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Cento anni e non sentirli

Il remake dello strategico uscito nel 2007 era presente nello stand Microsoft al TGS. Ecco le nostre impressioni

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   25/09/2014

A Microsoft serve una robusta line-up giapponese per avere qualche possibilità nel difficile mercato nipponico, dominato da Sony e Nintendo, e il reboot di Bladestorm: The Hundred Years' War potrebbe contribuire in tal senso.

Cento anni e non sentirli

Annunciato due mesi fa e in arrivo su PlayStation 3, PlayStation 4 e appunto Xbox One, il gioco uscirà nel corso di quest'anno in Giappone e all'inizio del 2015 in Europa e negli USA, con il titolo semplificato di Bladestorm: Nightmare. Manterrà tuttavia la propria peculiare caratterizzazione di action strategico ad ambientazione medievale, foriero di un'interpretazione romanzata e avvincente della guerra dei cent'anni, il conflitto a cui hanno preso parte anche Giovanna d'Arco, Gilles de Rais, John Talbot e tante altre figure storiche, con battaglie chiave che si sono svolte a Orleans, Crecy e Poitiers. Nel gioco dovremo dunque combattere per la fazione francese piuttosto che per quella inglese, determinando il vincitore della guerra e cambiando le sorti dei suoi protagonisti. La demo presente al Tokyo Game Show, giocabile presso lo stand Microsoft, permetteva di cimentarsi con una missione al comando di differenti condottieri.

Il remake dello strategico del 2007 era presente nello stand Xbox al TGS. Ecco le nostre impressioni

Guerra totale

Diciamo subito che l'interfaccia di gioco, completamente in giapponese, non è stata minimamente d'aiuto per capire come funzionassero i controlli, dunque abbiamo dovuto procedere a tentativi per portare a casa il risultato (a proposito, non fate caso a quanto detto in videoanteprima sul contesto storico...).

Cento anni e non sentirli

Chi ha giocato con l'originale Bladestorm dovrebbe comunque sapere di cosa stiamo parlando: uno strategico a base action molto particolare, in cui non controlliamo le truppe dalla distanza bensì le guidiamo in battaglia in prima persona, nei panni di un guerriero carismatico che può dispensare ordini ai propri compagni come pure rimanere completamente solo laddove il suo gruppo venga annientato. Le sequenze fanno subito pensare a una delle tante varianti di Dynasty Warriors, e del resto il team di sviluppo è sempre Omega Force (quante persone ci lavorano?), ma nei fatti il gameplay si rivela fin da subito diverso, più tattico e profondo. Agendo sui pulsanti del comodissimo controller di Xbox One era infatti possibile impostare comportamenti diversi per le truppe, che potevano ad esempio effettuare una carica verso i nemici oppure colpire di spada, o ancora avvicinarsi in modo quasi pacifico per poi sorprendere il nemico. Il tutto all'interno di un'area piuttosto vasta ma non bellissima da vedere, a testimonianza di un progetto che rimarrà ancorato alle piattaforme di vecchia generazione pur debuttando sulla next-gen.

Uno per tutti...

Lo scenario presente nella demo di Bladestorm: Nightmare era completamente aperto, dunque mancavano i "compartimenti stagni" tipici dei musou e l'impostazione delle missioni era differente, con obiettivi specifici da completare (indicati in giapponese, purtroppo). Considerando che per lo più in questi casi lo scopo è quello di annientare gli avversari, ci siamo fatti pochi problemi e lanciati a capofitto nell'azione, cercando di individuare le manovre più efficaci e le caratteristiche delle varie unità disponibili.

Cento anni e non sentirli

Agendo sul d-pad era infatti possibile passare istantaneamente da un condottiero all'altro, nella fattispecie un guerriero a terra, uno a cavallo e una ragazza armata d'arco, con le truppe a corredo dotate del medesimo equipaggiamento. Ogni comandante disponeva di mosse speciali uniche, in particolare la donna, che poteva passare a una visuale in prima persona per eliminare i nemici singolarmente, a colpi di frecce. Quando uno dei nostri personaggi è stato annientato, abbiamo potuto proseguire la missione con gli altri due e completarla senza grossi problemi, il che pone ancora una volta un dubbio sul grado di sfida di un'esperienza che concettualmente rimane simile a quella delle altre produzioni Tecmo Koei. A cambiare, come detto, è l'approccio, in questo caso tattico e dunque potenzialmente più interessante della solita sequenza di combo, nonché dei confronti "uno contro mille" a cui siamo stati abituati dai musou. Ci sarà dunque spazio per la strategia nel gioco, ne siamo certi, e il risultato finale potrebbe rivelarsi piuttosto interessante. Proveremo a verificarlo non appena sarà disponibile una demo in una lingua minimamente comprensibile...

CERTEZZE

  • L'approccio strategico ha del potenziale
  • Interessanti riferimenti storici
  • Le battaglie sembrano spettacolari...

DUBBI

  • ...ma bisognerà verificare la loro resa visiva
  • Intelligenza artificiale scarsa come al solito
  • Servirà una demo in lingua comprensibile per approfondire