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Fuga dalla alpha

Un promettente survival PC a cavallo tra S.T.A.L.K.E.R. e DayZ: sta per arrivare Escape from Tarkov

PROVATO di Umberto Moioli   —   01/03/2017
Fuga dalla alpha

Di recente ci siamo espressi positivamente parlando di Escape from Tarkov: il titolo russo punta a mescolare un'ambientazione e tematiche affini al mai troppo celebrato S.T.A.L.K.E.R, a meccaniche più vicine a DayZ e alla pletora di survival che sono seguiti al suo incredibile successo. Nonostante ancora non l'abbiamo provato con mano - ma nelle prossime settimane colmeremo questa lacuna dato che siamo finalmente entrati in possesso di un codice - alla GDC 2017 ci siamo potuti sedere per una mezz'ora in compagnia degli sviluppatori e approfondire quello che è rapidamente diventato uno dei prodotti più interessanti in uscita su PC nel prossimo anno e mezzo. La versione analizzata era ancora quella alpha, ma nel corso dell'estate il gioco dovrebbe raggiungere la beta e poi la 1.0 all'inizio del 2018. Per ora ci siamo quindi accontentati di una prima infarinatura, un viaggio in un universo dove la violenza è imperante e le poche risorse a disposizione hanno reso tutti quanti cacciatori e prede.

Escape from Trakov punta a diventare il nuovo punto di riferimento per gli appassionati di survival

Lotta per la sopravvivenza

Le basi di Escape from Tarkov non sono poi così originali: dopo aver preparato l'equipaggiamento del proprio alter ego, bisogna mettersi all'opera in campi di battaglia popolati da personaggi non giocanti controllati dall'intelligenza artificiale e da altri utenti in carne ed ossa, per una ventina di elementi circa presenti contemporaneamente su ogni mappa. Non tantissimi ma nemmeno pochi, anche se le ambientazioni sono molto grandi e in alcuni casi ci si sente un po' soli. Ad oggi il gioco è strutturato in raid, missioni a obiettivi dopo ciascuna delle quali, se si sopravvive, si possono raccogliere gli oggetti, l'esperienza e le risorse accumulate.

Fuga dalla alpha

In un secondo momento la struttura del titolo sarà invece open world, ma per vedere questo passaggio ulteriore toccherà aspettare ancora un po'. Nonostante le basi piuttosto semplici, quasi banali, ci sono anche diversi elementi distintivi interessanti. Intanto la cura riposta per il realismo. La fisica dei proiettili dovrebbe essere parecchio avanzata e includere il calcolo dei rimbalzi e la frammentazione delle pallottole dopo che hanno attraversato differenti superfici. I movimenti stessi sono stati oggetto di una certa cura, al punto che rispetto alle tre classiche posizioni in piedi, accovacciati e sdraiati, ci sono tutta una serie di passaggi intermedi che determinano anche la velocità con cui possiamo muoverci e la precisione con cui tiriamo. In maniera simile quando ci si sporge da un angolo lo si fa un po' per volta, potendo regolare l'inclinazione con cui usciamo allo scoperto. Sono finezze, per carità, ma sono quelle che spesso gli appassionati vanno cercando. Tutto ciò che si raccoglie può essere equipaggiato oppure può tornare utile per personalizzare le armi che si hanno a disposizione: abbiamo preso in esame un fucile e si potevano distinguere almeno una decina di elementi diversi da modificare o sostituire a piacimento. Visto che la crescita del nostro alter ego e delle armi a sua disposizione sembra ricopriranno un ruolo fondamentale nell'economia dell'esperienza, abbiamo apprezzato la scelta di non ricorrere alla meccanica della morte permanente, optando per una soluzione ibrida: prima di una missione si può decidere cosa portare con sé e cosa invece lasciare in una zona sicura, consapevoli che in caso di morte perderemmo tutto ciò che abbiamo addosso ma che ritroveremmo quanto lasciato "a casa".

Fuga dalla alpha

Un'impostazione che permette di scegliere strategicamente cosa rischiare e cosa invece no in ogni singolo istante. Nella prossima patch saranno inoltre aggiunti gli Scavenger, soldati a nostra disposizione una o due volte all'ora, dotati di armi e oggetti casuali e pensati per essere utilizzati durante brevi missioni da poche decine di minuti. Qualora il nostro Scavender dovesse portare a casa la pelle, quanto da lui ottenuto passerebbe al nostro eroe principale che migliorerebbe così la sua dotazione senza rischiare nulla. Dobbiamo dire che la positività legata ad una formula non completamente nuova ma apparentemente ben realizzata un po' si scontra con una certa monotonia e la sensazione di già visto per quanto riguarda le atmosfere. Foreste, palazzi disabitati e complessi industriali in rovina fanno parte da sempre dell'immaginario dei titoli provenienti dall'est Europa, ma forse sarebbe il caso di tentare qualche nuova variazione prima che diventino fin troppo già visti. In compenso la realizzazione tecnica è più che discreta, ci sono begli effetti e i modelli delle armi sono convincenti, risultati non banali considerando che si tratta di un prodotto pensato per essere giocato online da un team di medie dimensioni. Gli ottanta elementi che compongono Battlestate Games sanno insomma il fatto loro e hanno già messo delle solide basi su cui lavorare nei prossimi mesi e anni; nel frattempo se siete curiosi sappiate che potete acquistare il gioco sul sito ufficiale, dato che per ora non ve n'è traccia su Steam dove arriverà in un secondo momento.

CERTEZZE

  • Un survival con ambizioni realistiche ben realizzato
  • Tantissimi elementi di customizzazione per personaggio e armi
  • Tecnicamente realizzato abbastanza bene...

DUBBI

  • ...anche se lo stile sa di già visto
  • Il passaggio da una struttura a mappa a quella open world potrebbe non essere indolore