Abbiamo più volte affermato su queste pagine come dal nostro punto di vista le console debbano essere dispositivi verticali focalizzati soprattutto sui videogiochi, con i servizi correlati benvenuti ma che non devono essere preponderanti rispetto al resto.
È indubbio altresì che Sony stia sperimentando davvero tanto nell'ambito dei contenuti in streaming, videoludici e non, per garantire esperienze di gioco sempre disponibili anche quando PlayStation 4 non è in grado di accedervi (vedi PlayStation Now e retrocompatibilità), quando si vuole provare un gioco prima di acquistarlo (vedi Share Play) oppure nel caso in cui la TV collegata alla console è impegnata da fidanzata-moglie-genitori-esplosione di fine mondo (vedi Remote Play). Purtroppo la dura realtà propone infrastrutture di rete, soprattutto da queste parti, non adeguate per garantire un'esperienza sempre fluida e identica a quella originale; sperimentare ad ogni modo serve anche per giungere ad un punto, speriamo non distante anni, nel quale queste esperienze possano rappresentare una valida alternativa quando quella principale non è disponibile. Sicuramente la tecnologia che soffre meno di problematiche strutturali è il Remote Play da PlayStation 4, che già abbiamo potuto apprezzare su PlayStation Vita e a breve su PlayStation TV. Da pochi giorni si è aggiunto un nuovo dispositivo nella lista di quelli compatibili: Sony infatti ci ha mandato in prova lo smartphone Xperia Z3, che dispone di un generoso schermo da 5,2" a risoluzione 1080p, Android 4.4 e fotocamera da 20,7 Mega Pixel.
Sony espande la lista di dispositivi compatibili con il Remote Play su PS4: il nostro test con Xperia Z3
Giocare ovunque
Non appena si accende il cellulare si nota subito la spiccata propensione ad essere associato visivamente con PlayStation 4, non a caso lo sfondo è identico a quello standard della console Sony e ci sono un bel po' di applicazioni preinstallate, tra le quali quella ufficiale per gestire i propri messaggi e gamertag. Curiosamente l'applicazione Remote Play, dal peso di soli 14 MB, va scaricata dal Play Store di Google, e basta lanciarla per la prima configurazione e poi giocare in streaming.
Il funzionamento è praticamente identico al collegamento con PlayStation Vita, con la scelta della qualità tra Standard ed Elevata ed il video che viene inviato in streaming al dispositivo comprensivo di audio. Tale collegamento necessita che entrambi i dispositivi siano collegati alla stessa rete, ovviamente nel caso dello Z3 di tipo Wi-Fi, mentre i sistemi di controllo a disposizione sono due: i comandi su schermo rappresentati da icone, sia in modalità orizzontale che verticale, e la possibilità di associare un DualShock 4 allo Smartphone, mediante connessione Bluetooth, con un supporto a ventosa che ci è stato fornito e permette di agganciare il pad al cellulare per avere un unico blocco. Nel primo caso giocare sullo Z3 è paragonabile a flagellarsi i gioielli di famiglia: in orizzontale i comandi touch occupano un bel po' di schermo e l'ergonomia ovviamente lascia molto a desiderare; in verticale occupano più di metà dello spazio su sfondo nero e in generale il loro utilizzo può essere accettabile solo per provare titoli strategici o che necessitano di input "asincroni" per proseguire, senza la fretta di agire in tempo reale. La soluzione col pad è di gran lunga quella migliore: per associare il DualShock 4 bisogna lasciare premuti i tasti Share e PlayStation per qualche secondo, fino a che la barra luminosa lampeggia di bianco e i due dispositivi sono pronti per l'uso dopo aver fatto all'ammore.
La nostra configurazione a casa era composta da PlayStation 4 collegata mediante cavo Ethernet, e router Wi-Fi con rete 802.11n sulla quale abbiamo connesso lo Z3: a pochi metri di distanza dal router, magari nella stessa stanza, la risposta ai comandi era piuttosto buona sia in qualità Standard che Elevata; abbiamo provato in maniera estensiva Grand Theft Auto V ed il titolo era perfettamente giocabile, con un leggero ritardo ma nulla in grado di rovinare l'esperienza in maniera tangibile. Ci siamo quindi esibiti nella prova più importante: quella della tazza, luogo di grande meditazione, di assoluto relax ed ideale per non staccarsi nemmeno un secondo dal proprio videogioco. Nel nostro caso il bagno si trova a circa dieci metri dal router: con la porta aperta abbiamo ravvisato tempi di risposta simili, ma ogni tanto c'è stato qualche blocco e un abbassamento della qualità video, altresì ottima sullo schermo dello Z3 anche in configurazione Standard con il testo ben leggibile.
Dopo GTA V abbiamo voluto provare Pro Evolution Soccer 2015, che "gira" a 1080p e 60 fotogrammi al secondo su PlayStation 4 e rappresenta un buon test per il Remote Play. Possiamo confermare che il frame rate viene "scalato" a 30 fotogrammi al secondo, e quindi laddove la qualità video rimane ottima, l'esperienza è più distante rispetto a quella originale. Questo è quanto, dal nostro punto di vista il Remote Play può essere considerata una valida alternativa casalinga per giocare su PlayStation 4 quando davvero non è possibile accedere al divano e alla propria TV - e sappiamo quanto sia difficile quando si vive in famiglia o con un partner fan di trasmissioni canore et similia - la configurazione con DualShock più Xperia Z3 è piuttosto goffa ma accettabile grazie al lag ridotto (entro un certo raggio) e allo schermo di generose dimensioni dello smartphone di Sony. Il Remote Play diviene impraticabile con i comandi su schermo, a lunghe distanze dal router o addirittura tramite Internet, e dal nostro punto di vista è da prendere in considerazione solo in casi di "emergenza", perché l'accoppiata divano più televisione, magari con un buon impianto audio, rappresenta una soluzione semplicemente imbattibile.