Ormai è riduttivo pensare che i ComicCon americani siano eventi dedicati al solo fumetto cartaceo: negli anni si sono trasformati in cornucopie del mondo nerd, agglomerati di film, giocattoli e videogame dove chiunque può trovare qualcosa di interessante. Noi, come giusto che sia, siamo incuriositi dalla parte videoludica di queste fiere, nonostante i grossi annunci siano radi. Al San Diego ComicCon di quest'anno, tuttavia, è apparso magicamente del nuovo gameplay di Gears of War 4. Non si è visto moltissimo rispetto a quanto già rivelato durante l'E3 o la prova diretta da noi affrontata a Londra, ma tra un discreto pezzo di campagna (in larga parte già mostrato) e una nuova mappa multiplayer sono arrivate abbastanza informazioni da permetterci di tirare di nuovo le somme sul progetto dei The Coalition. E state ben attenti, perché oggi non parleremo solo di meccaniche, ma anche del gradito ritorno durante la campagna di un certo Marcus Fenix, che per ora aveva mostrato il suo squadratissimo muso solo in un trailer.
Alla San Diego ComicCon si è visto altro gameplay di Gears of War 4 e Marcus stavolta non fa la comparsa
Carne e vento
Lo spezzone di campagna mostrato è interessante già dal punto di vista della narrativa. La natura del nemico di Gears of War 4, lo Sciame, è in fondo tutt'altro che chiara al momento, eppure è abbastanza evidente che nel mondo post apocalittico di questo capitolo saranno queste mostruosità il pericolo primario e che non si tratta di semplici bestiacce prive di neuroni mosse dalla sola volontà di squartare il prossimo.
Lo Sciame è organizzato, i suoi soldati assomigliano parecchio alle Locuste - pur essendo ancor più mostruosi e aggressivi - e gli sviluppatori con loro sembrano aver spinto l'acceleratore sulla differenziazione. Per poter contrastare un insieme così eterogeneo di combattenti non sorprende dunque il ritorno sul campo di Marcus Fenix in persona, che nella breve demo era uno dei compagni di JD e Kait. Il ritorno di Marcus è fanservice allo stato puro, ma è anche una trovata che può avere forti ripercussioni sull'intera storyline di questo capitolo. Ma abbandoniamo per ora i voli pindarici legati alla storia e torniamo ai soldati dello Sciame: una delle loro principali caratteristiche sta nella capacità di riprodursi tramite dei ventri di carne sparsi per le mappe, che fungono anche da copertura. E proprio questi "pod" organici rappresentano la prima curiosità della campagna single player di Gears of War 4, ovvero la volontà di utilizzare coperture distruttibili e opzioni tattiche aggiuntive durante le sparatorie. I pod possono venir fatti saltare in aria con qualche colpo, costringendo il giocatore a muoversi spesso per non ritrovarsi improvvisamente senza copertura, ma al contempo non sono sempre vuoti; alle volte conterranno nemici in grado di distruggere i pod circostanti, o aggressive guardie corpo a corpo che potrebbero cogliervi di sorpresa. Si tratta di un interessante modo di rinfrescare il solido gameplay della saga, che va ad aggiungersi alle tempeste di vento viste all'E3, qua tornate in grande spolvero.
più grafica, più cattiveria
Nel caso non aveste osservato l'effetto che le intemperie hanno sul gameplay del gioco, ci pensiamo noi a ricordarvelo rapidamente. In pratica in certe parti della campagna avrete a che fare con raffiche di vento innaturali, che vi permetteranno di trasformare alcuni elementi del paesaggio in devastanti armi contro lo Sciame. Sparate a una struttura in cemento che blocca una enorme tubatura, e la vedrete trasformare le mostruosità che state affrontando in un bel paté, laddove la sabbia alzata dal vento potrebbe risultare sia utile come schermo per avanzare inosservati che rendervi le cose difficili contro certi avversari (specialmente quelli specializzati nel corpo a corpo).
Ci aspettiamo ovviamente altre variazioni sul tema, ma è già un ottimo inizio. A livello di sparatorie invece non molto è cambiato, seppur sia interessante notare come i nuovi attacchi in cover abbiano permesso ai The Coalition di aumentare il numero di coperture e avversari nelle mappe di gioco. Si sono viste solo fasi piuttosto lineari per ora, ma non dubitiamo che l'aumento di complessità nelle manovre favorirà la creazioni di arene ben più spettacolari durante l'avventura del figlio di Marcus. Di sicuro ci fa molto piacere la conferma delle migliorie grafiche apportate al multiplayer; a San Diego gli sviluppatori hanno infatti mostrato la mappa "Forge", perfezionata rispetto a quelle viste da noi durante l'evento organizzato a Londra. Lì il gioco era solido a livello di gameplay, ma lasciava molto a desiderare dal punto di vista tecnico ed è bello ottenere conferme sulla volontà della software house di avvicinare la qualità del motore online a quella grafica della campagna (peraltro più che notevole, tolto qualche calo di frame rate nelle fasi più concitate della demo). Lo ripetiamo, questo nuovo Gears sembra poggiare su basi solidissime e voler svecchiare la formula senza snaturare le meccaniche che hanno reso leggendaria la serie. Approviamo il piano in toto, a patto che la campagna si mantenga su alti livelli da inizio a fine e il multiplayer ritorni ai livelli qualitativi del passato.
CERTEZZE
- Buona varietà di situazioni nella campagna
- Marcus Fenix è tornato
- Migliorie tecniche sensibili in multiplayer
DUBBI
- Le innovazioni saranno sufficienti?
- La qualità della storyline è ancora in dubbio