A cinque anni di distanza dal ritorno in gran stile di Tony Hawk's Pro Skater con il remake 1+2, Activision e Iron Galaxy provano a tentare la doppietta con Tony Hawk's Pro Skater 3+4, compendio rivisitato e corretto dei due capitoli conclusivi (escludendo l'apocrifo Pro Skater 5) della fortunatissima saga videoludica che ha scosso il mondo dell'intrattenimento a cavallo del nuovo millennio.
I tempi, però, sono cambiati. Il gioco avrà tenuto il passo? Vediamo insieme come se la cava il "vecchietto" in questa recensione.
E, di colpo, è il 2000
Tony Hawk's Pro Skater ha lasciato un segno indelebile a livello culturale, questo è indubbio. Però lo ha fatto più di venticinque anni fa. I tempi sono cambiati. Nuovi giganti si sono presentati alle porte e hanno rivoluzionato in egual misura il settore. Quindi, un gioco come 3+4 ha tutto da dimostrare.
Come già visto in 1+2, questa edizione presenta le carriere dei due giochi, comprendenti tutti i folli livelli che hanno fatto la fortuna della serie più qualche graditissima aggiunta. Per motivi di coesione dell'esperienza, il 4 ha subito una "regressione" in direzione dell'impianto di gioco dei primi tre capitoli, perdendo quella struttura semi-esplorativa con missioni da raccogliere in giro per le mappe che ha fatto poi la fortuna della serie Tony Hawk's Underground.
Ogni livello, dall'iconica fonderia, al parco acquatico, fino all'incredibile nave da crociera, presenta degli obiettivi da portare a termine entro il tempo limite di 2 minuti, oltre a tutta una serie di collezionabili più o meno nascosti che incrementano il denaro, sbloccano oggetti segreti o forniscono punti statistica con cui far avanzare i nostri personaggi di gioco. Completare un obiettivo ci porterà un passo più vicino a raggiungere la mappa successiva, dove ripeteremo il processo fino ad averle sbloccate tutte.
"Tutto qui?" direte voi. Già solo portare a termine tutte le idiozie che il gioco ci lancia contro richiede un discreto numero di ore, ma, nel caso in cui non ne aveste avuto ancora abbastanza, dopo aver completato tutti i livelli al 100% si sbloccheranno nuovi obiettivi ancora più ostici e, portati a termine anche questi, si apriranno le porte delle carriere specifiche per ogni singolo skater presente nel gioco, tutti liberamente selezionabili dal menù principale. Quanti? Ben trenta.
Fila liscio?
A livello di gameplay, 3+4 non si discosta da quello con cui siamo cresciuti: è stato solo rivisitato per un debutto nel 2025. La natura rimane, però, invariata: un'esperienza arcade pura, il che non significa che non serva tecnica e allenamento per padroneggiarla a dovere.
Il primo impatto è quello di essere regrediti di vent'anni in termini di innovazione. Non si scende dalla tavola, non serve accelerare neanche se si è in salita, i trick si legano tra loro in maniera molto meccanica, come anche i transfer tra una rampa e l'altra paiono guidati da un'attrazione magnetica non di questo mondo.
Insomma, sembra di trovarsi in un flipper con una pallina impazzita, cosa particolarmente più evidente quando ci si va a incastrare negli spazi angusti e il proprio personaggio inizia a rimbalzare a destra e a manca come un folletto indemoniato.
Però, dopo quel primo muro colpito perché disabituati, ecco che torna la memoria muscolare di quando tutto questo era la norma. Così, si inizia a imparare nuovamente a come approcciarsi a un gioco che si è rifatto i connotati, ma che, sotto sotto, rimane sempre lo stesso giovinastro stravagante e caciarone che non puoi fare a meno di amare, anche se vorresti gettarlo dalla finestra ogni trenta secondi.
Tornado di skater!
