Fin dal giorno del suo annuncio, avvenuto il 15 novembre del 2013 in occasione degli Spike TV PS4 All Access, Uncharted per PlayStation 4 ha scatenato nel pubblico un hype spropositato, e la nuova avventura di Nathan Drake è diventata presto oggetto di discussione sui principali forum internazionali di videogiochi. Nonostante la data di rilascio sia ancora lontana, ipotesi, speculazioni e suggerimenti sono andati avanti per mesi, e ancora oggi continuano a tenere banco nei vari topic a tema. Qualche settimana fa Bruce Straley e Neil Druckmann hanno comunicato attraverso il blog ufficiale di PlayStation che il rilascio del gioco avverrà nella primavera del 2016. Secondo quanto rivelato dai due membri del team di sviluppo al lavoro sul progetto, il titolo sarebbe infatti più ambizioso di quanto inizialmente preventivato, e considerando che a loro dire il quarto sarà il capitolo più importante delle avventure di Nathan, non hanno voluto prendere il compito alla leggera. "Prenderci qualche mese in più di lavoro assicurerà non solo ad Uncharted 4: A Thief's End di raggiungere i più alti standard, ma anche quelli che sono considerati ormai propri di un titolo Naughty Dog", hanno scritto sul blog, concludendo con un "grazie per la vostra pazienza. Sappiamo che l'attesa extra sarà dolorosa ma vedrete che ne varrà la pena." E noi, in tal senso, non abbiamo dubbi. Nel frattempo però, abbiamo pensato di raccogliere in questo articolo tutte le informazioni più o meno certe sul gioco, qualche rumor attendibile e un paio di nostre congetture, soprattutto legate alla trama.
La storia, i personaggi, qualche segreto e curiosità varie sul quarto capitolo della serie Uncharted
Curiosità
Su Henry Every esistono diverse biografie, ognuna delle quali contiene molti elementi romanzati. E' pertanto difficile poter avere certezze su determinati fatti della sua vita. Seguendo il racconto che ne fa tale Adrian van Broeck in un breve manoscritto del 1709 intitolato The Life and Adventures of Capt. John Avery; the Famous English Pirate, Now in Possession of Madagascar, l'ex cadetto britannico avrebbe fondato una sua comunità nello Stato insulare. Per ideare la colonia di Libertalia e James Misson, Charles Johnson (o Daniel Defoe) si sarebbe quindi ispirato alla leggenda della società utopistica creata da Henry Every, e alla sua figura per sviluppare il personaggio del bucaniere francese.
Per Dio e la libertà
Visto il ruolo importante che reciterà nell'avventura, non possiamo che cominciare parlando proprio della storia, di cui conosciamo solo alcuni elementi chiave. Per taluni aspetti ci siamo quindi affidati a delle congetture basate sui filmati promozionali, sull'interpretazione degli artwork del gioco e su alcuni rumor, che abbiamo combinato con le mezze rivelazioni fatte da Naughty Dog. Ad ogni modo, la storia dovrebbe vedere questa volta un Nathan un po' in là con gli anni, ma sempre in buona forma, gettarsi nuovamente nella mischia per intraprendere un'ultima, epica missione nella giungla del Madagascar, nelle zone comprese tra le Île Sainte-Marie e la città di Foulpointe. Quest'area è storicamente legata a doppio filo a quella della pirateria, e nella sua lunga esistenza ha ospitato numerosi bucanieri che depredavano le flotte mercantili di ritorno dalle Indie Orientali. William Kidd, Robert Culliford, Olivier Levasseur, Abraham Samuel, Thomas Tew e Henry Every sono solo alcuni dei più famosi filibustieri che hanno vissuto o sostato nelle baie locali.
