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Il mondo perduto

Il drammatico futuro dell'umanità secondo Guerrilla Games, tra una natura selvaggia e strane creature metà macchina e metà animale

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   22/02/2016

La conferenza Sony dello scorso E3 2015 è stata senza alcun dubbio una delle migliori di sempre da parte del produttore giapponese, tra annunci inediti e conferme di titoli che hanno fatto letteralmente impazzire il pubblico di Los Angeles e quello sparso per il resto del pianeta. Tra questi, uno di quelli ad aver colpito maggiormente la platea è stato certamente Horizon: Zero Dawn, nuovo progetto targato Guerrilla Games in esclusiva per PlayStation 4. Lo sviluppatore, dopo aver messo da parte provvisoriamente la serie Killzone, ha deciso un netto cambio di direzione in termini di giocabilità e tematiche per la sua nuova creatura. Il titolo, infatti, è un gioco di ruolo con elementi d'azione in terza persona caratterizzato, a detta del team, da una struttura open world e sandbox, corroborato da una forte componente narrativa. Non a caso lo sviluppatore olandese ha assunto uno scrittore per la storia principale, vale a dire John Gonzales, che ha lavorato in Fallout New Vegas e L'Ombra di Mordor, mentre per ideare le quest altri professionisti del settore che hanno collaborato a The Elder Scrolls e The Witcher.

Il mondo post-apocalittico è selvaggio in Horizon: Zero Dawn, il nuovo progetto di Guerrilla Games

Natura selvaggia

Il gioco racconterà di un mondo ormai perduto, un pianeta dove la razza umana si è quasi estinta e la natura selvaggia ha ripreso il sopravvento su quanto l'uomo aveva costruito nel corso dei secoli, in una sorta di preistoria del futuro. In questo contesto si svolgeranno le avventure di Aloy, la protagonista del gioco, e dei suoi compagni, impegnati a difendere la propria tribù cacciando delle insolite macchine che hanno sembianze animali e che sono state descritte come una sorta di guardiani con uno scopo ben preciso, che verrà rivelato nel corso dell'avventura. "Mi piacerebbe svelarvi quali sono le motivazioni che spingono la protagonista a combattere, o il perché nel mondo ci sono enormi robot che circolano indisturbati. Ma è una delle cose che ci teniamo in serbo per l'uscita del gioco", ha dichiarato Mark Norris di Guerrilla Games.

Il mondo perduto
Il mondo perduto

Comunque sia l'avventura, come accennato nell'introduzione, si svolgerà in maniera non dissimile da altre produzioni del genere, come The Witcher, e non solo, visto che per certe meccaniche trarrà spunto anche da giochi quali The Last of Us, Assassin's Creed e Red Dead Redemption. Ad ogni modo, in base a quanto rivelato da Guerrilla Games, le mappe saranno molto ricche di contenuti: tutto quello che si vedrà in lontananza durante l'esplorazione di una zona potrà essere visitato, e per gli utenti ci sarà la possibilità di interagire con un buon numero di personaggi, creature ed elementi ambientali. Secondo indiscrezioni, sono infatti previsti villaggi, avamposti e quartieri fortificati in quel che resta delle antiche e imponenti città di un tempo, ormai divorate letteralmente dalla vegetazione. E lì sarà possibile raccogliere informazioni utili per la trama principale, ottenere delle quest o comprare e vendere oggetti, armi ed equipaggiamenti vari. I materiali raccolti serviranno anche per creare le munizioni, i potenziamenti per le armi e per le armature di Aloy, più altre cose che verranno spiegate più avanti nel tempo. Oltre che in apposite aree all'interno delle comunità umane, un crafting veloce potrà essere sfruttato per esempio per i proiettili all'interno della ghiera delle armi, a patto ovviamente di avere i materiali necessari a disposizione. Per quanto riguarda gli scontri, il titolo proporrà un sistema di combattimento tarato sulle molteplici opzioni disponibili per avere la meglio degli avversari, e dunque caratterizzato da una discreta dose di tatticismo. Aloy sarà armata principalmente di lancia e di arco, ma potrà trasportare fino a quattro armi in contemporanea, e ognuna di loro sarà dotata di tre tipi di attacchi/proiettili differenti. Utilizzandole con attenzione, l'utente potrà quindi pianificare varie tipologie di azioni, magari attirando in trappola determinati nemici o distraendoli per allontanarli da quello che potrebbe essere un eventuale obiettivo primario. Per esempio si potrà agire nascosti fra la vegetazione per eliminare silenziosamente qualche creatura posta a guardia di un branco, oppure costringere alla fuga i membri di quest'ultimo mettendogli in qualche modo paura sfruttando la distruttibilità di rocce e alberi per spaventarli, prima di lanciarsi sul mostro principale che si vuole abbattere.

