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Il demonio nei videogiochi

La bellezza del demonio: classico, fantasy o manifestazione del "Male" interiore... il diavolo, o qualcosa di equiparabile, è stato spesso protagonista in varie forme nei videogiochi

SPECIALE di Massimo Reina   —   25/11/2016

Il Diavolo, o comunque ciò che in ogni angolo del mondo viene visto come tale, figura malvagia e tentatrice, Signore del Male e del Dolore, anche se a volte chiamato con altri nomi, è stato spesso protagonista diretto o indiretto, cioè come "elemento" della trama, di svariati videogiochi. Ma "demone" non deve essere inteso necessariamente nel senso classico, cristiano del termine. Ci sono varie forme di creature considerate "diaboliche" che cambiano nell'aspetto e in certe caratteristiche in relazione alle varie culture del mondo, anche se di base ci sono poi degli elementi che li accomunano. Senza dimenticare i demoni interiori, che possono manifestarsi anche in forme reali, oppure quelli del fantasy o all'apparenza simpatici, anche se estremamente pericolosi. Noi, in tal senso, ne avremmo voluti selezionare 666, ma alla fine per praticità ne abbiamo scelto solo sei tra quelli che dal nostro punto di vista sono tra i più interessanti per aspetto o particolarità, e che quindi ci hanno colpito maggiormente. Una selezione fatta a nostro insindacabile giudizio, e senza la pretesa di riportare in elenco i migliori in assoluto, tant'è che seppur meritevoli di far parte della lista, non abbiamo inserito i vari Mundus (Devil May Cry) o la simpatica Etna (Disgaea), giusto per citarne un paio. Ah, fate attenzione a qualche possibile spoiler, non vorremmo che leggendolo poi vi venisse un diavolo per capello!

Il demonio, nell'accezione del termine, è stato spesso protagonista nei videogiochi: vediamo i migliori

Lucius e Lucifero

L'inquietante bambino protagonista del videogioco Lucius di Shiver Games rappresenta per certi versi il Diavolo "bambino" per eccellenza, almeno secondo l'immaginario collettivo popolare. O meglio, il figlio del demonio, per essere precisi, di quelli che abbiamo visto in decine di pellicole cinematografiche, a cominciare dal Damien protagonista de Il presagio (The Omen) di Richard Donner. Lucius ha un aspetto che già a vederlo mette a disagio, col suo sguardo gelido ma penetrante, il viso pallido e una strana espressione "da bambola di porcellana" dipinta sul volto. Nato il sei giugno del 1966 in una ricchissima famiglia americana impegnata in politica, il silenzioso Lucius vive dentro un'immensa tenuta affollata di persone.

Il demonio nei videogiochi

Lo scenario perfetto dove compiere i suoi omicidi nascosti dietro ad apparenti quanto brutali incidenti domestici, e "catturare" così anime fresche per Lucifero, che lo va a trovare in persona al compimento del sesto anno di età per indicargli il suo percorso di serial killer e, probabilmente, futuro Anticristo. A proposito di Lucifero, "lo 'mperador del doloroso regno" è l'antagonista principale nel gioco Dante's Inferno, che come suggerisce il titolo, si ispira alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Lucifero è il nome che viene attribuito a Satana dalla tradizione giudaico-cristiana, quando era "l'angelo più bello e luminoso del creato" prima che venisse scacciato dal Cielo da Dio. L'angelo caduto, il "ribelle" per eccellenza, nel videogioco come nell'Antico Testamento si trova negli Inferi, dove regna su una schiera di demoni al suo servizio. E proprio come viene raffigurato nelle antiche illustrazioni religiose, il Lucifero del videogioco è rappresentato come una creatura umanoide con le gambe caprine (simile a e quelle di un Satiro) e le ali strappate, due grandi corna in testa e piccole punte sulle spalle e sul petto. Inoltre ha la pelle nera e diverse cicatrici intorno al corpo, occhi fiammeggianti e di color arancio-giallo. Almeno nella sua vera forma: quando il giocatore lo incontra inizialmente, in realtà ha l'aspetto che di lui ne dà Dante Alighieri nel Canto XXXIV dell'Inferno, ovverosia quello di un'enorme e terrificante creatura pelosa, con tre facce su una sola testa e tre paia d'ali di pipistrello. In ognuna delle tre bocche mastica coi denti un peccatore, nello specifico Bruto e Cassio ai lati, e Giuda al centro, ritenuti dal sommo poeta i tre principali traditori della tradizione biblico-classica, mentre con gli artigli graffia e scuoia la schiena di quest'ultimo. Lucifero è immerso dalla cintola in giù nelle acque ghiacciate del lago Cocito, che egli stesso raffredda col battito delle sue ali.

Satana e la Guerra tra Angeli e Demoni dell'Inferno

Il Principe delle Tenebre è l'antagonista (sconosciuto per buona parte dell'avventura) anche di Castlevania: Lords of Shadow di Konami. Nel gioco, Satana è ispirato all'omonima figura religiosa, anche se si presenta raffigurato come un uomo dal volto smunto e pallido attraversato da qualche venatura, contornato da lunghi capelli neri, con occhi gialli e avvolto fino al ventre da una nube oscura che veste la parte inferiore del suo corpo alto e snello. All'occorrenza, però, non manca di esibire anche due grandi ali nere, e soprattutto di mostrare tutta l'abilità tipica del Demonio di ingannare, tentare, possedere, corrompere gli animi.

