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Male nostrum

Quali orrori ci aspettano nel nuovo progetto di Shinji Mikami?

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   17/04/2014
The Evil Within
The Evil Within
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Per i videogiocatori di tutto il mondo, Shinji Mikami è e resterà sempre il papà di Resident Evil, oltre che uno dei massimi esponenti del survival horror moderno. Chiaro che quando più di un anno fa sulle sue pagine di Famitsu venne rivelato che l'artista era al lavoro su un nuovo progetto intitolato Zwei, con il quale lo sviluppatore giapponese prometteva di riportare il genere survival horror ai fasti qualitativi di un tempo, la comunità di appassionati non poteva che entrare in fibrillazione.

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Non da meno quella italiana, che grazie a noi di Multiplayer.it, volati fino a Tokyo in occasione della presentazione ufficiale del titolo, ribattezzato nel frattempo The Evil Within, poté gustarsi in anteprima assoluta per il nostro Paese le prime immagini dal vivo con tanto di studio tour e interviste a Shinji Mikami e Masato Kimura. Prodotto da Bethesda ma sviluppato completamente dal team di Mikami, Tango Gameworks, il gioco, come rivelato recentemente dallo stesso Mikami, in fase di elaborazione era stato concepito come uno strano action avventuroso in co-op, con i due protagonisti legati da una catena impegnati nella caccia ai vampiri. Poi, per nostra fortuna, dopo tutta una serie di cambiamenti radicali al concept, si è trasformato in quello che è attualmente. A ogni modo, il protagonista dell'avventura sarà il detective Sebastian Castellanos, che assieme a due suoi colleghi si recherà in un ospedale psichiatrico per indagare su un omicidio di massa avvenuto poco prima, di cui sono state vittima perfino le stesse unità di polizia arrivate sul posto. In un clima inquietante e carico di mistero, Sebastian e i suoi colleghi si ritroveranno ad affrontare una forza misteriosa e potente, fino a quando, a seguito di un'imboscata, il primo perderà conoscenza e si ritroverà al risveglio in un mondo impazzito e opprimente, nel quale spaventose creature vagano tra i corridoi dell'edificio. Di fronte a un terrore inimmaginabile, e combattendo per la propria sopravvivenza, Sebastian si imbarcherà in un pauroso viaggio per sfuggire a un destino infausto e scoprire cos'è quella forza maligna che sembra celarsi dietro agli scenari apocalittici, alle allucinazioni e a chissà quali altre bizzarrie del gioco. Perché forse nulla di ciò che sta vivendo è davvero come appare.

The Evil Within, il nuovo incubo di Shinji Mikami fra Resident Evil, Silent Hill e The Last of Us

Alle origini del survival

Durante la sua visita in esclusiva italiana alla Tango Gameworks, il nostro Antonio Fucito aveva potuto vedere in anteprima dal vivo il gioco, e raccontarci quindi molte di quelle meccaniche e situazioni che gli erano sembrate fin da subito legate a doppio filo a titoli quali Silent Hill, e non solo per gli scenari corrotti di cui sembrava quasi di poter sentire l'odore di muffa, ruggine e marcio, o per l'ambiente che cambiava sotto gli occhi dei giocatori. A un certo punto, infatti, la scena si modificava completamente mentre il protagonista principale camminava in un corridoio, segno evidente che nel gioco potrebbero esserci diverse variazioni in termini di scelte stilistiche e avversari. Ma anche per la situazione di assoluto abbandono vissuta dal personaggio, dalla presenza minacciosa di un enorme individuo col camice

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sudicio armato di martellone chiodato, da figure indistinte che si agitavano nell'ombra, fra corridoi tetri e bui e pavimenti sporchi di sangue, che contribuivano a incrementare al massimo il livello di tensione dell'osservatore, calandolo totalmente nella parte di Sebastian. Per immergere ulteriormente il giocatore in un clima di disperazione e sopravvivenza, gli sviluppatori hanno intenzione di fargli trovare poche munizioni, costringendolo a dosarle con cura e a nascondersi spesso per evitare lo scontro. Inoltre agli utenti verrà consentito di disabilitare le icone di interazione, i tutorial e la health bar tramite apposite opzioni. Insomma, l'horror inizialmente ambientato tra le mura del Beacon Mental Hospital condurrà Sebastian Castellanos e il giocatore in un incubo "mutante", fatto di allucinazioni, realtà parallele e scene splatter, per un mix di elementi che nelle sue fasi più action dovrebbe ispirarsi a Resident Evil, muovendosi sui binari tracciati dal quarto capitolo della saga survival horror di Capcom per quanto concerne queste dinamiche. Il risultato, e lo abbiamo scritto in occasione di precedenti anteprime, non sembrerebbe comunque una copia, quanto piuttosto una nuova direzione per il genere, come del resto avevano lasciato intuire le immagini pubblicate a gennaio di quest'anno da un artista freelance di nome Lu Cheng. Quest'ultimo l'estate scorsa aveva fatto trapelare una mezza dozzina di immagini del prodotto, ragion per cui pure quelle nuove hanno goduto di una certa credibilità nell'ambiente.

L’ultimo uomo della terra?

