Come detto più volte, la situazione del gaming sulla piattaforma Windows sta cambiando in meglio grazie all'uscita sul mercato delle console di nuova generazione, che utilizzano la medesima architettura x86 e si pongono come una base di partenza più convincente per le produzioni multipiattaforma, fino a poco tempo fa disegnate per girare su hardware vecchi di sette anni e più. Guardando indietro, però, sono molteplici le situazioni in cui gli utenti PC si sono trovati di fronte a conversioni scadenti, realizzate con scarsa cura, prive delle regolazioni più basilari o afflitte da problematiche anche gravi, che potevano rendere del tutto inutilizzabile il gioco di turno. Alcuni nomi spiccano rispetto ad altri, vedi Grand Theft Auto IV o Dark Souls, e anche in questo caso (come per lo speciale sui migliori port) abbiamo voluto evitare una rassegna che andasse troppo in là con gli anni. Del resto ce lo ricordiamo tutti lo Street Fighter II che Capcom ebbe il coraggio di far uscire su personal computer, no? Ecco, meglio non rivangare certe cose.
Dopo la rassegna dei migliori port per PC, ecco invece una lista dei peggiori
Resident Evil 4
Cominciamo da lontano, ma non troppo. Era il maggio 2007 e Capcom, forte del successo ottenuto su GameCube e PlayStation 2, ritenne più che sensato portare Resident Evil 4 anche su PC. Sapete che alcuni giorni fa è uscita una nuova versione del gioco sulla piattaforma Windows, in questo caso con feature tecniche avanzate e texture in alta definizione.
Sette anni fa, però, le cose andarono in maniera decisamente diversa, e il rivoluzionario episodio della serie survival horror arrivò su personal computer con una grafica inferiore rispetto a quanto visto su console, praticamente priva degli shader e di una dignitosa gestione delle luci. Non è finita: a completare il quadro di un port fatto con i piedi, corrispondente a un'operazione commerciale fine a se stessa, c'era il mancato supporto per il mouse (sul serio!), la comparsa di strani messaggi sullo schermo in maniera casuale e grossi problemi con le cutscene. Questi ultimi vennero sistemati, ma non dagli sviluppatori, bensì dagli stessi fan tramite il rilascio di un fix non ufficiale. Un vero peccato, perché come sappiamo il valore di Resident Evil 4 è stato indiscutibile, trattandosi del primo capitolo del franchise a introdurre una visuale in terza persona anziché inquadrature fisse alla Alone in the Dark, nonché un sistema di combattimento che riusciva a coniugare la necessaria legnosità dei movimenti a una gran quantità di armi potenziabili, con cui far saltare le cervella dei minacciosi abitanti dello sperduto villaggio spagnolo in cui Leon Kennedy si reca per salvare la figlia del presidente degli Stati Uniti.
Halo 2
A tre anni di distanza dall'uscita su Xbox, Microsoft decise di realizzare una versione PC di Halo 2 disegnata appositamente per il nuovo Windows Vista.
Immaginate orde di videogiocatori ansiosi di abbandonare Windows XP anche e soprattutto per potersi cimentare con gli scontri a fuoco a base di Covenant, ritrovandosi poi ad avere a che fare non solo con uno dei sistemi operativi peggiori mai realizzati dalla casa di Redmond, ma anche con un port disastroso dello sparatutto Bungie. Sparatutto che partiva da numeri assolutamente straordinari, con oltre cinque milioni di giocatori su Xbox LIVE e più di sei milioni di copie vendute solo negli USA. La qualità del prodotto originale, insomma, era indiscutibile e forniva ai tantissimi fan dell'originale Halo: Combat Evolved un sequel all'altezza delle aspettative, in grado di enfatizzare gli elementi che avevano decretato il successo della serie e, soprattutto, di introdurre l'atteso multiplayer online. Non è chiaro cosa esattamente sia andato storto nel processo di conversione su PC, fatto sta che Halo 2 per Windows Vista offriva una grafica molto datata e priva di qualsiasi miglioramento, al netto di richieste hardware del tutto ingiustificate. Soffriva inoltre per via di un'interfaccia macchinosa e di evidenti mancanze nell'implementazione dei controlli via mouse, nonché di grossi problemi di bilanciamento. Insomma, fu una gran bella delusione e probabilmente non la migliore pubblicità possibile per le caratteristiche di Windows Vista.
