La saga picchiaduro di Mortal Kombat è tra le più venerabili nell'ambito del panorama videoludico. È stata capace di reinventarsi e tornare in auge dopo un periodo di flessione piuttosto marcato e ancora oggi quindi riesce a suscitare interesse grazie al suo comparto tecnico e ad un gameplay peculiare, il tutto condito dal marchio di fabbrica delle fatality e dell'estrema fisicità nell'impatto dei colpi.
Di Mortal Kombat X conosciamo vita, morte e miracoli, con il gioco in arrivo nelle prossime settimane; alla GDC 2015 di San Francisco abbiamo però avuto modo di provare una versione praticamente definitiva del titolo NetherRealm Studios, oltre che buttare un occhio sulla versione mobile recentemente annunciata. Partendo dal fratello maggiore, abbiamo assistito innanzitutto ad una mini presentazione che ne riassumeva le caratteristiche salienti: Mortal Kombat X avrà un numero di personaggi limitato per precisa scelta, questo perché gli sviluppatori si sono concentrati nel differenziali in maniera marcata uno dall'altro, e quindi dare un feeling differente quando si trova a combattere ed imparare le tecniche di ciascun lottatore. Nel menu principale ne abbiamo scorti quattordici più eventuali, effettivamente nella nostra prova abbiamo ravvisato da subito come il set di mosse a disposizione e i fondamentali fossero piuttosto differenti, con relativo periodo di apprendimento necessario per cominciare ad essere competitivi. NetherRealm Studios ha creato una fisica dei danni ad hoc per il titolo, la prima per questo genere di giochi, compresi i colpi super violenti che vanno a rompere ossa, arti e i gioielli di famiglia, fatti così bene da impressionare dal punto di vista estetico.
Abbiamo provato il picchiaduro che ha fatto delle fatality uno stile di vita, Mortal Kombat X
Combattimenti in mobilità
Anziché aggiungere una caterva di lottatori simili tra loro, ognuno di quelli presenti in Mortal Kombat X mette a disposizione la selezione di tre stili differenti, che in pratica cambiano il tipo di mosse speciali a disposizione che si attivano quando la barra apposita del personaggio si è riempita. Per Raiden, ad esempio, si chiamano Royal Storm, Assassin e Raining Storm. Grande attenzione è stata riposta anche sul single player, come si è già potuto vedere nel precedente capitolo, con una narrazione accompagnata da oltre 10.000 linee di dialogo differenti e sequenze di intermezzo a scandire la progressione della storia, che come sempre vede coinvolti Johnny Cage, Sonya e compagni da un lato, Scorpion, Subzero, Shao Kan dall'altro.
Abbiamo provato la prima mezz'ora della campagna, che propone una serie di combattimenti predefiniti: l'impostazione è sicuramente interessante e sembra poter giocare un buon ruolo in chiave longevità. Non tutte le sequenze di intermezzo ci sono piaciute però, perché la realizzazione in termini puramente tecnici è altalenante e anche la fluidità è rispetto a quando si gioca in prima persona. In quest'ultimo caso infatti il frame rate ci è parso sempre ancorato ai sessanta fotogrammi per secondo, il combattimento scorre via che è un piacere con un'ottima risposta ai comandi (seppur tipica della serie, che non prevede quindi il risultato immediato di un'azione in seguito alla combinazione di tasti) e fisica degli impatti, che danno proprio la sensazione di avere a che fare con scontri violenti e spettacolari. Non manca l'interazione con il fondale, che si attiva in determinati punti con il dorsale R1, e le fatality sono cruente come ci aspetterebbe da Mortal Kombat. Oltre al single player e qualche sfida con altri giornalisti, ci siamo dilettati nel provare le famose Torri, ovvero una serie di scontri in successione che seguono regole precise e che visivamente vanno scalate per raggiungere lo scontro finale. Oltre quelle classiche, che offrono una moltitudine di livelli di difficoltà, ce ne sono di speciali molto interessanti, poiché ogni scontro è accompagnato da modificatori che alterano le condizioni di battaglia.
A nostra domanda gli sviluppatori hanno risposto che ce ne saranno oltre novanta, nel nostro tempo limitato ne abbiamo scorti a decine, come quelli che rallentano il tempo o lo velocizzano, dando luogo a momenti estremamente divertenti, altri che rendono i giocatori immuni all'essere scaraventati a terra, che avvelenano ad ogni colpo, che fanno partire con handicap o vantaggio; insomma, pare essercene per tutti i gusti e saranno presenti inoltre Torri settimanali create appositamente dagli sviluppatori, nelle quali sarà possibile gareggiare online. Qualsiasi azione compiuta all'interno di Mortal Kombat X ci fa guadagnare del denaro, legato ad un meta game presente nel gioco e composto da fazioni, con tanto di progressione di livello e annesse statistiche e abilità migliori, per arrivare a sfide che verranno rinnovate settimanalmente, dando la possibilità di scegliere ogni qualvolta da quale parte stare. In tale contesto si posiziona perfettamente la versione mobile del titolo, che condivide l'account con quella console e quindi tutti i progressi ottenuti ed offre anche una sorta di picchiaduro basato su carte nel quale si può scegliere un alleato rappresentato da un proprio amico, giocare online e portare a termine egualmente la campagna in single player. Il gameplay è rappresentato dal ben noto "flick" su schermo, ovviamente meno complesso, e che andrà valutato con maggiore tempo a disposizione. Entrambe le versioni di Mortal Kombat saranno disponibili per il download e l'acquisto nel mese di aprile, la prossima volta che ne parleremo sarà per esprimere un giudizio definitivo!
CERTEZZE
- Graficamente piacevole
- Ottima fisica negli scontri
- La campagna e le Torri sembrano offrire una longevità importante
DUBBI
- Bisogna verificare se il roster limitato della versione mobile offrirà davvero tanta diversificazione