Nonostante l'esperienza videoludica della lunga cavalcata fino al livello 30 di The Division sia piaciuta più o meno a tutti quanti, per il titolo targato Ubisoft nelle ultime settimane le cose non sono andate proprio come sperato. Una volta digerita la fase di leveling del personaggio, l'endgame ha infatti mostrato sin da subito i propri limiti, richiedendo a gran voce del lavoro aggiuntivo da parte di Massive e degli altri team che hanno collaborato al progetto. È ancora un cantiere aperto, diamo tempo al tempo, dicevamo poco dopo il lancio, in attesa che l'aggiornamento 1.1 di aprile ci portasse la prima Incursione. Anche in occasione di quest'ultima, tuttavia, The Division non è riuscito a ottenere i risultati sperati. Su Steam Charts viene infatti riportato un calo del 60% della base attiva di giocatori nel corso degli ultimi trenta giorni: sebbene Ubisoft non abbia riportato dati ufficiali da poter confrontare con quelli ufficiosi, il dato sarebbe preoccupante per qualsiasi titolo dotato di una componente online, a maggior ragione per uno su cui il publisher francese punta sul lungo periodo. Complice una quantità di contenuti non ancora adeguata, unita a una generale sensazione d'incertezza e a una serie di problematiche collaterali, il nostro giudizio sull'aggiornamento 1.1 di The Division vedeva più ombre che luci, motivo per cui ci siamo messi ad aspettare con ansia l'arrivo della versione 1.2. Se in precedenza il momento era delicato, adesso è davvero fondamentale: la patch denominata Conflict è infatti l'ultima prima dell'arrivo dei contenuti a pagamento, pianificati per giugno. Per allora sarà infatti cruciale aver recuperato il terreno perduto: ci potrà riuscire The Division? Proviamo a dare una risposta.
The Division mostra ancora una volta il suo potenziale, esprimendolo però solo in parte
Appuntamento a Columbus Circle
Prima di curiosare su quello che all'atto pratico (leggasi: loot) ci porta l'aggiornamento 1.2 di The Division, diamo un'occhiata ai nuovi contenuti messi a disposizione dagli sviluppatori. Lo facciamo partendo naturalmente dalla nuova incursione, Clear Sky, arrivata anche per dimostrare che nei piani di Massive c'è qualcosa di diverso rispetto alla prima Falcon Lost.
Nonostante quest'ultima fosse anche divertente in occasione delle prime partite, essa si è infatti rivelata deludente per il carico di aspettative che ha dovuto affrontare, segnando per molti la classica goccia che ha infranto il vaso delle aspettative e ha causato l'abbandono del gioco in attesa di tempi migliori. Per fortuna Clear Sky cambia un po' tutto, a partire dai nemici: ci troviamo infatti ad affrontare i crudeli Rikers invece dei soldati dell'Ultimo Battaglione. Ma soprattutto, cambia l'ambientazione: il magazzino di Falcon Lost lascia infatti spazio alla nuova area di Columbus Circle, divisa in due diverse parti con tanto di checkpoint nel mezzo. Come per il resto della New York costruita per The Division, l'impatto visivo è piuttosto notevole, a dimostrazione di un gran lavoro fatto dagli sviluppatori per riprodurre l'area nel modo più fedele possibile alla realtà. In termini di gameplay, la "modalità orda" vista nell'update 1.1 viene sostituita da quella che è molto più simile a una missione vera e propria, in cui il gruppo di giocatori deve centrare una serie di obiettivi che vanno dallo sfondare una barricata al neutralizzare le difese di un elicottero, fino all'immancabile incontro col boss finale. Riuscire a completare Clear Sky richiede molta più collaborazione all'interno del team rispetto a Falcon Lost, obbligando per esempio i giocatori a esercitare fuoco di copertura per distrarre i numerosi nemici, mentre un membro della squadra svolge indisturbato i passi necessari per portare avanti la missione. Passando invece ai difetti, dobbiamo dire che la carne messa sul fuoco non è tantissima, visto che completare questa nuova incursione può essere questione di pochi minuti, come testimoniano le numerose guide che stanno comparendo online. Il rischio è quindi quello di stufarsi presto anche in questo caso, ma rispetto a Falcon Lost ci sentiamo di essere un po' più ottimisti: Clear Sky lascia infatti intravedere qualche motivo in più per sperare in un futuro migliore per le incursioni, soprattutto in termini di gioco di squadra e di dinamiche innovative o comunque differenti dal semplice spara-spara sotto copertura.
