Ubisoft torna a far parlare di sé. Lo fa nel modo più semplice e più apprezzato dai videogiocatori, con una nuova beta di Ghost Recon: Wildlands. Questa volta però, niente inviti, niente contest a cui partecipare nella speranza di avere una chiave. Si apre PlayStation Store, Xbox Live o U-Play a vostra scelta, si seleziona la beta e si scaricano 25 GB di client. Nel caso aveste ancora la vecchia beta installata c'è altresì una patch di aggiornamento ma il peso è quasi equivalente al client completo. Ci piacciono queste iniziative e ci piace vedere come Ubisoft stia perseguendo la filosofia della trasparenza verso il proprio pubblico. Vi sta dicendo: "Ehi, questo è il nostro nuovo gioco, il marketing lo lasciamo da parte, guardate se vi piace e decidete in autonomia se darci fiducia". In un mercato dove le possibilità di giocare i titoli prima del lancio è ormai utopia e dove le demo sono solo un ricordo del passato, questo cambio di tendenza non può fare che piacere. La casa francese deve fare però molta attenzione perché con un prodotto come Wildlands, che offre il fianco alle più svariate critiche, l'operazione potrebbe tornare indietro come un boomerang. Abbiamo dunque deciso di buttarci nuovamente all'avventura con il team Ghost per saggiare i progressi fatti dalla produzione e farci un'idea più precisa della libertà lasciata al giocatore nell'affrontare le missioni, impossibile nelle nostre precedenti prove.
Le possibilità offerte da Wildlands sono infinite, riuscirà Ubisoft ad evitare la ripetitività?
Cinque teschi per la droga
Nella precedente closed beta il compito dei Ghost era piuttosto semplice: avevano una regione da esplorare, qualche quest disseminata qua e là e una moltitudine di missioni secondarie che arricchivano l'impianto ludico della produzione. Faceva capire come sarebbe stato il gameplay, certo, ma era quasi impossibile immaginare quello che Wildlands porterà poi in dote a partire dal 7 marzo. Con l'arrivo della open beta invece è stata aggiunta un'intera nuova regione limitrofa a Itacua che, cosa molto importante, non gli è consequenziale. Montuyoc è infatti una delle aree più complicate da affrontare, un enorme centro di addestramento del cartello dei Santa Blanca, disseminato di basi operative e arroccato sulle montagne innevate della Bolivia. La regione cambia completamente faccia al gioco e dalle lussureggianti foreste viste a Itacua si corre ora tra massi e arbusti, attorno alla magnifica oasi naturalistica della Laguna Colorada, dimora di infiniti stormi di fenicotteri. Le missioni che andremo ad affrontare sono valutate con cinque teschi e dovrebbero rappresentare una sfida di alto livello per chiunque.
Ci aspettavamo dunque che mettendo piede in questa nuova zona le cose fossero sostanzialmente impossibili per un novello Ghost senza perk o punti abilità ma abbiamo scoperto invece che con un po' di buona strategia l'intera area è completabile piuttosto semplicemente. Dimenticatevi i vecchi accampamenti con qualche soldato sprovveduto dei Santa Blanca, ad aspettarvi qui ci saranno veri e propri villaggi fortificati, con sistemi antiaerei, allarmi e riflettori per stanarvi in caso di infiltrazione notturna. Persino i soldati, decisamente più numerosi, sono equipaggiati con armi pesanti e indossano giubbotti antiproiettile e elmi protettivi. Ad aggravare la situazione non mancano nemmeno le forze dell'Unidad e veicoli blindati, che però potete sfruttare anche a vostro favore per facilitarvi gli attacchi vis-à-vis. Il gioco di squadra diventa ancora più importante rispetto a quanto provato a Itacua e, sebbene l'anima di questo Wildlands sia sempre spinta verso il multiplayer, abbiamo trovato molto più gratificante giocare con l'intelligenza artificiale, che ci segue, ci supporta ed è in grado di rianimarci velocemente durante gli scontri più ardui, piuttosto che giocare con persone casuali trovati in matchmaking e lanciarci allo sbaraglio. La situazione cambia ovviamente in maniera drastica se avete un gruppo di amici affiatato con il quale affrontare le missioni. In quel caso cuffie e microfono