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StarCraft invade il Nexus

Riuscirà l'evento Macchine da Guerra ad attrarre nuovi giocatori su Heroes of the Storm?

SPECIALE di Mattia Comba   —   07/10/2016

L'Eterno Conflitto aveva visto le orde demoniache e gli eserciti angelici di Diablo invadere il Nexus per sancire la definitiva supremazia tra Luce e Oscurità. A più di un anno di distanza, Blizzard ha messo in piedi un evento analogo questa volta incentrato su un'altro suo apprezzatissimo universo, quello di StarCraft: Terran, Protoss e Zerg sono arrivati sul Nexus con due nuove mappe, due personaggi, skin e cavalcature che riprendono elementi del re degli strategici in tempo reale. Approfittiamone anche per fare il punto sul MOBA di Blizzard per capire a che punto del suo percorso è arrivato.

Heroes of the Storm ha bisogno di nuovi stimoli per ritrovare slancio e conquistare nuovi giocatori

Terran, Zerg e Protoss

Distaccamento di Barxis è una mappa che si sviluppa solamente su due corsie, con la giungla centrale occupata da due segnalatori da conquistare periodicamente per richiamare quanti più Zerg possibile nella nostra gabbia di contenimento. Quando una delle due gabbie è piena, entrambe di aprono, liberando un'orda di Zerg contro le strutture nemiche per un aiuto fondamentale nel farsi strada verso il nucleo avversario.

StarCraft invade il Nexus
StarCraft invade il Nexus

Anche in questo caso si tratta di decidere se dare sostegno alla propria genia oppure concentrarsi nel fermare quella avversaria, ma rimane fondamentale cercare di accumulare un numero di Zerg molto vicino a quello degli avversari per non soccombere. La squadra che riempie per prima la gabbia di contenimento infatti potrà avvalersi di un piccolo esercito che conta Zergling, Idralische, Baneling e Ultralische, tutte riprodotte perfettamente per la gioia dei giocatori di StarCraft. Non è da meno la mappa Stazione Atomica ambientata in una vecchia struttura di collaudo per armi nucleari Terran oramai in disuso. In questo caso parliamo di una mappa con le tre linee classiche, ma corredata da vaste zone centrali e laterali dove periodicamente compaiono ordigni nucleari da raccogliere e utilizzare per preparare la nostra testata nucleare. Una volta pronta, questa verrà scagliata sulle strutture nemiche dando un vantaggio enorme in termini di conquista della mappa. Come detto in apertura, in entrambe le location ci ha colpito particolarmente la cura per i dettagli nella riproposizione dell'universo di StarCraft: le musiche prese della colonna sonora dello strategico in tempo reale ci riportano immediatamente nelle atmosfere del settore Koprulu, così come tutti gli edifici e le strutture analoghe a quelle dei Terran costruite dagli SCV. Allo stesso modo, i minion prendono le sembianze dei Marine e sono stati aggiunti nel negozio nuovi contenuti ispirati a StarCraft tra cui il modello leggendario di Kerrigan Regina dei Fantasmi e la nuova cavalcatura Ghost Speeder. Al bundle si aggiungono Raxxar Randagio con la tuta da Marine simile a quella di Raynor e il Macellisca, il Macellaio infestato dagli Zerg. Il nuovo eroe di questo evento è Alarak, monarca dei Tal'Darim, un assassino da mischia molto versatile che grazie al suo albero dei talenti può adattarsi a stili di gioco differenti. Colpo della Discordia danneggia e silenzia i nemici, Telecinesi li sposta ed Eruzione Elettrica permette di rigenerare salute in base ai danni inflitti garantendo un buon recupero ad Alarak che per questo di dimostra molto efficace nelle linee e durante i team fight. Le eroiche Contrattacco e Carica Laterale hanno anch'esse finalità differente: la prima è preferibile per uno stile di gioco più sicuro e garantisce un ottimo disimpegno grazie all'invulnerabilità mentre la seconda contempla un poderoso scatto perfetto per finire i nemici con poca vita.

Problemi strutturali

Dopo l'ottimo lancio di Heroes of the Storm, il MOBA di Blizzard non è riuscito a crescere con i ritmi attesi dalla software house di Irvine arrivando dopo un anno a uno stallo che sul lungo termine potrebbe lasciare strascichi indelebili.

