Il mercato giapponese e il PC gaming non hanno mai vissuto un idillio e in fondo non è difficile capirne le ragioni: il paese del Sol Levante è storicamente associato al mondo delle console e degli arcade, settori nei quali si è distinto per innovazione. Nonostante questo le potenzialità di un paese così vasto, popoloso e ricco non possono sfuggire ai maggiori produttori di hardware che sfruttano comunque occasioni come il Tokyo Game Show per mettere in mostra i loro ultimi ritrovati in cerca di nuovi clienti. È il caso di Alienware, che in uno dei padiglioni della fiera nipponica ha costruito un grande stand e vi ha posizionato in bella mostra i suoi ultimi ritrovati: da una parte l'enorme, costoso e ricercato Area 51, dall'altra il piccolo ed "economico" Alpha. Due modi di concepire il gioco su PC radicalmente differenti, i due estremi opposti verrebbe da dire, ma entrambi dotati di soluzioni interessanti che vale la pena discutere. Li abbiamo osservati da vicino e ci siamo fatti un'idea di quello che i possibili acquirenti si ritroveranno per le mani.
Area 51 e Alpha sono gli estremi opposti del PC gaming secondo Alienware
Area 51
Le configurazioni da gioco di alto livello pre-assemblate, quelle in cui Alienware si è specializzata negli ultimi quindici anni, sono da sempre un argomento discusso dagli appassionati: da una parte ci sono tutti quelli che, anche giustamente, sostengono che montando da sé il proprio PC da gioco si risparmia e si ha maggior libertà di scelta; dall'altra ci sono le legittime aspirazioni di coloro che invece vogliono una soluzione più "semplice" e sono disposti a pagare un extra per determinati vantaggi più o meno accessori. L'Alienware Area 51 è espressamente rivolto a questa seconda categoria: la forma del case a dir poco unica cambia le carte in tavola rispetto a quanto normalmente fatto dai costruttori, assumendo grossomodo le sembianze di un prisma triangolare, con tanto di pannelli laterali bombati.
Le dimensioni sono generosissime e supponiamo che valga lo stesso per il peso, anche se non abbiamo avuto modo di sollevarlo. Il particolare orientamento che assume è pensato per far meglio circolare l'aria e per dare un più semplice accesso alle porte USB, al lettore di schede multimediali e alle entrate per i jack frontali, ma è inutile negare che la vera ragione per un simile cambio di prospettiva è innanzitutto estetica. E in tal senso dobbiamo ammettere che si tratta di un bel vedere: magari non è elegantissimo ma chi volesse la sensazione di avere un'astronave sotto la scrivania, sa a chi rivolgersi. Ovviamente il tutto è abbellito da luci regolabili attraverso un software dedicato, così da essere sicuri di non passare inosservati. All'interno il posizionamento dei componenti è particolare e siamo rimasti un po' stupiti nel vedere quanto poco spazio abbia l'alimentatore nella parte bassa del case, soprattutto in presenza di tre schede video installate. Una scelta che potrebbe creare qualche problema a chi volesse metterci le mani in un secondo momento. Quando verrà messo in vendita, l'Area 51 darà le solite opzioni di processori e schede video, anche se, sembrerebbe, mancherà tra le scelte la AMD Radeon R9 295X2. Insomma un design esagerato e innovativo per un PC chiaramente pensato per chi ha in testa alte performance e una spesa non indifferente, anche se determinate scelte ci lasciano qualche perplessità che andrebbero fugate con un test approfondito.
Alpha
Un anno or sono l'idea del PC da gioco in salotto era la new wave del momento e sembrava non si parlasse d'altro, tutte le attenzioni erano rivolte verso la rivoluzione promessa dallo Steam OS e da un nuovo mercato che sembrava in procinto di aprirsi. Le acque sono ora molto più calme e, senza voler dire che quel processo di evoluzione si sia fermato del tutto, di certo i riflettori si sono spostati altrove. Alienware sembra comunque voler credere a quel concept e per questo ha da poco presentato Alpha, PC dal form factor compatto e pensato per essere piazzato sotto il televisore. Come al solito le linee, qui piuttosto sobrie, sono quelle tipiche del costruttore americano e anche le luci personalizzabili sono posizionate in modo da dargli carisma e renderlo un oggetto che comunque non passa inosservato. Le dimensioni sono davvero contenute e le due porte USB frontali non possono che ricordare gli ingressi per i controller delle console, mentre un'interfaccia dedicata sviluppata da Alienware permetterà di scegliere rapidamente i programmi, lanciare Steam in modalità Big Picture e gestire le principali funzioni del computer anche da seduti in poltrona. Bisogna comunque dire che quando verrà messo in vendita, dal novembre prossimo, avrà installato Windows 8.1, quindi chi volesse potrà utilizzarlo come un normalissimo PC. Le configurazioni a disposizioni degli acquirenti partiranno da modelli dotati di processori Intel Core i3, 4GB di memoria e una scheda Nvidia Maxwell con 2GB di video ram al prezzo di 549$, ma al momento dell'acquisto si potrà optare per specifiche più performanti e quindi una spesa superiore. Resta da capire quale sarà il pubblico interessato a questa macchina: lo streaming da una seconda macchina o dai servizi per il cloud gaming potranno essere sfruttati attraverso sistemi meno costosi mentre gli appassionati in cerca di un nuovo PC si rivolgeranno probabilmente a sistemi che puntano meno sulle dimensioni compatte ma hanno un rapporto prestazioni-prezzo superiore. Restano coloro interessati a fare il salto dalla console al PC senza rinunciare ai comfort delle prime, un panorama che però è difficile dire quanto grande sia e quanto margine di crescita abbia per davvero.