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L’endgame di The Division

Cosa possiamo fare a New York dopo aver raggiunto il livello 30?

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   21/03/2016

The Division è uscito ormai da quasi quindici giorni, portando con sé tanto divertimento per i giocatori e un bel record per Ubisoft, che può ora vantare di avere la nuova proprietà intellettuale di maggior successo di sempre al lancio. Di quanto valga la pena giocare a questo titolo lo abbiamo detto a più riprese nella nostra lunga recensione, in cui abbiamo sviscerato tutti gli aspetti principali della scalata al livello 30 nel gioco. Una fase di leveling in grado di tenere impegnato un giocatore normale per una quantità di ore consistente, prima di raggiungere il level cap col proprio personaggio. Dato che la scelta di Ubisoft è stata quella di fornire le copie per la recensioni praticamente a ridosso dell'uscita di The Division sul mercato, ci siamo ritrovati di fronte a una scelta obbligata: rimandare a un secondo momento l'analisi delle dinamiche di endgame, dedicando loro solo un breve accenno nel raccontare tutto il resto. Dopo aver trascorso un'ulteriore settimana tra Missioni Giornaliere e Zona Nera, è finalmente arrivata l'ora di scoprire come si trasforma al livello 30 la Manhattan che abbiamo conosciuto in precedenza.

Raggiungere il livello 30 in The Division è solo l'inizio: ecco cosa ci riserva l'endgame a New York!

Missione compiuta?

Pur assecondando la brama di scoprire in modo approfondito cosa ci sia nella Zona Nera, prima di avventurarsi nel vero endgame resta la possibilità di completare eventuali missioni non affrontate durante la fase di leveling. Farlo può tornare utile soprattutto per completare le strutture della Base Operativa, qualora questo non sia già stato fatto, visto che anche dopo aver raggiunto il livello finale del personaggio non è detto che il quartier generale sia completo. Avere tutte le Abilità e i Talenti può tornare utile nel caso in cui si decida di cambiare build, impiegando così pochi secondi per farlo.

L’endgame di The Division

A parte questo piccolo consiglio, una volta raggiunto il livello 30, The Division sblocca al giocatore l'accesso alle cosiddette Missioni Giornaliere, una delle due componenti principali attualmente insieme alla Zona Nera. In realtà non si tratta di nulla di particolarmente nuovo, visto che ci si ritrova ad affrontare le missioni già completate per portare avanti il filone principale della trama: ogni giorno, tre di queste vengono segnalate con un simbolo lampeggiante sulla mappa, permettendo al giocatore di sfruttare il matchmaking per avviare una sessione di gioco cooperativo, come avveniva in precedenza. Le differenze sono sostanzialmente due: a seconda della proposta del gioco le Missioni Giornaliere possono essere affrontate a livello difficile o molto difficile, concedendo al momento del completamento una ricompensa diversa rispetto al passato. La modalità molto difficile è ovviamente quella più generosa, ma richiede la presenza di un team affiatato: se si hanno amici con cui affrontarle è sicuramente meglio, altrimenti bisogna assicurarsi di trovare un party che sia completo in termini di abilità e in grado di darsi un minimo di organizzazione per abbattere i nemici corazzati. Per quanto riguarda la natura delle ricompense, entrano invece in gioco i cosiddetti Crediti Phoenix. Si tratta di una valuta che va ad affiancare quella normale, grazie alla quale ottenere armi, mod e altri oggetti di colore giallo, più pregiati di quelli viola che al raggiungimento del livello 30 ci si trova a indossare. I Crediti Phoenix possono essere spesi all'interno della Base Operativa, dove appare un apposito personaggio non giocante, oppure nella stessa Zona Nera, dove appare un secondo venditore. Allo stato attuale delle cose, la caccia ai Crediti Phoenix e il loro uso per ottenere equipaggiamenti di particolare rilievo può essere visto come l'unico vero scopo dell'endgame di The Division, in attesa che Ubisoft introduca le novità già promesse per i prossimi mesi. Ad aprile arriverà per esempio la prima Incursione, per affrontare la quale gli sviluppatori hanno già anticipato la necessità di essere in possesso di una dotazione che superi il livello 150: in attesa di sapere cosa significhi tutto ciò, è meglio adoperarsi per farsi trovare pronti.

La Zona Nera

Dopo tanto parlarne, finalmente è arrivato il momento di scoprire cosa nasconde davvero questa Zona Nera. Nella New York di The Division devastata dal vaiolo, è il nome che viene dato all'area posta al centro di Manhattan, racchiusa da grandi mura perimetrali per tentare di contenervi l'esplosione dell'epidemia. La sua estensione va all'incirca dal confine sud di Central Park fino a quello nord del Flatiron District, costeggiando Broadway a ovest e facendo una sorta di piccola scalinata tra le Avenue Fifth, Madison e Park a est. Al livello 30, l'intera Zona Nera viene dedicata all'endgame, perdendo quindi la divisione a scaglioni di livello presente prima di raggiungere il level cap.