Devil May Cry 3: Special Edition
Ormai da alcuni anni Capcom ci delizia con conversioni di qualità dei suoi titoli multipiattaforma, e ad esempio già Devil May Cry 4 vantava una particolare cura in tal senso. Le cose, però, non sono sempre andate così e c'è stato un inevitabile "periodo buio", che ha visto non solo la pubblicazione del già citato Resident Evil 4 ma anche di Devil May Cry 3: Special Edition.
Ambientato alcuni anni prima rispetto agli eventi dell'episodio d'esordio, con un Dante più giovane e in procinto di aprire la sua agenzia di investigazioni, il gioco aveva il non facile compito di far dimenticare ai fan gli strafalcioni del secondo capitolo. L'obiettivo per fortuna fu centrato e la qualità del prodotto, tanto dal punto di vista del gameplay quanto dal punto di vista tecnico, non fu oggetto di discussione relativamente alla versione PlayStation 2. La conversione per PC, però, era un altro paio di maniche, un vero e proprio concentrato di problematiche e mancanze difficili da mandare giù. Impossibile controllare il personaggio con mouse e tastiera, bisognava per forza di cose ricorrere all'uso di un controller, ma a quei tempi la situazione non era esattamente la stessa di oggi e molti dispositivi non risultavano correttamente supportati. Il problema più grande era però rappresentato dal comparto tecnico, con una serie di lacune in termini di interfaccia (mancava persino il comando per chiudere l'applicazione!), mediocri cutscene a bassa definizione, l'impossibilità per molti utenti di regolare verso l'alto la risoluzione e addirittura la necessità di cancellare manualmente i file audio per consentire all'engine di non "bloccarsi" e offrire dunque prestazioni dignitose in termini di frame al secondo.
Dementium II HD
Uscito lo scorso dicembre, Dementium II HD si guadagna senza sforzo un posto nella rassegna dei peggiori port per PC. Si trattava in effetti di un progetto ambizioso, visto che aveva l'obiettivo di trasformare l'originale survival horror in prima persona uscito su Nintendo DS nel 2010 in un titolo "attuale" per la piattaforma Windows. Anche solo immaginare il passaggio dalla risoluzione della console portatile con doppio schermo ai 1080p dev'essere stato complicato, figuriamoci concretizzarlo; e infatti gli sviluppatori hanno ottenuto risultati francamente inguardabili, ben al di sotto degli standard stabiliti già dieci anni fa da titoli come Half-Life 2.
Oltre a essere visivamente impresentabile, Dementium II HD soffriva anche per un gran numero di problemi legati alla completa mancanza di ottimizzazione. Giocandolo su configurazioni di fascia medio-alta, la grafica schizzava talmente veloce da rendere i comandi via controller inutilizzabili, ma al tempo stesso si rivelava fin troppo pesante da gestire per i PC meno potenti. Il processo di ottimizzazione era lacunoso anche in termini di gameplay, dando la sensazione che le meccaniche dell'originale per Nintendo DS fossero state semplicemente riproposte, senza modifiche sostanziali, come se fra le due piattaforme non ci fossero differenze in termini di layout, controlli e feedback. Per inciso, il gioco su Nintendo DS si controllava tramite un mix di croce direzionale, tasti dorsali e touch screen. Nel passaggio su PC, infine, è scomparso anche il discreto doppiaggio in italiano invece presente sulla console Nintendo.
Saints Row 2
Ecco un altro ottimo gioco che però è stato convertito in modo pessimo su PC. Pubblicato nel 2008, Saints Row 2 era ambientato alcuni anni dopo gli eventi del primo episodio e ci vedeva affrontare un gran numero di missioni all'interno di una Stilwater liberamente esplorabile, piena di cose da fare e da vedere, in quella che si poneva come una pressoché perfetta concretizzazione dell'approccio sandbox.
Tra i punti di forza del titolo Volition spiccavano senz'altro le possibilità di personalizzazione per il nostro alter ego, la ricchezza e gli svariati spunti offerti dalla campagna in single player e dalle modalità multiplayer, nonché la capacità degli sviluppatori di realizzare una città viva e pulsante, in cui era bello muoversi e che riservava sorprese a ogni angolo. Questo impianto è arrivato sulla piattaforma Windows viziato da difetti tecnici assolutamente non trascurabili e apparentemente mai risolti, tanto che ancora una volta sono stati alcuni utenti a realizzare dei fix non ufficiali per mettere una pezza sulle problematiche più gravi. Su PC, Saints Row 2 soffriva di crash e blocchi continui, cali nel frame rate inspiegabili (che peraltro si verificavano a prescindere dalle impostazioni grafiche), l'improvvisa scomparsa di interi modelli poligonali (vedi le auto), un'interfaccia limitata e il mancato supporto della modalità di visualizzazione widescreen. Non proprio quello che si definisce un ottimo lavoro di conversione, insomma.
