L'ultima volta che avevamo incontrato Hisashi Koinuma al Tokyo Game Show, l'attuale CEO di Koei Tecmo indossava fiero l'iconica giacca marrone dell'esercito di Attack on Titan. Il manga nato dalla matita di Hajime Isayama ha già dato vita a una serie di videogiochi, ma dopo un mediocre capitolo per Nintendo 3DS, i fan guardano speranzosi ad A.O.T.: Wings of Freedom, action per PC e console già accolto positivamente da stampa e pubblico in Giappone. Quando mancano due mesi all'arrivo in occidente, abbiamo avuto modo di scambiare altre quattro chiacchiere con Koinuma-san e provare per la prima volta il gioco in inglese.
A.O.T.: Wings of Freedom potrebbe essere l'action che i fan dell'anime (e del manga) stavano aspettando
Un mondo spietato
Quando Omega Force annunciò di essere al lavoro su un nuovo videogioco basato su Attack on Titan, fu subito chiaro che la bestia nera del team di sviluppo nipponico sarebbe stato il sistema di controlli. Dagli innumerevoli giochi di Spider-Man a Gravity Rush, è sempre difficile riuscire a trovare una soluzione che renda semplice e intuitivo controllare un personaggio capace di muoversi in qualsiasi direzione.
"Fin dall'inizio", ci racconta Koinuma, "il nostro obiettivo è sempre stato quello di realizzare qualcosa che avesse un buon feeling e che allo stesso tempo risultasse gradevole da vedere. Allo stesso tempo, però, era fondamentale rendere il gioco fruibile e piacevole anche da chi è appassionato dell'anime ma non è necessariamente bravo con un pad in mano". Peccato che, dopo aver provato il tutorial di Wings of Freedom, non siamo poi tanto sicuri che Omega Force sia riuscita nel suo intento. Nei panni di Eren, Mikasa e degli altri ragazzi protagonisti del manga, bisogna eliminare tutti i pericolosi giganti che invadono le città e gli avamposti umani, utilizzando gli strumenti a propria disposizione per spostarsi rapidamente a mezz'aria e cercare di attaccare con quanta più violenza possibile. Eppure, se con Dinasty Warriors, Omega Force ha abituato ad eliminare orde di nemici con la ripetuta pressione di un singolo tasto, in Wings of Freedom le cose si complicano. Per colpire un gigante di medie dimensioni bisogna anzitutto premere un tasto per attivare la Modalità Combattimento, poi utilizzare lo stick per scegliere in che punto colpire il nemico, dopodiché librarsi in aria lanciando le funi, eseguire uno scatto in avanti e, solo alla fine, premere il tasto d'attacco con il giusto tempismo. Come se l'esperienza non fosse già così caotica, durante i combattimenti con i giganti bisognerà anche gestire le proprie risorse, chiedere rifornimenti, proteggere i propri compagni in pericolo e cercare di eliminare i nemici prima che questi possano distruggere gran parte della città. Oltre a un livello più tradizionale, in cui combattere contro gruppi di giganti di diverse dimensioni, la demo che Koei Tecmo ha portato all'E3 di Los Angeles permetteva di controllare anche un gigante e rivivere uno dei più emozionanti colpi di scena della prima stagione dell'anime. In questa forma si è dotati di un diverso set di mosse e di colpi, più lenti ma allo stesso tempo più devastanti. Si tratta di un'interessante e gradevole variazione sul tema, sebbene controllare gli umani, nonostante le diverse frustrazioni, resti comunque parecchio più divertente. Quello che però ci è sembrato mancare a Wings of Freedom è la sensazione di terrore e precarietà sempre costante sia nell'anime che nel manga: i giganti di Isayama sono devastanti, crudeli e letali, e un incontro con uno di questi dovrebbe rappresentare per il giocatore una minaccia da temere in maniera concreta. E invece si rivelano solo carne da macello, bersagli in movimento da fare a fettine saltellando senza sosta. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provare la promettente modalità cooperativa fino a quattro giocatori, ma a questo punto toccherà attendere il mese di agosto per una disamina più approfondita.
CERTEZZE
- Fedele all'anime
- Uccidere un gigante è una grossa soddisfazione
DUBBI
- Sistema di controllo troppo ingarbugliato
- Quanto riuscirà a essere vario?