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London Calling

Siamo volati a Londra per provare una build molto corposa di Assassin's Creed: Syndicate

PROVATO di Mattia Comba   —   24/09/2015

A poco più di un mese dal lancio, siamo volati a Londra per mettere mano a una versione molto avanzata di Assassin's Creed: Syndicate, che finalmente ci ha permesso di muoverci liberamente per la capitale inglese e farci un'idea più approfondita di quello che ci aspetta nel prossimo capitolo della saga degli assassini. Sono tanti i miglioramenti che rappresentano una sorta di svolta per il franchise, dalla presenza di una coppia di protagonisti ognuno portatore di uno stile unico di gameplay fino al comparto tecnico, che si è finalmente lasciato alle spalle i problemi che hanno accompagnato l'esordio di Unity. In tal senso, ogni volta che mettiamo le mani su una nuova build del titolo sviluppato da Ubisoft Quebec ci rendiamo conto sempre più chiaramente di come Syndicate stia assumendo i contorni di quello che avrebbe dovuto essere il suo predecessore, ovvero un titolo grande, affascinante, pieno di cose da fare e con nuove meccaniche di gioco tali da far trasparire prepotente lo stacco rispetto ai capitoli della passata generazione.

Siamo volati a Londra per l'ultima prova di Assassin's Creed: Syndicate a un mese dall'arrivo nei negozi

Arrivano i Rooks

A differenza di quanto fatto nei capitoli precedenti, Syndicate si scopre fin dall'inizio mettendo in chiaro quale sarà il fine ultimo dei protagonisti e chi sono i principali antagonisti contro cui andremo a scontrarci durante le varie sequenze di gioco. L'impostazione della storia e l'obiettivo finale sono già definiti fin dall'inizio: nella Londra vittoriana del 1868 impersoneremo la coppia di fratelli Frye durante la loro lotta contro le corporazioni e i gruppi criminali dei Templari, che sono riusciti a infiltrarsi in ogni rango di potere della capitale inglese spremendola come un limone per i loro interessi a discapito del resto della popolazione, ridotta alla miseria in molti quartieri della città e talvolta schiavizzata all'interno delle fabbriche con turni di lavoro massacranti e paghe da fame.

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Le vicende di Jacob e di sua sorella Evie contro il crimine dilagante ci porteranno come consuetudine a calarci nelle atmosfere e nell'architettura di quel periodo, riconfermando la grande attenzione che ogni anno i programmatori pongono nella realizzazione di paesaggi e modelli poligonali estremamente fedeli alle controparti reali. Il nostro provato è partito dalla sequenza numero tre, quella che coincide con l'arrivo in città dei due protagonisti determinati a riportare l'ordine anche a costo di morire, sicuri che tale sacrificio sarebbe comunque proficuo per le future generazioni. Jacob e Evie fanno già parte della congrega degli Assassini e a Londra incontrano Henry Green, figura di spicco nell'organizzazione della lotta ai Templari che funge da contatto primario per i due. Henry li istruisce sulla fitta rete di potere che ha il controllo della città e decide di aiutarli nel mettere insieme una nuova banda, i Rooks, fondamentale per riprendere il controllo di Londra. Pad alla mano ci siamo infatti ritrovati immersi in una città completamente esplorabile vastissima, le cui strade sono controllate dai Blighters, la gang di Bloody Nora che infesta le strade di Londra. Quest'ultima è divisa in quartieri all'interno dei quali sono presenti un numero variabile di missioni atte a indebolire progressivamente il potere di controllo dei Blighters, fino a scacciarli definitivamente dopo aver sconfitto il capobanda, ovviamente più ostico e meglio armato rispetto ai suoi sottoposti. Al contempo ogni missione completata dà coraggio ai nostri compagni che inizieranno sempre più numerosi a scendere in strada e darci manforte durante le risse che scoppiano ogni qualvolta un membro della gang avversaria ci avvista girare per strade e vicoletti. Nello specifico, per liberare Whitechapel abbiamo dovuto portare a termine quattro missioni, tutte molto diverse tra loro e affrontabili controllando a piacimento Jacob o Evie, una delle grandi novità di Assassin's Creed: Syndicate. Non sarà così in tutto il gioco, visto che alcune missioni legate alla trama saranno inevitabilmente da affrontare nei panni di uno dei due protagonisti in base agli aventi narrati, ma per la liberazione dei quartieri e le fasi di free roaming vi è piena libertà di scelta. In tal senso il passaggio da un personaggio all'altro avviene attraverso il menu di gioco, ma si tratta di un'operazione molto snella e veloce, quasi istantanea che non necessita di alcun tempo di caricamento.

