Se durante la conferenza di presentazione del COD XP ci fosse stato uno strumento per misurare l'intensità delle urla, probabilmente al primo posto avremmo trovato Call of Duty: Modern Warfare Remastered. Il merito è senza dubbio dell'effetto nostalgia, però quella nostalgia c'è per un motivo: Modern Warfare è stato il primo ad allontanarsi dallo scenario della Seconda Guerra Mondiale, è stato quello in cui abbiamo passeggiato per Chernobyl e vissuto in prima persona lo scoppio di un ordigno nucleare, quello che ha introdotto le killstreak e che ha cresciuto una generazione di giocatori amanti del multiplayer. Ecco perché sono passati quasi 10 anni, ma l'amore è ancora tanto, per molti è stato il titolo che ha dato il benvenuto nel mondo dei videogiochi. Ecco perché con tanto amore e un pizzico di reverenza ci siamo seduti di fronte a una postazione del COD XP e abbiamo fatto qualche partita in quelle storiche mappe multiplayer.
Momento nostalgia: abbiamo provato Call of Duty: Modern Warfare Remastered
Luoghi familiari
Per l'occasione siamo tornati su due mappe che sicuramente anche voi conoscete a memoria: Crash e Overgrown, due ambienti molto diversi tra loro ma con una spiccata personalità e un ottimo level design. La prima è un dedalo di stradine, posti per "camperare", finestre e brevi spazi aperti da percorrere correndo. La seconda è decisamente più ampia e offre edifici dai quali cecchinare in allegria e alcuni punti di contatto in cui lo scontro può farsi decisamente cruento. Su Crash abbiamo giocato il più classico dei TDM, mentre su Overgrown il menù prevedeva Domination, quindi tre punti di controllo e un continuo alternarsi di possesso. Dopo aver giocato a Infinite Warfare e alla maggior parte degli sparatutto degli ultimi anni, l'impatto è spiazzante. Niente wallrun, niente droni, bombe a ricerca, armi termiche, boost alla corsa. Ci sei solo tu, un fucile standard, la mappa e la tua mira, il ritmo di gioco è più lento, la corsa è una cosa che fai ogni tanto e non si salta praticamente mai, se non per superare un piccolo ostacolo. È come tornare correre con un'auto storica dopo aver guidato una sportiva uscita da pochi mesi o rivedere una vecchia foto di quando eri piccolo e renderti conto di quanto tu sia cambiato. Tanto per capire qual era lo spirito di questo test e la sensazione di gap generazionale, il tizio con la console di fronte alla nostra, palesemente un giornalista over 30, si è sporto verso di noi e ci ha chiesto "Tanto per capire se ci divertiremo o no: siete giocatori normali o un qualche youtuber?"
Tutto al suo posto
Per il resto, non pensiamo di dovervi descrivere per filo e per segno un gioco del 2007. Sappiate solo che è tutto come ve lo ricordavate. Le armi, le hitbox, il rinculo, le bestemmie quando venite uccisi dall'elicottero, il trattenere il fiato per stabilizzare la mira del cecchino, anche il frame rate è identico, non è un gioco è una capsula del tempo.
L'unico cambiamento riguarda ovviamente la grafica, più pulita, più definita, in grado di attualizzare visivamente il gioco e renderlo ancora più piacevole da giocare. Anche alcune animazioni sono state ritoccate, per rendere i movimenti di avversari e compagni più naturali. Il risultato è un gioco dalla filosofia "antica" ma assolutamente attuale. È come se avessero preso Quarto Potere, lasciando intatti dialoghi e interpretazioni, aggiungendo solo il colore e ripulendo l'immagine. L'idea di riproporre un grande classico può non essere la più originale nell'attuale panorama videoludico, ma è senza dubbio una mossa molto furba da parte di Activision. Parlando con i visitatori del COD XP infatti ci sono due tipi di persone che aspettano questa riedizione: quelli che all'epoca avevano circa vent'anni, hanno consumato i pad sulla versione originale, amano il franchise di Call of Duty, ma si sentono forse un po' distanti dai nuovi capitoli e non vedono l'ora di giocare qualcosa di più familiare, anche se aggiornato e quelli che all'epoca erano piccoli, ci hanno giocato di sfuggita e sono curiosi di provare una delle campagne single player più belle del franchise e un multiplayer completamente diverso da quello a cui sono abituati.
I bei tempi andati
Concedeteci questo piccolo sfogo da giocatori vecchio stampo: giocare a questa remasterd ci ha fatto scendere la lacrimuccia, non tanto per questioni di nostalgia del gioco in sé, che rimane comunque un grandissimo classico del genere, ma perché ci ha ricordato un periodo in cui ancora c'era una certa diversificazione nel mondo degli sparatutto, ormai quasi tutti appiattiti su un concetto di guerra futuristica ricca di effetti speciali ma priva forse di personalità e carisma.
E questo riguarda non tanto la campagna single player, ma il multiplayer, che per accontentare un pubblico che vuole sempre più gadget, velocità, personalizzazione e spettacolo è ormai orientato verso giochi che premiano quasi esclusivamente uno stile di gioco: un continuo e frenetico movimento in avanti. Vero è che bisogna innovare e forse siamo solo "anziani" che non si ritrovano più in un mondo che è andato avanti, ma durante la nostra sessione di Modern Warfare siamo tornati per la prima volta ad appostarci, a goderci il gusto di cecchinare da lontano dopo aver trovato la giusta posizione, sicuri che per almeno qualche secondo non sarebbe arrivato qualcuno a spararci nella schiena. Abbiamo riscoperto la confortevole sensazione di avere un fronte che contrappone due eserciti, non un continuo turbinare di gente che corre in circolo per cercare di prendersi alle spalle. Sarà una questione di level design, sarà una questione di ritmo, sarà ovviamente colpa dell'età. Ma in un'epoca in cui imbracci un arma laser che può diventare mitragliatore, fucile di precisione e caffettiera rotante, in cui le tue granate producono buchi neri, tornare a un M4 in cui al massimo metti un'impugnatura frontale e sul fianco ai due semplicissime frag dà la stessa sensazione di bere l'acqua fresca dopo una serata balorda. Un'altra cosa che abbiamo perso è la capacità di identificare con certezza i nemici: in Modern Warfare un SAS è un SAS è un terrorista è un terrorista, non sono due soldati visivamente identici su schieramenti differenti. È una piccola differenza, ma rende tutto più sensato e anche più soddisfacente. Dunque, godetevi Infinite Warfare come faranno milioni di altri giocatori, ma non giudicateci male se forse preferiremo rispolverare il buon vecchio AK-47.
CERTEZZE
- Be'... è Modern Warfare
- Ottimo aggiornamento della grafica
- Piacerà molto ai nostaglici
DUBBI
- ...ma anche ai più giovani?
- Ricordatevi che siete comunque invecchiati e i riflessi potrebbero non essere gli stessi
- Per non parlare del tempo a disposizione per giocare!