Dovendo indicare il genere più prolifico su PC degli ultimi anni non avremmo alcun dubbio: i survival. Tra zombi da evitare, creature di varia foggia e natura da cacciare e risorse di mondi ostili da razziare per costruirsi un rifugio, il genere è ormai standardizzato e ben digerito.
Nonostante ciò successi improvvisi arrivano quasi dal nulla, come quello di ARK: Survival Evolved che ha da poco festeggiato le due milioni di copie vendute, pur essendo ancora in Accesso Anticipato e nonostante un lancio non proprio roseo in termini di bug e prestazioni. Stranamente però, il genere dei survival sembra essere frequentato da giocatori particolarmente tolleranti, cui non interessa pagare per qualcosa che vedranno in una forma definitiva, o quasi, dopo mesi, se non dopo anni, magari quando si saranno già stancati di giocarci. Comunque anche questa tolleranza ha un limite e Vortex: The Gateway questo limite lo supera ampiamente, nonostante sia ancora in Accesso Anticipato. Il gioco inizia con un filmato involontariamente ridicolo: dei tipi ben vestiti stanno festeggiando qualcosa in cima a un palazzo quando gli si apre un buco nero addosso trasportandoli in un luogo sconosciuto e ostile, dove buona parte degli invitati al party viene massacrata senza pietà da terribili creature sconosciute. Il protagonista, apparentemente l'unico sopravvissuto, dovrà riuscire a farcela con le proprie forze. Indovinate un po'? Dovrà raccogliere risorse per costruirsi un rifugio e dovrà usare armi di fortuna per affrontare i pericoli e procacciarsi il cibo. Tutto qui? Non c'è proprio niente che distingua il titolo di StormCube Games dalla concorrenza?
Abbiamo provato Vortex: The Gateway, l'ennesimo survival per PC che non ci ha proprio convinti
Poco da fare
Avrete già capito che Vortex: The Gateway non è più originale dei videogiochi. Anzi, è davvero spudorato nel provare a fare esattamente quello che fanno i concorrenti che si è scelto, peggiorandoli vistosamente. Comunque torniamo al gioco. Guardandoci intorno capiamo che non sarà facile uscire vivi dalla situazione in cui ci siamo cacciati. Iniziamo con la raccolta di risorse afferrando i resti della nostra vita precedente sparpagliati a terra (patatine fritte e altri oggetti del party), quindi ci diamo da fare con il prezioso machete che impugniamo e ci procacciamo delle foglie, qualche canna di bambù e dei bastoni. Notiamo che il personaggio principale si affatica velocemente, rifiutandosi di compiere altre azioni. Stesso discorso per fame e sete, che lo assalgono irrefrenabili in pochissimo tempo. Ne riparleremo dopo. Fortunatamente troviamo dei piccoli cinghiali maculati da cacciare, così da avere carne e pelle da usare per costruire una borraccia. Il sistema di crafting è davvero semplice: entrati nell'inventario sulla destra si trovano tutti gli oggetti realizzabili. Cliccandoci sopra veniamo informati delle materie prime necessarie per la costruzione e della funzione dell'oggetto. Se abbiamo ciò che ci serve, possiamo costruire in automatico. Accumulate lance, piante, cibo e oggetti vari, decidiamo di trovare un buon punto per erigere il rifugio: dobbiamo sbrigarci, prima che cali la notte. Perché, indovinate un po'? Di notte vanno a caccia dei terribili esseri antropomorfi che popolano il pianeta e che con l'equipaggiamento base sono inaffrontabili.
Insaziabile
Se avete letto fino a qui avrete capito che di nuovo in Vortex: The Gateway c'è davvero niente. Il guaio è che gli sviluppatori non sono riusciti a copiare nemmeno bene. Prendiamo ad esempio la dinamica di raccolta delle risorse, con i cespugli o gli alberelli che si possono abbattere all'infinito.
Si tratta un'involuzione netta rispetto a sistemi più verosimili come quelli di The Forest, in cui il giocatore modifica e consuma il territorio mano a mano che lo sfrutta. Ma i problemi sono anche altri e richiedono un grosso lavoro di revisione. Ad esempio, il protagonista ha la brutta tendenza a farsi male cadendo da altezze non certo vertiginose. Gli basta scendere da due rocce impilate per rischiare l'osso del collo. Poco male in condizioni normali, quando cioè si ha tempo di valutare ogni passo, ma in caso di fuga da un cacciatore diventa una complicazione sgradevole. Altro fastidio è la continua richiesta di acqua e cibo. Il nostro eroe suo malgrado è un individuo davvero insaziabile. Anche qui i valori andrebbero sistemati per renderlo un po' più resistente ai richiami della gola, anche perché trovare le risorse non è semplice. Per adesso le fonti di approvvigionamento alimentare sono davvero poche: per il cibo si devono cacciare i già citati cinghialetti, mentre per l'acqua si devono cercare delle piante specifiche armandosi prima di borracce. Vi sembra poco? In realtà è l'intero Vortex: The Gateway che per ora offre davvero poco in termini di contenuti: pochi nemici, poche risorse da cercare, pochi oggetti da costruire... poco di tutto. Non fatevi ingannare dalle foto perché, nonostante tecnicamente sembri un buon titolo, la verità è che giocando ci si rende presto conto di trovarsi in un grosso mondo vuoto con anche parecchi problemi di natura strettamente tecnica. Ad esempio poggiando gli oggetti su delle pendenze li vedremo rotolare giù. Realistico, verrebbe da pensare, non fosse che riescono a passare sugli altri oggetti dello scenario con una certa disinvoltura. L'impressione complessiva è che gli sviluppatori abbiamo semplicemente messo insieme un po' di elementi per lanciare il gioco in Accesso Anticipato sfruttando il trend creato dai vari DayZ o ARK: Survival Evolved. Peccato che Vortex non abbia una singola caratteristica che permetta di consigliarlo rispetto alla concorrenza, ossia tutto ciò che fa lo fanno anche altri titoli e molto meglio di lui. Per adesso vi conviene comprare quelli.
Conclusioni
PRO
- Bei paesaggi
CONTRO
- Zero volontà di proporre qualcosa di nuovo
- Ancora pochissimi contenuti