Il demonio nei videogiochi

Non solo Satana ha manipolato Zobek, un anziano servitore della Confraternita della Luce che in realtà è il Signore dei Negromanti, ma ha fatto credere a tutti che fosse lui l'artefice, e non, come si scoprirà alla fine del gioco, lo stesso Re degli inferi. Il quale anche nello scontro finale col protagonista, dà sfoggio delle sua capacità ingannevoli cercando di convincere Gabriel Belmont che Dio lo ha tradito e abbandonato, che è destinato comunque a fallire, e quando questi dimostra di non credergli, cambia strategia, comincia a schernirlo e provocarlo, facendo discorsi ambigui sulla moglie dell'eroe, vale a dire Marie, che minaccia di portare con sé nel suo Regno dove si divertirà a farle "provare certi piaceri". La saga di Diablo di Blizzard è una delle più longeve e belle in assoluto della storia dei videogiochi. E a renderla tale, tra le altre cose, ci sono le storie che animano l'universo in cui si svolgono le vicende dei vari "capitoli". Storie spesso sanguinose, che parlano di guerre tra angeli e demoni, di malvagità, di orrori, in certi elementi palesemente ispirate ad alcuni degli "eventi" raccontati nella Bibbia, seppur conditi da svariati elementi fantasy. Il titolo è infatti ambientato nel Regno di Khanduras, nell'immaginario mondo medievale di Sanctuary. Al'Diabalos, il Signore del Terrore, conosciuto più comunemente come Diablo, il più giovane dei tre Primi Maligni e l'antagonista principale della serie omonima, è in tal senso colui che fisicamente somiglia di più al Diavolo di tantissime raffigurazioni cristiane. Almeno nel primo gioco, visto che poi col tempo si è evoluto mutando alcuni aspetti della sua forma. Inizialmente, infatti, Diablo appare come un umanoide gigante con un visto orrendo sulla cui testa spiccano due grosse corna, con la pelle di color rosso acceso, artigli su entrambe le mani e sui piedi, e decine di spuntoni bianchi a "decorarne" il retro del corpo.

Io, Testa a Piramide e Catherine

"Ogni uomo porta dentro di sé dio e il diavolo", scriveva Nicolai Lilin. I demoni, come abbiamo scritto nell'introduzione, non sono solo quelli legati alla tradizione religiosa o a qualche particolare cultura. Ci sono infatti anche i cosiddetti "demoni interiori", manifestazioni di un dolore interiore, di conflitti dell'Io, di rimorsi e di un certo malessere psicologico o fisico, che spesso sfocia nella depressione, il "Male oscuro" che purtroppo lacera l'animo di milioni di persone nella nostra civiltà. E che può far molti più danni se in un contesto horror assume una forma fisica, magari quella di un grosso individuo armato di un'enorme coltello e con una piramide al posto della testa. È ciò che accade in Silent Hill 2 al protagonista, James Sunderland, catapultato in un terrificante limbo dove espiare le proprie colpe dinanzi ad ambienti e creature che rispecchiano il suo dramma interiore.

Il demonio nei videogiochi

Il Pyramid Head che lo tormenta assume infatti il ruolo di punitore manifestandosi, come un demone mutaforma, anche con altri aspetti o con altri nomi e pure a coloro che si sentono estremamente in colpa per aver fatto qualcosa di sbagliato. Masahiro Ito rivelò in tal senso che questa creatura dalla testa a piramide era in quel caso specifico il frutto della mente di James, e che la forma del capo aveva un significato ben specifico, visto che in generale le piramidi e i triangoli rappresentano il dolore e la sofferenza, a loro volta simboli della città stessa di Silent Hill oltre che dei demoni interiori delle sue vittime. Quegli stessi che il noto giornalista Gabriele La Porta ha definito "emersioni dall'inconscio di coaguli psichici irrisolti che con il tempo assumono personalità e vita propria fino a condizionare la vita stessa dell'ego razionale". "Il diavolo è donna", recita un vecchio detto popolare. Secondo alcune leggende non è infatti il Diavolo a dannare l'anima degli uomini, ma addirittura lei, l'altra metà del cielo! Perfino Niccolò Machiavelli, nella sua unica novella giunta fino a noi, ovvero Belfagor arcidiavolo, mostra una certa tendenza misogina, seppur ironica, raccontando una storia che vede le anime dei dannati lamentarsi di essere finiti all'Inferno per colpa delle proprie mogli e non dei diavoli. Ma a parte certi luoghi comuni retaggio per fortuna di un passato lontano, la figura femminile non viene giustamente più associata a quella del demonio. Semmai sono loro, i demoni, che a volte assumono forma di donna per tentare e sedurre i maschietti e portarli alla perdizione. Nel videogioco Catherine di Atlus, per esempio, la sensuale e misteriosa ragazza che dà il titolo al prodotto, diventa l'ossessione del protagonista, Vincent, per il quale la giovane biondina rappresenta la donna dei sogni. Ma Catherine è in realtà un succube, ovverosia un demone che secondo la tradizione demonologica "apparirebbe agli uomini sotto forma di giovani donne di enorme bellezza, capaci di ineguagliabili arti seduttive ed erotiche", che in questo caso ha il compito di prendere la forma della ragazza ideale delle sue vittime, per fargli perdere la testa per lei e poi farli precipitare in una serie di incubi mortali, dove chi muore nel sogno, muore anche nella realtà! Una realtà di cui fanno parte anche tanti "poveri diavoli", come il simpaticissimo quanto sfortunato Larry Laffer, protagonista della serie Leisure Suit Larry di Sierra Entertainment, che citiamo ad esempio di questa "categoria" per chiudere il nostro articolo.