Niente multiplayer?

I nemici, almeno quelli più grossi, andranno comunque studiati per bene prima di poterli aggredire. Molti di loro sono enormi e caratterizzati da diversi tipi di attacchi differenti, ma anche di vari strati protettivi che li compongono, e che possono essere distrutti per rivelare in molti casi dei tessuti deboli, colpendo i quali sarà possibile fare un danno triplo. Per non contare i due punti deboli rappresentati da un cuore meccanico e dal nucleo dell'intelligenza artificiale, generalmente posto nella testa. Aloy avrà comunque a disposizione varie tipologie di armi (frecce elettriche paralizzanti, arpioni e così via) e attacchi, sia a distanza che ravvicinati, che potrà ottenere e migliorare progredendo nella storia.

Il mondo perduto
Il mondo perduto

La guerriera sarà inoltre dotata di una grande agilità, utile per schivare i colpi e cercare di ottenere una successiva posizione vantaggiosa per affondare la lancia, e in generale potrà migliorarsi attraverso un albero delle abilità, dov'è per esempio presente una funzione che, una volta sbloccata, le consentirà di rallentare il tempo dell'avversario, permettendole così di prendere meglio la mira e colpirlo con più precisione. Horizon: Zero Dawn sarà dunque un'esperienza fortemente incentrata sul gioco in singolo e non è prevista nessuna modalità multigiocatore. Almeno per ora. In tal senso sempre Mark Norris di Guerrilla Games ha spiegato che trattandosi di un nuovo franchise, lui e il suo team sono concentrati su un lavoro di ottimizzazione per migliorare l'esperienza del singolo giocatore, affinché possa godersi al meglio la storia di Aloy. Una storia su cui, come detto all'inizio, lo sviluppatore olandese punta molto, e che quindi vuole giustamente valorizzare. Tuttavia lo stesso team non esclude che in futuro si possa pensare a qualcosa in tal senso, fermo restando che dal loro punto di vista eventuali modalità multiplayer dovrebbero poi avere una qualche connessione con la storia principale. "La protagonista della storia è Aloy, e tutto ciò che accade ha una connessione con lei. Cosa accadrebbe quindi se aggiungessimo nuovi elementi come il multiplayer? Si giocherebbe come un personaggio di supporto al personaggio principale? E in che modo ciò avverrebbe? Ci sarebbe da ragionarci su con calma", ha svelato sempre Norris nel corso di una recente intervista. Ad ogni modo, passando ad altro, per quanto riguarda la componente tecnologica, Horizon: Zero Dawn disporrà di una risoluzione pari a 1080p, e nella versione finale di un frame rate ancorato ai 30 fotogrammi per secondo senza rallentamenti o perdita di dettaglio per quanto concerne le texture. Il tutto senza intaccare la cifra artistica che Guerrilla Games vuole imprimere alla sua produzione, coi suoi colori saturi che daranno l'idea di trovarsi sotto un caldo sole. Con la speranza nemmeno tanto nascosta da parte del team olandese che il gioco, in uscita durante questo 2016, sia poi all'altezza delle aspettative e possa costituire il primo capitolo di un nuovo franchise.

CERTEZZE

  • Titolo dalle enormi potenzialità
  • Comparto grafico caratterizzato da un eccellente stile artistico
  • Il sistema di combattimento sembra abbastanza variegato

DUBBI

  • La storia sarà davvero all'altezza di quella degli illustri concorrenti?
  • Riuscirà Guerrilla Games a ritagliarsi un suo spazio nell'affollato universo dei GDR action?