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Ne resterà soltanto uno

H1Z1 si divide in due: scopriamo la metà più frenetica e competitiva

PROVATO di Marco Salemi   —   22/02/2016

Dalla modalità Battle Royale di H1Z1: Just Survive nasce H1Z1: King of the Kill, uno sparatutto competitivo che si propone di creare delle arene multiplayer in cui a vincere è l'ultimo che rimane in vita. Come già accennato nel nostro ultimo provato, la decisione è stata presa dal team di sviluppo in modo da potersi concentrare approfonditamente sulle due modalità e da soddisfare contemporaneamente quella parte di community di Battle Royale che stava letteralmente "rubando" giocatori al proprio MMO survival.

Ne resterà soltanto uno

A giudicare dalle recensioni dei giocatori su Steam, questa scure piombata su H1Z1 rischia di essere una delle peggiori mosse di marketing mai fatte per un videogame e, inoltre, a condire il tutto, è stato fatto un ulteriore, scioccante annuncio: sarà solo King of the Kill ad approdare su console la prossima estate, anche se ciò di cui si sente la mancanza su Xbox One e Playstation 4 è proprio un MMO survival horror, non certo uno sparatutto. Il susseguirsi di annunci e smentite, che Daybreak ha fatto da un anno a questa parte, ha sicuramente contribuito a minare la fiducia dei giocatori dato che, inizialmente, H1Z1: Just Survive si sarebbe dovuto mutare in free to play dopo l'Accesso Anticipato a pagamento. Invece non solo si è appresa la notizia che il gioco non sarebbe stato gratuito, ma anche che l'avrebbero diviso in due prodotti distinti, entrambi a a pagamento. Non è tutto, H1Z1: Just Survive si è sempre avvalso di un sistema di micro transazioni per acquisti di skin e bonus in gioco: ora anche questo aspetto va raddoppiato, perché sono ormai due titoli separati. Vale davvero la pena spendere € 19,99 per una modalità di gioco? Cerchiamo di approfondire il discorso...

Daybreak divide H1Z1: in King of the Kill dovrete competere per rimanere l'ultimo uomo in vita

La Royal Rumble dei poveri

Come per H1Z1: Just Survive, anche in H1Z1: King of the Kill si hanno diverse opzioni di gioco, per cui si può scegliere se giocare in solitaria o in un team di due o cinque persone e, quindi, competere nell'arena (dove per arena si intende sempre, come accade per Just Survive, una mappa divisa in quadranti) con i morti viventi, se si sceglie di renderli presenti, ad infastidirvi nella lotta per rimanere l'ultimo in vita. Una volta superato lo scoglio di scegliere come farsi ammazzare, cominciano le prime note dolenti: ci saremmo aspettati almeno un editor per la creazione del personaggio e invece è rimasto tutto come prima, con davvero poche variabili per diversificare i giocatori.

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Ne resterà soltanto uno

La sala d'attesa prima dell'inizio della partita, oltre a consentirci di conoscere i nostri avversari o compagni di team e di prendere confidenza con i comandi, permette di vedere le classifiche dei migliori giocatori, esposte su degli enormi tabelloni appesi ai muri; non appena si raggiunge il numero necessario di utenti, si comincia! Con un paracadute ci si lancia nella zona di gioco e mentre si è in caduta libera ci si ritrova a prendere la prima, determinante decisione: andare verso le case o in mezzo agli alberi? Premettiamo che ogni abitazione è piena zeppa di armi che vi permetteranno di difendervi ma, per questo, sicuramente attirerà anche altri giocatori che vogliono armarsi il prima possibile causando, quindi, immediati scontri a fuoco. Potreste essere abbastanza fortunati da essere lanciati in prossimità di un veicolo che, spesso, in H1Z1: King of the Kill fa la differenza, specialmente quando si affrontano le fasi avanzate del gioco. Le strategie per rimanere in vita sono molteplici: potete nascondervi in una zona tranquilla fino a che la massa di giocatori iniziale non è diminuita (il gioco segnala di continuo chi viene ucciso e in che modo, e vi mostra il numero dei giocatori rimasti) oppure potete provare a trasformarvi in un sanguinario dominatore che fa fuori più gente possibile. Per fare in modo che la partita non vada avanti all'infinito, i giocatori vengono fatti convergere verso un'area che si va riducendo via via, attraverso una serie di bombardamenti aerei che riempiono di gas tutta l'area circostante: per facilitare l'orientamento siete muniti di una bussola che permette di ben visualizzare su schermo la direzione verso cui si sta andando. Alla fine della fiera a una migliore posizione finale, oltre ai semplici punti, corrisponde una più gratificante ricompensa. A tal proposito, con la vittoria si ricevono alcuni premi da aggiungere al vostro account e utilizzare quando volete: ci sono Airdrop Ticket con i quali chiamare un aereo (nelle partite che lo permettono) che lancia una cassa contenente armi e oggetti ai quali tutti possono accedere, Event Ticket che danno accesso a ricorrenze organizzate dal team di sviluppo, una skin speciale e una borsa nella quale è possibile trovare vari oggetti tra cui gli stessi ticket, del vestiario alternativo e, raramente, una chiave per altre casse (anch'esse contenenti vestiario, skin per le armi e via dicendo). Queste speciali borse premio sono anche acquistabili al negozio del gioco.

Un vasto arsenale

H1Z1: King of the Kill ha dalla sua un discreto numero di armi tra le quali scegliere: si va dall'arco con le frecce alle bombe a mano, passando per i vari fucili e mitragliatori. Proprio nella patch che ha diviso in due il gioco è stato rivisto il bilanciamento del fucile mitragliatore AK-47 e il danno che i veicoli subiscono dalle granate. Di sicuro, giocare con un amico lo rende dannatamente divertente, tuttavia ci saremmo aspettati molto di più di una semplice divisione della Battle Royale da Survive.

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Ci sono state alcune correzioni ma si tratta di una modesta ripulita, una maggiore attenzione da parte del team di sviluppo avrebbe permesso di correggere i bug ancora presenti in gioco e invece bisognerà attendere ancora; ci è capitato più volte di rimanere incastrati tra le rocce o sotto delle tavole di legno di un capanno basso, ad esempio. Non solo, per entrare in partita abbiamo trovato code non indifferenti, a meno di giocare ad orari notturni o particolarmente mattinieri: aspettare non piace a nessuno, specialmente dopo aver fatto una partita in cui si è stati uccisi prematuramente. Altra caratteristica che speriamo verrà presto inserita da Daybreak è la possibilità di seguire i compagni di team nelle modalità a squadre una volta morti: per ora, il gioco ci liquida con un "siete morti ma il vostro team ha ancora la possibilità di vincere" e non si può fare altro che attendere guardando il vostro corpo che in genere, post mortem, assume posizioni deformi, oppure potete uscire dalla partita e giocare di nuovo. In parole povere, il gioco è quello che c'era prima, solo che adesso si paga. A nostro avviso difficilmente i nuovi giocatori saranno attratti da questo sparatutto vista la massiccia presenza di alternative; in ogni caso, seguiremo con attenzione gli sviluppi sperando che Daybreak riesca a provare a tutti che non ha fatto solo i conti con le proprie tasche.

CERTEZZE

  • Divertente con gli amici
  • Buona varietà di armi
  • Bilanciato il super mitragliatore AK-47

DUBBI

  • Nessuna vera novità
  • Impossibile osservare i compagni di squadra
  • La vecchia Battle Royale a pagamento