L'importanza data alla professione degli skater ha accompagnato la serie dal primissimo giorno e il team di sviluppo ciò non lo ha mai nascosto. Non sorprende, quindi, che siano presenti trenta Pro Skater professionisti tra cui scegliere, nonché alcune chicche aggiuntive, come il Doom Slayer e il Michelangelo del formidabile lungometraggio animato Tartarughe Ninja: Caos Mutante.
Se, però, vestire i panni di altri non fa al caso vostro, non disperate! Infatti, è possibile creare ben quattro alter ego da zero, a cui attribuire tutti i punti statistica accumulati durante le vostre partite. Potete sceglierne le fattezze, la postura, lo stile di skate, i tatuaggi su tutto il corpo, il trucco, l'abbigliamento, la sfumatura di colore dei vestiti. Manca solo il luogo di nascita... ah, no. C'è anche quello.
Personalizzazione totale
Uno dei pregi migliori di Pro Skater 3+4 è sicuramente il grado incredibile di personalizzazione messo a disposizione dagli sviluppatori. Partiamo dalle cose meno pratiche e più appaganti.
Il gioco permette di modificare la propria tavola e i propri personaggi scegliendo tra una marea di opzioni a disposizione (grip, deck, ruote, caschi, calzini, di tutto e di più) sia sin da subito che acquistabili nel negozio unicamente con valuta di gioco (non sono presenti microtransazioni, almeno non al momento della stesura di questa recensione e non direttamente all'interno dei menù di gioco, come fin troppo spesso siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni).
Moltissimo si sblocca anche attraverso le sfide, una sezione unicamente dedicata a cose matte da fare durante le nostre partite, che ci ricompenseranno con oggetti cosmetici di ogni tipo.
A livello più pratico, invece, il gioco permette di modificare la partita a seconda del nostro stile di gioco e di quanto vogliamo prenderci cura dei nostri nervi. Si può disattivare la gestione dell'equilibrio durante i grind, così da farne sempre di perfetti, rendere impossibile cadere, raddoppiare i punti, cambiare la velocità di gioco (sia aumentandola che diminuendola).
Insomma, potete diventare Pro Skater dal primo istante, bruciando livelli su livelli nel giro di una manciata di minuti e sbloccando così tutte le mappe, o cercare anche solo un aiutino durante i momenti più cruciali. Il gioco non vi punirà mai per aver utilizzato le modifiche e questo lo rende uno dei titoli più accessibili che potete trovare sul mercato al momento. Ovviamente, tutto ciò non concerne la parte dedicata alla classifica globale o alle partite in multigiocatore, dove si gioca pulito dall'inizio alla fine.
Fiumi di modalità
Se la campagna principale non bastasse, potete perdervi in un mare di altre modalità. Vi volete godere unicamente le mappe e tutti i loro segreti o lasciarvi trasportare dai vostri trick? Allora vi sentirete a casa con lo skate libero, dove ci sarete solo voi e la vostra tavola: niente timer e nessun obiettivo.
Per chi vuole scalare i ranghi, invece, è disponibile una modalità sessione singola, durante la quale dare il meglio di sé stessi per competere nella classifica mondiale.
Una volta dimostrata la vostra forza lì, potrete accedere alla speedrun, che metterà ancora di più alla prova la vostra conoscenza delle mappe di gioco.
Se giocare insieme ad altri è il vostro punto forte, non disperate, perché il multiplayer è pronto ad accogliervi con sessioni competitive o skate libero in compagnia dei vostri amici (bisognerà sperare, però, che i server si riempiano), nonché la nuova modalità HAWK, che vi mette testa a testa con un altro giocatore per trovare tutte le lettere nascoste dal vostro avversario all'interno di una mappa prima che lui faccia la stessa cosa con quelle occultate da voi.
Se, invece, siete dei creativi, avete la possibilità di perdervi nella creazione del vostro skatepark personale, con un'infinità di opzioni per realizzare la terra dei vostri sogni da skater attraverso anche degli elementi inediti alle altre modalità del gioco, tra cui acceleratori e altre stranezze impossibili per raggiungere vette mai viste prima. Una volta fatto, potete condividere la vostra creazione e testare quelle di altri.