sono indispensabili per godersi al massimo ciò che il titolo Ubisoft può offrire. Dicevamo però che, nonostante i numerosi avvisi del gioco, la malsana idea di buttarci da semplici rookie nella bagarre è stata comunque possibile, svelando una libertà che pensavamo fosse francamente più limitata. Appena atterrati con l'elicottero, senza fare nessuna missione a Itacua, ci siamo diretti direttamente sulle cime di Montuyoc e lì abbiamo iniziato a fare una metodica pulizia dei nemici. La struttura di gioco è la medesima vista nelle nostre precedenti prove: dovete infilarvi nei campi presidiati, scoprire informazioni e dati sulle missioni nell'area e scalare mano a mano la piramide dei Santa Blanca, così da arrivare a scoprire chi è il leader della regione ed eliminarlo. Il fatto che tutte le aree siano liberamente esplorabili e affrontabili in qualsiasi ordine ci instilla però qualche dubbio sulla solidità e sulla coesione della trama. Lasciare che i giocatori abbiano il pieno controllo sugli accadimenti significa proporre mini storie scollegate tra loro, che potrebbero far affiorare un problema di ripetitività marcata facendo emergere ben presto la noia. non è un caso infatti se i bonus di preordine sono altre semplici missioni, che Ubisoft sembra poter iniettare nel titolo senza troppe preoccupazioni. Abbiamo a che fare dunque con un open world immenso ma che mette in secondo piano la narrativa, lasciando la caccia ad El Sueno come minimo comune denominatore, forse troppo poco per tenere tutto incollato. Per sapere se questo sarà sufficiente dovremo tuttavia attendere il gioco completo ma per ora i dubbi rimangono.
Ancora diverse cose da sistemare
L'atmosfera di Ghost Recon Wildlands ci ammalia e ci affascina incredibilmente ogni volta che mettiamo piede sui server. Ci piace l'enorme varietà di ambientazioni (se volete approfondire l'argomento trovate qui un nostro articolo a riguardo), così come apprezziamo il buon numero di dettagli e i larghi orizzonti che la ricostruzione della Bolivia ci offre. L'ampiezza dell'ambientazione non giustifica però i tanti, troppi, bug che abbiamo riscontrato in questa build e che speriamo fortemente non ci accompagnino poi anche nella versione finale del titolo.
Mancano meno di due settimane prima che Wildlands arrivi sugli scaffali dei negozi e tra macchine che volano, personaggi paralizzati o fluttuanti, veicoli che si guidano da soli e compenetrazioni problematiche i difetti da risolvere sono ancora moltissimi, inclusa un'intelligenza artificiale che ha forti alti e bassi. Solitamente, data la natura open world, tenderemmo a chiudere un occhio sulle problematiche, ma in poche ore di gioco siamo stati letteralmente sommersi. Speriamo sia un problema della build, anche se in questa fase avremmo preferito provare una versione un pochino più stabile a così pochi giorni di distanza dal lancio. La stabilità invece è più che ottima dal punto di vista delle partite online che ad oggi non ci hanno mai creato alcun problema. Per ciò che concerne il gameplay invece vale tutto quello che vi abbiamo detto nelle nostre precedenti analisi, con un sistema di coperture che ancora non risponde in maniera adeguata e una fisica dei mezzi davvero troppo permissiva. Ghost Recon: Wildlands riesce comunque ad avere i suoi momenti esaltanti quando tutto fila liscio, quando l'approccio alla missione funziona secondo i piani e quando pure la storia ci si mette a supportare le nostre azioni. La nuova produzione Ubisoft è un enorme poutpourri di tanti elementi la cui stabilità è estremamente precaria e che funziona a dovere solo quando tutti gli elementi che lo compongono vanno nella stessa direzione. Dal canto nostro nutriamo ancora tante speranze per un titolo che ha fatto vedere in questi mesi alcune idee buone che speriamo non svaniscano nel nulla sommerse da banali problemi tecnici e di design.
CERTEZZE
- Mondo di gioco vastissimo
- Tante ore di gioco
- Alcuni momenti davvero esaltanti
DUBBI
- Intelligenza artificiale altalenante
- La ripetitività è dietro l'angolo
- Qualche dubbio sulla consistenza della trama