L'evoluzione di Until Dawn nel corso di questi mesi ed anni è stata piuttosto interessante: lo sviluppo è cominciato come teen horror per PlayStation 3 con il supporto esclusivo di PlayStation Move, poi la sua sparizione per qualche tempo ha portato al passaggio su PlayStation 4 fino a diventare un titolo classico a tutti gli effetti e anzi un'esclusiva di peso in arrivo sulla console Sony. Un concept che riprende concettualmente quello che Quantic Dream ha fatto con Beyond e soprattutto Heavy Rain: un'avventura interattiva che propone scelte multiple che vanno ad influenzare gli accadimenti successivi fino a finali differenti tra loro. Se vogliamo Until Dawn mira ancora più in alto: sfruttando il cosiddetto "Effetto Farfalla", ogni piccola decisione all'interno del gioco andrà a modificare il proseguo dell'avventura in termini più o meno vistosi, ma comunque tangibili. Gli otto protagonisti di questo horror potranno arrivare sani e salvi fino alla fine, morire in qualsiasi momento oppure un mix delle due cose, perché nel titolo di Supermassive Games non esistono checkpoint o la possibilità di riprovare una particolare sezione, se uno dei protagonisti è morto, anche durante le fasi iniziali, rimarrà tale senza possibilità di replica, a meno di non ricominciare la partita da capo.
Until Dawn si prospetta un interessante omaggio interattivo alla tradizione del cinema horror
Durante la nostra capatina a Londra per i vent'anni di PlayStation abbiamo avuto modo di provare una demo inedita che ci ha visto al controllo di Sam, intenta a farsi un rilassante bagno. Almeno fino a quanto la sinistra presenza del serial killer non ha rotto l'idillio, rubandole i vestiti, e a questo punto il comando è passato a noi per esplorare la casa alla ricerca dei propri amici, ancora ignari di quello che sarebbe accaduto poco più avanti. Il controllo di Sam in asciugamano, interpretata dalla bella e brava Hayden Panettiere (ancora più bella ma soprattutto brava dopo lo scandalo "fappening"), è quello classico per questo genere di avventure in terza persona, con l'analogico che comanda il preciso movimento della protagonista.
I punti di interazione sono indicati da una piccola icona che poi rivela il tasto da premere quando si è nelle immediate vicinanze. In questa maniera abbiamo letto alcuni messaggi sparsi per la casa, provato ad aprire alcune porte e siamo scesi ben due piani in basso, fino a raggiungere la Sala Cinema di questa baita dove i ragazzi pensavano di trascorrere un weekend di ordinario cazzeggio. Da qui comincia l'incubo: dapprima sullo schermo le immagini dell'amico Josh maciullato da una sega, poi l'apparizione inquietante del cattivo antagonista, che ha dato il là ad una sequenza di azione dove una Sam impaurita deve fuggire dal sadico assassino. In questo frangente il controllo non è stato più diretto sulla protagonista, ma il gameplay è diventato una sorta di sequenza cinematografica interattiva all'interno della quale bisogna premere il tasto al momento giusto (ad esempio il triangolo mentre Sam sta per scendere le scale, in maniera tale da non cadere e far partire una prima colluttazione) oppure operare delle scelte che vanno a modificare quello che accade successivamente. In questo caso bisogna puntare col pad verso una delle due azioni disponibili, e premere il tasto X avendo a disposizione un tempo limitato. Nel nostro caso specifico ci è stato chiesto di scegliere tra lanciare un vaso o scappare subito, se forzare una porta o arrampicarsi, se nascondersi e continuare ad aspettare oppure prendere l'assassino di sorpresa; sequenze inframezzate da altre sequenze Quick Time attraverso cui, ad esempio, sfruttando il sensore di movimento del DualShock 4 dovevamo chiudere una porta col lucchetto. Fino a quando purtroppo ha avuto la meglio e ci ha addormentato con il gas nervino più volte visto nei trailer. Ci siamo confrontati anche con gli altri colleghi presenti, qualcuno effettivamente è riuscito a non farsi beccare, qualcun altro è riuscito a tenerla nascosta più a lungo oppure a farsi beccare subito. Nella precedente demo avevamo visto come, presumibilmente in un punto dell'avventura più avanzato, altri due personaggi si trovavano ad un tavolo, e in quella situazione uno dei due doveva morire per forza secondo i piani sadici del serial killer. Parlando con gli sviluppatori ci è stato detto che quella scena può essere evitata in toto, senza doversi trovare in situazioni in cui uno dei personaggi deve passare a miglior vita.
Dal punto di vista tecnico Until Dawn è molto promettente, Sam è realizzata decisamente bene sia in termini di definizione facciale che di recitazione, il posizionamento della telecamera è sempre teso a regalare un'inquadratura cinematografica e le fonti di illuminazione contribuiscono ad avere un impatto interessante. Le animazioni spaziano invece da alcune molto belle ad altre legnose, probabilmente frutto del passaggio dalla versione per PlayStation Move a quella che abbiamo provato proprio poche ore fa.
In tal senso c'è qualcosa da migliorare anche in relazione al sistema di controllo e come vengono presentate le sequenze interattive: la scelta multipla e il tempo a disposizione corrono il rischio di spezzare azione e tensione, a causa di questo gli sviluppatori dovranno stare attenti a bilanciare il tutto per dare al contempo un minimo di libertà e un tasso di paura e atmosfera sempre adeguati e in linea con l'obiettivo di questa produzione. Anche perché i valori produttivi sembrano esserci tutti e il gioco ricadere nella categoria di quelli che invogliano tanta curiosità nell'essere affrontati, in noi molto accresciuta allo scopo di capire se davvero Until Dawn sarà il primo titolo dove le scelte maturate dal giocatore impattano pesantemente su trama ed accadimenti. Curiosamente all'inizio della demo ci sono state fatte alcune domande riguardo i tipi di paura di cui soffriamo maggiormente. Dando per assunto che siamo abbastanza tranquilli da questo punto di vista, abbiamo selezionato ad esempio quella per aghi e spuntoni, che sono apparsi come elementi dello scenario mentre giocavamo; sempre confrontandoci con altri giornalisti ci è stato detto che non erano presenti con altre scelte. Until Dawn sembra essere un'esperienza nella quale ogni giocatore creerà la propria storia. Coinvolgente graficamente, interessante come premessa e atmosfera, seppur basata su molti cliché, la produzione di Supermassive Games è una di quelle da tenere d'occhio, con tanti interrogativi, positivi e negativi, che non vediamo di sciogliere quando avremo tra le mani il gioco completo.
CERTEZZE
- Interessante esperienza horror interattiva
- Sembrano esserci numerosi bivi e possibili soluzioni...
DUBBI
- ...anche se solo una prova completa potrà svelare la profondità delle scelte
- Animazioni con alti e bassi