Accolto con una certa freddezza dalla stampa specializzata ma apprezzatissimo dai giocatori che hanno deciso di concedergli fiducia, Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars (2009) è un peculiare titolo sportivo per PlayStation 3 che mescola i concetti di base di una partita di calcio con l'universo dei motori, sostituendo ai vari Messi e Ronaldo delle rombanti vetture e al tradizionale rettangolo di gioco un'enorme arena chiusa. Benché concettualmente bizzarra, l'idea funzionava davvero molto bene sotto il profilo del puro divertimento, e l'annuncio del sequel da parte di Psyonix, avvenuto lo scorso anno, è stato accolto con notevole interesse dai molti appassionati del gioco originale. Chiamato più prosaicamente Rocket League, il nuovo capitolo è rimasto in beta chiusa sino al 19 maggio, in quello che a tutti gli effetti, visto il numero di codici distribuito dagli sviluppatori, è stato un vero e proprio stress test generale in vista del lancio, previsto per questa estate su PlayStation 4 e PC.
Psyonix unisce calcio e motori nel divertentissimo Rocket League
Un calcio alla noia
Amato praticamente in tutto il globo, il calcio è uno di quegli sport che spesso e volentieri è stato declinato con licenze poetiche all'interno del medium videoludico: basti pensare al Blitzball di Final Fantasy, al Car Soccer di Forza Motorsport 4 o alle sanguinarie partite nell'action italiano Of Guard and Thieves, tutte modalità accessorie talvolta in grado di divertire più dell'esperienza principale proposta. La software house di San Diego non ha fatto altro che raccogliere questo enorme potenziale e tradurlo in un prodotto a tutto tondo, con l'accento sì posto sul multiplayer in rete, ma corredato anche da una modalità carriera per il singolo giocatore, personalizzazione delle vetture, corposo editor per i replay e molto altro ancora.
Benché la beta di Rocket League fosse scevra di questi interessanti elementi, puntando tutto su una singola vettura e sulla frenesia dei match online, l'esperienza è stata talmente coinvolgente e spassosa che sin da ora abbiamo ben pochi dubbi sulla bontà della produzione americana. Ma procediamo con ordine. Come specificato, siamo innanzi a una "classica" partita di calcio con vetture al posto dei calciatori, e lo scopo è esattamente il medesimo del nostro sport nazionale, ovvero insaccare il pallone, nello specifico un'enorme sfera, nella porta avversaria. Il campo di gioco, totalmente privo di spigoli, è una sorta di grande arena chiusa (sino al soffitto) che permette alle automobili di correre anche sulle pareti laterali, aumentando di conseguenza la fluidità dell'azione ed azzerando i cosiddetti momenti morti. L'impostazione di default prevede adrenalinici match tre contro tre, ma è possibile giocare anche in modalità Duel, ovvero uno contro uno, Double (due contro due) e Chaos, con un totale di otto giocatori/piloti equamente suddivisi tra squadra arancione e squadra blu, le uniche due presenti nella beta. Qualora non fossero disponibili sufficienti giocatori umani, è possibile implementare anche i classici bot, caratterizzati da tre livelli di difficoltà distinti, ovvero Rookie, Pro e All Star. Le partite durano cinque minuti e in caso di pareggio interviene la famigerata morte istantanea, che assegna la vittoria alla prima squadra che riesce a segnare un goal nel tempo supplementare. Il gameplay è naturalmente di stampo arcade, e i comandi da assimilare, pur essendo pochi, offrono un buon ventaglio di mosse e tantissima libertà, esaltando di fatto l'approccio tattico alle partite, che, con la giusta esperienza e magari il supporto di una squadra affiatata, permettono di togliersi grandissime soddisfazioni. Rocket League infatti, sembra essere stato sviluppato con gli e-Sport in mente, e l'approdo sulla PlayStation Italian League recentemente presentata da Sony appare praticamente scontato.