Alla conquista di Londra

A Whitechapel ci siamo trovati ad affrontare la gang capitanata da Rexford Kaylock, portando a termine una serie di compiti intermedi per indebolire progressivamente la sua influenza e costringerlo ad affrontarci a viso aperto. Abbiamo affrontato missioni piuttosto varie che ricalcano la tipica formula action-adventure dei capitoli precedenti a cavallo tra stealth e combattimenti, spaziando dall'uccisione di un singolo individuo con una bomba al mercato, al rapimento di un membro dei Blighters particolarmente influente dal quale estorcere preziose informazioni; il tutto ovviamente senza farsi vedere, sfruttando nascondigli e fischietto per distrarre le guardie e colpire il nostro obiettivo. Nella terza invece ci siamo infiltrati in una fabbrica per liberare nove bambini costretti a fare lavori pesanti evitando i sorveglianti armati, che in caso di allarme avrebbero suonato la grossa campana al centro della fabbrica portandoci automaticamente all'asincronia.

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Anche in questo caso l'approccio stealth è stato obbligato, costringendoci ad uccisioni a sorpresa sfruttando al meglio le peculiarità in termini di gameplay di Evie. Rispetto a suo fratello, l'Assassina è molto meno resistente agli attacchi corpo a corpo e tende ad andare al tappeto dopo pochissimi colpi, ma le basta rimanere immobile qualche attimo per scomparire completamente alla vista delle guardie, a meno che queste non le passino molto vicino. Se da una parte gli spazi angusti della fabbrica hanno reso una sfida portare a termine il compito senza essere visti, dall'altra abbiamo notato come negli spazi aperti sia stato piuttosto facile sfuggire da una pattuglia di guardie, semplicemente sfruttando il rampino e lanciandoci sui tetti di Londra, diventando invisibili dopo pochi passi dalla silhouette dell'ultima posizione nota. La conseguenza più lampante è che, soprattutto nelle sezioni di free roaming, utilizzare Evie sarà decisamente più comodo rispetto a Jacob, a meno che l'obiettivo non sia proprio quello di andare in giro per la città a prendere a calci i nostri avversari, com'è avvenuto durante il combattimento con il già citato Kaylock. Questo di fatto si è trasformato in uno scontro tra gang che ci è valso il controllo di Whitechapel e l'acquisizione del famigerato rampino, ritornato come nuovo dopo che l'inventore Alexander Graham Bell l'ha riparato e modificato per noi. Nella sezione sette abbiamo invece affrontato un alternarsi di missioni di combattimento e in incognito ambientate in spazi aperti e in grosse mappe al chiuso, e anche qui abbiamo controllato l'uno o l'altro protagonista in base alle esigenze del momento prediligendo Jacob per testarne il combat system. In Syndicate i combattimenti sono decisamente più brutali rispetto al passato, delle vere e proprie scazzottate da strada che tengono conto dell'ambiente circostante, con animazioni contestuali che coinvolgono muri, tavoli e barili contro i quali sbattere testa o braccia del malcapitato per poi finirlo con la lama celata, il pugnale Kukri o il revolver a sei colpi che Jacob porta sempre con sé. Il salto in avanti in termini di fluidità rispetto a Unity è palpabile, ma alcune animazioni legnose lo rendono nuovamente meno coinvolgente rispetto al freeflow combat della serie Batman: Arkham, nonostante sia richiesta una certa attenzione ai nemici equipaggiati con armi da fuoco. Allo stesso modo, l'intelligenza artificiale ci è sembrata poco sveglia e reattiva, soprattutto negli scontri di gruppo dov'è capitato più di una volta che attorno a noi gli altri personaggi non giocanti stessero a guardarsi tra di loro al posto di azzuffarsi brutalmente come meglio si confà agli sgherri di una gang.

