Intel Core i7, 16 GB di memoria, scheda video Zotac GTX 780 e un solo disco SSD da 512 GB, con la possibilità di agganciarne un altro senza dover rimuovere alcun pezzo. Il form factor ricorda quello dei media center da salotto, l'ambiente per cui le Steam Machine sono state pensate, e l'assemblaggio mette in mostra come l'ingombro dei vari modelli costruiti dai produttori per soddisfare le differenti fasce di prezzo dipenderà in gran parte dalla scheda grafica inserita.
Chi si vorrà costruire una piccola Steam Machine attraverso la quale giocare in streaming i titoli renderizzati su un altro PC, potrà farlo mettendo sotto il televisore case molto più piccoli e leggeri, pur godendo dello stesso ecosistema. Non abbiamo potuto approfondire come avremmo voluto la conoscenza del sistema operativo, ma fermandoci a Steam ci siamo trovati davanti ad una versione copia carbone della modalità Big Picture che molti utenti hanno già sperimentato su Windows. L'effetto, se si pensa che si tratta di macchine dedicate, è per ora un po' spoglio ma da qui ai prossimi uno o due anni è pressoché certo che Valve tenterà di rimpolpare la sua offerta e staccarsi dall'associazione "Steam uguale videogiochi", proponendo magari un catalogo di film e musica ad una o più tariffe flat. Resta l'interrogativo per eccellenza: perché acquistare una macchina del genere con installato Steam OS, quando è e sarà possibile usufruire degli stessi servizi sulla versione Windows del software? La risposta non è semplice. Per chi scrive la già citata prospettiva di giocare in streaming i videogame installati sul proprio PC posto qualche stanza accanto, sotto una scrivania, è una delle applicazioni più allettanti, anche se ne andranno verificati gli eventuali limiti tecnici. L'idea, oggi, che un'utenza "da salotto" possa considerare l'acquisto di una macchina di fascia media o alta per trovarsi comunque davanti ad un ecosistema più complicato e su Linux meno ricco rispetto a quello console, ci lascia seri dubbi sulla rapida diffusione di questi sistemi.
Il futuro dei pad?
La strada verso il divano è per Valve un processo in tre parti: la messa in vendita delle Steam Machine, la diffusione di Steam OS ma anche la commercializzazione dello Steam Controller. Dopo averlo provato e soprattutto dopo esserci confrontati con alcuni sviluppatori che lavorano in seno a Paradox Interactive, dobbiamo però constatare che la definizione suona quantomeno imprecisa: più che di un controller vero e proprio, si tratta di una periferica che emula mouse e tastiera portandosi dietro tutti i pregi e i difetti del caso. In particolare la grande libertà di configurazione ma anche l'assenza di un'ottimizzazione fatta ad hoc per i controlli e l'interfaccia dei giochi. Lanciato Europa Universalis IV bastano pochi istanti per prendere confidenza con quelli che vengono considerati i settaggi standard: il touch pad di sinistra emula la combinazione WASD della tastiera e permette di muovere la mappa, mentre quello di destra sposta il cursore del mouse e i primi due dorsali fungono da tasti del mouse. Come ogni grand strategy, anche questo necessita di una discreta precisione per navigare i tanti e ricchi menù di gioco, ma non si può certo dire che si tratti di un'esperienza frenetica. In questo contesto lo Steam Controller velocizza molto le operazioni rispetto a quello che si potrebbe fare con un normale pad dotato di analogici e la possibilità in qualsiasi momento di mettere in pausa e riconfigurare a piacimento lo schema dei comandi, è un grosso vantaggio. Abbiamo anche avuto modo di testare rapidamente FTL: Faster Than Light, l'ottimo rogue like indipendente a tema fantascientifico, e abbiamo avuto sensazioni altrettanto positive.
D'altra parte quando ci siamo seduti per giocare Left 4 Dead siamo rimasti spiazzati da quanto complesso sia padroneggiare un titolo in prima persona che costringe a continui cambi di direzione. È un po' come tentare di spostare personaggio e telecamera utilizzando i touch pad installati sotto la tastiera dei computer portatile, oppure le trackball retaggio degli anni '90. La pratica rende perfetti, si sa, e probabilmente le cose miglioreranno con il tempo, però anche il rappresentante di Paradox Interactive che si occupava di mostrare la macchina, dopo decine di ore di pratica, ci ha confermato queste impressioni e nel suo caso l'impossibilità di trovare delle impostazioni che ad esempio gli lascino giocare dignitosamente DotA 2. Addirittura per gli sparatutto in prima persona si è detto più incline ad utilizzare, se deve scegliere tra i due, il pad di Xbox 360. Parte del problema potrebbe comunque essere insito nella natura da prototipo della versione testata: la costruzione di questo Steam Controller, presumibilmente abbastanza distante in termini qualitativi da quello che verrà messo in commercio, è approssimativa e la scocca fin troppo leggera. Il feedback stesso dei tasti non può competere con quello dei migliori sistemi di controllo adottati dalle più recenti console. Un primo test diretto che, insomma, ci ha convinto a metà: ci sono buone potenzialità ma anche dei limiti che per il momento non è possibile dire se siano intrinsechi al progetto oppure dovuti alla necessità di rifinire ancora il prodotto. Una considerazione può essere estesa a tutta questa nuova avventura nella quale Valve si è imbarcata, potenzialmente interessante ma al momento un po' grezza e incompleta. L'indicazione che viene da publisher come Paradox Interactive, che si sono immediatamente messi al lavoro per studiarne le potenzialità e supportarne la crescita, è comunque positiva perché in fondo sarà proprio la disponibilità e l'ottimizzazione dei giochi a decretarne il successo o la caduta.