Già con la serie 9 delle sue schede video, NVIDIA aveva chiaramente dimostrato di voler assottigliare il divario esistente tra le versioni desktop e quelle laptop delle sue GPU. Non solo in termini di potenza bruta e caratteristiche tecniche, ma già a partire dalla nomenclatura adottata. E se quindi un paio di anni fa ci si era limitati a far sparire il suffisso M dalle varie 980 e 970, stavolta il salto in avanti è ancora più clamoroso. In occasione della GamesCom 2016 di Colonia, il produttore di hardware di Santa Clara ha infatti deciso di presentare al mondo intero la line-up dedicata al mercato notebook della sua serie 10 di schede video GeForce e questa volta la feature più importante è proprio la parità prestazionale.
A sottolineare infatti l'incredibile qualità tecnica dell'architettura Pascal e del processo produttivo FinFET a 16 nanometri c'è la dichiarazione ufficiale che ha accompagnato l'annuncio: le versioni "mobile" della 1080, 1070 e 1060 sono praticamente identiche alle controparti desktop. Niente più artifici produttivi, sistemi di alimentazione differenti, gestione del bus della memoria o del clock alternativi e soprattutto niente core disattivati o ridotti nelle prestazioni. Quello che troveremo montato nel nostro futuro PC portatile sarà a tutti gli effetti una versione di scheda video serie 10 dalle prestazioni, almeno sulla carta, identiche. Ovviamente è essenziale in questo articolo sottolineare che si tratta di dichiarazioni che dovranno essere testate in modo approfondito sul campo ma per quel pochissimo che siamo riusciti a vedere e provare durante il nostro rapido test nello spazio allestito da NVIDIA, possiamo tranquillamente confermare che mai come in questo caso le versioni desktop e notebook della stessa GPU si sono dimostrate così similari. Entriamo un pochino nei dettagli però, perché una piccola, ma importante differenza c'è. Se infatti da un lato la 1060 e la 1080 per laptop sono gli stessi identici processori video che possiamo comprare e montare nel nostro case desktop, per quanto riguarda la 1070, che da quel poco che abbiamo potuto vedere ci è sembrata la GPU preferita dai rivenditori hardware, NVIDIA è stata obbligata a operare una scelta molto particolare. Il produttore californiano ha preferito abbassare la frequenza di lavoro del chipset di qualche decina di MHz (1645 contro i 1683 MHz della reference desktop) ma attivando più di 100 CUDA core addizionali arrivando a 2048 rispetto ai 1920 della 1070 "classica". Il risultato, almeno sulla carta, potrebbe essere davvero interessante visto che a livello concettuale, in una situazione ideale di raffreddamento corretto della macchina e collegamento alla linea elettrica, le prestazioni su laptop potrebbero essere addirittura superiori a quelle desktop proprio in funzione del numero maggiore di core. A voler essere davvero precisi, anche la 1060 perde qualcosina in termini di frequenza del core, ma si tratta di valori davvero trascurabili che non dovrebbero praticamente impattare sulle reali situazioni d'uso. È scontato comunque che dovremo aspettare qualche giorno per avere dei benchmark davvero approfonditi con le prime macchine disponibili sul mercato visto che in questa occasione NVIDIA ha talmente accelerato i tempi rispetto al passato da aver annunciato la line-up mobile con la contemporanea disponibilità dei primi notebook realizzati da una manciata di partner privilegiati, in primis MSI e Asus.
NVIDIA stupisce ancora con la sua serie 10, stavolta in versione laptop
Non solo forza bruta
NVIDIA ci ha poi confermato che da un punto di vista di memoria e banda passante possiamo, ancora una volta, aspettarci le stesse identiche caratteristiche già viste con la serie 10 tradizionale e quindi poter godere, potenzialmente, di un portatile munito di 1080 da 8 GB di GDDR5x a 10 Gbps, mentre per quanto riguarda il consumo concreto di energia, al momento non sono noti i dati del TDP ovvero dei watt richiesti dalle GPU per funzionare. È possibile che i valori siano estremamente vicini alle controparti desktop, ma è indubbio che NVIDIA abbia lavorato a fondo sulle ottimizzazioni per avere dei consumi livellati verso il basso sacrificando il tempo medio di utilizzo del chipset a valori di clock prossimi a quelli ufficiali del boost.