Tanto da fare

Per ovvi motivi, le missioni che abbiamo affrontato ci hanno dato un'immagine sconnessa della campagna di Assassin's Creed: Syndicate, ma le tre ore a nostra disposizione ci hanno permesso di esplorare il titolo a piacimento nella sua accezione free roaming, dando uno sguardo sommario all'intero sistema di gioco e a tutte le attività che potremo affrontare nel codice finale. Innanzitutto, Jacob e Evie condividono soldi, punti esperienza e ricompense, ma hanno equipaggiamento separato e abilità differenti, con alcuni miglioramenti che rimangono strettamente correlati al proseguo della storia e richiedono di finire specifici capitoli prima di poter essere sbloccati. Più in generale, per ogni azione si guadagnano punti esperienza che sbloccano Skill Point, da spendere nell'albero delle abilità diviso in tre rami principali. Combat riguarda le tecniche individuali di combattimento, dall'aumento della vita alla possibilità di mantenere le combo per un tempo più lungo, fino a mutilare il proprio avversario privandolo dell'uso di un arto o costringendolo su una gamba sola. Stealth si riferisce ad abilità che ci permettono di scappare o fare uccisioni furtive più facilmente, migliorare i rapimenti e muoverci nell'ombra senza farci sentire. L'ultimo, Ecosystem, è rivolto a migliorare l'interazione con il mondo di gioco aumentando le performance della carrozza o sviluppando la Eagle Vision per vedere anche attraverso i muri. Allo stesso modo vi è un fitto sistema di crafting per migliorare l'equipaggiamento spendendo i soldi e le risorse accumulate.

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Questi sono strettamente legati alle attività di gestione della banda dei Rooks: ad esempio possiamo mandare i più piccoli a rubare per le strade di Londra, oppure investire in un pub per aumentare i ricavi, ma per poter costruire armi più efficaci dovremmo necessariamente setacciare i forzieri sparsi per la città alla ricerca di ricette e materiali rari. Il centro nevralgico per queste operazioni sarà il treno guidato da Agnes, che fungerà sia da fast travel per raggiungere più in fretta qualsiasi punto di Londra, sia da vero e proprio hub per la gestione e il miglioramento della gang. La presenza del fast travel dovrebbe già rendere l'idea di quanto sia grande la capitale inglese, riprodotta con la solita dovizia di particolari propria degli sviluppatori di Assassin's Creed. Spazi ampi si alternano a vie anguste e pericolose, delimitate da palazzi molto alti che giustificano l'introduzione del rampino come mezzo di spostamento veloce ed efficace. Utilizzarlo come zipline permette di attraversare agilmente piazze e cortili, trasportando a Londra quel senso di movimento senza soluzione di continuità che nei capitoli precedenti era garantito dal solo parkour. A questo si unisce anche la carrozza, la cui fisica andrebbe leggermente rivista e che sicuramente avrà un ruolo più definito nel gioco completo, rappresentando il secondo mezzo di locomozione preferito dopo il rampino. L'implementazione è molto simile a quella dei veicoli in GTA, con la possibilità di disarcionare il cocchiere per prendere il controllo del veicolo e utilizzarlo a nostro piacimento. Alla fine del diciannovesimo secolo l'evoluzione architettonica ha aumentato le altezze e allargato gli spazi, ma gli sviluppatori sembrano essere riusciti a trovare il giusto equilibrio tra i mezzi disponibili per darci sempre quella sensazione di libertà e continuo movimento tipica della serie. A livello tecnico, invece, la strada è quella dell'ottimizzazione, con un frame rate stabile sui 30 fotogrammi che però talvolta cala nei movimenti più bruschi della telecamera e una serie di effetti di luce e particellari come il fumo che esce da camini e tombini molto ben realizzati. Le animazioni sono sempre eccellenti, ma abbiamo notato un leggero calo di qualità nella realizzazione di passanti e personaggi non giocanti, molto probabilmente per permettere di mantenere più stabile il frame rate nelle fase di free roaming. Insomma un quadro decisamente allettante che non vediamo l'ora di spolpare a fondo in occasione della recensione.

CERTEZZE

  • Londra è molto grande e ben realizzata
  • Due stili di gameplay per i due protagonisti
  • Parkour, rampino e carrozze coesistono bene insieme
  • Le missioni sembrano essere piuttosto varie e interessanti

DUBBI

  • Lo stealth di Evie è forse troppo vantaggioso nel free roaming
  • L'immagine necessita ancora di un po' di pulizia