Tutto dovrebbe cominciare tre o quattro anni dopo gli eventi di Uncharted 3, con il noto esploratore e avventuriero che vive una vita tranquilla con Elena Fisher. Ma la serenità della coppia verrà presto sconvolta dalla ricomparsa del fratello di Nathan, Sam, che tutti credevano morto. Al di là del prevedibile shock emotivo scatenato dalla clamorosa scoperta, infatti, l'uomo si porterà appresso un grosso problema: è in pericolo di vita e il suo destino sembrerebbe dipendere dal ritrovamento di un manufatto (o dell'intero tesoro) appartenente a uno dei pirati di maggior "successo" della storia, il sopra citato capitano Henry Every. Conosciuto anche come John Avery o capitano Bridgeman, questi era stato un cadetto della Marina Reale britannica e poi un corsaro, prima di diventare un filibustiere attivo alla fine del XVII secolo proprio nel Madagascar. Nel corso delle sua "carriera" criminale, Every si mise a intercettare anche i velieri dei pellegrini musulmani che partivano dal porto indiano di Surat, giungevano a Mokha, presso l'imboccatura del mar Rosso, e ripartivano per La Mecca. L'ultima sua impresa, assieme ad altri colleghi fra i quali il capitano Thomas Tew, che perì proprio durante la battaglia, fu quella di attaccare la flotta del Gran Mogol, importante dinastia imperiale islamica dell'India, e saccheggiare la sua enorme nave da trasporto Ganj-i-Sawai. Oltre al corposo bottino, secondo certe fonti del tempo Every rapì e fece sua sposa proprio una figlia o una nipote di Aurangzeb, il sovrano dell'Impero Mogul, e dopo alcune peripezie, nel giugno del 1696 sparì nel nulla per entrare nella leggenda con la sua nave chiamata The Fancy. Alcuni dissero che dopo aver cambiato identità per sfuggire alla caccia all'uomo che si era scatenata contro di lui vivesse nel lusso su un'isola tropicale, altri che si fosse rifugiato in Irlanda o che fosse perfino caduto in disgrazia. Altri ancora che avesse solo fatto finta di scappare dal Madagascar, e che dopo un lungo periodo di navigazione avesse invece fatto ritorno "a casa", nascondendosi nella giungla dove avrebbe fondato un suo "regno", o trovato rifugio nel leggendario enclave di Libertalia. Sull'argomento esistono in tal senso versioni discordanti, e per le più "accreditate" vi invitiamo a dare un'occhiata all'apposito box qui di fianco.
Hodie mecum eris in paradiso
La frase del titolo, tratta dal Vangelo secondo Luca, è riportata sulla carta geografica mostrata nel teaser trailer di Uncharted 4: A Thief's End. "Hodie mecum eris in paradiso", cioè "Oggi tu sarai con me in paradiso", per alcuni farebbe riferimento proprio all'insediamento di Libertalia, un vero "paradiso" per i pirati. Questa "mitologica" colonia sarebbe infatti stata fondata verso la fine del Seicento dal prete italo-dominicano Caraccioli e dai bucanieri Thomas Tew e James Misson, presunto ex ufficiale della marina francese, col motto dell'utopia pirata "per Dio e la libertà".
Secondo la leggenda gli abitanti della colonia erano motivati da ideali libertari, antiautoritaristici e anticapitalistici. Tant'è che dividevano per esempio tra loro equamente donne, tesori e bestiame, erano contro ogni forma di schiavitù o gli Stati oppressivi, ed eleggevano il loro capo. Si dice che fossero organizzati in gruppi di dieci pirati ciascuno, e che in ognuno di essi ci fosse un rappresentante che partecipava alle assemblee per decretare le leggi necessarie a regolamentare l'enclave; una delegazione di bucanieri si riuniva poi almeno una volta l'anno per prendere tutte le decisioni importanti riguardanti la comunità, e nulla poteva essere fatto senza il suo consenso. La colonia, infine, pare si estendesse dalla baia d'Antongil fino a Mananjary, includendo l'Île Sainte-Marie e Foulpointe, che abbiamo citato poco sopra. Quanto appena descritto è raccontato nel libro A General History of the Most Notorious Pirates. Il testo, apparso per la prima volta a Londra nel 1724, sarebbe stato scritto da un certo capitano Charles Johnson, ritenuto in realtà uno pseudonimo dello scrittore britannico Daniel Defoe, l'autore di Robinson Crusoe.