I nuovi artwork suggeriscono uno scenario ben più ampio ed articolato di quello che inizialmente ci si aspettava. In questo senso abbiamo la sensazione che l'avventura sarà più complessa e variegata nel suo incedere. Se da un lato, come detto prima, The Evil Within è parso caratterizzato da una direzione precisa, forte di una solida base "tradizionalista" su cui costruire un'esperienza survival horror non certo rivoluzionaria ma molto convincente, dall'altro sembra predisporsi anche all'apertura verso elementi nuovi, chiaramente ispirati a giochi come lo splendido The Last of Us. Una conferma in proposito è arrivata dal recente PAX East '14 di Boston, dove il gioco è stato mostrato alla stampa sotto forma di demo suddivisa in due capitoli, uno dei quali ambientato proprio all'aperto.

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Il protagonista era infatti impegnato a muoversi in una città completamente differente rispetto a quella che aveva lasciato poco prima di entrare all'interno dell'ospedale psichiatrico. Non sappiamo se i cambiamenti allo scenario saranno conseguenza di qualche catastrofe naturale accorsa nel frattempo, dell'ingresso del detective in qualche dimensione parallela popolata da abomini, o di quest'ultima nel nostro universo a seguito magari di qualche strano rito magico o evento paranormale legato ai miti lovecraftiani di cui si vocifera ci potrebbe essere traccia nel gioco. Oppure, ancora, se si tratta di allucinazioni, visto che in fondo Castellanos potrebbe anche essere solo un paziente del manicomio affetto da schizofrenia che sta immaginando tutto, che cerca di combattere i propri mostri interiori magari a seguito di qualche forma di rimorso inconscio per una strage da lui commessa,. In ogni caso, il poliziotto ha cominciato a girovagare in un mondo post apocalittico, muovendosi fra le macerie di edifici collassati, strade disastrate e all'interno di palazzi sventrati o sottopassaggi ormai impraticabili. Vagando tra cumuli di macerie e una fitta vegetazione che ha preso possesso di quella che una volta era la dimora di milioni di esseri umani, auto abbandonate e rovine, il detective dovrà cercare risorse utili al proseguimento del suo cammino, come i già citati proiettili, oggetti contundenti e beni di prima necessità, facendo tesoro di ogni singolo elemento incontrato durante l'esplorazione di un'area. Anche perché ogni scelta pare influirà sul proseguo dell'avventura e sul modo in cui il protagonista approccerà gli eventi successivi al ritrovamento o all'equipaggiamento di un oggetto piuttosto che di un altro.

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Il tutto sempre però con l'orecchio (e l'occhio) vigile su qualsiasi suono o movimento anomalo che potrebbe segnalare la presenza di potenziali pericoli. E in un mondo del genere le insidie saranno sempre dietro l'angolo, dai pezzi di cemento che si staccheranno dai tetti degli edifici e che arriveranno sulla strada come scagliati da una catapulta, fino ai cavi d'acciaio attorcigliati sotto ai detriti, pronti a schioccare in aria una volta liberati erroneamente da ciò che li teneva bloccati. E poi, inevitabilmente, loro, le creature che infesteranno la città. Alcuni di questi, quelli più umani per intenderci, sono apparsi differenti rispetto a quelli che Sebastian aveva affrontato nelle sessioni al chiuso. Di primo acchito sembrerebbero infatti dei normali zombi, almeno a guardare il pompiere che nella demo barcollava verso Sebastian, ma successivamente hanno manifestato un'aggressività più simile a quella degli infetti di 28 giorni dopo, che ai mostri visti nelle precedenti demo, anche se potrebbero poi rivelarsi in realtà una sorta di evoluzione o variante diurna degli stessi. Un paio di loro hanno pure impugnato delle armi da fuoco, ricordando i J'avo di Resident Evil 6. Secondo indiscrezioni nel gioco ci saranno comunque diverse tipologie di mostri (durante la dimostrazione al PAX ne è uscito per esempio uno bello grosso da un piccolo specchio d'acqua), caratterizzati ciascuno da pattern di attacco, dimensioni e momenti di "apparizione" differenti. Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere per esempio quando il crepuscolo si arrenderà lentamente alla piena oscurità della notte, ammesso che Mikami abbia previsto qualcosa in tal senso. A ogni modo, per adesso si tratta solo di congetture, le stesse che si fanno sulla parte tecnica del prodotto. Oltre che per PlayStation 3 e Xbox 360, The Evil Within è infatti previsto anche per PlayStation 4, Xbox One e PC, ma al momento non sappiamo quali caratteristiche specifiche e che salto in avanti tecnico bisogna attendersi. E' probabile che, trattandosi di un prodotto a cavallo tra due generazioni, dal punto di vista grafico risulti un titolo qualitativamente ancorato alle "vecchie" console piuttosto che a quella raggiungibile sui sistemi odierni. Da quanto visto fino a ora, la grafica appare ancora un po' grezza e non ci convincono molto le texture, ma siamo certi che Tango Gameworks cercherà in tutti i modi di sfruttare al meglio la versione adattata dell'id Tech 5, l'engine firmato id Software utilizzato in questo progetto. Speriamo in questo senso di vedere i primi risultati dal vivo al prossimo E3 di Los Angeles, dove contiamo anche di poterlo finalmente provare in prima persona.

CERTEZZE

  • Ritorno alle origini del survival horror con alcune meccaniche più moderne
  • Un mondo più ampio di quanto ci si potesse aspettare
  • L'atmosfera sembra più che azzeccata

DUBBI

  • Mikami troverà il giusto bilanciamento tra eventi paurosi, avventura e azione?
  • Tecnicamente da verificare