Ci gira Tony Hawk?
Il lavoro svolto a livello grafico con questo remake di Pro Skater 3 + 4 è molto convincente. Riesce a dare la giusta rinfrescata senza, però, andare a perdere quell'identità da gioco dei primi 2000 che ha reso la serie un punto imprescindibile della storia videoludica.
I livelli di dettaglio su tavole, accessori e ambiente (almeno su PC) è strabiliante, probabilmente anche più di quanto servisse a un titolo del genere per convincere i propri utenti.
Va detto, però, che pecca un pelo di ottimizzazione, specialmente nelle mappe di Pro Skater 4, dove dei brutti cali di frame sono in grado di rovinare una sessione altrimenti perfetta nel giro di mezzo secondo. Chiudono il cerchio alcuni bug e glitch minori che fanno più colore che altro in un gioco del genere.
L'altro grande merito della serie è stato quella di aver fatto scoprire a una generazione di videogiocatori tutta una serie di musicisti di difficile reperimento, almeno all'epoca.
Oggi, tra piattaforme e algoritmi, questa funzione da Caronte culturale non è più necessaria, ma fa piacere vedere (e sentire) come abbiano tenuto fede alla colonna sonora originale pur aggiungendo alcune "nuove leve" musicali tra cui i Run The Jewels, Vince Staples e gli Idles.
Conclusioni
In questi ultimi anni dominati dallo spopolare di abandonware e di titoli realizzati con in testa quello stile iconico da "nuovo millennio", raramente ci è capitato di venire catapultati in un tempo ormai lontano, legato alla nostra infanzia, come è accaduto mentre giocavamo a Tony Hawk's Pro Skater 3+4. La forza del franchise stava nel suo incontro tra tecnicismi degni dei migliori praticanti della disciplina e "ignoranza" allo stato puro, e quella stessa forza la ritroviamo al massimo della potenza anche in questo remake, che non si piega neanche un secondo alle regole del mercato. Nato dalla controcultura per la controcultura, questo è un videogioco che non vuole fare altro che divertire il giocatore lanciandogli addosso contenuti su contenuti sbloccabili unicamente attraverso la dedizione e l'impegno. Il quantitativo di ore necessarie per portare a completamento questo Maciste arcade è tale da rendere virtualmente più fattibile imparare ad andare su una vera tavola e competere a livello agonistico piuttosto che completare ogni singolo obiettivo, esplicitato o celato che sia, presente nella sola campagna per giocatore singolo. Iperbole a parte, se cercate un titolo che vi faccia perdere la testa, del quale diventare discepoli fedelissimi e a cui dedicare tanto, tantissimo tempo perché avete voglia di un gioco che ve ne porti via in maniera smisurata restituendovi, però, un riscontro istantaneo riguardo ai vostri progressi, allora Tony Hawk's Pro Skater 3+4 potrebbe essere proprio il gioco che stavate aspettando da molto (forse proprio da quando sono usciti il 3 e il 4). Tuttavia, se non avete così tanto tempo da perdere dietro un videogioco o anche solo se non avete mai vissuto quegli anni, allora potrebbe darsi che, sin dal primo contatto, sentiate un'incrinatura, qualcosa che non quadra, che non è al passo con i tempi e che è impossibile da giustificare o da far comprendere a chi quegli anni non li ha mai vissuti in prima persona. Forse questo è il principale problema di Tony Hawk's Pro Skater 3+4: è un gioco che guarda solo al passato e che non osa volgere lo sguardo non tanto verso il futuro, ma anche solo verso il presente. Bei ricordi, ma che non appartengono a tutti.
PRO
- Fedele agli originali
- Visivamente ineccepibile
- Accessibilità e personalizzazione infinite
CONTRO
- Pecca un po' di ottimizzazione
- Gioca un campionato finito da anni