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Non ditelo a Michael Bay

Abbiamo provato la versione beta del nuovo titolo Jagex con protagonisti i robot della Hasbro

PROVATO di Christian Colli   —   17/07/2014

Gli sviluppatori di Jagex, già autori del popolarissimo browser-MMO RuneScape, lo hanno definito un MOTA (Massively Online Tactical Action) più che un MOBA, ma non lasciatevi ingannare dalle chiacchiere da PR: Transformers Universe è quasi un MOBA, quasi un MMO e, in definitiva, nessuna delle due cose. Durante le ore trascorse nella recente open beta, abbiamo sentito tutto lo sviluppo travagliato di quello che era stato presentato come un MMORPG durante il BotCon del 2011 e che poi si è trasformato lentamente uno "shooter a squadre" perdendo gran parte delle feature promesse inizialmente. Rimandato ancora e ancora, Transformers Universe dovrebbe finalmente vedere la luce tra poche settimane, guarda caso mentre sbanca i botteghini il nuovo pop-corn movie estivo di Michael Bay, Transformers: L'Era dell'Estinzione. Ma il sostegno cinematografico basterà a rendere il titolo Jagex più interessante di quanto non sia realmente?

Dopo una lunga gestazione, Transformers Universe è finalmente disponibile in open beta

Roll out!

Il fatto di essere un browser game basato sul motore Unity è per Transformers Universe un pregio e un difetto al tempo stesso: nel primo caso, fortunatamente, gli permette di essere un titolo che riesce a girare su praticamente qualunque piattaforma, anche di fascia medio-bassa, ma d'altra parte non ci troviamo certo davanti a un prodotto che fa faville dal punto di vista meramente visivo.

Non ditelo a Michael Bay

La scelta di implementare uno stile grafico pseudo-realistico per quanto riguarda gli ambienti, perlopiù urbani, non ha giocato a favore di Jagex, che ci ha così proposto una modellazione spoglia, banale e piatta per quel che concerne le texture in bassa risoluzione. Ma lo ribadiamo, è un titolo che gira su praticamente qualunque tipo di browser e piattaforma (noi l'abbiamo giocato con Chrome) e aspettarsi la cornice audiovisiva di un titolo tripla A sarebbe assurdo. Si nota, però, lo scontro stilistico tra gli scenari e il character design, fortemente ispirato alla serie TV Transformers Prime che si è conclusa alcuni mesi fa e che aveva fatto da base preliminare per il gioco di Jagex: in origine, Transformers Universe sarebbe dovuto essere un MMO ambientato nello stesso universo e nella stessa continuity della bella serie televisiva, ma la cancellazione della stessa ha probabilmente fatto stravolto i piani originali. Chi non conosce Transformers Prime, insomma, potrebbe sentirsi spiazzato dal design essenziale e cartoonesco dei robot, specialmente se contrapposto a quello "gritty", meccanico e convulso dei "bayformers" cinematografici.

Non ditelo a Michael Bay

A noi il character design di Transformers Universe è piaciuto perché ci piaceva Transformers Prime, e nei robot messi a disposizione del giocatore abbiamo riconosciuto tantissimi elementi caratteristici di quelli apparsi nella serie, dall'immancabile Bumblebee ad Arcee passando per Breakdown, Ratchet e Knockout. Per quanto riguarda i vari robot, insomma, non ci si può lamentare, né dal punto di vista estetico né da quello delle animazioni, molto convincenti soprattutto quando si trasformano in veicoli con uno scatto e una ricombinazione poligonale davvero molto curata che ricorda quella congegnata da High Moon Studios per i suoi La Battaglia per Cybertron e La Caduta di Cybertron. Delude un po' l'assenza di personaggi che si trasformano in velivoli, specialmente lato Decepticon. Il gioco, infatti, permette di scegliere la fazione per cui si vuole giocare (nulla vieta di cambiarla in qualsiasi momento, pare) e poi l'Autobot o il Decepticon da controllare in combattimento. Il livello di personalizzazione è purtroppo decisamente basso: in origine, Jagex aveva promesso che avremmo potuto costruire il nostro alieno robotico da zero, ma a conti fatti è possibile soltanto alterare il colore della carrozzeria scegliendo tra una limitata varietà di tinture. È personalizzabile, invece, il loadout in termini di abilità ed equipaggiamento, che si sbloccano man mano che i personaggi aumentano di livello o che si acquistano con la valuta guadagnata durante le partite.

