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Fuze Tomahawk F1

Scopriamo insieme Fuze Tomahawk F1, la console Android che punta a spodestare Sony e Microsoft nel mercato cinese

SPECIALE di Raffaele Staccini   —   18/05/2016

Partiamo da un presupposto fondamentale: siamo in Cina, ovvero un paese dove all'inizio del nuovo millennio il mercato console è stato bandito e per quasi quindici anni i videogiocatori hanno vissuto il duopolio di PC e dispositivi mobile. Xbox One e PlayStation 4 sono così arrivate rispettivamente a settembre 2014 e marzo 2015, con risultati in termini di vendite decisamente poco incoraggianti, che hanno permesso loro di conquistare una nicchia davvero molto ristretta di giocatori.

Fuze Tomahawk F1

I motivi di questo scarso successo sono molteplici e vanno ricercati tanto nella scarsa attitudine dei cinesi all'esborso anticipato di cifre importanti, come quelle richieste per le macchine Sony e Microsoft, quanto a una distribuzione tutt'altro che capillare dei giochi sul territorio. In più, tra censure, tempi biblici per l'approvazione del governo e problemi di localizzazione, i titoli tripla A, quando arrivano, finiscono spesso per essere pubblicati con notevole ritardo. Nel frattempo, poi, l'apertura alle console ha portato le grandi compagnie del settore mobile, come Huawei e Tencent, ad avvicinarsi ad un nuovo mercato casalingo e a lanciare mini console, in stile Apple TV, che per meno di 50 dollari permettono di trasformare in Smart Tv anche un televisore standard e di fruire di tutta una serie di show, film e giochi tipici dello store Android. Si tratta di un modo economico per portare con discreto successo il florido mercato mobile anche all'interno dei salotti delle famiglie, con tanto di supporto alla realtà virtuale. Questi dispositivi sono però piuttosto limitati dal punto di vista hardware e, pur ponendo l'accento sulla propria componente gaming, risultano appetibili solo ad un pubblico casual. Fuze ha puntato allora a colmare proprio questo gap che si è creato tra le costose e poco supportate console tradizionali e il TV gaming ricco di software indigeno: il primo giugno 2016 lancerà così Tomahawk F1, un prodotto economico e ambizioso, ma tutt'altro che originale.

Scopriamo Fuze Tomahawk F1, console Android che copia la concorrenza per conquistare il mercato cinese

Fuze cosa?

Se non siete assidui frequentatori delle campagne Kickstarter potreste facilmente non aver mai sentito parlare di Fuze Entertainment, compagnia cinese fondata da Wang Feng, che ha aiutato a finanziare Red Ash: The Indelible Legend nonostante la fallimentare raccolta fondi dello scorso anno.

Fuze Tomahawk F1

L'erede spirituale di Mega Man Legends, sviluppato da Comcept, ovvero la software house di Keiji Inafune, dovrebbe così essere uno dei titoli di punta della nuova console insieme a Mighty No. 9, sempre che quest'ultimo non venga rimandato per l'ennesima volta. Tuttavia la struttura di Fuze non è stata mai del tutto chiara, visto che la società si è costituita per iniziativa di diversi investitori, tra cui Linekong (uno dei maggiori sviluppatori di videogiochi cinesi), Huawei, TCL, Nvidia e Tencent, e si è posta l'ambizioso obiettivo di offrire la miglior esperienza di gioco possibile al pubblico cinese. In che modo? Affrontando e risolvendo tutti i problemi del gaming in Cina, sia delle console che del TV gaming. Abbiamo infatti già accennato ai motivi che hanno portato alla tiepida accoglienza di Xbox One e PlayStation 4 e che spaziano dall'elevato prezzo di lancio alla distribuzione, passando per problemi di localizzazione tutt'altro che trascurabili. Sul fronte del TV gaming, invece, le difficoltà sono più sul lato prestazionale e vanno a braccetto con la carenza cronica di grandi produzioni nel mercato mobile. Con Tomahawk F1 Fuze promette allora principalmente tre cose: un prezzo di accesso abbordabile per un hardware performante; una libreria di giochi varia e capace di far coesistere grandi produzioni straniere con i titoli cinesi più apprezzati dal pubblico; una distribuzione senza compromessi. Proviamo quindi a capire con quali strategie si possono raggiungere questi traguardi.

Una Playbox Android

Nel corso della conferenza di presentazione di Tomahawk F1 a Berlino, il CEO di Fuze, Wang Feng, ha delineato uno scenario decisamente chiaro e che, sulla carta, sembrerebbe poter portare senza problemi la nuova console a dominare il mercato cinese. Per non sprecare fondi in piccolezze come il design, Fuze ha innanzitutto deciso di copiare spudoratamente la concorrenza.