Per quanto concerne l'azione vera e propria, sul terreno di gioco sono disseminati i bonus per il turbo boost, utilissimo non solo per scagliare la palla a grande velocità, magari al volo dopo un salto (anche doppio) associato a una acrobazia aerea per effettuare schiacciate o parate alla Dino Zoff, ma anche per colpire e distruggere momentaneamente i giocatori avversari. Premendo il tasto triangolo è possibile focalizzare la visuale sulla sfera per non perderla mai di vista, mentre col quadrato, al di là delle acrobazie aree, si può attivare la cosiddetta power slide, una poderosa derapata molto utile sia in fase di contenimento che in attacco. La visuale è tipicamente alle spalle della vettura, e nel menù delle opzioni è possibile regolare alcune impostazioni avanzate come il field of view e la rigidezza (stiffness). Al caos totale delle primissime partite, alimentato soprattutto giocando con sconosciuti in rete, pian piano emerge la necessità di un approccio sempre più ragionato e strategico, e una volta entrati nei collaudati meccanismi di Rocket League diventa quasi impossibile staccarsi dal joypad, sia che si preferisca il gioco offensivo sia che si decida di ergersi come estremo baluardo della difesa. La soddisfazione che il titolo Psyonix riesce a regalare segnando un goal o esibendosi in una parata spettacolare è persino superiore a quella restituita dai veri simulatori di calcio, soprattutto perché si ha un controllo totale delle proprie azioni. Prima di ottenere risultati discreti nel matchmaking online, è indubbiamente utile assimilare le dinamiche di base nell'esaustivo tutorial, che oltre al tradizionale gioco libero, propone tre sessioni di sfide specifiche dedicate alle parate (Goalie), ai tiri (Striker) e alle mosse aeree (Aerial), con tanto di cannone spara palloni di supporto. Durante le partite, segnare goal, effettuare colpi spettacolari, parare o strappare la vittoria sono tutte azioni che fanno ottenere punti al proprio profilo, un dettaglio che nella versione definitiva di Rocket League probabilmente sarà legato al livello di esperienza del giocatore e soprattutto ai crediti accumulati, da spendere nel negozio per acquistare gli aggiornamenti per la propria vettura.
Andiamo a Berlino, Beppe!
Dal punto di vista squisitamente tecnico gli sviluppatori americani hanno svolto un discreto lavoro, soprattutto per ciò che concerne l'atmosfera dello stadio, la qualità del manto erboso (con i singoli fili d'erba ben visibili) e la resa degli effetti particellari e volumetrici, come il fumo che fuoriesce dopo aver segnato un goal o le esplosioni provocate dagli incidenti più violenti. Curiosamente, tra le opzioni grafiche è possibile impostare il V-sync, una delle voci tipicamente presenti nei menù dei giochi PC e che permette di bloccare il frame rate nel range dei 60 frame per secondo.
In Rocket League, se disattivato, aumenta sensibilmente la fluidità del gioco, tuttavia si paga lo scotto del tearing, ovvero il fastidioso sdoppiamento orizzontale dell'immagine su schermo. La beta, come specificato, offriva solo un piccolo assaggio di quella che sarà l'esperienza completa del titolo, e ad esempio era accessibile la sola arena chiamata Manfield, evidente omaggio al mitico stadio Anfield del Liverpool. Buono il modello poligonale dell'unica vettura utilizzabile, una sorta di velocissima buggy RC simile a quelle della Gig Nikko, che nel prodotto definitivo sarà accompagnata da altre nove automobili, tutte completamente personalizzabili grazie alle 150 componenti da acquistare nello shop. Nella versione finale di Rocket League troveremo anche un corposo editor per i replay, feature richiestissima dagli appassionati che, legata alla grande spettacolarità del gameplay, promuoverà la diffusione del titolo attraverso le clip immortalate su youtube e sui social network. Durante le nostre sessioni di prova non abbiamo sofferto particolari problemi di lag, anche giocando contro giocatori americani, e la speranza è che il netcode resti solido anche quando il gioco diventerà disponibile per l'acquisto sul PlayStation Store. Il comparto audio, pur non essendo particolarmente ricco, si caratterizza per il buon campionamento degli effetti sonori, come ad esempio i calorosi cori da stadio, mentre la melodica soundtrack, composta da brani cantati, è limitata al solo menù principale. Nel complesso, dunque, questo primo assaggio di Rocket League ci ha davvero convinti, e non vediamo l'ora di poter mettere le mani sul prodotto definitivo per scoprire tutte le modalità di gioco e le opzioni disponibili, che in futuro saranno ulteriormente ampliate attraverso un programma di DLC gratuiti già annunciato.
CERTEZZE
- Il divertimento fatto videogioco
- Perfetto per l'eSport e per sessioni leggere
- Gameplay arcade semplice ma appagante
- Tecnicamente curato
DUBBI
- Alone di mistero su alcune modalità
- Numero di contenuti