Per queste ragioni gli storici si dividono tra chi pensa che il contenuto dell'opera sia interamente il frutto dell'immaginazione dell'autore, e dunque non abbia alcuna credibilità, e chi invece pensa che contenga comunque un fondo di verità, visto che nel manoscritto vengono citati anche dei fatti reali. Inoltre tutto viene descritto con un linguaggio marinaresco tale da far supporre che a scriverlo sia stato a tutti gli effetti un pirata o comunque un uomo di mare, e non il famoso autore di romanzi. Ad ogni modo, in Uncharted 4 Nathan muoverà in direzione del Madagascar alla ricerca delle rovine di Libertalia o comunque del possibile covo di Henry Every. Un rumor sostiene in tal senso la teoria che a spingere definitivamente i fratelli Drake a seguire la rotta che li porterà nello Stato insulare dell'oceano Indiano possa essere il ritrovamento a Ghar El Melh, in Tunisia, di una serie di appunti del pirata scozzese William Kidd. In uno di questi l'uomo avrebbe annotato di aver visitato Libertalia nel 1697, confermandone l'esistenza e indicando una possibile via di accesso. In ogni caso il Madagascar non sarà l'unica location del gioco. Il direttore creativo del progetto, Neil Druckmann, ha rivelato che anche se l'area offrirà ai videogiocatori ambienti e situazioni tendenzialmente sempre diverse da esplorare, tenendo fede allo spirito della serie l'avventura porterà i protagonisti in giro per il mondo.
Un viaggio pieno di ostacoli
Da questo punto di vista il loro viaggio non sarà dei più semplici, non solo perché raccogliere indizi sul tesoro di Every si rivelerà piuttosto complicato, ma anche perché verranno contrastati da una coppia di avventurieri che cercherà di arrivare prima sul bottino, e a qualsiasi costo. Si tratta di Rafe Adles, un uomo cupo e senza scrupoli disposto a tutto per ottenere ciò che vuole, e Nadine, leader di una milizia privata in Sud Africa, con al seguito quindi i migliori mercenari del mondo pronti a fermare Nathan e Sam. Su di loro Josh Scherr di Naughty Dog ha dichiarato che non saranno dei semplici antagonisti inseriti nel gioco solo per dare una certa imprevedibilità all'avventura, ma persone "autentiche" con pregi e difetti tali da non farle apparire i classici nemici stereotipati.
Ciò significa che Rafe e Nadine potrebbero mostrare degli aspetti caratteriali e delle idee non sempre necessariamente in antitesi con quelle di Nate, cosa che servirà dal punto di vista narrativo a far emergere più sfaccettature della personalità di quest'ultimo. Il doversi confrontare con personaggi che per certi versi avranno una indole avventurosa simile alla sua, o specchiarsi idealmente in loro dal punto di vista caratteriale porterà Nathan a riflettere su se stesso, a interrogarsi su alcuni aspetti esistenziali della sua vita. L'obiettivo degli sviluppatori sembra quello di voler approfondire ulteriormente la personalità del cacciatore di tesori, di mostrarlo al pubblico sotto una luce differente rispetto al solito, attraverso una sorta di analisi introspettiva che ne delineerà meglio il carattere, le motivazioni, senza al contempo snaturarne l'essenza, quei tratti ironici e sarcastici che lo hanno sempre caratterizzato rendendolo una amabile "canaglia". Allo stesso modo, in quest'ottica, un ruolo importante lo eserciteranno la figura del pirata Every e quella di Sam Drake. La presenza di quest'ultimo, in particolare, servirà a scoprire alcuni retroscena sul carattere, i sentimenti e il passato di Nathan Drake. Il loro sarà un rapporto competitivo/conflittuale, caratterizzato da sentimenti contrastanti che li terrà uniti e allo stesso li dividerà.