Fuze Tomahawk F1
Fuze Tomahawk F1
Fuze Tomahawk F1

Certo, Feng non ha evidenziato in maniera così esplicita le somiglianze, che superano senza ritegno i limiti del plagio, ma già da una prima occhiata è stato facile riconoscere le linee di PlayStation 4 nel corpo di una console solo leggermente più piccola di quella prodotta da Sony e decorata con una fascia lucida diagonale. Allo stesso modo il pad è una pedissequa imitazione dell'ottimo controller Xbox One, anche se chi ha avuto modo di vederlo da vicino racconta di un aspetto più plasticoso, più "cheap" rispetto all'originale. Il primo è comunque incluso nella confezione della console, mentre quelli addizionali avranno un prezzo di vendita inferiore ai trenta euro. Sotto il cofano troviamo una componentistica discreta, ma prevedibilmente inferiore alle console di Microsoft e Sony, anche in virtù di un prezzo di lancio che, al cambio attuale, si aggira intorno ai 120 euro per la versione "play" da 32GB di memoria eMMC (la "elite", con HDD da 500GB, costa invece poco più di 200 euro): il sistema monta così un chip Nvidia Tegra K1 4 Core A15 da 2.2GHz, con GPU Kepler, sempre Nvidia, da 852Mhz e 325GLOPS, 4GB di RAM DDR3 (933Mhz) e supporto alla connettività Bluetooth e WiFi. E mentre il primo obiettivo dell'hardware economico sembra raggiunto, ci si avvicina notevolmente anche al secondo, sfruttando una versione custom di Android come sistema operativo. Il cosiddetto Fuze OS (che supporta Open GL 4.4 e Open GL ES 3.1) permette di portare facilmente sulla console tutti i giochi mobile e app tipiche delle mini console, come Panda TV, LeTV e lo YouTube cinese, Youku. Allo stesso tempo, lo store promette anche un notevole numero di tripla A, grazie alla creazione di strumenti per facilitare i porting e a collaborazioni con oltre duecento partner di sviluppo, tra cui spiccano alcuni nomi importanti: nel corso della presentazione, oltre alla già citata Comcept, si è infatti parlato di Codemasters, Deep Silver, Koei Tecmo e persino di Ubisoft. Anche in questo caso, comunque, personalizzare significa ovviamente copiare la concorrenza, e l'interfaccia del sistema operativo ricorda molto da vicino quella di PlayStation 4, con gli immancabili obiettivi e la presenza di un servizio per il gioco online modellato sul PlayStation Network. Il problema della distribuzione, infine, è stato affrontato rimuovendo il supporto ottico, che non solo ha ridotto le dimensioni e il prezzo della console, ma che dovrebbe anche permettere di proporre i software a un prezzo più accessibile, grazie alla vendita dei giochi solo attraverso lo store Fuze. L'only digital dovrebbe infatti garantire costi inferiori ai produttori, che potranno evitare di spedire le copie dei giochi su un territorio decisamente molto vasto e di ammortizzare le spese sulle spalle dei consumatori.

Orizzonti limitati

Fuze Tomahawk F1

Fuze Tomahawk F1

Ma quali sono i giochi che arriveranno su Tomahawk F1? Al momento Fuze ha parlato di settantasei titoli che saranno disponibili al lancio, più un altro centinaio in sviluppo. Ma visto che i numeri dei proclami risultano spesso poco concreti e attendibili se non accompagnati da dati certi, Wang Fenk ha mostrato anche un elenco di tutti i giochi finora confermati. Tra i tanti possiamo citare Assassin's Creed Chronicles, GRID Autosport, Hyperdimension Neptunia RE;birth1, Dynasty Warriors 8 Xtreme Legends, Saints Row 4 e BlazBlue: Chrono Phantasma Extend, ma anche titoli indipendenti come Assault Android Cactus, Zheros, Ziggurat e Heart & Slash. È poi previsto anche il supporto alla realtà virtuale, con l'uscita nel corso dell'anno di un visore VR marchiato Fuze, di cui però non sappiamo nulla se non che verrà venduto per una cifra vicina ai 150 euro (meno della metà rispetto ai 399 euro di PlayStation VR, tanto per avere un termine di paragone economico). Nonostante le grandi ambizioni in patria, gli orizzonti di Tomahawk F1 restano comunque per il momento molto limitati e circoscritti al solo mercato cinese. Fuze sembra infatti consapevole di potersi confrontare con Sony e Microsoft solamente in Cina, un territorio che è stato a lungo privo di console e nel quale la compagnia di Feng può far valere la sua maggiore esperienza nella gestione dei bisogni dei consumatori. Anche il target sembra essere assolutamente molto ristretto ed è stato identificato in quei giocatori della classe media interessati a un'esperienza di gioco più complessa di quella mobile. È quindi difficile immaginare che Fuze riesca a conquistare un fetta di utenza molto superiore alla concorrenza. Ancora meno realistica è l'ipotesi di vedere Tomahawk F1 in Europa o Nord America. L'esperimento resta in ogni caso molto interessante e da tenere sotto controllo perché, con la sempre maggiore rilevanza del mercato cinese, non è da escludere che un ipotetico successo di Fuze possa spingere altre compagnie a tentare il colpaccio all'estero.