L’endgame di The Division

La ZN1 continua comunque a essere il punto preferibile d'ingresso, fino ad arrivare alla ZN6 dove si trovano le sfide più impegnative. Entrare e uscire non è però semplice come andare in giro per il resto della mappa di gioco: per entrambe le operazioni bisogna necessariamente passare per uno dei posti di blocco disseminati lungo il confine della Zona Nera, ma le cose si complicano decisamente quando si vuole portare fuori un oggetto conquistato all'interno. Senza poter contare sullo spostamento rapido, morire vuol dire innanzitutto perdere ciò che si è raccolto fino a quel momento, con la sola possibilità di recuperare il tutto tornando nel punto dove siamo stati sconfitti dai nemici. Nel caso in cui siamo invece vivi e vegeti, dobbiamo recarci presso uno dei punti di estrazione presenti nella Zona Nera, dal quale lanciare a un elicottero la richiesta di raggiungerci sul luogo: da quel momento partirà un conto alla rovescia, finito il quale si può assicurare il bottino a una corda calata dal velivolo. Sarà poi possibile ritrovarlo in una delle casse Scorta presenti presso i rifugi. Inutile dire che l'arrivo dell'elicottero non si aspetta sorseggiando un mojito, ma occorre fare attenzione a tutto quello che può succedere: tipicamente si può essere oggetti di un attacco da parte di un gruppo di malintenzionati controllati dall'intelligenza artificiale, ma può anche capitare di dover fronteggiare altri esseri umani. La Zona Nera è infatti l'unica area di The Division dove è attiva la modalità PvP (tecnicamente è un PvPvE), permettendo ai giocatori di diventare Traditori con il loro personaggio attaccandone altri controllati da persone reali. In questo caso, il nostro bottino viene invece messo a rischio, perché i Traditori possono raccogliere gli oggetti appartenenti ai nemici uccisi, tentandone a loro volta l'estrazione. A questo proposito, bisogna dire che allo stato attuale la difficoltà implicata dall'essere un Traditore in fuga non viene bilanciata da un'adeguata ricompensa. Per spingere i giocatori a diventare oggetti di una spietata caccia all'uomo c'è infatti bisogno di un guadagno elevato, perché altrimenti diventa molto più semplice e remunerativo dedicarsi al farming: se allo stato attuale non vedete molti Traditori in giro per la Zona Nera, questo è di sicuro il motivo.

Anno Uno

Per The Division Ubisoft ha già annunciato la serie di novità destinate ad accompagnarci fino al prossimo inverno. Si partirà subito ad aprile con la prima delle Incursioni, nuova modalità di gioco tramite la quale affrontare nemici particolarmente potenti e, si spera, ottenere oggetti di livello elevato. A maggio sarà poi la volta di Conflict, aggiornamento dedicato alla Zona Nera con una seconda Incursione presso il famoso Columbus Circle. Da giugno si partirà poi coi DLC a pagamento: Underground ci permetterà di scendere nella metropolitana di New York, mentre Survival e Last Stand aggiungeranno ulteriori aree alla mappa insieme a modalità di gioco inedite.

Di nuovo a spasso

Se credete che al livello 30 la crescita del vostro personaggio sia finita, avete ragione solo in parte: come avrete capito la Zona Nera è dotata di regole tutte sue, compreso un sistema di leveling estraneo a quello principale. Stiamo parlando del Grado ZN, scalabile in un modo simile all'accumulo classico di esperienza, con una grossa differenza. Uccidendo nemici all'interno della Zona Nera si guadagnano punti utili a salire di livello, ma morendo si finisce invece per perderne, perdendo eventualmente anche anche il Grado ZN conquistato. Oltre al livello 30 principale, gli oggetti migliori richiedono anche un elevato Grado ZN per essere usati, per cui il giocatore deve darsi seriamente da fare nella Zona Nera se vuole riuscire a ottenere un equipaggiamento prestigioso.

L’endgame di The Division

La Zona Nera rappresenta inoltre un secondo modo per ottenere i Crediti Phoenix, affrontando nemici che possono essere visti come dei piccoli boss, individuabili chiaramente in quanto dotati di nome proprio. Purtroppo, i ragazzi di Ubisoft Massive hanno fatto i conti iniziali in modo un po' superficiale, ritrovandosi costretti ad abbassare il numero di Crediti Phoenix che si potevano guadagnare in questo modo. Se adesso il tutto è molto più bilanciato, qualcuno è riuscito a trarre giovamento dalla situazione, ritrovandosi con una quantità di moneta e una qualità dell'equipaggiamento che gli altri giocatori non vedranno per settimane. Restano poi alcune lacune concettuali, come il che cosa fare con elementi come i Fondi ZN, eclissati nell'endgame dall'entrata in gioco dei Crediti Phoenix. Sono problemi che sarebbe stato meglio non vedere affatto, così come avere da subito delle dinamiche più indulgenti nei confronti dei Traditori avrebbe dato alla Zona Nera quel mordente in più legato al PvP che per ora manca. In questo caso, qualche novità dovrebbe arrivare con l'aggiornamento di questa settimana, almeno stando a quanto promesso da Ubisoft. In conclusione possiamo dire che l'esperienza endgame di The Division resta tuttora un cantiere aperto, sul quale gli sviluppatori dovranno lavorare intensamente per garantire a questo titolo una tenuta consistente nel tempo: allo stato attuale il tutto risulta comunque divertente, sebbene non sia esente da difetti, in alcuni casi anche abbastanza evidenti. Per il momento questo è tutto, ma avremo di sicuro modo di tornare sull'argomento in futuro.