Free to pay

Transformers Universe è infatti un titolo free to play, il che significa che la creazione dell'account necessario per giocare e il download del client sono completamente gratuiti, ma anche che Jagex ha eretto un vero e proprio paywall nel caso non si voglia sottostare ai ritmi davvero lentissimi con cui si guadagna la valuta utile a potenziare i personaggi e personalizzare il proprio stile di gioco.

Non ditelo a Michael Bay

È un peccato, perché in questo senso Transformers Universe è un titolo abbastanza vario e ben strutturato: i vari robot appartengono ciascuno a una classe che ne definisce le competenze, i punti di forza e i punti deboli, così per esempio Triage è un "technician", un Autobot specializzato cioè nelle abilità di guarigione, mentre il Decepticon di nome Mismatch è un "vanguard", un robot particolarmente utile in prima linea e capace di assorbire grandi quantità di danni prima di finire al tappeto. Il giocatore può alterare la maggior parte dei loro parametri, potenziando per esempio la velocità di movimento o i danni nudi e crudi inferti, e acquistare nuove abilità, gadget e potenziamenti, ma tutto ha un costo e per creare una build soddisfacente non bastano poche ore, ma veramente tante partite o, eventualmente, una bella strisciata della carta di credito. Jagex propone pure un cosiddetto "pacchetto fondatore" dal prezzo astronomico: quasi cinquecento dollari (!) per essere annoverati tra i backer e godere di aggiornamenti gratuiti per un anno. Francamente, per un quello che è essenzialmente uno sparatutto a squadre, ci sembra eccessivo: il tutorial iniziale, infatti, pigia un po' troppo l'acceleratore sul PvE, che non è certo il cuore del gioco benché si possano giocare delle partite, da soli o insieme a qualcun altro, contro i nemici e i boss controllati dall'intelligenza artificiale all'interno di mappe più o meno vaste. È un content che serve principalmente a prendere la mano con il sistema di gioco e ad ammorbidire le lunghe attese (vi ricordiamo che siamo ancora in beta) tra un match e l'altro: una volta finita la coda si viene scaraventati nelle classiche modalità "deathmatch" o "cattura bandiera", in cui due squadre composte da quattro giocatori ciascuna se le danno di santa ragione per il possesso e il controllo di alcuni obiettivi.

Non ditelo a Michael Bay

In questi casi ci ha sorpreso la reattività del sistema di combattimento, basato principalmente sulla mira via mouse e sulle hotkeys ma non del tutto dissimile, come inquadrature e spirito, da quello già visto nei titoli firmati High Moon Studios. Purtroppo il sistema di hitbox e la latenza lasciano un po' a desiderare, ma Jagex pare sia già al lavoro per rifinire queste importanti caratteristiche. Ci ha lasciato invece un po' perplessi l'utilità delle trasformazioni, che permettono sì di convertire il robot in un veicolo per guadagnare terreno o sfuggire agilmente a uno scontro difficile, ma che a parte questo non hanno praticamente alcun peso o valore strategico nell'economia dello scontro, "depotenziando" effettivamente il personaggio finché non acquisisce di nuovo la sua forma robotica e il pieno possesso delle sue abilità. Purtroppo, la penuria di giocatori e la difficoltà nell'acquisizione della valuta non ci hanno permesso di testare a fondo il bilanciamento del gameplay e la varietà di situazioni: non sappiamo, per esempio, quante e quali modalità di gioco saranno effettivamente disponibili al lancio, ma al momento Transformers Universe ci è sembrato un titolo free to play senza troppe pretese, ben lontano dal MMO che avrebbe voluto essere inizialmente ma neppure così pessimo come potrebbe sembrare a una prima occhiata. E poi, scusate, ma non c'è Shia LeBouf: conterà pure qualcosa, no?

CERTEZZE

  • Lo sviluppatore Jagex non è esattamente un novellino
  • Client leggero e funzionale
  • Il character design di Transformers Prime

DUBBI

  • Tecnicamente lascia parecchio a desiderare
  • Bilanciamento tutto da verificare
  • Paywall insistente