A pochi giorni dall'anteprima nella quale avevamo dato un primo sguardo alle migliorie annunciate da Konami per Pro Evolution Soccer 2017, siamo andati negli uffici milanesi di Halifax per mettere mano a una primissima build giocabile, contenente quattro squadre con le quali abbiamo saggiato le promesse dello sviluppatore giapponese. Lo slogan di quest'anno è "Control Reality", due parole con le quali Konami vuole rendere ancora più chiara la sua volontà di ricreare un'esperienza calcistica il più fedele possibile per quanto riguarda il controllo dei giocatori con e senza palla, le animazioni e l'atmosfera dei suoi stadi virtuali. Insomma, come avevamo anticipato non si punta sullo stravolgimento totale, ma sul miglioramento di un modello che la scorsa stagione aveva riscosso un discreto successo tra i calciofili da divano. Passare due ore un compagnia di PES 2017 ci ha permesso quindi di farci una prima impressione sul gameplay e sul ritmo di gioco, testando anche alcune nuove feature inerenti al controllo delle tattiche di squadra e alla gestione dei calci d'angolo.
Abbiamo provato per la prima volta Pro Evolution Soccer 2017: ecco le nostre impressioni!
Fluidità della manovra
Avviata la demo abbiamo subito apprezzato una generale ripulita dell'interfaccia, ora più snella ed essenziale per quanto concerne la selezione della squadra e le varie impostazioni tattiche da modificare attraverso l'apposito menu. Tra Francia, Germania, Arsenal e Atletico Madrid, abbiamo proprio scelto gli sconfitti all'ultima finale di Champions League per il debutto sui campi poligonali di PES 2017.
Il primo impatto con la palla è stato essenziale per scoprire il "Real Touch", ovvero il sistema che tramite la levetta sinistra permette di gestire il movimento del giocatore ancor prima di ricevere la palla, permettendoci di aggiustare le nostra posizione rispetto al marcatore e di frapporci con maggiore libertà tra lui e la palla. Usando la levetta in accoppiata con R1 ritroviamo praticamente il First Touch Control già introdotto nelle scorse stagioni con un tocco di prima da utilizzare per cambiare repentinamente direzione e mandare a vuoto il marcatore, o per appoggiare la sfera a un compagno e partire in velocità con un uno-due. Francamente in una manciata di partite è difficile cogliere quali siano effettivamente i miglioramenti rispetto all'anno scorso e quali accorgimenti Konami abbia riservato nella gestione del sistema di controllo di palla, ma quello che ci è saltato subito all'occhio è l'innegabile fluidità generale dell'azione di gioco resa possibile dai movimenti armoniosi dei singoli giocatori. Controllo della palla, spostamenti di baricentro, marcature strette ma anche scatti, cambi di direzioni improvvisi, tiri, passaggi e movimenti palla al piede restituiscono, pad alla mano, la sensazione di avere il controllo totale dell'azione di gioco e della gestione dei calciatori. Il tutto è reso possibile dall'introduzione di nuove animazioni che ampliano ulteriormente la varietà di situazioni che si vedono sul campo, ma anche da una fisica della palla accurata che rende la sfera influenzata della forza impressa dai piedi dei giocatori, della traiettoria e delle marcature più o meno ravvicinate. In tal senso, ancora più importanza avrà sfruttare le peculiarità delle individualità evitando di cimentarsi nei dribbling con giocatori impacciati o tentare lo scatto in profondità controllando gli attaccanti più alti e pesanti. Un buon numero di nuove animazioni sono anche ad appannaggio dei portieri, che sono stati al centro dei pensieri degli sviluppatori per quanto riguarda qualità e affidabilità. All'atto pratico si nota una maggiore varietà nei movimenti e in generale un posizionamento migliore in area, con gli estremi difensori che seguono sempre l'azione, reagiscono prontamente in uscita sull'attaccante e anche su calcio d'angolo mantengono una posizione di sicurezza evitando di regalare facili occasioni da gol. Purtroppo però ci è capitato che alcune respinte finissero comodamente sui piedi degli attaccanti per un facile tap-in, lasciando la questione irrisolta fino a una successiva prova più approfondita.
Mucchio selvaggio!
I miglioramenti sono arrivati anche nella gestione del collettivo, con alcune interessanti introduzioni nella gestione di giocatori in campo. Premendo il tasto L2, ad esempio, possiamo dare istruzioni avanzate alla squadra impostando due tattiche a scelta rapida direttamente dal menù di gestione della formazione.
