Stando a Naoki Yoshida, meglio conosciuto come Yoshi-P, il producer di Final Fantasy 14 e di Final Fantasy 16, nonché director del primo, ha svelato, in un'intervista concessa alla testata Famitsu, di essere diventato uno sviluppatore grazie a Mario Bros. per NES. Purtroppo non è stato chiarito se parliamo del platform 2D a schermate fisse o di Super Mario Bros., ossia il platform a scorrimento.
"Il motivo per cui ho voluto creare videogiochi risale a quando giocavo a Mario Bros. sul Famicom, e da allora non è cambiato niente." Ha spiegato Yoshida, che poi ha aggiunto: "Tuttavia, credo che il motivo per cui volessi raccontare storie nei videogiochi fosse perché lessi Il Signore degli Anelli quando ero al primo anno di scuola media, e sono stato fortemente influenzato da Dragon Quest e Final Fantasy.
Non dimenticherò mai l'impressione che mi fece Dragon Quest III. Pensai: 'Non posso credere di poter vivere questo tipo di esperienze grazie alla storia raccontata da un videogioco'."
Yoshida ha poi rimembrato alcuni momenti di gioco: "Il colpo di scena improvviso, quando si cade ad Alefgard, e lo shock di realizzare alla fine che ero stato io a determinare la storia di Roto. Quell'esperienza è all'origine del mio desiderio di raccontare storie nei videogiochi."
Insomma, lo sviluppatore Yoshida è il frutto di Mario più Dragon Quest. Cosa ci potrebbe essere di più giapponese? In una risposta successiva ha anche spiegato di essere stato influenzato dalla cinematograficità della serie Final Fantasy e dai temi di Tactics Ogre.