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Luci nella notte

A Colonia abbiamo giocato la cooperativa e l'interessante PvP per il titolo Techland

PROVATO di Matteo Santicchia   —   15/08/2014

Allo scorso E3 Dying Light ci aveva piacevolmente sorpreso, ma oggi, qui alla GamesCom, lo ha fatto - se possibile - ancor di più. La demo che abbiamo potuto provare era idealmente divisa in due tronconi, entrambi votati ad esplicitare le dinamiche cooperative del gioco. Insieme ad un altro compagno, dopo aver preso confidenza con i comandi e con le possibilità parkour che ci permettono di navigare in velocità e molto agilmente gli ambienti, soprattutto verticalmente, abbiamo dovuto semplicemente raccogliere alcune componenti per innescare delle bombe utili per creare un diversivo all'interno della struttura. Un lavoretto facile facile, alternato ad alcuni scontri poco impegnativi in cui sono bastati pochi colpi leggeri per mandare al tappeto gli zombi. Subito dopo c'è stato il primo colpo di scena della modalità cooperativa. Di tanto in tanto è possibile accettare alcune sfide competitive, e chi vince avrà in premio un bel bottino di esperienza.

Cooperativa e PvP per Techland: ecco la nostra prova dalla GamesCom 2014

Il più bravo vince

Ne abbiamo accettate un paio: la prima ci ha visto lottare per uccidere il maggior numero possibile di zombi, la seconda era una semplice gara ad arrivare all'esterno. Due piccole sfide, nulla di particolarmente complicato o complesso, ma che sono il segno della voglia degli sviluppatori di allargare il ventaglio contenutistico del gioco. Una volta fuori è arrivata la notte, e come tutti sanno la notte in Dying Light è il momento più pericoloso per il giocatore con una razza di letali zombi pronti a darci la caccia incessantemente. Queste creature rappresentano - o meglio, possono rappresentare - il lato PvP del gioco. Di fatto, un giocatore può invadere la partita e provare ad uccidere gli umani. Le meccaniche cooperative sono piuttosto efficaci.

Luci nella notte

Queste creature possono essere uccise solo se illuminate da una torcia a raggi ultravioletti che prima li rallenta e poi le fa bruciare, momento in cui sono vulnerabili. Come fare? Un giocatore fa da esca mentre l'altro illumina la bestia? Le possibilità sono molte; basta solo stare vicini e lavorare di concerto, anche perché le vite - le possibilità di respawn - sono condivise, e una volta finite è "game over". Non basta però ucciderne solo uno, bisogno anche trovare le varie covate sparse per la mappa, e anche molto velocemente, prima che si schiudano. Sempre di corsa, insomma; c'è grande frenesia e grande tensione anche perché la creatura può farci fuori con un solo fendente. Come si intreccia questa modalità all'interno della campagna? Il PvP non è una modalità separata: una volta sopravvissuti alla caccia, la storia "normale" torna a scorrere e single player e multiplayer convivono in maniera seamless. Possiamo disturbare partite random, o ancor meglio invadere quelle dei nostri amici, sicuri che prima o poi si vendicheranno anche loro aggredendoci nel cuore della notte. A livello tecnico, Dying Light si è mostrato in grande forma. Il dettaglio è molto alto, il sistema di illuminazione mette in scena un convincente ciclo giorno notte e, quando si accende la torcia UV, lampi viola balenano nel buio della notte. L'impatto dei colpi che abbiamo visto, di fatto assente in Dead Island 2, è ora ben rappresentato: il protagonista oscilla realisticamente sotto il peso dei suoi fendenti e alla stessa maniera, quando i nostri colpi vanno a segno, siamo gratificati da belle animazioni che ci mostrano con grande soddisfazione la devastante forza dei nostri attacchi.

Luci nella notte

Attacchi, poi, che sono soggetti al consumarsi della stamina; il mashing button è quindi bandito, pena ritrovarsi senza forza nel bel mezzo dell'azione. Continua poi a convincerci il modo con il quale effettuiamo il parkour: basta la semplice pressione del bumper destro per saltare, scalare o aggrapparci ad ogni sporgenza. Bisogna solo guardare l'oggetto della nostra "interazione", non è quindi totalmente automatico. Una scelta, questa, che inizialmente potrebbe sembrare un filo farraginosa e cervellotica ma che nell'ottica dell'approccio survival aggiunge un ulteriore livello di complessità che rende il tutto ancor più coinvolgente. Dying Light ci ha quindi piacevolmente sorpresi. Dopo aver assodato le dinamiche parkour, la svolta "ferale" del PvP ci ha dato l'impressione di essere particolarmente azzeccata e efficace. Molte informazioni sono ancora da scoprire al riguardo, sappiamo però che anche la bestia notturna avrà un suo albero di abilità al pari degli umani, di conseguenza non è una semplice trovata estemporanea ma una "classe" a tutti gli effetti. Da Colonia solo buone notizie per Dying Light, quindi: Techland sembra aver fatto tesoro dell'esperienza accumulata in questi ultimi tempi, proponendo un titolo perfettamente nelle sue corde, ricco di contenuti, ma nello stesso tempo originale e peculiare.

CERTEZZE

  • Il PvP zombi contro umani sembra funzionare
  • Ricchezza di contenuti
  • Tecnicamente esuberante

DUBBI

  • A tanti contenuti deve corrispondere anche tanta varietà degli stessi