In attacco ad esempio possiamo utilizzare il Tiki Taka per costruire una fitta rete di passaggi con i compagni che si porteranno incontro alla palla, oppure puntare tutto sulle ripartenze veloci, mentre in difesa ad esempio puntare di più sulla copertura delle fasce oppure chiudere verso il centro nel caso di attaccanti particolarmente alti e imponenti, o ancora preferire il pressing a tutto campo consci che i giocatori si stancheranno molto più velocemente correndo come dei pazzi dietro al pallone. Il passo successivo alla gestione delle singole tattiche è la gestione della mentalità di squadra e del suo approccio alla partita. In questo caso si interviene prevalentemente sul baricentro della formazione portandola a chiudersi nella propria metà campo per difendere strenuamente il risultato oppure verso la porta avversaria per un'offensiva più efficace. L'estrema ratio sarà portare tutti i giocatori in attacco, con la possibilità di far salire fin il portiere nell'area di rigore avversaria in caso di una punizione o di un calcio d'angolo dell'ultimo minuto. A proposito dei tiri dalla bandierina, Konami ha introdotto una manciata di tattiche per cercare di trarre il massimo dal nostro stile di gioco e dalla formazione a disposizione. Premendo la freccia sinistra della croce direzionale si ha accesso a quattro strategie rapide di immediata attuazione: per l'attacco è possibile far entrare in corsa le torri da fuori area, portare tutti i giocatori dentro per il così detto "mucchio selvaggio", piazzarli sul secondo palo, oppure tenere la più classica configurazione con sei giocatori in area e gli altri e rimorchio. In difesa invece ci sono marcature a uomo o a zona. Anche in questo caso la software house ha puntato sulla maggiore libertà lasciata al giocatore nella gestione delle varie situazioni in base al risultato e soprattutto alle qualità dei calciatori a disposizione per i quali bisogna trovare la tattica più adatta a sfruttarne le peculiarità. Il tutto funziona bene, con i calciatori che cambiano sensibilmente il comportamento in campo e riescono a creare situazioni più interessanti rispetto al passato, fermo restando che una volta decisa la tattica sta poi a noi indirizzare il pallone con la giusta traiettoria e potenza.
Bel vedere
Oltre a sfidare gli altri giornalisti presenti all'evento abbiamo fatto un paio di partite contro l'intelligenza artificiale che, a una prima prova, si è confermata sempre scattante e insidiosa a livello Superstar. In tal senso, in PES 2017 il passo in avanti si è concretizzato con l'adattabilità della CPU al nostro stile di gioco, intervenendo di conseguenza per arginare le nostre più preziose armi offensive. L'idea è che se ad esempio si utilizza una manovra centrale passando ripetutamente la palla al giocatore più talentuoso gli avversari inizieranno a raddoppiarlo, mentre se preferiamo i lanci lunghi sulle fasce tenderanno a coprire meglio le corsie laterali.
Anche in questo caso è difficile dare una valutazione con poche partite all'attivo, ma sottolineiamo nuovamente le interessanti implicazioni di questa introduzione soprattutto se pensiamo alla Master League dove i nostri avversari - se tutto funziona a dovere - dovrebbero approcciare la partita già sapendo qual è il nostro giocatore chiave e quindi marcarlo al meglio costringendoci ad impegnarci maggiormente per portare a casa il risultato. Per quanto riguarda il comparto visivo, Konami ha proseguito battendo la strada della pulizia dell'immagine e dell'accuratezza degli effetti di illuminazione, ma non ha rinunciato a sfruttare il Fox Engine anche per migliorare il manto erboso, aggiungere dettagli a bordo campo e sugli spalti per ricreare l'atmosfera delle grandi occasioni. A margine da segnalare l'utilizzo della vibrazione del controller ogni qualvolta la palla va a stamparsi sul palo o ci sono situazioni di contatto più o meno pronunciate tra due giocatori. In definitiva siamo rimasti soddisfatti di questa prima prova con Pro Evolution Soccer 2017, soprattutto per quanto riguarda la fluidità dell'azione di gioco, la varietà delle animazioni e la sensazione di totale controllo dei movimenti e della gestione della palla. Rimangono tuttavia da verificare alcuni aspetti importantissimi per il calcistico giapponese, tra cui il comportamento dei portieri e l'efficacia dell'intelligenza artificiale, ai quali si aggiunge forse lo scoglio più importante per Konami: riconquistarsi la fiducia dei fan con un supporto post lancio puntuale e completo, perché scontentare la community al secondo anno di fila finirebbe per mettere in ombra tutti i miglioramenti del gameplay.
CERTEZZE
- Ottima fluidità dell'azione di gioco
- Tante nuove animazioni per giocatori e portieri
- Introduzione degli schemi su calcio d'angolo
DUBBI
- Intelligenza artificiale dei portieri da valutare con più calma
- Il supporto post lancio di Konami sarà cruciale