Lo scorso giugno AMD aveva finalmente tolto il velo alla sua nuova famiglia di schede video, la prima promettente generazione di GPU basate sulle memorie impilate HBM che di fatto hanno aperto la strade alle generazioni a venire. I vantaggi dati dalla nuova tecnologia parevano concreti e convincenti già in fase di progettazione, e la realizzazione dei primi modelli da parte di AMD non ha fatto altro che confermare quanto si rumoreggiava da tempo, anche se le High Bandwidth Memory risultano ancora acerbe sono alcuni punti di vista. Le prestazioni della Radeon R9 Fury X hanno dimostrato tutti i benefici dell'ampiezza di bus maggiorata rispetto alla tradizionale tecnologia GDDR5, ma il principale ostacolo tutt'ora rimane l'ampiezza della memoria fissata a 4GB, che può rappresentare un collo di bottiglia soprattutto in ambiente 4K con impostazioni più elevate. Bisognerà aspettare la nuova versione delle HBM per avere formati maggiori, ma intanto AMD è riuscita a precedere NVIDIA nell'utilizzo di questa tecnologia e a presentarsi per prima agli occhi dei videogiocatori, con un offerta che oltre alle già disponibili Radeon R9 Fury e Fury X andrà a completarsi a settembre con il modello più piccolo della famiglia, quella Radeon R9 Nano che come dice il nome ha dimensioni davvero ridottissime e apre nuovi interessanti scenari soprattutto nell'ambito dei mini PC. Noi abbiamo avuto l'opportunità di partecipare a una presentazione ufficiale dell'ultima arrivata, dalla quale sono emerse notizie assolutamente interessanti sia sul fronte dell'efficienza che delle prestazioni.
La Radeon R9 Nano porta il 4K nei mini-PC: piccola, fresca e soprattutto veloce grazie a Fiji e alle HBM
Piccola e grintosa
La novità più dirompente portata dalle nuove schede video AMD con architettura Fiji è stata, come detto, l'adozione delle memorie HBM (High Bandwidth Memory) che vanno letteralmente a rivoluzionare la concezione delle GPU stesse, in primis nella fase di progettazione e successivamente per alcuni valori specifici inarrivabili dalla tecnologia precedente. Mandare in pensione le GDDR5 ha permesso di ridisegnare completamente il PCB, ovvero il circuito stampato della scheda, e di conseguenza riposizionare i chip di memoria e quello dell'unità di elaborazione, ottimizzando gli spazi e riducendone le dimensioni totali.
La realizzazione delle nuove memorie ha infatti richiesto lo sviluppo di uno specifico componente di silicio denominato interposer sul quale vengono direttamente montati la GPU e i moduli HBM e che funge da ponte di collegamento tra le due componenti permettendone la comunicazione. Questo porta a due conseguenze: da una parte l'ingombro è estremamente minore, ma dall'altra, essendo l'interposer un componente a sé fissa i limiti di dimensione della memoria della GPU e dovrà quindi essere sviluppato un nuovo interposer per poter avere schede video HBM di capacità superiori ai 4GB. Se è vero che questo limite verrà superato agevolmente con le prossime generazioni di schede video, AMD non ha dovuto aspettare per sfruttare al massimo tutti i vantaggi del nuovo design della componentistica interna, lavorando su una GPU estremamente piccola ma molto molto potente, che di fatto ridisegna l'intero segmento dei PC basati su scheda madre mini ITX. La Radeon R9 Nano è il 40% più piccola della R9 290X ma sfruttando tutte la potenza dell'architettura Fiji, risulta il 30% più veloce e decisamente più efficiente, stando ai dati dichiarati dal produttore di Sunnyvale. I circa 15 centimetri della Nano ne fanno un candidato ideale per i mini PC che d'ora in avanti saranno concorrenti sempre più agguerriti delle soluzioni tradizionali. Il modello reference proposto da AMD ha uno chassis in metallo che riveste completamente il PBC con rifiniture in alluminio spazzolato e una grande ventola centrale, posta sopra al chip grafico a occuparsi del raffreddamento di tutta la componentistica. Vista la necessità di coniugare potenza e poco ingombro, gli ingegneri hardware hanno deciso di optare per un classico raffreddamento ad aria con radiatore a doppia camera di vapore che insieme alla struttura in metallo riuscirebbero a garantire temperature di funzionamento attorno ai 75°C, dimostrandosi mediamente una ventina di gradi più fresca della R9 290X. Occupando così poco spazio favorisce anche il riciclo generale dell'aria all'interno del case, altro beneficio non indifferente del nuovo form factor.
Pronta per il 4K
Il vero passo in avanti però è dato dalle prestazioni garantite dalle GPU Fiji. La Radeon R9 Nano è infatti più piccola, più fredda ma soprattutto più veloce di ogni altra soluzione pensata per essere abbinata alle mini-ITX, proponendosi come valida alternativa per tutti i videogiocatori. L'idea di AMD è infatti quella di portare coloro che sono alla ricerca di qualità ed efficienza verso la nuova ammiraglia Nano, lasciando le top di gamma Fury X a coloro che sono super appassionati e si cimentano nell'overclocking ricercando costantemente le migliori performance su qualunque benchmark o nuovo titolo.
I 4096 steam processor del chip grafco Fiji abbinati a 4GB di memoria con interfaccia a 4096 bit portano questa piccola scheda video tranquillamente nel mondo del 4K, con l'unico dubbio non ancora dissipato relativo alle frequenze. Nella scheda tecnica fornitaci da AMD di parla di un massimo di 1000 MHz, con il clock di base che dovrebbe aggirarsi attorno ai 900 MHz per poi essere spinto eventualmente anche oltre il migliaio con l'implementazioni di soluzioni di raffreddamento aftermarket e un overcloking accurato. Sul fronte della connettività, sul pannello abbiamo un HDMI 1.4 e tre Display Port necessarie per utilizzare monitor FreeSync, che di fatto risolve il problema della sincronia verticale senza gravare ulteriormente sulle prestazioni della scheda video. È inoltre garantito pieno supporto alle tecnologie Virtual Super Resolution e Frame Rate Target Control, così come alle DirectX 12 oramai prossime al debutto. Stando ai benchmarck mostrati durante la presentazione, la R9 Nano non teme confronti con le altre college di piccolo form factor, sbaragliando la GTX 970 mini-ITX per affermarsi come dominatrice del mercato. Su titoli come The Witcher 3: Wild Hunt, Far Cry 4, GTA V e Shadow of Mordor giocati tutti in 4K il guadagno in frame rate è mediamente del 30%, un ottimo risultato pensando anche ai 175 Watt di consumo complessivo riportati da AMD. Insomma, se prima l'obiettivo era quello di destreggiarsi tra il Full HD e i 1440p con impostazioni più o meno elevate in base al titolo preso in considerazione, ora il 4K è davvero a portata di mano anche per le soluzioni meno ingombranti e per coloro che hanno sempre un occhio di riguardo su consumi ed efficienza. Con la progressiva espansione del mercato dei monitor, il 4K diverrà di anno in anno sempre più utilizzato, legittimando schede video di questo tipo che a fronte di ottime prestazioni e dei vantaggi dati dal form factor, rimangono comunque parecchio costose. Le memorie HBM sono delle debuttanti e pertanto si fanno pagare profumatamente: i prezzi ufficiali americani parlano di 649,00 $ per la R9 Nano, con il rilascio fissato per il mese di settembre. In attesa di sapere qualcosa di più sui prezzi oltreoceano possiamo però anticiparvi che il lancio verterà solamente su modelli reference, con eventuali custom che giungeranno successivamente.