Sam è il fratello maggiore, Nate il fratellino, quello da stuzzicare ma pure da proteggere, anche se non sono più dei bambini e se il più piccolo da un certo punto di vista avrebbe più cose lui da insegnare all'altro. L'attrazione e il rifiuto fra i due fungerà da ulteriore impulso per la storia, che in tal senso dovrebbe essere approfondita con dialoghi opzionali nei momenti più calmi dell'avventura, sulla falsariga di quanto abbiamo visto in The Last of Us con Joel e Ellie. Inoltre permetterà agli sviluppatori di affrontare tematiche quali i rapporti familiari, il tempo passato lontani l'uno dall'altro e quello che verrà. Alcuni psicoterapeuti asseriscono che nella vita di ognuno, il fratello è il primo pari con cui un essere umano viene in contatto, soprattutto se la differenza di età è minima. Colui nel quale rispecchiarsi e da imitare, ma anche con cui entrare in gara per ottenere la stima del padre e l'amore della madre. E' una delle figure con la quale nei primi anni di vita si trascorre la maggior parte del tempo, cosa che porta inevitabilmente ad una continua interazione e alla costruzione di un forte legame di attaccamento che a volte può sostituire o crescere di pari passo a quello che si instaura con i genitori. Nathan non ha visto suo fratello per anni, di conseguenza Sam è stata una figura mancante per buona parte della sua esistenza, e il viaggio che entrambi intraprenderanno in Uncharted 4 servirà loro per riprendere contatto, per scoprirsi, per acuire qualche dissapore o per generare nuove speranze nel loro rapporto. Una storia nella storia, insomma, come se Naughty Dog volesse mettere in parallelo la ricerca di se stessi, del proprio passato, del "tesoro perduto di un legame di sangue" con quello di una vera caccia al tesoro.
Il vascello fantasma
Per la trama gli autori sembrano essersi ispirati in parte a eventi reali o comunque considerati tali, anche se sugli stessi documenti storici ci sono versioni discordanti sulla sorte di questo o quel pirata. Ma la bravura di un artista sta nel saper mettere assieme i pezzi di un puzzle che mescola sapientemente realtà, finzione e avventura. Ebbene, in un contesto del genere talvolta diventa relativamente "facile" inserire qualche elemento fantastico senza per questo rendere ridicola una storia e il suo evolversi. Già in passato in un modo o nell'altro Uncharted ha ospitato sprazzi di fantasia all'interno del suo universo, basti pensare alla figura di creature quali i Djinn di Uncharted 3: L'inganno di Drake. E allora ci chiediamo: avverrà la stessa cosa in A Thief's End? E se a un certo punto dell'avventura si scoprisse che Every e il suo equipaggio si fossero imbattuti in forze oscure e ancestrali che come in un romanzo di William H. Hodgson gli avrebbero lanciato contro una maledizione trasformandoli in creature mostruose, costringendoli dopo la fuga a nascondersi nella giungla per l'eternità?
Quell'immenso palcoscenico che è il mare, con le sue profondità inesplorate e ricche di mistero da cui per secoli migliaia di marinai hanno immaginato con orrore che potessero risalire terribili esseri, alla fine avrebbe davvero partorito qualcosa di inimmaginabile. Oppure, se il posto stesso dove si trovasse la fantomatica Libertalia si rivelasse in realtà un luogo maledetto capace di aprire porte su altri mondi, anche quello dei morti? Magari i fratelli Drake potrebbero incappare nell'ultimo viaggio della Fancy, una nave sventurata e infestata dagli spiriti di bucanieri del passato decisi a trascinare nel baratro dell'ignoto tutti coloro che vogliono impadronirsi del tesoro di Every? Domande, idee, congetture, rumor che siamo certi continueranno a inseguirsi sulla rete ancora per mesi. Almeno fino a quando Naughty Dog non svelerà definitivamente altri particolari della trama di quello che ad oggi sembrerebbe potenzialmente uno dei più affascinanti degli Uncharted. Il team di sviluppo non pensa solamente alla trama, ovviamente, e il loro lavoro è concentrato fortemente anche sul gameplay. Da questo punto di vista molta attenzione sembra essere riposta sulle meccaniche che regoleranno il combattimento, che per Naughty Dog è credibile se non avviene in maniera schematica. Per questa ragione in Uncharted 4 in un singolo scontro potrà capitare di trovarsi coinvolti in spettacolari salti nel vuoto, furiose sparatorie, cruenti corpo a corpo, o in movimenti continui per tutto lo scenario. Un flusso di eventi, insomma, in costante mutamento che dovrebbe vedere coinvolte meccaniche differenti all'interno di una stessa situazione di gioco. Da questo punto di vista, oltre a migliorare quelle passate, ci saranno nuove abilità per Nathan, come per esempio quella di poter attaccare un avversario spingendolo contro un muro per farlo sbattere violentemente e rubargli poi la pistola, o quella che gli consentirà di saltargli addosso dall'alto con l'aiuto di una corda oppure, ancora, altre da operare in collaborazione con Sam, che verrà gestito dall'intelligenza artificiale.
