StarCrawlers è un dungeon crawler in prima persona fantascientifico con dungeon generati proceduralmente. Volendo fare qualche paragone, si potrebbero tirare in ballo i classici Eye of the Beholder o i più recenti The Legend of Grimrock, mescolandoli però con Rogue Legacy o Dungeon of the Endless, tanto per fare i nomi di due celebri Roguelike fra i molti che affollano il mercato, soprattutto PC.
L'obiettivo principale del gioco è mettere insieme un party di mercenari dello spazio e svolgere missioni per delle corporazioni interstellari, così da crescere di livello e ottenere oggetti sempre più potenti. In realtà c'è anche una trama che cambia in base alla reputazione e alle scelte fatte durante le missioni. Mettiamo il caso di essere stati chiamati a recuperare una spedizione alla deriva nello spazio e che ci siano più soggetti interessati al bottino, spetterà a noi scegliere a chi consegnarlo, violando magari il contratto lavorativo sottoscritto per perseguire altri interessi, come aiutare una colonia o dare gioia al nostro conto bancario. Come si ottengono le missioni? Il gioco offre un'area di collegamento con un bar dov'è possibile assoldare mercenari (il primo è giustamente gratuito, gli altri si pagano) e scegliere quale missione affrontare selezionandola da un elenco sempre ben nutrito. Ogni obiettivo è distinto da un colore, che ne indica la difficoltà. Non crediamo occorra specificare che più una missione è ardua, più le ricompense saranno corpose. Nella stessa area ci sono anche un negozio dove comprare nuovo equipaggiamento e potenziare quello posseduto, e uno studio medico dove resuscitare i personaggi morti sul campo di battaglia, acquistare oggetti curativi o resettare i punti abilità assegnati, così da poter compiere scelte differenti.
Tempo di dungeon
Svolte le operazioni preliminari e deciso chi portare in missione, è tempo di partire. Il gameplay di StarCrawlers è apparentemente molto simile a quello del già citato The Legend of Grimrock e di Dungeon Master (evochiamone un altro per amore della cultura videoludica). L'esplorazione dei dungeon si svolge in prima persona con movimenti fissi di una casella alla volta.
Come nei Grimrock è possibile orientare la visuale per osservare gli ambienti nel loro complesso e interagire con oggetti finiti fuori dall'inquadratura, ma in generale chi apprezza il genere si troverà a casa con rotazioni fisse di novanta gradi. Il fatto che i dungeon siano generati casualmente offre qualche spunto interessante, ma anche qualche problema. Diciamo che se è vero che tutte le mappe sono diverse, lo è anche il fatto che molte sono davvero simili. In sostanza il motore di gioco prende delle stanze prefabbricate e le unisce in un unico, grosso ambiente creando collegamenti alla bisogna e posizionando casualmente gli obiettivi della missione. Anche i contenitori con il bottino sono posizionati casualmente, così da rendere sempre conveniente l'esplorazione completa di una mappa. Purtroppo in un titolo simile unire livelli generati proceduralmente a un sistema di bottino simil-Diablo comporta dei grossi sacrifici. Ad esempio, per quanto le mappe siano grandi, contengono pochissimi segreti. Spesso non ne contengono proprio. Altre grosse mancanze, che fanno sentire il loro peso dopo qualche ora di gioco, sono l'assenza di zone d'interesse e di puzzle più impegnativi del dover aprire una porta violandone il sistema di sicurezza o del dover evitare di essere inquadrati da una telecamera. Era abbastanza scontato che fosse così, visto che la casualità non perdona il map design che ne viene naturalmente penalizzato, ma il peso della ripetitività si fa sentire abbastanza presto, essendoci poco da fare a parte andare in giro, combattere e recuperare bottino.
Abbiamo provato StarCrawlers, rogulike in prima persona ambientato nello spazio: scopritelo con noi
Crescere e combattere
Lì dove StarCrawlers è diverso da quasi tutti gli altri dungeon crawler sulla piazza è nei combattimenti. Il classico sistema in tempo reale è stato sostituito da uno a turni. I nemici con cui si entra in contatto si dispongono davanti al party. Quindi, in base alle caratteristiche dei contendenti, si agisce uno alla volta. È molto semplice: cliccando su un nemico si sceglie l'azione da compiere tra quelle disponibili.
Le opzioni di attacco variano a seconda del personaggio e dell'arma impugnata. Ad esempio un ninja armato di spada avrà di tecniche di offesa completamente diverse da quelle di un robot che impugna un fucile laser. Anche i nemici hanno attacchi e abilità differenti da sfoderare in battaglia. In generale i primi dungeon non offrono moltissimo dal punto di vista della sfida e della varietà, mentre le cose si fanno più impegnative e interessanti quando si cresce di livello (diciamo dal terzo in su), ossia quando diventa necessario imparare a gestire al meglio le abilità e gli avversari si fanno più vari e duri da trasformare in paccottiglia cosmica. Un sistema simile viene utilizzato per l'hacking, in cui bisogna distruggere le difese dei sistemi informatici prima che suoni l'allarme, combattendo sempre a turni. Alla fine di ogni combattimento si ottengono dei punti esperienza che vengono divisi tra i componenti del party. Accumulata abbastanza esperienza i personaggi salgono di livello e ottengono un punto abilità da spendere nei classici alberi delle skill. Queste ultime possono essere attive o passive e sono completamente differenti a seconda della classe selezionata. Insomma, niente di troppo diverso da altri titoli alla Diablo. Lo stesso equipaggiamento, ultimo aspetto della crescita del party, è completamente mutuato dal sistema inventato da Blizzard. Quindi si va in giro e si raccolgono decine di oggetti spazzatura sperando di trovarne qualcuno che valga la pena utilizzare. Più si cresce di livello, più gli oggetti trovati saranno rari e potenti. Indovinate un po'? La colorazione ne indica la rarità, che si traduce in un maggior numero di potenziamenti installabili.
Ne vale la pena?
Come accade ogni volta che ci si trova di fronte a un videogioco in Accesso Anticipato, cioè incompleto, è importante chiedersi se valga o meno la pena di investirci sopra dei soldi.
Nel caso di StarCrawlers la risposta è un sì con riserva, nel senso che a oggi offre molto da giocare, ma anche alcuni problemi che non sappiamo quanto siano risolvibili. Ad esempio se amate delle esperienze di gioco più intense, ossia preferite una caratterizzazione forte delle mappe e delle missioni, è probabile che il titolo di Juggernaut Games vi stancherà presto. Paradossalmente saranno più gli estimatori di Diablo e affini a gradirlo, trovando forse nella differente strutturazione dell'esplorazione un forte motivo d'interesse. Va anche detto che la versione che abbiamo provato era piagata da diversi bug, con missioni impossibili da finire e crash che ci hanno fatto perdere tempo ed esperienza. Insomma, StarCrawlers ha delle potenzialità, ma vanno tutte verificate con il crescere del progetto.
Conclusioni
PRO
- Sistema di combattimento interessante
- Sviluppo del party
CONTRO
- Ci sono ancora parecchi bug
- Le missioni diventano ripetitive