Grand Theft Auto IV
Impossibile stilare una lista dei peggiori port per PC senza citare Grand Theft Auto IV, un vero e proprio punto di riferimento in tal senso. È chiaro: più un gioco è bello su console - anche se in questo caso specifico non ci troviamo di fronte a un prodotto tecnicamente perfetto neppure su PlayStation 3 e Xbox 360, anzi - e più fa male vederlo convertito in maniera mediocre su personal computer.
Al di là dell'obbligo di installare applicazioni come Games for Windows LIVE e il Rockstar Social Club, entrambe responsabili di lunghe attese a ogni aggiornamento, il problema principale di GTA IV era il frame rate, del tutto insufficiente a prescindere dalla potenza dell'hardware su cui si faceva girare il titolo Rockstar. L'assistenza tecnica del publisher ha dovuto fare i salti mortali per dodici mesi prima che il rilascio di diverse patch ponesse rimedio quantomeno alle problematiche più gravi ed evidenti; e tuttavia neppure oggi, a sei anni di distanza, il gioco gira in modo pienamente convincente sulle configurazioni di fascia medio-alta, rifiutandosi di raggiungere i 60 frame al secondo e mostrando il fianco a frequenti incertezze. Certo, sono state realizzate varie mod non ufficiali che consentono di ottimizzare le prestazioni e finanche di trasformare del tutto l'aspetto dell'esperienza, ma la qualità della conversione originale rimane nettamente insufficiente e speriamo possa fare da monito per l'eventuale versione PC di Grand Theft Auto V.
Dark Souls
Conosciamo bene la storia della versione PC di Dark Souls. Il gioco era stato pensato per essere pubblicato solo su Xbox 360 e PlayStation 3, ma una petizione online di grandissimo successo ha fatto sì che Namco Bandai riconsiderasse le proprie scelte e desse il via a un'operazione di conversione dell'action RPG targato From Software per la piattaforma Windows.
Il risultato è ancora oggi considerato come uno dei peggiori port mai realizzati, e il perché è presto detto: oltre a utilizzare il temutissimo Games for Windows LIVE e i suoi DRM, Dark Souls arrivò su PC con la risoluzione grafica bloccata a 1024 x 780 pixel e il frame rate a 30 fotogrammi al secondo, texture in bassa definizione e un sistema di controllo che richiedeva necessariamente l'uso di un controller piuttosto che della tradizionale combo mouse/tastiera. La vicenda può fortunatamente essere letta anche in positivo: la fanbase del gioco, la stessa che aveva fatto sì che arrivasse sulla piattaforma Windows, si attivò rapidamente e rilasciò non solo un fix per risolvere i problemi della risoluzione (e in seguito anche del frame rate), ma anche interi pacchetti di mod con texture in alta definizione, miglioramenti per quanto concerne il supporto delle periferiche e un lavoro di ottimizzazione dell'interfaccia. Esattamente come per Grand Theft Auto IV, speriamo che l'esperienza sia stata di lezione a From Software in vista dell'uscita, ormai imminente, di Dark Souls II anche su PC.
Bully: Scholarship Edition
Il 2008 non è stato decisamente l'anno migliore per i port su PC, e Bully: Scholarship Edition non fa che confermarlo.
Nata su PlayStation 2, l'avventura di Jimmy Hopkins, bullo tredicenne abbandonato dalla madre in un riformatorio, dove deve imparare a sopravvivere e imporsi sugli altri "studenti" usando sempre e soltanto la violenza, arriva su personal computer a distanza di due anni dalla release originale ma priva dei miglioramenti che pure erano stati introdotti (dallo stesso team di sviluppo!) nella versione Xbox 360. Il frame rate bloccato a 30 fotogrammi al secondo, la mancanza pressoché totale di regolazioni grafiche, i numerosi difetti nel rendering (alcune texture erano solite scomparire) e un sistema di controllo macchinoso e impreciso rendevano l'esperienza dell'action adventure Rockstar un vero e proprio delirio, ben lontano dal poter esprimere le proprie potenzialità. Che pure erano molteplici, visto che Bully era riuscito a ritagliarsi una propria dimensione nonostante la presenza ingombrante di un certo Grand Theft Auto, giocando su contesti fondamentalmente diversi e aggiungendo al mix una gran quantità di folli minigame.