Mercenari veri
Ovviamente anche gli oppositori potranno compiere nuove azioni, adottando delle efficaci contromisure per cercare di fermare Drake. Per esempio, nel caso in cui si cercherà di afferrare un nemico per farlo precipitare nel vuoto potrebbe capitare che la vittima, cadendo, si aggrappi alla gamba di Drake col rischio di trascinarlo giù con sé, oppure se si decidesse di attaccarli con il cavo da distanza ravvicinata (sembra che l'oggetto potrà essere utilizzato come una frusta) che questi afferrino la corda al volo per tirare a sé Nate e colpirlo con un diretto. Come se non bastasse dovrebbero vantare un'intelligenza artificiale evoluta, capace cioè di farli agire in maniera logica quando percepiscono un pericolo, di farli coordinare e cooperare, e di mantenerli all'erta anche dopo che il protagonista si sarà nascosto alla loro vista fra la vegetazione.
In questo modo anziché riprendere le loro "normali" routine cominceranno a perlustrare l'area alla sua ricerca o, se necessario, a inseguirlo. Tra l'altro molti nemici avranno un equipaggiamento simile a quello di Nathan, quindi potranno scalare sporgenze e sfruttare i punti di appiglio per superare grandi varchi ed inseguire il videogiocatore. Da questo punto di vista il protagonista del gioco potrà contare su un rampino oltre che sulla sopra citata fune, utile per "lanciarsi" da un punto all'altro dello scenario. E se l'arrampicata sembra qualcosa di semplice e automatico, l'operazione salto appesi a una corda dovrebbe invece godere di una particolare complessità, visto che il movimento terrà conto del peso del personaggio, della stabilità degli appigli, dell'oscillazione della fune e del bilanciamento generale, per cui bisognerà fare attenzione per evitare di far cadere nel vuoto l'eroe. Uncharted 4: A Thief's End avrà poi una forte impronta sandbox, in maniera tale da spalancare le porte dell'esplorazione ad ambienti meno lineari e a percorsi multipli, attraverso i quali raggiungere la destinazione finale di una zona, così da spingere i giocatori a utilizzare tutte le abilità di Drake per cercare nuove strade, ma anche tesori e manufatti secondari. Molti di questi conterranno a loro volta piccoli indizi contestualizzati all'area che si starà esplorando, e dovrebbero condurre talvolta a bottini più corposi. Per esempio scegliendo un percorso piuttosto che un altro, oltre a evitare determinati ostacoli e nemici (ogni strada porterà a situazioni e conseguenze differenti per i Drake), ci si potrebbe imbattere in un artefatto d'oro che potrebbe far parte di un tesoro più grande, fornendo delle indicazioni utili sulla sua ubicazione. Insomma, Naughty Dog sta cercando di creare un titolo a suo modo epico, dove azione, avventura, sentimento e storia si dovrebbero intersecare per generare un prodotto che possa diventare, nelle loro intenzioni, una sorta di punto di riferimento per la nuova generazione di videogiochi. D'altronde cosa non aspettarsi da un gioco con protagonista il mitico Nathan Drake se non un titolo in grado di fare letteralmente il botto?