Una città (finalmente) tutta da esplorare
Quello legato all'esplorazione della New York di The Division era finora un cruccio che molti si portavano appresso dopo aver raggiunto l'endgame. Poter contare su un'ambientazione così bella e dettagliata veniva infatti mortificato dall'assenza di un motivo vero e proprio per andarsene in giro tra le varie zone di Manhattan, a meno che per puro spirito di completamento non ci si prendesse la briga di affrontare tutte le missioni secondarie. Allo stesso tempo, chi voleva ottenere un equipaggiamento degno di nota era spronato a farlo andandosene in giro all'interno dei confini ristretti della Zona Nera: un'esperienza per soli cuori forti, vista la presenza della modalità PvP in questa area.
Con l'aggiornamento 1.2, Massive ha deciso di prendere due piccioni con una fava, introducendo le cosiddette missioni Search and Destroy. Dopo aver raggiunto il livello 30, queste diventano disponibili nelle varie aree della mappa esterne alla Zona Nera, a patto di aver completato tutte le missioni secondarie e gli incontri riconducibili alla mappa delle emergenze del rifugio locale. Completare questi task è fondamentale per raccogliere Target Intel, nuova valuta con cui comprare dei contratti speciali presso il quartier generale, grazie ai quali localizzare i cosiddetti High Value Targets. Questi ultimi non sono altro che nemici "nominati" che una volta sconfitti permettono di ottenere in ricompensa elementi di equipaggiamento legati all'endgame. Tra questi troviamo immancabilmente pezzi che compongono i Gear Set presenti in The Division, arricchiti con quattro nuove tipologie destinate a fare la gioia di chi ama i vari stili di gioco, da quello squisitamente offensivo all'avventura in solo. Per i motivi appena riportati, Search and Destroy e High Value Targets si fanno apprezzare molto più rispetto a Clear Sky, andando a colmare una lacuna di The Division che fino a ieri si faceva sentire davvero tanto: la possibilità di affrontare contenuti endgame in totale solitudine o al limite con un singolo amico, senza rischiare di venire falciati dagli altri giocatori.
Occhio all'elicottero!
Le interessanti novità in ambito PvE dell'aggiornamento 1.2 di The Division ci hanno portato a dedicare la maggior parte del nostro tempo di gioco a questa tipologia, alla quale Conflict è del resto dedicato in modo principale. In realtà, le novità non mancano anche per chi ama frequentare la Zona Nera, rendendo la parte più pericolosa della New York di The Division ancora più tale. In occasione dell'arrivo dell'elicottero per l'estrazione diventa infatti possibile rubare gli oggetti assicurati dagli altri agenti alla fune del velivolo, intervenendo mentre l'operazione è in corso per tagliare la corda. Nel caso in cui accada una cosa del genere, l'equipaggiamento finisce per terra per diventare bottino pubblico, marcando immediatamente come rinnegato l'autore del gesto. In termini pratici, non basta quindi più legare l'equipaggiamento da estrarre alla fune, ma occorre restare nei paraggi fino all'allontanamento dell'elicottero per evitare spiacevoli sorprese. I nemici controllati dalla CPU nella Zona Nera possono inoltre rilasciare delle speciali casse sigillate di quattro diverse qualità, da estrarre prima di poter essere aperte per scoprirne il contenuto.
Un futuro migliore?
Prima delle considerazioni finali, siamo ancora una volta costretti a soffermarci sulla quantità di bug che sembra purtroppo accompagnare The Division a ogni suo aggiornamento. Nel caso della patch 1.2 le segnalazioni sono davvero numerose, al punto da spingere Massive a tenere traccia delle varie problematiche sul forum ufficiale. Mentre in giro per Internet c'è chi ha riportato ancora una volta la scomparsa del proprio personaggio, e il mancato reset delle missioni giornaliere sembra persistere, per quanto ci riguarda è stato davvero frustrante andare incontro alla problematica del reset della nuova incursione Clear Sky ogni volta che provavamo ad accedere alla sua area. Parimenti fonte di arrabbiatura è stato il bug che porta l'interfaccia del gioco a sovrapporsi a sé stessa, rendendo impossibile compiere operazioni di base come la comunicazione via chat. Esistono poi problemi minori, ma comunque fastidiosi, come l'impossibilità di marcare gli oggetti come spazzatura. In conclusione, possiamo dire che l'aggiornamento 1.2 non è di certo esente da difetti, ma al contrario del suo predecessore lascia intravedere un po' di luce con cui poter ben sperare per la tenuta di The Division nei mesi a venire. Quantomeno gli sviluppatori hanno dimostrato di aver capito l'importantissima lezione riguardante il bottino, che ora potrà sembrare a tratti addirittura eccessivo nella sua generosità, garantendo però quella sensazione di aver compiuto dei progressi che prima si faceva desiderare in modo ardente anche dopo sessioni di gioco lunghe ore. Come già ricordato, il prossimo mese sarà quello dell'arrivo di Underground, prima delle espansioni a pagamento di The Division: sarà in quel momento che questo titolo deciderà finalmente di esprimere il potenziale che finora abbiamo soltanto intravisto? Lo speriamo vivamente.