C'è infatti un'unica grande differenza tra desktop e notebook: mentre nel primo caso il produttore di hardware non deve praticamente preoccuparsi del raffreddamento del sistema che è praticamente in mano a chi il computer lo assembla (nella maggior parte dei casi il giocatore stesso), quando entrano in campo i portatili diventa essenziale tenere a bada il consumo elettrico per ridurre al massimo il surriscaldamento della componentistica. E se il nuovo processo produttivo FinFET a 16 nanometri segna un enorme passo in avanti dopo quattro anni in cui il mercato era ancorato ai 28 nanometri per la produzione di GPU, e quindi si porta in dote la naturale ottimizzazione di consumi e dissipazione di calore legata alla diminuzione della distanza dei collegamenti elettrici, dall'altra è inevitabile che qualsiasi chassis di laptop ha comunque spazi molto limitati e pochissimo margine per allontanare agilmente e rapidamente il calore dalla macchina. Da questo punto di vista è stato interessante notare che la nuova versione di GeForce Experience in dirittura d'arrivo in questi giorni implementerà una nuova revisione del Battery Boost, feature proprietaria di NVIDIA che permette di gestire la frequenza di clock del core e della memoria in modo tale da ridurre al massimo i loro picchi mantenendo però la stabilità del frame rate dei giochi in esecuzione. Stando a una manciata di grafici mostrati nel press kit sembrerebbe che la nuova versione sia in grado, effettivamente, di eliminare del tutto i picchi positivi e negativi di sparatutto che rendevano spesso poco utilizzabile la feature soprattutto con i giochi più esosi. È stato interessante poi scoprire che il nuovo Battery Boost non sarà esclusivo della serie 10 ma potrà essere utilizzato anche da chi possiede una scheda video della precedente serie 9 sul proprio portatile. Anche il G-Sync ha subito qualche ritocco visto che le nuove 1080, 1070 e 1060 per laptop saranno in grado di utilizzare la feature che, di fatto, elimina i fenomeni di tearing anche in assenza di vertical sync lavorando sul refresh rate del monitor per renderlo identico alla velocità di rendering della scheda video, con un piccolo boost prestazionale. Saranno infatti supportate risoluzioni fino alla 2560x1440 e i pannelli potranno avere un refresh rate fino a 120 Hz. Ci sono altre due piccole chicche che abbiamo trovato particolarmente interessanti e che siamo riusciti a recuperare chiacchierando con i rappresentanti di NVIDIA presenti in loco.
A quanto pare la casa di Santa Clara consentirà ai produttori di laptop di lanciare sul mercato sistemi potenziati da versioni overclockate di fabbrica della propria GPU serie 10, esattamente come avviene con le "normali" schede video, probabilmente per spingere ulteriormente verso l'alto la leva prezzo e rivolgersi al pubblico estremo degli enthusiast dell'overclock anche in mobilità. E allo stesso tempo NVIDIA imporrà agli assemblatori l'obbligo di rispettare determinate frequenze base di clock e memoria affinché il portatile venga approvato dalla società californiana così da eliminare tutta una serie di soluzioni ibride che hanno affollato il mercato negli ultimi anni e che hanno visto dei portatili con design da ultrabook con installate delle GeForce 980 o 970 che praticamente venivano sfruttate al minimo delle loro possibilità per questioni di TDP e dissipazione del calore. Ora per montare una 1080, il portatile dovrà davvero essere in grado di gestirla nelle sue specifiche base. Non possiamo fare a meno di dedicare una manciata di righe alla realtà virtuale visto che un paio dei portatili in mostra durante l'evento erano collegati con orgoglio ad HTC Vive. Come ben noto dai vari benchmark usciti nelle scorse settimane, già a partire dalla 1060 le schede NVIDIA sono in grado di gestire a dovere sia il visore di Valve che Oculus Rift e questa cosa sarà ovviamente trasportata di sana pianta anche nelle versioni mobile della serie 10. In altre parole, tutti i portatili potenziati dalla nuova GPU avranno il supporto nativo alle varie piattaforme per la VR e probabilmente non ci vorrà molto per vedere dei design specificatamente dedicati all'uso dei visori in mobilità. E quando invece si trattava di giocare in modo "classico", quel poco che abbiamo visto ci ha lasciato davvero sorpresi. Da Overwatch a Gears of War 4 passando per The Witcher 3: Wild Hunt e Rise of the Tomb Raider praticamente tutte le macchine in mostra, comprese quelle che montavano la 1060, erano in grado di viaggiare sui 60 frame al secondo alla risoluzione di 1080p con settaggi alti, molto alti e spesso anche ultra. Ovviamente collegati alla rete elettrica perché, appena staccata la corrente è scontato che bisognerà scendere pesantemente a compromessi se non si vuole vedere la batteria durare meno di un'ora. Ma d'altra parte questo è il prezzo da pagare se si vuole avere tra le mani sistemi che permettono di giocare in mobilità con prestazioni praticamente identiche a quelle di un desktop. Torneremo sicuramente a parlare della serie 10 mobile nelle prossime settimane, non appena avremo modo di mettere le mani su qualcuno dei portatili già disponibili sul mercato e in quell'occasione probabilmente potremo farci delle idee più chiare anche sui prezzi di vendita che, al momento, rimangono avvolti nel mistero o davvero difficili da conoscere in modo chiaro e ufficiale.