StarCraft invade il Nexus
StarCraft invade il Nexus

L'idea di un evento come quello di Macchine da Guerra è sicuramente positivo, visto che porta sul Nexus una grande quantità di contenuti che hanno una maggiore possibilità di attrarre nuovi giocatori rispetto ai singoli eroi mensili, magari proprio i fan di StarCraft che nonostante la lunga permanenza su Battle.net non hanno mai provato il MOBA di Blizzard. Permangono tuttavia dei difetti strutturali nel titolo che hanno contribuito in maniera massiccia all'allontanamento degli entusiasti della prima ora, quei giocatori appassionati di multiplayer online battle arena che hanno speso decine di ore durante l'alfa e la beta saggiando le nuove idee proposte da Blizzard in un genere da parecchi anni sempre uguale a se stesso, ma che poi la stessa Blizzard non è riuscita a valorizzare al meglio. Ci riferiamo soprattutto agli enormi problemi incontrati dagli sviluppatori nell'individuare una formula valida ed efficace per le partite competitive, che nonostante i mesi di test non erano presenti al lancio del gioco. La gestazione per trovare una giusta formula, calibrare il punteggio MMR ed equilibrare le diverse leghe è stata lunga e faticosa, allontanando inevitabilmente coloro che abituati alla struttura oramai rodata e collaudata di DotA 2 e League of Legends hanno rinunciato a priori a dare una chance a Heroes of the Storm nonostante le sostanziali differenze rispetto di concorrenti. Differenze che, sia chiaro, noi abbiamo apprezzato moltissimo: avere più mappe ben differenziate a disposizione ognuna con obiettivi specifici, la crescita del livello di esperienza di squadra, l'esclusione dell'equipaggiamento e il ritmo più frenetico ci hanno conquistato fin da subito. Se però tutto ciò non viene sorretto da una struttura solida ed efficiente, l'ingranaggio si inceppa e i giocatori preferiscono correre verso altri lidi. I problemi di matchmaking si sono rivelati determinanti in tal senso, con la community che non ha mai smesso di lamentarsene soprattutto per l'incapacità di accoppiare giocatori con lo stesso livello di abilità, ma anche per i lunghi tempi di attesa prima di iniziare in match. Il tutto è anche riconducibile a una numero totale di giocatori piuttosto ristretto, che influenza negativamente il matchmaking nelle diverse modalità: se si decide di giocare in gruppo con gli amici, la scelta migliore sono le partite non classificate visto che in Lega Eroi si possono aggiungere al massimo due giocatori nel party allungando i tempi di attesa e la Team League ha così poco seguito che diventa molto difficile iniziare una partita in tempi decenti. Inoltre nel caso dovessimo avere problemi con la linea internet i tempi di riconnessione al match sono anch'essi piuttosto lunghi.

Uno sguardo al futuro

Per un titolo che dovrebbe fare del competitivo la sua arma migliore, non essere riusciti a risolvere questi problemi a più di un anno dal lancio è cruciale viste le alternative presenti sul mercato. Per loro natura i MOBA richiedono ai giocatori decine e decine di ore di pratica e allenamento, ma se non si riesce a dare stabilità e sicurezza a una community esigente c'è il rischio più che concreto di perderla progressivamente.

StarCraft invade il Nexus
StarCraft invade il Nexus

Blizzard non ha mai fatto dichiarazioni sul numero di giocatori attivi ogni mese sui server di Heroes of the Storm, ma d'altra parte sappiamo che sono soliti fare questo tipo di proclami solamente quando i numeri in questione sottolineano il successo di un loro titolo. Se le cose non vanno secondo le aspettative preferiscono glissare sull'argomento, cosa che molto probabilmente stanno facendo anche con Heroes of the Storm. Tuttavia ormai si possono utilizzare soluzioni secondarie per riuscire ad avere a spanne una misura dell'interesse del pubblico attorno al gioco. Guardando Twitch, ad esempio, Overwatch ha letteralmente sbaragliato Heroes of the Storm in termini di interesse; la nuova espansione di World of Warcraft, Legion, sta facendo registrare ottimi risultati, ma ultimamente anche StarCraft II ha superato il MOBA, che neanche nei suoi periodi di punta è mai riuscito ad avvicinarsi a titoli dal successo assoluto come League of Legends o Hearthstone della stessa Blizzard. E non va molto meglio sotto il profilo eSport dove i numeri sono sempre molto distanti da quelli fatti registrare dai concorrenti anche in occasioni degli eventi più importanti. In tal senso, Blizzard ha già annunciato l'Heroes Global Championship 2017 che porterà i migliori team competitivi in giro per il mondo in eventi dal vivo che avranno sicuramente un grande successo di pubblico nelle varie arene, ma che dovranno riuscire a conquistare anche quello seduto a casa davanti allo schermo di un computer. Stando alle dichiarazioni della software house ci saranno anche molte novità nella modalità competitiva per tutti i giocatori che molto probabilmente verranno svelate più nel dettaglio all'imminente BlizzCon. La speranza è che si tratti di aggiunte pronte ad essere implementate in Heroes of the Storm in breve tempo, non com'è accaduto l'anno scorso con la modalità Arena presentata in pompa magna sul palco del Convention Center di Anaheim, eppure non ancora sbarcata sui server a quasi un anno di distanza.